REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Mitigazione del rischio di frana nel centro abitato del Comune di San Vincenzo La Costa (Cosenza)
Inviato il 16/03/2020 | Di Monaco for Calabria
| @monacoclbria
Descrizione
La Calabria è una delle regioni italiane a più alto rischio idrogeologico e fattori antropici e cambiamenti climatici, come le intense precipitazioni atmosferiche degli ultimi anni, hanno ulteriormente evidenziato la fragilità del suo territorio.
Il progetto monitorato, con lo stanziamento di Є1.500.000 inserito nel PRA (Programma Regionale di Attuazione Calabria) e finanziato per il 91% dal Fondo Sviluppo e Coesione 2007-13, ha come finalità la mitigazione del rischio idrogeologico nel centro abitato di San Vincenzo La Costa località San Sisto dei Valdesi in provincia di Cosenza. Infatti nel dicembre 2008 si è verificata una grave frana all'interno del territorio del Comune, che ha provocato lo smottamento dell'importante via di comunicazione S.P.94, isolando di fatto gli abitanti con conseguenti enormi disagi e danni economici. Nonostante l'evento franoso si sia verificato a fine 2008, soltanto nel 2010 si è riconosciuta l'urgenza dell'intervento di ripristino e messa in sicurezza della S.P. 94, inserendo tale intervento nel PRA Calabria. Il procedimento amministrativo ha avuto inizio con la delibera CIPE 8/2012; la gara per l'appalto dei lavori è avvenuta però solo nel 2015 mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando ai sensi del D. Legs. 163/2006 e sue ss.mm.ii. Per assicurare stabilità alle strutture ed alle infrastrutture esistenti nell'area, gli interventi previsti nel progetto esecutivo sono costituiti da opere di consolidamento, sistemi di drenaggio e opere per la regimazione delle acque profonde. Soggetto programmatore del progetto è la Regione Calabria; soggetto attuatore e beneficiario è il Commissario Straordinario per il dissesto idrogeologico della Calabria. Si precisa che abbiamo da subito notato e fatto presente alle autorità competenti che fino a marzo 2020, sul sito www.opencoesione.it, con il medesimo codice CS 167B/10 venivano riportati due progetti di pari importo finanziati rispettivamente con fondo FSC 2007/13 e fondo FESR 2014/20; attualmente risulta solo quello di completamento finanziato con fondo FESR 2014/20, di cui il primo rappresenta un duplicato.
Cosa abbiamo scoperto
Avanzamento
Dalle informazioni raccolte sul sito www.opencoesione.gov.it il progetto monitorato risulta ancora in corso; i pagamenti effettuati ammontano al 69% dell'intero finanziamento: il primo versamento risale al 04/08/15, mentre l'ultimo al 05/06/18. Tuttavia, dalle ricerche svolte consultando il web e alcuni quotidiani locali, nonché dalle interviste effettuate ( a causa dell'emergenza Covid-19 non è stato possibile effettuare la visita di monitoraggio), i lavori sembrano essere stati completati, tanto che nel dicembre 2016 (ben otto anni dopo l'evento franoso) si è svolta l'inaugurazione del tratto della S.P. 94 che collega il Comune di San Vincenzo La Costa con la frazione di San Sisto. Successivamente, nel 2018, sembrano essere terminati anche i lavori del progetto di completamento ( che riporta gli stessi codice e CUP di quello monitorato).
Risultati
Intervento molto utile ed efficace - Gli aspetti positivi prevalgono ed è giudicato complessivamente efficace dal punto di vista dell'utente finaleI lavori sono stati completati e collaudati, così come risulta dalle ricerche effettuate e dalle risposte degli intervistati. Dal confronto tra il progetto esecutivo , gentilmente inviatoci dall' ing. Le Piane della Provincia di Cosenza, e le foto dell'intervento ultimato visionate sul web sembra esserci corrispondenza tra quanto progettato e quanto realizzato. La viabilità è tornata alla normalità e si sono ripristinati tutti i collegamenti tra il comune di San Vincenzo La Costa ed i territori limitrofi, compreso il capoluogo provinciale.
Punti di debolezza
La principale criticità riscontrata è il ritardo causato della macchina burocratica, anche in una situazione di emergenza: è impensabile che siano dovuti trascorrere dieci anni dall’evento franoso per poter vedere il risultato del progetto. Eppure le diverse amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo hanno sempre sollecitato l’intervento delle autorità competenti. Sebbene la viabilità sia ora tornata alla normalità, i forti disagi e gli ingenti danni economici che la popolazione ha subito non potranno essere ripagati.
Punti di forza
Anche se con notevole ritardo, il punto di forza è certamente l'avvenuta messa in sicurezza dal pericolo di nuovi smottamenti del territorio interessato dall'intervento. Inoltre, per realizzare il completamento degli interventi di mitigazione del rischio frana S.P. 94 in corrispondenza al centro abitato, è stata effettuata da parte della Provincia di Cosenza, Settore viabilità e tutela del Territorio, anche un’attenta analisi sulla pericolosità sismica di base. Leggendo la relazione che integra lo studio geo-tecnico relativo al progetto esecutivo, si trovano i risultati degli studi e delle ricerche sul rischio sismico dell’area, importanti per poter minimizzare i danni eventualmente prodotti da un terremoto. Sono stati previsti, quindi, in base all’intensità sismiche prevedibili per ogni ambito territoriale, delle adeguate tecniche costruttive per rendere la struttura in grado di reagire in modo ottimale. E’ possibile prevedere con un alto grado di probabilità quale sarà l’intensità della scossa più forte che può verificarsi in un determinato territorio alla luce dei dati storici e degli studi geodinamici, così come il verificarsi delle frane negli anni passati nel territorio, che si ripetono anche a distanza di secoli.
Rischi
Come si evince anche nella relazione geologica allegata al progetto esecutivo, il rischio maggiore è che qualsiasi soluzione adottata per il ripristino della S.P.94, se non inserita in un progetto molto più ampio di consolidamento e bonifica, che coinvolga una pluralità di Enti preposti alla salvaguardia e tutela del territorio, rivestirà sicuramente un carattere di temporaneità, non risolutivo delle problematiche inerenti il dissesto idrogeologico.
Soluzioni e Idee
Date le caratteristiche fragili del territorio sarebbe necessario un continuo monitoraggio del terreno; inoltre bisognerebbe combattere l'abusivismo edilizio ed evitare il disboscamento, anch’essi causa dei movimenti franosi. Le foreste sono i polmoni della nostra terra, vanno conservate, procurano ossigeno agli uomini e agli animali. La deforestazione non solo provoca inquinamento del pianeta, ma anche molte frane che possono uccidere noi stessi per via degli alberi le cui radici non mantengono più il suolo compatto. Bisogna ripopolare i nostri boschi e non tagliare gli alberi, non inquinare o non ci rimarrà più niente per cui sperare e per cui lottare per salvare questo pianeta dalle nostre stesse azioni. Sarebbe necessario predisporre intensi interventi di prevenzione, piuttosto che agire solo in situazioni di emergenza. E' auspicabile che il Presidente della Regione Calabria, in qualità di Commissario Straordinario per il dissesto, preveda ulteriori interventi strutturali nel territorio da finanziare anche con i fondi previsti dal recente Decreto Proteggitalia.
Inoltre, per evitare eccessivi ritardi nell’esecuzione degli interventi, bisognerebbe snellire la burocrazia, adeguandosi ai Paesi Europei più veloci. In che modo? Riformare il macchinoso codice degli appalti e limitare l'invadenza delle tante autorità di controllo. Si dovrebbero ridurre i tempi di svolgimento delle gare di affidamento degli appalti, non imbrigliarsi in inutili controlli di carte, semmai controllare attentamente i lavori in corso e avere il coraggio di sostituire immediatamente una ditta esecutrice con un’altra se i lavori presentano anomalie o ritardi. I ritardi dell’attribuzione e dell’esecuzione accumulano altri ritardi, perché poi i costi aumentano e bisogna aspettare le varianti in corso d’opera. Non deve essere un’ “impresa titanica” la ricostruzione di una strada franata come è avvenuto a San Vincenzo La Costa. Un esempio da seguire, in tema di snellimento della burocrazia, è certamente il “modello Genova” che consentirà, in soli due anni dal crollo del ponte Morandi, la completa ricostruzione della grande infrastruttura grazie ad un know-how di eccellenza e ad una sinergica collaborazione tra enti pubblici e privati.
Risultati e impatto del monitoraggio
Diffusione dei risultati
- Blog/Sito web del Team
- Interviste ai media
Connessioni
- Dirigente del settore Viabilità, Provincia di Cosenza
- Responsabile U.O.3 , Protezione Civile Calabria
- Soggetto attuatore, Ufficio del Commissario Straordinario Delegato al dissesto idrogeologico Calabria
- Responsabile amministrativo, Dipartimento Programmazione Comunitaria Regione Calabria
- Direttore, RAI Calabria
- Giornalista, Freelance
Contatti con i media
- TV Locali
- Giornali Locali
- Blog o altre news outlet online
- Altro
Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio
Non le abbiamo contattate
Descrizione del caso
Ci riteniamo molto soddisfatti di come sia proseguito il nostro monitoraggio, anche nella fase di lockdown, perché abbiamo avuto le risposte esaustive da parte di tutti gli addetti ai lavori, i cui nomi sono stati sopra sopra riportati. Anche il sindaco del Comune, da subito molto disponibile ed entusiasta della nostra ricerca, si era reso disponibile a partecipare alla manifestazione pubblica, presso il nostro istituto con autorità ed esperti del settore, e ci aveva anche invitato nel comune per accompagnarci sul luogo della frana e discutere delle problematiche attuali del territorio. Ovviamente questo è rinviato ad una seconda fase del nostro progetto, quando saranno possibili le visite guidate, anche perché noi controlleremo e vigileremo che si persegua l'opera di prevenzione nel territorio di San Vincenzo la Costa ad alto rischio idrogeologico.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
- Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
Sono state predisposte domande per:
1) Ing. Carmelo Gallo dell'Ufficio del Commissario Straordinario al Dissesto Idrogeologico della Regione Calabria(soggetto attuatore)
2) Ing. Claudio Le Piane Dirigente Settore Viabilità Provincia di Cosenza
3) Dott. Michele Folino Responsabile Rischi ed Emergenza UOA Protezione Civile Regione Calabria
4) Dott.ssa Ivonne Spadafora Responsabile Comunicazione Calabria fondi FESR FSE 2014/20
5) Dott. Gregorio Iannotta Sindaco di San Vincenzo la Costa
6) Cittadini del Comune di San Vincenzo La Costa
Data la situazione di emergenza sanitaria per il Covid-19, le domande sono state inoltrate agli intervistati tramite e-mail e whatsapp.
Domande principali
All'ing. Carmelo Gallo soggetto attuatore:
1) Sul sito di Opencoesione, con il medesimo codice CS 167B/10 e con lo stesso CUP risultano due progetti, rispettivamente finanziati con il Fondo per lo Sviluppo e Coesione 2007/13 e il Fondo FESR 2014/20. Entrambi, di importo pari a 1.500.000 di euro, appaiono ancora in corso, con pagamenti effettuati del 69% il primo e 63% il secondo. Qual è il collegamento tra i due finanziamenti?
2) I lavori di ripristino e messa in sicurezza della S.P. 94 nel Comune di San Vincenzo La Costa sembrano essere completati: infatti a fine dicembre 2016, dopo ben otto anni dall’evento franoso, c’è stata l’inaugurazione del nuovo tratto stradale. Tuttavia sul sito di Opencoesione il progetto risulta ancora essere in corso. Ci può dire come mai? Quali pagamenti devono ancora essere effettuati, visto che attualmente risulta speso solo il 69% del finanziamento?
Risposte principali
Ing. Carmelo Gallo:
1) Trattasi dello stesso intervento, caricato in due banche dati differenti. In effetti l'opera è completamente finita, pagata al 100% e collaudata.
2) Come evidenziato dall'ing. Le Piane ( Dirigente Settore Viabilità Provincia di Cosenza e RUP del progetto), problemi di instabilità si manifestano in tutta la zona.....e quindi sarebbe auspicabile promuovere ulteriori attività per ottenere altri fondi e procedere con la messa in sicurezza di porzioni più ampie di territorio.