REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
AGIRA B - RISTRUTTURAZIONE DEL BET HA MIDRASH (EX SINAGOGA) DELLA VILLA MAUCERI E DEL RESTAURO DELL'ARON HA KODESH IN VIA SANTA CROCE E PIAZZA ROMA.

Inviato il 21/02/2023 | Di Rest-Aron team | @rest_aronteam

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

Ad Agira, in provincia di Enna, il Rest-Aròn team ha scelto di occuparsi del progetto della ristrutturazione dell'ex sinagoga e del restauro dell'Aron, un antico arredo sacro che conteneva i rotoli della Torah, che dalla sua sede originaria è stato spostato e conservato nella chiesa del S.S Salvatore salvandolo dalle intemperie. Dopo tanto tempo e vari tentativi è stato ottenuto un finanziamento di 785.000 euro previsto dal "Programma Patto Sicilia". Il progetto di RISTRUTTURAZIONE DEL BET HA MIDRASH (EX SINAGOGA) DELLA VILLA MAUCERI E DEL RESTAURO DELL'ARON HA KODESH IN VIA SANTA CROCE E PIAZZA ROMA prevede il recupero delle mura del XV secolo con integrazioni di architettura contemporanea, differenziate da un profilo in acciaio corten. Le facciate saranno rivestite in pietra di Comiso o di Modica, mentre la copertura sarà costituita da strutture leggere e vetrate, capaci di illuminare gli ambienti interni durante il giorno. Lo spazio sinagogale ospiterà proprio l’Aron, che in questa occasione verrà smontato con precisione e accuratezza dalla Chiesa del Santissimo Salvatore, e sottoposto a restauro conservativo attraverso propedeutiche analisi petrografiche, chimiche, biologiche e microbiologiche, con la supervisione dell’archeologa medievista, docente all’Università Kore di Enna. L’Aron verrà sottoposto a studi scientifici, ricomposto e orientato a est, verso Gerusalemme, mentre delle teche posizionate lungo alcune pareti della sinagoga conterranno importanti reperti connessi alla cultura ebraica agirina. Una mensola sopra l’arca santa ospiterà la lampada simbolo della fiamma eterna, che nella notte illuminerà l’edificio, consentendone la visibilità a distanza. Il progetto è importante perché provvede alla ristrutturazione dell'ex sinagoga e al restauro dell'Aron, un bene inestimabile e unico al mondo, con la rara caratteristica di essere stato costruito interamente in pietra arenaria locale e non in legno, come avveniva di consueto. L'obiettivo principale che si pone il progetto è quello di salvaguardare e di prendersi cura di opere di grande importanza e che rischiano di non essere tutelate come andrebbe fatto e che potrebbe incentivare il turismo e l'economia locale.

Attività previste

Dalle informazioni ricavate dal progettista e dall'archeologa, le attività previste da questo progetto, dopo lo scavo e il recupero dei resti umani che verranno analizzati e studiati in luogo separato, sono: il recupero delle mura del XV secolo, la costruzione della copertura in vetro, il restauro dell'Aron e la ricollocazione nella sua sede originaria. I tempi previsti, come ci dice il cartello posizionato vicino al sito, sono di 540 giorni: la data di inizio lavori è del 20/09/2022 e la fine prevista è dell'11/11/2024.

Origine del progetto

Dall'intervista al sindaco di Agira abbiamo appreso che l’Aron appartiene alla Curia vescovile che ha stipulato una convenzione con il comune di Agira, che ha così potuto presentare il progetto all’Assessorato delle Infrastrutture. Di conseguenza questi atti amministrativi sono stati la convenzione con la Parrocchia, in questo caso con la Curia di Nicosia, poi gli atti amministrativi di approvazione da parte della Giunta Comunale del progetto, l’inserimento nel programma triennale delle opere pubbliche (un atto che compie il Consiglio Comunale), l’approvazione in linea tecnica e amministrativa del progetto, la presentazione all’Assessorato competente per ottenere il finanziamento e il decreto di finanziamento. Inoltre, ha avuto l’approvazione della sovrintendenza ai beni culturali di Enna e munito di tutte le restanti autorizzazioni necessarie.

Soggetti Beneficiari

I soggetti che possono trarre un vantaggio dagli esiti del progetto sono principalmente i cittadini di Agira, la comunità ebraica, le aziende locali, la Provincia di Enna e la Regione Sicilia. Il progetto sicuramente servirà per accrescere l'economia, il turismo e la conoscenza di questi beni inestimabili nel territorio di Agira.

Contesto

Il territorio di Agira necessita di una promozione culturale e socio-economica perché, essendo una città molto piccola e poco conosciuta dell'entroterra siculo della Provincia di Enna, mediante il progetto monitorato, essa può acquistare maggiore valore e importanza. Nella Provincia di Enna sono stati finanziati altri progetti con lo stesso tema, CULTURA E TURISMO, come quello che riguarda la salvaguardia e tutela della biodiversità del "Monte Altesina" e nelle aree boscate dei vari comuni attorno, l'altro riguarda la salvaguardia delle aree a rischio d'incendio nei vari comuni della provincia di Enna.

Avanzamento

Dal portale OpenCoesione il progetto risulta non avviato. Abbiamo, invece, scoperto che i lavori sono iniziati e stanno procedendo, ma probabilmente sono stati rallentati a causa del ritrovamento di resti umani che fortunatamente verranno trasferiti per approfondire ulteriori studi, ricerche e analisi archeologiche e antropologiche, in modo tale che i lavori possano terminare. Queste informazioni le abbiamo ricavate dalle varie interviste effettuate ai soggetti competenti (il progettista, l'archeologa, il sindaco e l'assessore).

Risultati

Il progetto che stiamo monitorando è iniziato da poco ed è attualmente in corso, per cui non siamo ancora in grado di valutare il risultato del progetto.

Punti di debolezza

Un problema rilevante del progetto riguarda il restauro dell'Aron che dovrà essere delicatamente smontato dalla chiesa del S.S Salvatore, restaurato e rimontato nella sede definitiva. Per la natura fragile della pietra arenaria e a causa dell'umidità che ha colpito la struttura e che rovina progressivamente la pietra, lo smontaggio non sarà semplice. Infatti i lavori sono stati affidati ad una maestranza competente.

Punti di forza

Pensiamo che i risultati finali di questo progetto potrebbero essere davvero grandiosi e utili per la comunità agirina a livello sociale, economico e culturale e quindi con lo scopo di incentivare il turismo, in modo da far diventare Agira una città apprezzata non solo per le bellezze paesaggistiche, ma anche culturali. Questo sito potrebbe diventare un luogo dove realizzare incontri e seminari religiosi e interculturali, per favorire il dialogo tra cattolici ed ebrei.

Rischi

Temiamo che una volta completata la ristrutturazione, il sito non sia fruibile per mancanza di disponibilità di fondi e di personale esperto in materia e capace di guidare i visitatori in un percorso turistico più ampio, in cui potrebbero essere inseriti l'Aron e la sinagoga.

Soluzioni e Idee

Si potrebbe innanzitutto favorire e diffondere la conoscenza dell’Aron e del suo progetto di restauro già in corso. Ciò potrebbe avvenire sia tramite i social, sia tramite specifici eventi organizzati e mirati alla diffusione e alla conoscenza di questo bene prezioso. Anche la creazione di una rete di collegamento con le scuole della zona potrebbe favorire, anche tra le fasce di popolazione più giovani, la conoscenza dell’Aron. In futuro, inoltre, sarebbe opportuno inserire il sito all’interno di un percorso turistico più ampio affinché le risorse del territorio possano essere sempre più valorizzate.

Risultati e impatto del monitoraggio

Diffusione dei risultati

  • Twitter
  • Facebook
  • Instagram
  • Richiesta di audizioni o incontri a porte chiuse

Connessioni

  • Sindaco, Comune
  • Assessore al turismo e ai beni culturali, Comune
  • Progettista e direttore dei lavori, Comune
  • Archeologa e docente di Archeologia cristiana e medievale, Università
  • Parroco , Diocesi di Nicosia

Contatti con i media

Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio

  • Promesse concrete

Descrizione del caso

Il team, attraverso le interviste effettuate ai soggetti competenti, ha sollecitato gli organi competenti a proseguire i lavori che erano stati "bloccati e rallentati" a causa del ritrovamento di resti umani, che dovranno essere analizzati da esperti antropologi e archeologi.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)

Il team ha incontrato per le interviste: il professore Giovanni Battista Senfett, studioso della storia dell'Aron e della sua architettura, il progettista, direttore dei lavori e architetto Alfio Musumeci, il sindaco, avvocato e onorevole Maria Gaetana Greco, l'archeologa e insegnante di "Archeologia cristiana e medievale" all'università di Enna "Kore" Daniela Patti, che sta svolgendo gli scavi archeologici iniziati dopo il ritrovamento dei resti umani, e il parroco delle chiese che si trovano nella zona alta del paese, Don Gaetano Giuffrida.

Domande principali

1.Quali decisioni pubbliche e procedure amministrative hanno dato origine al progetto? E' stata rivolta al sindaco di Agira.
2. La parrocchia è il beneficiario del progetto, cosa si aspetta? E' stata rivolta al parroco di Agira.

Risposte principali

1. E' una domanda molto interessante perchè denota una vostra consapevolezza che il Comune non si muove come un qualunque soggetto privato nell’ordinamento. Per realizzare un qualunque progetto è importante seguire delle procedure ed è proprio il comune di Agira che sta seguendo questi lavori. L’Aron appartiene alla curia vescovile che ha poi stipulato successivamente una convenzione con il comune di Agira che ha così potuto presentare il progetto all’Assessorato delle Infrastrutture. Di conseguenza questi atti amministrativi sono stati la convenzione con la Chiesa, in questo con la Curia di Nicosia, poi gli atti amministrativi di approvazione da parte della Giunta Comunale del progetto, l’inserimento nel programma triennale delle opere pubbliche (un atto che compie il consiglio comunale), l’approvazione in linea tecnica e amministrativa del progetto, la presentazione all’Assessorato competente per ottenere il finanziamento e il decreto di finanziamento.
2. Allora, intanto c’è una cosa da precisare la parrocchia non è il beneficiario del progetto. Perché la parrocchia, qualche anno fa, ha ceduto completamente il progetto al comune, e il comune, a svolto la trafila per chiedere i finanziamenti per poter ricostruire l'ex sinagoga e quindi collocare dopo un adeguato restauro L’Aron kodesh. Tanto che la parrocchia lo scorso anno ha anche ceduto il luogo, il sito dell'ex sinagoga al comune con un contratto di comodato gratuito, per trent’anni in modo che il comune potesse accedere hai finanziamenti, e quindi per trent’anni la chiesa risulta nostra ma non è nostra, di fatto fra trent’anni quelli che accadrà non lo sappiamo. Se il comune la restituirà, e quindi ricostruita, oppure continuerà ancora a tenerla. Perché io mi auguro che riuscirà a tenerla, nel senso che questo significa che questa ricostruzione non è stata fruttuosa per il turismo e chissà anche per rendere il dialogo con i nostri fratelli maggiori ebrei che anche loro si sentono chiamati in causa essendo un bene che non è di loro proprietà dal punto di vista giuridico ma che è di loro proprietà dal punto di vista del valore, quello che vale L’Aron.