REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Corso di Formazione per Cartapestaio: recuperare e valorizzare gli antichi mestieri

Inviato il 15/02/2022 | Di Artigianidelfuturo

Descrizione

Il progetto monitorato è un “Corso di Formazione per Cartapestaio”, finanziato dal Fondo Sociale Europeo (FSE) 2007-2013 che mira a promuovere la partecipazione al mercato del lavoro e l’inserimento occupazionale investendo nella formazione professionale, tramite l'offerta di misure attive e preventive rivolte in particolare a giovani (Asse II: occupabilità professionale).
Il soggetto programmatore è la Regione Puglia, l’attuatore e beneficiario è ASCLA (ASSOCIAZIONE SCUOLE E LAVORO).
L’obiettivo del nostro team, relativamente alla scelta del progetto, e del nostro monitoraggio civico, è di avvicinare i giovani agli Antichi Mestieri in via di estinzione, alle piccole botteghe di una volta, riscoprendo l’arte della cartapesta, un tema così importante per la valorizzazione del nostro territorio e favorendo la diffusione delle tradizioni locali della cultura leccese.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Il costo pubblico del progetto è di € 90.000,00, di cui € 36.000 forniti dall’Unione Europea, € 45.000 dal Fondo di Rotazione e il restante dalla Regione.
Dalle interviste effettuate risulta che il corso è concluso, nonostante sul sito Open Coesione non compaia tale aggiornamento.

Risultati

Intervento molto utile ed efficace - Gli aspetti positivi prevalgono ed è giudicato complessivamente efficace dal punto di vista dell'utente finale

Supportati dai dati raccolti, approfondendo le fonti amministrative e da una lunga intervista a Giuseppe Negro, presidente di ASCLA, attuatore del progetto, abbiamo riscontrato che il progetto è stato molto utile ed efficace ed ha avuto ottime ricadute in termini di opportunità occupazionale nel contesto delle imprese sociali. Dopo la conclusione della parte formativa c'è stato un inserimento degli allievi nelle botteghe dei maestri cartapestai per il monte ore di tirocinio previsto.
Quanto seminato durante il periodo trascorso in aula e a contatto con le aziende, è poi germogliato in una concreta opportunità occupazionale. I due giovani Roberto Schiavano e Antonio Cazzato hanno avviato una piccola impresa artigiana ”Fatti di carta”, che non si occupa solamente di riparare e restaurare oggetti in Cartapesta appartenenti al culto e alla sfera religiosa ma ha esteso il suo lavoro anche a scenografie teatrali, cercando di trasformare la loro passione in una fonte di reddito stabile.
L'artigianalità è, quindi, un valore da recuperare, a partire dalle scuole, con nuove regole per l'apprendistato che è fondamentale per la rinascita del settore , capace di dare importanti soddisfazioni economiche, riuscendosi a distinguere e ritagliandosi una nicchia di grande qualità, unicità ed esclusività.

Punti di debolezza

● Corsi di formazione brevi spesso frettolosi;
● Disallineamenti tra i tempi degli enti di formazione e i tempi della burocrazia che intervengono nel processo di erogazione della formazione;
● Il mondo del lavoro non riconosce il giusto valore ai titoli acquisiti;
● Assenza di un protocollo di intesa tra Miur e Regione;
● Assenza di scuole statali che insegnano gli antichi mestieri dell’artigiano al netto di piccole ed eterogenee situazioni frutto di iniziative private.

Punti di forza

● Legame tra competenze e opportunità di lavoro;
● Creazione di nuovi posti di lavoro e nuove forme di imprenditorialità giovanile;
● Buone prassi per la formazione dei giovani attraverso progetti che uniscono la comunità è il territorio;
● Diffusione delle tradizioni locali della cultura Leccese e valorizzazione del territorio;
● Maggiore consapevolezza delle risorse presenti sul nostro territorio;
● Percorsi di formazione per fasce svantaggiate come soluzione per favorire politiche di inclusione sociale.

Rischi

Il corso di formazione deve avere un approccio imprenditoriale, non deve essere percepito dai giovani come un corso finalizzato a trascorrere qualche ora in compagnia per occupare il proprio tempo libero e considerare la cartapesta come un hobby. I corsi pertanto dovrebbero essere strutturati stabilendo un approfondito studio teorico che, unito alla pratica da svolgere rigorosamente in Bottega, stimola il giovane a concepire se stesso come potenziale creativo in continuo divenire, offrendogli l'opportunità di tracciare il futuro della propria professione. Il corso deve prevedere non solo l’acquisizione e l’affinamento delle competenze tecniche ma anche il conseguimento di obiettivi educativi trasversali: presa in carico di un compito, portare a termine un progetto, lavoro in team, responsabilità rispetto al gruppo di lavoro. Tutte caratteristiche che un imprenditore deve avere.

Soluzioni e Idee

Le ricerche effettuate ci portano a concludere che, per rilanciare l'artigianato, si devono organizzare azioni mirate e si deve creare una maggiore contaminazione tra il mondo dell'Artigianato e quello dell'Istruzione, con la diffusione di quei saperi richiesti dalla domanda che caratterizza il mondo del lavoro e che risponde ai reali bisogni del tessuto sociale e produttivo. Sono numerosi i mestieri artigianali che rischiano l'estinzione, con conseguente perdita di valore economico, sociale e di tradizioni per il nostro Paese, a causa della mancanza di politiche ad hoc per il passaggio generazionale che, nel caso delle imprese artigiane, è anche trasmissione di saperi, tradizioni, competenze. Dalle nostre indagini e dall'intervista con la responsabile del museo scaturisce la nostra prima proposta concreta: la realizzazione di una convenzione di percorsi di PCTO tra la nostra scuola e il museo e le botteghe artigiane, per richiamare i giovani su attività lavorative legate alla storia della nostra terra e al turismo. I percorsi di PCTO sono stati, infatti, introdotti nell'ordinamento scolastico come metodologia didattica, con l'obiettivo di assicurare ai giovani l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. La formazione è fondamentale, ma il mestiere si impara in bottega: la trasmissione del saper-fare è sempre più efficace e più coinvolgente se si porta avanti quella logica di passaggio da maestro a discepolo. La formazione ideale dovrebbe poter unire questi due fattori: la cultura che deriva da una seria formazione scolastica, che insegni anche le lingue straniere, la storia dell’arte e qualche nozione di economia aziendale, e il sapere delle mani che si impara stando in stretto contatto con i maestri. Inoltre dalle interviste è emerso che l’arte della cartapesta non è ben valorizzata dal punto di vista turistico, ignorata anche dagli stessi abitanti del territorio, che spesso trascurano l'importanza nella sfera dell'arte e la considerano solo produttrice di gadget turistici. C’è necessità di un'opera di sensibilizzazione affinché i leccesi, i turisti e gli appassionati d'arte riscoprano e rivalutino quest'arte così bella e antica della Cartapesta Leccese.
L'artigiano deve inserirsi in un circuito turistico intrattenendo rapporti più stretti con le agenzie di viaggio e i tour operator, con gli enti di promozione turistica, con le amministrazioni dei musei e dei monumenti, per incentivare l'informazione, la comunicazione e la promozione al fine di favorire le visite nelle botteghe e nei laboratori artigiani. Gli artigiani d'arte e di tradizione devono esaminare la possibilità di un'interazione diretta con l'industria turistica per trarre profitto ulteriore e a complemento della usuale attività.
Da queste considerazioni nasce la nostra idea di potenziare l'offerta turistica proponendo un tour itinerante esperienziale che, attraverso una web mappatura che si apre tramite QRcode posto su delle locandine, permetterà al visitatore di immergersi nel mondo e nella storia della cartapesta, di essere accompagnato virtualmente nei vicoli della città vecchia, nelle botteghe dove gli artigiani possono raccontare la propria attività e mostrare i loro prodotti. Abbiamo presentato questa proposta all’Ufficio della Provincia per sollecitare le Istituzioni e instaurare un dialogo con le amministrazioni, e attenderemo gli sviluppi. Inoltre, delle nostre ricerche è emerso che in Puglia con la legge regionale 19 giugno 2018 n. 26 è stata approvata la “Disciplina dell'apprendistato e norme in materia di Bottega scuola" ed ha previsto un iter per il riconoscimento del titolo di "Maestro artigiano".
Insieme al recupero degli antichi mestieri, obiettivo non secondario della norma è promuovere l'ingresso di giovani in settori produttivi a rischio di estinzione e incoraggiare il ricambio generazionale, attraverso lo sviluppo di produzioni di nicchia e l'interscambio di competenze tra i diversi soggetti che ne sono portatori. Inoltre tale legge regionale 26/2018 disegna un sistema in cui i Maestri Artigiani riconosciuti dalla Regione potranno attivare delle vere e proprie "Botteghe Scuola" in cui svolgere, accanto alla propria normale attività, anche quella di formazione.
Tuttavia ad oggi è stato attribuito il titolo di Maestri Artigiani a 126 imprese artigiane nella regione Puglia, ma nell'albo non compare nessun Cartapestaio, e la procedura riguardante l' attivazione delle Botteghe Scuola è bloccata. I cartapestai da noi intervistati non erano assolutamente a conoscenza di questa iniziativa regionale.
Cercheremo di approfondire questa tematica , con la convinzione che questa legge potrebbe essere una grande occasione per tanti giovani, trasformando la bottega in luogo di vita.

Risultati e impatto del monitoraggio

Diffusione dei risultati

  • Twitter
  • Facebook
  • Instagram
  • Eventi territoriali organizzati dai team
  • Blog/Sito web del Team
  • Richiesta di audizioni o incontri a porte chiuse

Connessioni

  • attuatore progetto, ASCLA
  • cartapestaio, cooperativa sociale Fatti di Carta
  • responsabile Museo, Beni Culturali
  • vicepresidente Provincia Lecce,
  • responsabile attività artigianali e commissione regionale per l'Artigianato pugliese, Regione Puglia
  • cartapestaio, Bottega Artigianale

Contatti con i media

  • Blog o altre news outlet online
  • Altro

Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio

  • Risposta parziale
  • Promesse concrete

Descrizione del caso

Il Dott. Negro entusiasmato dal nostro monitoraggio, dai nostri approfondimenti e indagini, riscontrando che il progetto analizzato è stato molto utile ed efficace e che ha avuto ottime ricadute in termini di opportunità occupazionale nel contesto delle imprese sociali, ci ha reso partecipi della sua decisione di attuare un ulteriore corso di formazione per Cartapestaio. Tuttavia iniziando questo percorso pensavamo di doverci occupare soltanto di Corsi di Formazione professionale per giovani, e invece abbiamo rilevato diverse criticità. Dal nostro monitoraggio è emerso il problema delle botteghe artigiane che stanno scomparendo, della mancanza del ricambio generazionale, abbiamo constatato che l'arte della cartapesta non è ben valorizzata dal punto di vista turistico. Questo nostro lavoro è un'occasione per avanzare suggerimenti e contribuire in modo concreto alla promozione del nostro territorio pertanto i nostri propositi sono:
-attivare percorsi di PCTO tra la nostra scuola e il museo della Cartapesta
-realizzare il Tour esperienziale creando sinergie tra Provincia, botteghe artigiane e tour operator
-sollecitare l'iscrizione di Cartapestai storici leccesi all'Albo dei Maestri Artigiani
-ottenere delle risposte concrete dalla Regione sull'attivazione delle Botteghe Scuola
In questi giorni, in particolare, 9 maestri artigiani pugliesi sono stati premiati dalla Regione Puglia, questo riconoscimento ha infatti lo scopo di valorizzare, promuovere e sostenere l'artigianato pugliese, pertanto dopo aver parlato della legge e dell'importanza del titolo di Maestro durante le varie interviste ai Cartapestai, alcuni di loro hanno iniziato l'iter burocratico di presentazione della domanda. Se da un lato il nostro monitoraggio civico ha avuto un impatto positivo sui soggetti monitorati, siamo però in attesa di risposte su problemi da noi sollevati.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

Dott. Negro Giuseppe, Presidente ASCLA
Sig. Cazzato Antonio corsista del corso di formazione monitorato
Prof. Leo Antonio, vicepresidente Provincia di Lecce
Sig. Epicochi Marco, maestro artigiano
Sig.ra Sara responsabile museo della cartapesta
Dott. Pietro Giulio Pantaleo, responsabile attività artigianali e commissione regionale per l'Artigianato pugliese

Domande principali

1. Importanza dei corsi di formazione per la valorizzazione degli antichi mestieri. Aspetti positivi del corso monitorato sulla cartapesta?
2. Il centro storico leccese pullula di botteghe artigiane di cartapesta, come immagina questo mestiere fra 20 anni?

Risposte principali

1. Dott. Negro: "Gli antichi mestieri come quello del Cartapestaio appartengono per lo più ad economie di nicchia. Prevedere la realizzazione di corsi di formazione serve per dare l’occasione a disoccupati e inoccupati di inserirsi professionalmente nell’ambito dell’artigianato di qualità, in particolare di quello che si occupa di mestieri tradizionali, a rischio di estinzione, assicurando gli strumenti e le competenze teoriche e pratiche necessarie, incluse quelle che possono favorire la creazione di micro-imprese artigiane.
Cazzato Antonio: "Il corso di formazione è risultato molto utile e importante perchè ci ha permesso di unire le competenze tecniche e manuali con le conoscenze teoriche. Siamo riusciti ad ottenere una startup che ci ha permesso di avviare un'impresa artigiana ”Fatti di carta”, che non si occupa solamente di riparare e restaurare oggetti in Cartapesta appartenenti al culto e alla sfera religiosa ma ha esteso il suo lavoro anche a scenografie teatrali.
2. Maestro Epicochi: "Alcuni mestieri stanno scomparendo, e personalmente penso che il mio sia uno di quelli. Diversi sono i motivi, per alcuni perché legati a un mondo produttivo che in certi settori si sta automatizzando e meccanizzando, mentre nel mio caso i ragazzi sono spaventati da professioni che richiedono fatica, tempo, dedizione, e anche approfondimento e studio, ma che invece, se scelti, offrono in cambio grandi soddisfazioni lavorative, e remunerative. Questo disinteresse da parte dei giovani che preferiscono altre carriere non permette pertanto un ricambio generazionale alle botteghe artigiane. Questo rappresenta un grido d'allarme e inoltre manca la giusta attenzione da parte delle Istituzioni e delle Scuole.
Sig.ra Sara: "Oltre ad essere custode di memoria, scopo del museo è stimolare la curiosità delle nuove generazioni e avvicinarli all'arte della cartapesta, altrimenti questo mestiere rischia di scomparire. Tuttavia anche le istituzioni locali dovrebbero collaborare maggiormente segnalando il museo della cartapesta presente all’interno del Castello Carlo V (castello più grande della regione), e creando inoltre una rete tra il museo e le botteghe della città. Il museo non è segnalato, non ha un sito, quindi sarebbe molto interessante anche creare un progetto con le scuole prevedendo dei percorsi di alternanza scuola-lavoro.