REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
CASTELLO DI GINOSA (TA) INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA, RESTAURO E VALORIZZAZIONE

Inviato il 8/03/2024 | di CIVESBIS

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del Progetto

Gli obiettivi principali sono la messa in sicurezza, il restauro e la valorizzazione del castello normanno di Roberto il Guiscardo, costruito nel 1080 e rappresentato nello stemma della città. Il costo pubblico monitorato è di quattro milioni di euro, anche se ne servirebbero di più, ma i pagamenti monitorati sono pari a zero. Il beneficiario nonchè attuatore è MIC_SEGRETARIATO REGIONALE PER LA PUGLIA. La natura è infrastrutture e restaturo, il tema è cultura e turismo. Tra le nostre strategie di coinvolgimento ricordiamo gli account su Twitter e Facebook di "CivesBis", l'organizzazione di incontri con il Sindaco e alcuni membri della Giunta comunale, la pubblicazione di blog sul medesimo argomento, l'uso di foto e video degli incontri, escursioni al castello ed interviste agli abitanti del centro storico.

Giudizio

La nostra ricerca potrebbe interessare tutti gli abitanti di Ginosa e tutti i gestori delle attività economiche. Grazie al progetto il nostro paese potrebbe diventare più bello ed un'interessante meta turistica per tutti coloro che vogliono studiare antichi edifici normanni. Con il restauro, il castello di Ginosa si propone come fulcro delle attività culturali locali, diventando punto di riferimento per l'associazionismo e la vita comunitaria, rafforzando il legame tra città, monumento e paesaggio. Non ultimo, il riscontro positivo che in termini di visibilità ed economici che la rinascita del castello avrebbe per tutti gli operatori turistici impegnati nella ristorazione e nella ricettività nel nostro territorio.

Punti di debolezza

La poca conoscenza del cantiere porta ad indagini sullo stesso; è necessario eliminare tutte le superfici inutili. La parte retrostante di via San Giovanni è pericolante, mentre la facciata destra è sporgente e tutti gli spostamenti vengono monitorati da satelliti. A Ginosa, inoltre, c'è il rischio idrogeologico, dovuto alla conformazione del territorio e all'acqua. Servono tanti soldi per deviare il corso dei fiumi nella Gravina. Nei secoli passati c'è stato un restauro sbagliato del castello, con cui alcuni affreschi sono stati picconati e coperti (non si possono più recuperare), invece le segrete sono state riempite di calce. Il territorio di Ginosa, soprattutto la parte delle Gravine, è maggiormente esposto ad alluvioni e frane rispetto a quello di Taranto e Grottaglie secondo l'Istat. Nel 2013 proprio un'esondazione provocò la morte di quattro persone, mentre nel 2014 ci fu il crollo di una porzione di via Matrice, cuore del centro storico della città.

Punti di forza

Il castello sarà accessibile a tutti, disabili compresi, senza barriere architettoniche. Inoltre lo stesso è un simbolo di Ginosa, quindi, nonostante sul sito di OpenCoesione sia scritto che non ci sono finanziamenti, in futuro probabilmente ce ne saranno. Siamo già stati al castello a gennaio e abbiamo notato che la sala principale è in ottime condizioni, a differenza di altre in cui lavorano gli operai ed a cui non siamo potuti accedere. Ci sono molte persone esperte sul tema: il sindaco Vito Parisi, che abbiamo intervistato il giorno 6 marzo, il referente EU direct Sergio Piergianni, l'assessore al ll.pp., gli ex-sindaci, degli esperti di Storia locale, liberi professionisti, il progettista, il responsabile di cantiere (sempre mercoledì abbiamo intervistato l'architetto Risimini), anziani della città, l'ufficio tecnico comunale ed i giornalisti locali. Sicuramente loro si occuperanno dei lavori per la restaurazione del castello, li finanzieranno o ne parleranno in pubblico.

Suggerimenti

Non ci sarà un'inaugurazione, a differenza di ciò che è accaduto ad ottobre, perché dovremo "viverlo passo passo". Un artista vivrà nel castello per dieci giorni e saranno organizzate attività per gli adulti. I terrazzini sono molto importanti perché si affacciano sulla Gravina, dove si trova un sito archeologico preistorico. Sarà necessario anche un disgaggio per far cadere tutti i massi pericolanti.