REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
La Casa-Museo Joe Petrosino: a Padula il tempio della legalità

Inviato il 8/02/2022 | Di L'Eco della Memoria | @https://twitter.com/lecodellamemori

Descrizione

Il progetto monitorato “Dal museo al campus Joe Petrosino: percorso per il recupero della memoria storica” rientra nel Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (programmazione 2007-2013). Soggetto programmatore è la Regione Campania, attuatore e beneficiario il Comune di Padula. Il finanziamento ha ad oggetto la casa, ora anche museo, in cui era nato il poliziotto eroe Joe Petrosino, paladino della giustizia in prima linea nella lotta contro le organizzazioni di stampo mafioso. Ubicata a Padula, è l’unica Casa-Museo in Italia ad essere dedicata ad un rappresentante delle Forze dell’Ordine. Joe Petrosino visse in questo luogo fino all’età di 13 anni. Nel 1873, infatti, insieme alla famiglia, partì per l’America. La sua carriera ebbe inizio come semplice spazzino ma con il tempo, e soprattutto con grande impegno e forza di volontà, ottenne il ruolo di tenente guidando l’Italian Branch. C’è da dire che, anche prima degli interventi di ristrutturazione e della trasformazione dell’immobile in casa-Museo, la struttura già era oggetto di grande interesse da parte dei turisti. Infatti, prima di diventare un bene comunale, apparteneva alla famiglia Melito-Petrosino che si era sempre impegnata per valorizzare la struttura, cercando di mantenere vivo il ricordo dell’eroe italo-americano. L’importo complessivo del finanziamento è stato utilizzato per l’acquisto dell’edificio da parte del comune di Padula (per l’importo di € 240.000,00), la ristrutturazione, l’ampliamento e l’adeguamento sismico. La casa-museo si struttura su tre piani e mantiene gli ambienti originali della casa, ancora con gli arredi e gli oggetti del tempo. Al piano terra i visitatori familiarizzano con gli oggetti e gli effetti personali appartenuti al poliziotto eroe (guidati dai racconti di famiglia del pronipote Nino Melito-Petrosino). Al piano superiore, l'innovativa sezione multimediale del museo, grazie ai documenti delle rinomate Teche Rai, indaga le trame storiche dell’antimafia, ripercorrendo i passi della carriera del nostro poliziotto eroe.
Il progetto ha come obiettivo la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e paesaggistiche locali per accrescere l’attrattività turistica territoriale, migliorando la qualità della vita dei residenti e promuovendo nuove forme di sviluppo economico sostenibile.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Grazie ai numerosi incontri organizzati con gli amministratori e i soggetti realizzatori del progetto, siamo venuti in possesso di dati importanti ai fini del nostro monitoraggio. L’iter amministrativo è stato complesso e piuttosto articolato. Con delibera n. 128 del 06/10/2009, il Comune ha richiesto alla Regione un contributo di € 1.560.000,00 per la trasformazione del bene in Casa-Museo e la realizzazione del percorso progettuale. La collaborazione tra i due enti è stata suggellata dal Protocollo d’Intesa siglato l’08/10/2009 per il recupero della memoria storica e l’educazione alla legalità. Mediante il Decreto Dirigenziale n. 36 del 06/06/2014, il progetto è stato ammesso a finanziamento e, con Determina n. 2 del 20/01/2015, è stata disposta l’aggiudicazione definitiva dell’appalto in favore della ditta EDILSUD s.r.l. di Sala Consilina.
Anche se sul portale opencoesione.gov.it non viene indicata la data di fine dei lavori, grazie all’incontro con Michele Paciello (legale rappresentante della ditta Edilsud che ha eseguito i lavori di ristrutturazione), abbiamo appreso che i lavori sono stati conclusi a fine dicembre 2015 e che l'iter burocratico è stato portato a termine a marzo 2016. La conclusione dei lavori, quindi, è avvenuta in anticipo rispetto al 31 marzo 2017 (data presunta di fine lavori indicata dal portale OpenCoesione).

Risultati

Intervento molto utile ed efficace - Gli aspetti positivi prevalgono ed è giudicato complessivamente efficace dal punto di vista dell'utente finale

La casa-museo era un’abitazione privata alla quale mancavano i requisiti di legge propri di un museo, ovvero pieno rispetto delle norme antisismiche (essendo il fabbricato di vecchia fattura) e di sicurezza (mancanza di ascensore, uscite di sicurezza, impianto antincendio etc.); gli impianti, inoltre, non erano a norma, in particolare quello elettrico che è stato realizzato nuovamente. Gli interventi di ristrutturazione ed ampliamento strutturale e contenutistico hanno trasformato la casa in un vero e proprio Museo di ampia ed agevole fruizione. La sezione tradizionale, costituita dalle stanze abitate dalla famiglia Petrosino con i suoi cimeli, è stata arricchita con una nuova sezione multimediale tramite la realizzazione di una Galleria Virtuale su Mafia e Antimafia, i cui contenuti sono stati curati in collaborazione con l’associazione Libera e Rai Teche, ed estratti dalla docufiction che vede nei panni di Joe Petrosino il famoso attore Andrea Tidona. Tali contenuti, non solo hanno ampliato l’offerta turistica e culturale trasformando la struttura nel principale attrattore del centro storico di Padula, ma hanno rappresentato un importante contributo educativo e didattico per studenti e giovani visitatori. Grazie all’acquisto del bene da parte del Comune, la Casa-Museo è successivamente diventata parte integrante del progetto di valorizzazione “Padula Sistema Museo” che ha messo in rete la Certosa, i Musei Civici di Padula (casa-Museo, Museo Civico Multimediale) ed il Battistero di San Giovanni in Fonte.

Punti di debolezza

Non vi sono state particolari difficoltà nell’attuazione del progetto, è stato portato avanti con zelo ed impegno da parte di tutti coloro che vi hanno lavorato e collaborato. Gli obiettivi erano ambiziosi ma, nonostante i necessari passaggi burocratico/amministrativi e le varie fasi dell’esecuzione dei lavori di ristrutturazione e ampliamento strutturale e contenutistico, i risultati sono stati più che soddisfacenti.
La ditta che ha eseguito i lavori ha incontrato, però, alcuni problemi dovuti all’ubicazione della Casa-Museo che ha reso difficoltoso soprattutto il trasporto dei materiali poiché i mezzi di grandi dimensioni erano impossibilitati a raggiungere l’immobile, dunque è stato necessario l’utilizzo di mezzi di dimensioni più ridotte.

Punti di forza

La casa-Museo era una struttura che andava necessariamente adeguata, per cui tutti gli interventi del progetto non hanno fatto altro che accrescerne il valore e garantire la conservazione di questo scrigno di contenuti. Il progetto ha consentito il mantenimento e l’adeguamento della struttura che, diversamente, sarebbe stata anche di difficile accessibilità al pubblico, non essendo dotata dei necessari sistemi di sicurezza né dell’impiantistica adeguata. I lavori le hanno consentito di entrare a far parte di un circuito turistico più ampio anziché continuare ad essere semplicemente una collezione privata. Si è trattato quindi di un progetto di totale e assoluta valorizzazione. La ditta ha svolto un lavoro eccellente, inoltre è stato essenziale l’intervento di coloro che si sono occupati di curare i contenuti della sezione multimediale su mafia e antimafia andando così ad arricchire la parte tradizionale costituita dalle stanze appartenute alla famiglia Petrosino con tutte le suppellettili dell’epoca. Di grande significato è il lavoro svolto sui documenti che Rai Teche ha messo a disposizione del museo, che sono stati organizzati ed utilizzati per ricostruire un’ambientazione che fosse orientata a trasformare l'archivio di cronaca in serbatoio inesauribile di nuovi contenuti per il pubblico, avvicinando i turisti ad una realtà diversa da quella odierna e immergendoli nel percorso di vita, avvincente ed esaltante, di Joe Petrosino. Con la trasformazione del bene privato in Casa-Museo è stata possibile anche la collaborazione con associazioni di prestigio come quella dei Testimoni di Giustizia e di Libera su mafia ed antimafia. Decisivo è stato anche l’intervento del consorzio ARTEM, il quale tuttora si occupa di gestire la Casa-Museo e il Museo Civico Multimediale.
I lavori hanno avuto una ricaduta positiva anche sui flussi turistici rendendo Padula il comune più visitato del Vallo di Diano: 90mila visitatori nel 2018 (di cui 10mila alla Casa-Museo) e ben 95mila nel 2019 (dati Mibact).

Rischi

Il progetto ha sicuramente avuto una ricaduta positiva sui flussi turistici e, senza dubbio, anche nei prossimi anni, garantirà un aumento dei visitatori. Per quanto riguarda i possibili rischi futuri, un problema rilevante è rappresentato dai trasporti. Infatti, come ha sottolineato l'assessore Antonio Fortunati durante l'intervista che abbiamo realizzato, è necessario rendere la Casa-Museo più accessibile, in quanto l’ubicazione risulta piuttosto disagevole e ciò potrebbe rappresentare un ostacolo per l’incremento turistico futuro o addirittura portare ad una diminuzione del numero dei turisti stessi. Il Comune di Padula si sta attivando, tramite svariati progetti e operazioni già avviate nel centro storico, per rendere la visita più accessibile. Non è da escludere la necessità di realizzare anche alcuni tunnel di collegamento. Inoltre sarà necessario apportare continue manutenzioni alla struttura per fare in modo che l’edificio sia sempre accessibile, essendo il fabbricato piuttosto datato.

Soluzioni e Idee

Per valorizzare la Casa-Museo si dovrebbe, in primo luogo, risolvere l'atavico problema dei trasporti (non funzionale per i turisti) attivando una navetta che permetta di raggiungere agevolmente tutte le strutture del circuito turistico. Occorrerebbe inoltre migliorare la strategia di marketing puntando su una promozione più efficace della Casa-Museo. La struttura museale nasce con una funzione ben precisa: conservare il patrimonio culturale e storico del poliziotto-eroe perché possa diventare patrimonio di tutti. Per raggiungere tale obiettivo, la Casa-Museo dovrebbe essere resa accessibile a tutti, in quanto, se non vi fossero persone interessate a visitarla non avrebbe alcuna possibilità di sopravvivere. Le nuove tecnologie potrebbero essere di grande aiuto ad allestitori e direttori della Casa-Museo per valorizzare la visita trasformandola in una vera e propria esperienza immersiva. È importante che il visitatore porti a casa con sé un ricordo positivo dell’esperienza fatta e che si senta arricchito in modo tale che la possa consigliare anche ad altri. I percorsi da poter seguire sarebbero davvero tanti: percorsi interattivi, contenuti personalizzati, tour guidati, materiale video e fotografico supplementare. Sarebbe necessario promuovere il più possibile il sito turistico anche organizzando eventi culturali e sociali al fine di incentivare il turismo ed esaltare il prestigio culturale del territorio.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

- Michele Paciello, legale rappresentante della Edil Sud srl
- Caterina Di Bianco, assessore alla Cultura e vicesindaco del Comune di Padula
- Antonio Fortunati, assessore al Turismo Comune di Padula
- Nino Melito Petrosino, pronipote Joe Petrosino

Domande principali

1) Può illustrarci le difficoltà riscontrate nell’attuazione e nella realizzazione del progetto monitorato e il modo in cui le avete superate? (Michele Paciello, legale rappresentante della Edil Sud srl)
2) Ci può descrivere la situazione in cui versava il bene prima dell’acquisto e quali migliorie sono state apportate grazie al finanziamento ottenuto? (Michele Paciello, legale rappresentante della Edil Sud srl)
3) Secondo Lei, cosa potrebbe essere fatto per valorizzare maggiormente la casa-museo? (Caterina Di Bianco, assessore alla Cultura e vicesindaco del Comune di Padula)
4) Quali ritiene siano i punti di forza del progetto monitorato e quali quelli di debolezza? (Caterina Di Bianco, assessore alla Cultura e vicesindaco del Comune di Padula)
5) In seguito al completamento del progetto, avete notato un incremento dei flussi turistici a Padula? (Antonio Fortunati, assessore al Turismo Comune di Padula)
6) Ritiene che la Casa-Museo possa essere valorizzata maggiormente? (Antonio Fortunati, assessore al Turismo Comune di Padula)
7) Pensa che oggi ci sia maggiore consapevolezza sull’importanza della figura di Joe Petrosino anche in Italia? (Nino Melito Petrosino, pronipote Joe Petrosino)
8) Pensa che i lavori effettuati abbiano valorizzato l’originale abitazione? (Nino Melito Petrosino, pronipote Joe Petrosino)

Risposte principali

1) Il problema di questo fabbricato è rappresentato dal suo posizionamento che ha reso difficoltoso soprattutto il trasporto dei materiali poiché non potevamo permetterci, data la posizione, di far arrivare mezzi grandi, quindi ci siamo dovuti servire di mezzi di dimensioni abbastanza ridotte. Inoltre è stato necessario avere più maestranze per fare del lavoro in più. Ovviamente, su questi fabbricati antichi, si riscontrano tante difficoltà e questo poi lo si constata giorno dopo giorno.
2) Prima dei lavori, l’abitazione era solo sul piano del museo. I lavori eseguiti hanno permesso di rifare tutti i solai e le coperture, l’adeguamento di tutti i muri perimetrali e dei muri portanti. Giù, nello scantinato, c’era la parte che oggi è diventata sala espositiva. Poi vennero apposti i pannelli fotovoltaici con pompa di calore e venne realizzato l’ascensore che dà l’accesso a tutti i piani, dal piano terra al sottotetto.
3) C’è da dire che la Casa-Museo Joe Petrosino, anche prima della sua acquisizione al patrimonio pubblico quindi comunale, grazie all’attività della famiglia Petrosino-Melito, spiccava per la grande valenza contenutistica esaltata anche dalla capacità delle guide turistiche di guidare i visitatori nel percorso di scoperta. Naturalmente l’acquisizione a patrimonio pubblico, quindi la trasformazione in un vero e proprio museo, ha dato ulteriore prestigio alla struttura che è entrata in specifici circuiti. Ricordiamo che, grazie all’istituzione della casa-museo come museo civico, è stato possibile realizzare attività sulla legalità , con collaborazioni con associazioni prestigiose tra cui quella dei Testimoni di Giustizia e di Libera su mafia ed antimafia. C’è sempre da migliorare perché, come sappiamo, le strutture museali periodicamente hanno bisogno di essere rinnovate nei contenuti e nelle modalità di fruizione e marketing. Sicuramente, anche come ente comunale e con la collaborazione del consorzio ARTEM che gestisce la Casa-Museo e il Museo Civico Multimediale, bisognerà pensare a qualche forma di promozione e marketing che dia costantemente una maggiore visibilità. Bisognerà ampliare gli orari di apertura che sono già stati rivisti allineandoli con quelli della Certosa.
4) Secondo me abbiamo soltanto punti di forza. Era una struttura antica che andava necessariamente adeguata, per cui tutti gli interventi del progetto non hanno fatto altro che dare valore e garantire la conservazione di questo scrigno di contenuti. Il progetto ha consentito il mantenimento e l’adeguamento della struttura che, diversamente, sarebbe stata anche di difficile accessibilità al pubblico, non avendo i sistemi di sicurezza necessari né l’impiantistica adeguata. I lavori le hanno consentito di entrare a far parte di un circuito turistico più ampio anziché continuare ad essere una collezione privata. Si è trattato quindi di un progetto di totale e assoluta valorizzazione. Il lavoro fatto dalla ditta è stato eccellente anche grazie a coloro che hanno curato i contenuti della sezione multimediale su mafia e antimafia andando così ad arricchire la parte tradizionale costituita dalle stanze dove aveva vissuto la famiglia Petrosino, con tutte le suppellettili dell’epoca.
5) Ritengo di sì. Non avevamo una rilevazione reale all’epoca poi successivamente la casa-museo è stata affidata alla società ARTEM che gestisce i due musei nel centro storico nella parte bassa della Certosa. Nino Melito Petrosino (ndr pronipote di Joe Petrosino, custode della casa-museo) sicuramente potrà confermare che in quel periodo si è verificato un incremento delle visite rispetto al periodo precedente quando ci si attestava sulle circa 5.000/6.000 presenze. Nell’anno 2000 decidemmo di portare il museo dalla Certosa al centro storico, per differenziare il flusso turistico in esso.
6) Valorizzare significa lavorare per portare sempre di più all’attenzione del mercato, l’offerta che la casa-museo offre che come marchio di legalità. L’ubicazione della casa museo è abbastanza disagevole ma sono stati già avviati alcuni lavori nel centro storico per renderne più accessibile la visita. Stiamo cercando di immaginare un progetto avveniristico che possa dare la possibilità a tutti i turisti di arrivarvi senza alcuna difficoltà. Si parla anche della realizzazione di alcuni tunnel: per noi, non è solo una condizione di sviluppo, ma anche di crescita di tutto il centro storico.
7) Conoscere la figura di Joe Petrosino è importante e necessario, anche alla luce dei i tempi che viviamo, prima di tutto come esempio di legalità. Il suo sacrificio è orientato alla crescita di tutti. Il motto che Joe Petrosino portava avanti era “REGOLE” “LEGALITA’ ” “GIUSTIZIA” . La sua azione e le sue intuizioni hanno fatto sì che diventasse l’icona di New York, simbolo della Polizia americana. A distanza di un secolo si parla ancora in modo forte di Joe Petrosino, poliziotto che ha ispirato otto film, interpretati da vari attori di alto rilievo.
8) Certamente! Soprattutto la parte soprastante in legno che ha un’oscillazione naturale in sé, tipica di questo materiale. Il miglioramento ovviamente ha consentito di creare un altro museo, nato come istituzione comunale e mostra permanente nel 1986 poi, per volontà del comune di Padula e con la disponibilità di mia madre Gilda Petrosino, fu trasferito nel centro storico. La galleria virtuale su mafia ed antimafia, e le varie sezioni realizzate (Coraggio, Convivenza...), sono state possibili grazie alla ristrutturazione, anche se, in buona parte, il piano terra era già in buone condizioni.