REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
PIAZZA CARAFA...RIAPPROPRIARSI DI UN LUOGO DI VITA E RENDERLO ATTRATTIVO E FRUIBILE
Inviato il 8/03/2022 | Di LiceoMasciChieti3G2122
Descrizione
Il “Programma Urbano Complesso - PUC riqualificazione di Piazza Carafa” in Chieti bassa, identificato dal CUP E73I1400030002, rientra in un'ampia pianificazione strategica nazionale di edilizia pubblica, il PNEA Piano Nazionale di Edilizia Abitativa, previsto dall'art. 11 del D.L. 112/2008. Esso rappresenta un ambizioso provvedimento finalizzato alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Il PUC di riqualificazione di Piazza Carafa interviene, nello specifico, in un contesto urbano dove la cittadinanza da tempo denuncia il bisogno di un rilancio della zona e dove la politica ha cercato di raccogliere questa esigenza diffusa seguendo una concezione più moderna. In sintonia con gli intenti del Piano nazionale PNEA, nonché del fondo di coesione PAR-FSC, si è voluto sin dall'inizio realizzare un più complessivo progetto di rilancio dei territori e dei contesti urbani, promuovendo un investimento nel patrimonio edilizio, indirizzato altresì ad un rilancio sociale, attraverso: lo sfruttamento del 'costruito' e interventi di sostituzione dell'esistente, piuttosto che di nuove cementificazioni; la riqualificazione fisica di alcuni quartieri e dei relativi spazi pubblici volta a promuovere l'attrattività della città, nonché il miglioramento della qualità della vita; il perseguimento di una prospettiva sociale a beneficio di tutti gli abitanti ed in special modo di categorie 'vulnerabili' ed a basso reddito (giovani coppie con scarsa capacità economica, nuclei famigliari in difficoltà, studenti fuori sede, anziani in condizioni svantaggiate, immigrati regolari a basso reddito). I cittadini di Piazza Carafa sentono, infatti, da tempo fortemente l’esigenza di riappropriazione, il che è evidente da recenti denunce degli stessi residenti di come gli spazi verdi della piazza siano pieni di immondizie lasciate da chi la notte bivacca nella zona senza rispettarla, percependola come una “periferia” dove il controllo è minimo e la microcriminalità può muoversi. Un problema in realtà comune a molte zone di Chieti Scalo, dove i cittadini sentono le istituzioni lontane, pur trattandosi di un quartiere ben sviluppato economicamente (secondo tuttitalia.it la metà delle filiali bancarie del Comune di Chieti è a Chieti Scalo). La concezione moderna delle città cerca di intervenire, su vari livelli, su questa percezione, promuovendo il superamento della divisione in centro e periferia, verso la cosiddetta città “policentrica”, ovvero dove siano create in tutto lo spazio cittadino strutture quali sedi municipali, spazi verdi, centri di servizi. Il tutto seguendo le direttive della politica europea, che chiede che sviluppo vada sempre integrato con la sostenibilità, l’inclusività e la digitalizzazione, in un approccio integrato e multidisciplinare mirato allo sviluppo locale integrale e sostenibile dei quartieri e, in particolare, delle periferie. L’intervento di riqualificazione di Piazza Carafa è pensato in tal senso, andando oltre la semplice valorizzazione immobiliare e mirando a garantire il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale con l’obiettivo di ridurre le disparità di sviluppo fra territori ed uguagliare le opportunità socio-economiche dei cittadini. Vediamo l’iter storico/legislativo nello specifico dal quale il PUC per la riqualificazione di Piazza Carafa scaturisce. Come detto inizialemente, il programma in esame rientra nell'ambito di un piano nazionale più ampio, il PNEA - Piano Nazionale di Edilizia Abitativa, cioè un provvedimento finalizzato alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Il PNEA diventa operativo con il DPCM (Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri) del 16/07/2009. Attraverso successivi provvedimenti e dispositivi, la gestione degli interventi viene delegata alle Regioni. Con Determina Regionale n. DC7/312 del 20/09/2010, pubblicata sul BURA n° 62 del 24/09/2010, si dà il via alla presentazione delle candidature sintetiche finalizzate alla predisposizione del programma. Il Comune di Chieti presenta la propria proposta di adesione approvata con Deliberazione di Giunta comunale n° 227 del 28/10/2010, approvata con Determinazione Regionale DC7/126 DEL 30/08/2012, nella quale si redige una graduatoria provvisoria delle manifestazioni di interesse/proposte approvate in regione ed una stima dell'assegnazione delle risorse. Il PUC che viene redatto dal Comune di Chieti, all'interno del quale rientrano varie attività ha previsto dunque, in dettaglio, il recupero, anche attraverso l’abbattimento parziale, di due immobili precedentemente destinati ad ufficio postale e un asilo nido, purtroppo in stato di abbandono e degrado. Al loro posto è stata prevista la costruzione di 3 fabbricati, il primo di 8 alloggi da destinare a locazione a canone concordato (cioè , alloggi a canone calmierato, in considerazione della capacità reddituale dei locatari); il secondo di 8 alloggi per edilizia convenzionata (cioè alloggi da poter assegnare e/o vendere); mentre l’ultimo di 15 alloggi di edilizia sovvenzionata (cioè 'alloggi popolari' da destinare alla locazione permanente) oltre a 12 posti auto coperti. Il costo complessivo previsto nel progetto originario risulta pari ad € 2.545.053,00 sostenuto da € 1.631.133,00 di fondi ministeriali (D.M. 19/12/2011), € 365.568,00 di fondi regionali (PAR FSC 2007/2013). La residua parte di € 548.352,00 è a carico dell’amministrazione comunale ed assicurata mediante il terreno di proprietà comunale destinato all’edilizia convenzionata da cedere all’impresa appaltatrice in sostituzione parziale del corrispettivo del contratto.
Cosa abbiamo scoperto
Avanzamento
Il progetto monitorato, a quanto comunicatoci dai referenti del comune, risulta purtroppo attualmente sospeso a seguito della risoluzione contrattuale per inadempimento della ditta appaltatrice dei lavori. L’amministrazione Comunale non ha ovviamente potuto fornire informazioni dettagliate sull’argomento ma riferisce che, dopo aver provveduto a mettere in sicurezza il cantiere, ha avviato contatti con l’altra ditta che aveva partecipato alla gara d’appalto. Dei tre edifici previsti nel progetto originario, 2 risultano parzialmente realizzati mentre la costruzione del terzo resta ancora da avviare.
In termini economici le informazioni raccolte indicano pagamenti complessivi per 1.434.000,00 euro di cui 368.000,00 di quota a valere sui fondi PAR-FSC e 1.066.000,00 di quota ministeriale, oltre alla partecipazione comunale per un valore di € 318.000,00. A tal proposito abbiamo potuto osservare come sulla piattaforma di Opencoesione risulti l’indicazione solo del primo dato mentre non abbiamo potuto rintracciare né il contributo comunale nè quello ministeriale, e questo ci ha impedito una visione d'insieme e completa del progetto.
Risultati
Non è stato possibile valutare l’efficacia dell’intervento - Es. il progetto non ha ancora prodotto risultati valutabiliPunti di debolezza
Le difficoltà riscontrate vanno ricondotte principalmente alla sua articolazione, soprattutto nell’aspetto economico. Se da un lato è stato possibile osservare come i fondi statali e regionali rappresentino un aiuto prezioso, forse indispensabile, per realizzare importanti interventi su scala locale, dall’altro ci siamo resi conto della complessità delle attività necessarie per la loro gestione.
Nel caso di studio l’intervento è stato finanziato da tre distinti canali (statale, regionale e comunale) che richiedono attività di monitoraggio e rendicontazione molto diverse e complicate, difficili da comprendere senza le specifiche competenze su procedure richieste e strumenti utilizzati.
Punti di forza
Il progetto di riqualificazione di Piazza Carafa ci offre delle ottime possibilità di consorzio sociale che, se portate all'atto, potrebbero davvero dare nuovo colore alla zona in questione.
La complessità del progetto monitorato ha fornito tanti spunti di riflessione e ci ha “obbligati” ad approfondire tanti argomenti. E’ stato possibile conoscere gli obiettivi strategici alla base dell’intero programma, comprendere le fasi dell’iter amministrativo che guida un’opera pubblica e approcciare lo studio dei finanziamenti pubblici. Abbiamo compreso come l’idea che ispira un provvedimento molte volte deve essere ritoccata in corso di realizzazione producendo purtroppo lungaggini e rinvii. Abbiamo maturato una maggior consapevolezza del contesto in cui viviamo e riflettuto sulle diverse prospettive dalle quali osservare un intervento.
Piazza Carafa è già pienamente fornita in tutti i servizi essenziali e non solo, perchè non renderla ancora più viva ed efficiente?
Rischi
Il rischio futuro rilevato è sicuramente rappresentato dalla sospensione dei lavori. La gara d’appalto ha visto la partecipazione di due sole ditte e la risoluzione contrattuale intervenuta con una impone il buon esito dei contatti con la seconda.
Nel caso di mancato accordo il pericolo è lo stallo dell’intervento e la necessità di dover attivare procedure che, per un’opera parzialmente realizzata, presenta numerose incognite.
Soluzioni e Idee
L’unica soluzione concreta che sembra utile per poter contrastare il rischio rilevato è quella di ‘rimodulare’ (per usare un termine tecnico) l’intervento. A nostro avviso, considerato che l’opera si inserisce in un programma più ampio e già abbondantemente realizzato, bisognerebbe fare ogni sforzo per completare la struttura parzialmente realizzata così da renderla funzionale il prima possibile allo scopo che ne aveva ispirato il progetto.
Si potrà obiettare che il risultato finale non è quello programmato ma si eviterebbe quel senso di precarietà ed incertezza generato dai lunghi lavori che caratterizzano la struttura urbana delle nostre città.
Risultati e impatto del monitoraggio
Diffusione dei risultati
- Eventi territoriali organizzati dai team
Connessioni
Contatti con i media
- Giornali Locali
- Blog o altre news outlet online
Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio
- Risposte generiche
Descrizione del caso
Abbiamo sin dall'inizio cercato di contattare altri enti (nella fattispecie l'assessorato regionale LL.PP. per conoscere lo stato dell'arte dei lavori pubblici di riqualificazione nella nostra regione, se esistesse un dato aggregato. Siamo riusciti ad avere un colloquio in febbraio, ed un file relativo lo stato dell'arte e l'aggiornamento e rimodulazione del programma 2007-2013 regionale FAS Abruzzo, che ci ha fornito un inquadramento in termini di direttive e di assegnazione fondi alle varie tipologie di spesa e investimento, ma di non semplice e soprattutto immediata consultazione, poichè sarebbe stato più utile un dato aggregato più snello e di immediata comprensione sul territorio in termine di fondi aggiudicati dai vari progetti presentati.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con l'Autorità di Gestione del Programma
Dr. Giovanni Di Lullo - Funzionario V settore Comune di Chieti
Domande principali
a- Quanto è stato realizzato rispetto alle attività previste
b-Quali erano le aspettative dell'iniziativa
Risposte principali
a- Finanziariamente è stato realizzato un 50/55% rispetto alla spesa preventivata. Fisicamente sono stati edificati due immobili, che però sono ancora allo stato di non completamento. Però il progetto è arrivato comunque a buon punto.
b- Le aspettativa erano diverse e tante: riqualificare un'area urbana, rendendola attrattiva; migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti; offrire edilizia a canoni calmierati per le fasce più vulnerabili; migliorare i servizi dell'istruzione, attraverso il restauro delle scuole del quartiere.