REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
ONEV - OMICA E NANOTECNOLOGIE APPLICATE AGLI ESSERI VIVENTI PER LA DIAGNOSI DELLE MALATTIE
Inviato il 25/03/2021 | Di Nano's 4 Future
| @nanos4future
Descrizione
Il progetto ONEV desidera come, primo obiettivo, realizzare una rete che comprende le reti di laboratori pubblici con un comune denominatore, riconosciuta dalla Regione Puglia, ovvero l'impiego delle piattaforme high throughput per l'uso delle omiche nella diagnostica delle malattie che colpiscono l'uomo, gli animali e le piante. Il secondo obiettivo è quello di individuare nuovi biomakers diagnostici che possono essere utilizzati per la realizzazione di chip prototipali. Infine questa rete delle reti, mediante il potenziamento infrastrutturale ed un programma formativo e di aggiornamento desidera realizzare una ricerca trasversale che permetta l'utilizzazione di nuove molecole, provenienti dal mondo animale e vegetale, per la cura delle malattie che oggi principalmente colpiscono la civiltà umana come le neoplasie e le malattie metaboliche.
Cosa abbiamo scoperto
Avanzamento
Il progetto è concluso
Risultati
Intervento molto utile ed efficace - Gli aspetti positivi prevalgono ed è giudicato complessivamente efficace dal punto di vista dell'utente finaleI fondi del progetto sono stati impegnati per acquisire nuove strumentazioni costruire nuovi laboratori, in modo tale da promuovere le varie collaborazioni tra gli scienziati e soprattutto per portare nuove linee di ricerca.
Punti di debolezza
Il progetti in sé non ha presentato nessuna debolezza o difficoltà. Per quanto riguarda il nostro team che aveva deciso di operare nel territorio bagherese, nonostante il nostro impegno di monitoraggio civico, non siamo riusciti a contattare l'ente beneficiario CREA, in quanto irrintracciabile.
Punti di forza
Il punto di forza di questo progetto è stato l'avvicinamento di noi alunne ed alunni nel campo scientifico. Per i giovani come noi, che rappresentano il futuro, questo campo è fondamentale . Soprattutto in questo periodo pandemico dove la scienza e la ricerca stanno alla base dei nostri giorni.
Rischi
Non prevediamo nessun rischio futuro per quanto riguarda il progetto monitorato.
Soluzioni e Idee
Un'idea che possiamo avanzare è quella di implementare a Bagheria dei laboratori dove si possa lavorare con il mondo delle nanotecnologie, proprio perché in prospettiva futura può essere un modo per curare le malattie dell'uomo e per lavorare in scala nanometrica, ovvero con dispositivi che colpiscono direttamente l'organo "malato", senza danneggiare gli altri corpi presenti all'interno del nostro organismo.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Intervista con altre tipologie di persone
E' stata intervistata la professoressa Rosaria Rinaldi dell'Università del Salento, la quale ha il ruolo di coordinatrice locale, infatti ha coordinato le attività di ricerca del gruppo di ricerca dell'Università del Salento, in particolare il gruppo di ricerca che lavora nel suo laboratorio presso il Dipartimento di Matematica e Fisica dell'università.
Domande principali
Il progetto sta rispondendo alle aspettative?
Le nanotecnologie, adesso, visto il periodo che stiamo vivendo possono essere impiegate e investite per le vaccinazioni anticovid, può quindi esserci un utilizzo funzionale rispetto al periodo che stiamo vivendo e anche per risolvere il contesto pandemia e vaccinazioni?
Risposte principali
1) Sì, perché i laboratori che sono stati creati e gli strumenti che sono stati acquisiti sono ancora funzionanti, quindi lavorano ancora e ci permettono di fare ricerche nel campo delle nanotecnologie e di riprodurre risultati scientifici o brevetti.
2) Le nanotecnologie possono avere un utilizzo funzionale rispetto alle vaccinazioni anticovid, infatti vaccini in uso come quelli di Moderna e Ptfizer impiegano delle tecnologie tipiche anche delle nanotecnologie. Ovvero sistemi formati da molecole lipidiche che formano delle sfere all'interno delle quali viene immesso il mRNA, che sono costruite su scala nanometriche. Ma, ad esempio il vaccino americano Nonavax, il quale sfrutta un sistema di dimensioni nanometriche di nanotubi di carbonio, sulla supeficie dei quali hanno agganciato direttamente quella che è la cosiddetta proteina Spike.