REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
In viaggio verso la Butterfly Street
Inviato il 25/03/2021 | Di Butterfly Street
| @Bflystreet
Descrizione
Perché il lavoro è fondamentale per la reintegrazione in società delle donne vittime di violenza? Il progetto AVANTI, da noi preso in esame, punta sullo sviluppo delle competenze e sul miglioramento dell’occupabilità e si prefigge proprio l’obiettivo di dare una risposta a questo interrogativo, mediante la dimostrazione pratica che il lavoro che per tutti è una necessità, in questi casi è la vera svolta di vita verso la rinascita.
Cosa abbiamo scoperto
Avanzamento
Il progetto non è ancora concluso e i ritardi hanno reso ignota la fine prevista per il progetto.
Risultati
Intervento utile ma presenta problemi - Ha avuto alcuni risultati positivi ed è tutto sommato utile, anche se presenta anche aspetti negativiIl progetto non è ancora concluso poiché si è nella fase di tirocinio ma comunque le esperienze riportate dalle donne coinvolte dimostrano la loro gioia nell'aver acquisito nuove competenze spendibili in società e che hanno permesso loro anche di trovare un impiego. Attualmente solo 5 donne hanno intrapreso un tirocinio in ambito amministrativo per una questione di costi (24.000 € da destinare ai tirocini formativi, un’esperienza lavorativa della durata di un anno) ma le altre donne che hanno seguito il percorso di formazione hanno trovato comunque un impiego.
Punti di debolezza
Le debolezze relative al nostro progetto sono legate all' insufficienza di fondi, alle tempistiche dilatate e alla scarsa partecipazione dei comuni del distretto C05.
Punti di forza
La sensibilità con la quale le istituzioni hanno accompagnato del donne vittime di violenza in questo percorso; la disponibilità della cooperativa "spazio donna" nel fornirci tutte le informazioni in merito al progetto e l'enorme opportunità offerta alle donne vittime di violenza sono i punti di forza del nostro progetto.
Rischi
Con l'attuazione del nostro progetto e di altri si rischia di burocratizzare uno degli aspetti della vita reale credendo di risolverlo solo attraverso la richiesta di finanziamenti, non considerando il fatto che l'origine di tale fenomeno è proprio di stampo culturale. Conseguentemente un altro rischio sarebbe quello di restringere il campo diffusione di queste informazione solo a chi fa parte di un sistema già consapevole evitando la sensibilizzazione della comunità circa l'iniziativa.
Soluzioni e Idee
Richiesta di maggiori fondi e diffondere le informazioni in merito al progetto sfruttando a pieno le possibilità offerte dai social media attivando un processo di coscientizzazione atto a sensibilizzare e stimolare una maggiore partecipazione dei cittadini a tali progetti.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con l'Autorità di Gestione del Programma
- Intervista con altre tipologie di persone
- Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
Associazione "Volontà donna" e Domanico Rosato, amico ASOC
Dott.ssa Ienia Sanzo, responsabile del progetto e membro della cooperativa "Spazio donna"
Ilenia Vitrone, giurista
Sara Mezzacapo, assessore alle politiche sociali del comune di Marcianise
Domande principali
- Quali competenze hanno acquisito le donne al termine del percorso di formazione?
- Il gender gap può influire sulla qualità dell'assistenza legale e determinare così la vittoria del carnefice sulla vittima?
Risposte principali
- Competenze acquisite: una parte di comunicazione (relazionarsi e stare con gli altri, in gruppo e rapportarsi con il cliente) ma anche competenze base di informatica e di organizzazione aziendale
- Si, purtroppo anche se lo Stato tutela garantendo il gratuito patrocinio ovvero le spese legali, anche se in minima parte, saranno a carico dello Stato per le donne vittime di violenza.