REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE, ENERGETICA E FUNZIONALE PER IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DELL'AREA SITA IN LOCALITà SELVALUNGA PER IL RIUSO E L'INSERIMENTO NEL PERCORSO PRODUTTIVO E SOCIO-ECONOMICO MEDIANTE LA CONVERSIONE IN FATTORIA DIDATTICA E ORTO SOCIALE LEGATI ALLA FORMAZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO ED ALLA FILIERA DELLA MOZZARELLA DI BUFALA.

Inviato il 8/03/2023 | Di Social Rescue Team | @socialrescue_

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

Il progetto monitorato riguarda un bene confiscato alla camorra in località Selvalunga a Grazzanise, in provincia di Caserta, un terreno agricolo che, prima della confisca, era destinato al pascolo e alla coltivazione di foraggio, con una masseria, una piccola chiesa, diverse stalle, la sala mungitura, duemila bufale il cui latte veniva acquistato (a quanto pare non sempre spontaneamente) dai caseifici della provincia di Napoli e Caserta. Per questi motivi Selvalunga è stato considerato un vero e proprio "gioiello zootecnico" nel cuore dei Mazzoni, a due passi dall’aeroporto militare – il “Selvalunga Romagnoli” – di Grazzanise. Nel 2002 avviene la confisca definitiva e lo Stato assegna il bene al Comune di Grazzanise, ma, come accade spesso per i beni confiscati, nei mesi che intercorsero fra la confisca e la consegna del bene, il terreno perse valore in quanto le bufale si ammalarono e rimasero ben pochi animali. Il comune avrebbe dovuto gestirlo con l'associazione Le Terre di Don Peppe Diana, ma per anni il comune non se ne occupa e il fondo agricolo diventa terra di nessuno, trasformandosi presto in una discarica a cielo aperto, con lastre di eternit sbriciolate dagli agenti atmosferici: una vera e propria bomba ecologica! Nel 2020 la Regione Campania, nell'ambito di una specifica azione di riutilizzo sociale dei beni confiscati, e attraverso le risorse di un POR FESR 2014-2020, promuove il progetto monitorato. Obiettivo primario è la realizzazione di spazi funzionali per valorizzare le attività di animazione ed integrazione sociale, partecipazione collettiva e diffusione della cultura della legalità. La riqualificazione dell'immobile ha l'obiettivo di sostenere la realizzazione di un hub per la creazione di percorsi alternativi, offrendo spazi di formazione, sperimentazione e fruizione dei contenuti nel campo della filiera del latte e della gastronomia. Un progetto ambizioso, non solo perché mira a restituire un bene alla collettività, ma perché ne promuove un utilizzo sociale, vantaggioso anche dal punto di vista economico.

Attività previste

L'idea progettuale iniziale era quella di realizzare una fattoria didattica ed un orto sociale, tuttavia, la nuova amministrazione comunale ha ritenuto fosse più opportuno destinare il bene confiscato ad un progetto di formazione, pertanto nella struttura verranno edificati laboratori didattici per gli studenti dell'istituto agrario professionale di Capua, sede distaccata di Grazzanise. Saranno attivati due laboratori al piano terra per la promozione della produzione di mozzarella di bufala e pane e un laboratorio di chimica al primo piano. La realizzazione definitiva di questo progetto è prevista per il 31/12/2023.
Finora è stata effettuata la ripulitura del sito dall'amianto e l'edificio è in fase di ristrutturazione. Verrà riattivata la masseria e gli spazi verranno riorganizzati. In un terreno adiacente verrà creato un sito per lo stoccaggio legale dei beni ingombranti. Verrà inoltre realizzato un Palazzetto dello sport. Il progetto, avviato nel 2020, si è bloccato per diverse ragioni, la pandemia innanzitutto, ma anche il commissariamento della vecchia amministrazione, ora è ripartito.

Origine del progetto

Il progetto è stato avviato con pubblicazione di un bando di gara nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica (n. 135 del 18/11/2019). E' stato programmato dalla Regione Campania mediante l'utilizzo di un fondo Por Campania FESR 14-20, nell'ambito di una più ampia strategia di recupero e valorizzazione a scopo sociale dei beni confiscati. Beneficiario è il Comune di Grazzanise. Per avviare il progetto e realizzare i laboratori sopra descritti, è stato necessario ottenere diverse autorizzazioni dalla Giunta comunale, dalla Giunta provinciale, dall'Ufficio scolastico provinciale e dall'Ufficio scolastico regionale, pertanto Regione, Comune e comunità scolastica stanno collaborando per raggiungere l'obiettivo prefissato. Il progetto è stato presentato alla cittadinanza il 4 febbraio 2021, in un evento dal titolo: "Diamo una lezione alle mafie", alla presenza del Giudice dott. Catello Maresca. “Sulle macerie del crimine costruiamo una nuova dimensione di partecipazione e di adesione al ‘bene comune’, un’occasione di crescita e di benessere per la comunità", queste le parole dei promotori dell'evento.

Soggetti Beneficiari

Tanti sono coloro che trarranno vantaggio dalla realizzazione del progetto, innanzitutto gli studenti che avranno una grande opportunità, quella di studiare e di formarsi in un'attività come la produzione casearia e la panificazione e che potrà offrire loro uno sbocco lavorativo. Anche i cittadini se ne avvantaggeranno in quanto il terreno, ripulito dai rifiuti tossici, sarà restituito alla collettività tutta.

Contesto

La zona dove si trova il bene, la c.d. Terra dei Mazzoni, è una zona rurale, un territorio adibito alle attività agricole, in particolare destinato all'allevamento delle bufale, e dunque della mozzarella di bufala e alle attività dell'industria agroalimentare, pertanto il progetto risponde pienamente ai bisogni del territorio. Inoltre il Sindaco del comune di Grazzanise, da noi intervistato, ci ha anche riferito che questo progetto è stato integrato da un nuovo piano, finanziato con i fondi del PNRR, che prevede la realizzazione di un Palazzetto dello sport, con un campo per il padel, di un sito legale destinato allo stoccaggio dei rifiuti ingombranti e la realizzazione di un centro antiviolenza destinato alle donne vittime di maltrattamenti.

Avanzamento

Dopo i primi problemi affrontati ora la ristrutturazione del bene sta proseguendo senza intoppi. Le fonti da cui abbiamo tratto queste informazioni ci sono state fornite dai funzionari della Regione Campania che abbiamo intervistato durante la nostra prima visita di monitoraggio e dal Sindaco di Grazzanise che, non solo ci ha accolti nella sede del comune, ma ci ha accompagnati ad effettuare il sopralluogo nel bene confiscato.

Risultati

Dalla visita di monitoraggio fatta sul posto siamo riusciti a renderci conto del vero stato di avanzamento del progetto. Il bene è in corso di ristrutturazione, ma sono già ben visibili le stanze che verranno utilizzate per la creazione del laboratorio didattico; il sindaco di Grazzanise ci ha mostrato quali saranno i futuri locali adibiti allo scopo e siamo riusciti ad entrare nella struttura senza avere alcun tipo di problema.

Punti di debolezza

Il progetto monitorato attualmente non presenta alcuna debolezza, tuttavia le informazioni che abbiamo ricavato da internet e le visite di monitoraggio in loco che abbiamo effettuato, attestano la presenza di molti intoppi che hanno rallentato inizialmente il progetto: la pandemia ed il commissariamento della vecchia amministrazione comunale. Tuttavia anche i danneggiamenti alla tenuta e gli atti di vandalismo compiuti subito dopo la confisca hanno rallentato la procedura di recupero del bene.

Punti di forza

La cosa che più ci ha colpito di questo progetto, è il modo in cui è stato curato e ristrutturato il bene. Dalla ricerca fatta in rete, relativa allo stato precedente, la struttura risultava molto danneggiata, mentre durante la nostra visita abbiamo potuto appurare che, avviati i lavori, l'aspetto è completamente diverso e si prospetta un'ottima realizzazione. Ma riteniamo che il più importante punto di forza del progetto sia la volontà politica della Regione Campania e di questa amministrazione comunale nel portare a compimento il progetto. La perseveranza della Regione nel perseguire gli obiettivi di inclusione sociale attraverso il riutilizzo dei beni confiscati e l'entusiasmo del Sindaco di Grazzanise nell'illustrarci i progressi e gli stati di avanzamento del progetto, ci hanno profondamente colpiti. Viviamo in un territorio che ogni giorno, attraverso queste battaglie, cerca di affermare il principio di legalità.

Rischi

I possibili rischi futuri riguardano il venir meno della volontà politica di portare a compimento il progetto, sia a livello regionale che locale. Speriamo infatti che anche i futuri amministratori abbiano a cuore il riutilizzo sociale dei beni confiscati. Un altro timore è che una nuova crisi economica possa comportare la perdita dei fondi europei che, in questi anni, hanno contribuito a sostenere le politiche di coesione sociale.

Soluzioni e Idee

Noi troviamo già eccellente la proposta di utilizzo avanzata per questo bene perché non solo offre un'occasione formativa ai giovani che studieranno nei laboratori che saranno realizzati, ma anche la comunità se ne potrà avvantaggiare sia in termini economici che sociali. Inoltre, come già detto, in un terreno adiacente sarà realizzato un Palazzetto dello sport (con risorse del PNRR) che potrebbe sicuramente aumentare l'interesse per questa zona del comune di Grazzanise ed offrire alla cittadinanza un luogo di aggregazione dove bambini e adolescenti potranno praticare uno sport realizzando l'obiettivo di promuovere non solo l'inclusione sociale, ma anche la salute ed il benessere così come previsto dai goals n. 10 e 3 dell'Agenda 2030.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con l'Autorità di Gestione del Programma
  • Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

Le persone che abbiano intervistato ci hanno aiutato molto nella fase del monitoraggio. Siamo riusciti a contattare e a parlare con i funzionari, della Regione Campania e il sindaco di Grazzanise, tutti molto accoglienti ci hanno aiutato ad avere le idee chiare e più informazioni possibili su questo progetto e la tematica dei beni confiscati.
inoltre abbiamo intervistato il Dott, Ciuccio, de "La forza del silenzio", le Dott.sse D'Addio e Schiavone della Cooperativa E.V.A. e Marialaura De Biase del Comitaton Don Peppe Diana, che ci hanno raccontato l'importanza dei beni confiscati per la realizzazione di progetti su supporto e rilancio del territorio.

Domande principali

RUP DOTT.SSA PAOLA CORNALI: Funzionaria Regione Campania - Ufficio per il Federalismo e dei sistemi territoriali e della sicurezza integrata
1- Ci racconta la storia amministrativa del progetto? Quali problemi di natura amministrativa avete incontrato? Sono stati superati o no? E quali erano le aspettative iniziali per la realizzazione dell'opera?
2- Quanto ritiene sia stato realizzato rispetto all'intervento programmato e, in particolare, cos'è stato realizzato con il 21% del FESR già erogato? Quali sono le prospettive per una completa esecuzione del progetto?

DOTT.SSA DE GENNARO - Dirigente Regione Campania - Ufficio per il Federalismo e dei sistemi territoriali e della sicurezza integrata
1- Rispetto alla programmazione della Regione Campania in tema di beni confiscati, come si colloca questo progetto?
2- Poiché dal portale di Opencoesione il progetto risultava bloccato al 21% quale pensa sia stato il punto debole dell'azione?

PREFETTO DOTT. MARIO MORCONE: Assessore Regione Campania - Ufficio per il Federalismo e dei sistemi territoriali e della sicurezza integrata

1- A quali obiettivi di policy risponde l'intervento finanziato?
2- Ritiene che queste attività portate avanti da noi studenti possano essere di aiuto per disseminare la cultura della legalità?
DOTT.ENRICO PETRELLA -Sindaco di Grazzanise
1.Ci racconta la storia amministrativa del progetto? I problemi di natura amministrativa sono stati superati?
2.Quanto è stato realizzato dell'intervento programmato e quali saranno i vantaggi in termini di sviluppo economico e sociale per il territorio?
DOTT. CARLO CIUCCIO – Responsabile progettazione e comunicazione Cooperativa La Forza del silenzio Casal di Principe
1. Com’è nata l’idea di realizzare questa cooperativa in un bene confiscato?
DOTT.SSA DANIELA D’ADDIO-Responsabile della Cooperativa Sociale E.V.A. (Casa Lorena e del Punto Luce)
DOTT.CONCETTA SCHIAVONE - Responsabile della Cooperativa Sociale E.V.A. (Casa Lorena e del Punto Luce)
1. Ci potete illustrare queste iniziative sociali che sono state realizzate qui, sul territorio di Casal di Principe? E, più nel dettaglio , delle attività che si svolgono la Cooperativa sociale E.V.A.?
MARIALAURA DE BIASE – Comitato Don Peppe Diana e responsabile Casa Don Peppe Diana
1. Ci può parlare dell'esperienza di Casa Don Diana, sorta all'interno di un bene confiscato?

Risposte principali

RUP DOTT.SSA PAOLA CORNALI:
1- Noi abbiamo pubblicato il bando nel 2017, abbiamo dovuto costituire due commissioni per la valutazione di questi progetti perché una prima commissione che era costituita sia da personale regionale che da personale ministeriale si è occupato di valutare la correttezza dei documenti presentati dal Comune. Quelli che hanno superato il primo scoglio sono passati dopo alla seconda commissione. Però a quel punto le commissioni non erano più miste. C'era una commissione regionale ed una commissione ministeriale perché i comuni potevano presentare progetti che potevano essere finanziati a valere sulle risorse del PON oppure sulle risorse del nostro Por Campania Fesr. Chi intendeva usufruire dei fondi ministeriali doveva presentare un progetto che realizzava centri per immigrati e richiedenti asilo. Centri per minori non accompagnati, centri antiviolenza e strutture per la scuola che potevano essere palestre, laboratori, quindi praticamente le materie del Ministero. Invece chi voleva usufruire dei nostri fondi, che erano quasi più di 18 milioni di euro, doveva presentare o un progetto che realizzava un servizio che consentiva al Comune di ridurre i fitti passivi, oppure di utilizzare gli immobili di proprietà, oppure realizzare un servizio che soddisfaceva un bisogno presente sul territorio, per esempio, se mancavano gli asili. Si poteva realizzare un asilo piuttosto che un centro per i disabili o un centro per gli anziani. Sono arrivati 53 progetti, 33 per il POR FESR e 20 per il PON legalità. Quindi abbiamo fatto questa commissione e siamo riusciti ad Aprile del 2000. Quindi tempi molto veloci. I tempi, quando si tratta della pubblica amministrazione, sono importanti perché si dice sempre che la pubblica amministrazione sia lenta. Però è importante anche capire perché non è semplice analizzare 53 progetti esecutivi perché i nostri progetti finanziano la ristrutturazione del bene confiscato, ma non l'operatività del servizio che viene realizzato. Quindi doveva essere il Comune che doveva reperire i fondi per realizzare il servizio. Quindi analizzare questi progetti esecutivi, i formulari che riguardavano 18 comuni. Attualmente i progetti finanziati sono 16 perché 2 non riusciranno a terminare i lavori entro il 31 dicembre di quest'anno e pertanto sono stati spostati su altre fonti di finanziamenti. Una volta avuta la graduatoria dei comuni è stata sottoscritta la convenzione, una sorta di contratto nel quale vengono stabilite le regole dell'attuazione e sottoscritta dalla direttrice generale e dal legale rappresentante del Comune. Dopo la sottoscrizione di questa convenzione abbiamo erogato il primo 10% del finanziamento assegnato. Con questo 10% il Comune fa la gara d'appalto e qui si apre un altro capitolo infinito perché i tempi delle gare di appalto sono lunghi, si possono fare anche affidamenti diretti alla pubblica amministrazione non è come noi che scegliamo un negozio. Noi abbiamo sottoscritto la convenzione nel 2018, dopo l'esecuzione della gara di appalto, noi diamo un altro 10% e arriviamo al 20%. Però questo 10% non viene più calcolato sulla cifra che abbiamo assegnato noi, che è la cifra che chiede il Comune quando presenta lista di partecipazione. Per fare questo progetto, io ho bisogno di questa cifra, si fa la gara di appalto e le ditte che partecipano offrono un ribasso cioè dice "Io te lo faccio a meno" e quindi si realizza quella che viene definita un'economia di gara. Tenendo conto che i lavori costano di meno. Noi calcoliamo questo secondo 10%. Dopodiché il finanziamento viene erogato per stati di avanzamento.
2- Oggi siamo arrivati al 60% circa, non al 21% delle risorse finanziate. Per quanto riguarda i numeri noi abbiamo fatto tre erogazioni dal 2018 fino a maggio 2022 per un totale di 600.536, 61 euro. Tenete presente che questo progetto, come tutti quelli finanziati sul POR FESR, deve concludersi entro il 31 dicembre 2023. Concludersi significa che non solo i lavori devono essere finiti, ma che il comune deve aver rendicontato gli stati di avanzamento di tutta la cifra. L'opera deve essere collaudata e deve essere messa in esercizio. Il che significa che il servizio che viene realizzato all'interno del bene deve partire. E tutto questo deve verificarsi entro il 31 dicembre di quest'anno perché altrimenti si perdono dei soldi, li perde il comune, ma li perde anche la Regione Campania.

DOTT.SSA DE GENNARO - Dirigente Regione Campania - Ufficio per il Federalismo e dei sistemi territoriali e della sicurezza integrata
1- L'obiettivo più importante di questo progetto è quello di restituire alla collettività un bene che è stato ad essa sottratto con violenza dalla criminalità. Il secondo, certamente, è quello anche di favorire un rilancio oltre che la riappropriazione da parte della comunità. Anche un rilancio economico di quel bene e la possibilità, naturalmente, di favorire nuovi posti di lavoro, favorire un diverso approccio della popolazione al bene e al tema della legalità.
2- Il comune di Grazzanise si appresta a diventare uno dei comuni più virtuosi, particolarmente efficienti in questa materia. Il progetto di Grazzanise riguarda la masseria dei genitori di Schiavone, si tratta di un cantiere che si è dimostrato particolarmente complicato; dopo la presentazione del progetto, il cantiere è stato oggetto di una vandalizzazione: hanno portato all'interno di questo bene una macchina che successivamente è stata incendiata, ciò ha determinato una problematica sui solai del bene da ristrutturare e quindi è stato necessario fare degli interventi progettuali e interventi amministrativi che ci hanno portato a rivedere l'originaria progettazione; ci sono stati persino problemi con l'impianto di videosorveglianza che è stato rubato. Il sindaco ha chiesto aiuto ai carabinieri e la mobilitazione complessiva di tutti quelli che rappresentano la legalità sul territorio, ciò ha fatto in modo che i lavori potessero ricominciare. Naturalmente col nostro assessore ci siamo mobilitati per aiutare questo sindaco, che tra l'altro è stato eletto con la lista che si chiama "Cento passi". Quindi questo progetto è stato inserito nel programma triennale e di riutilizzo dei beni confiscati dalla Regione Campania, insieme con tutti gli altri beni che erano stati finanziati con il programma europeo. Anche il covid ha rallentato i lavori.
PREFETTO DOTT. MARIO MORCONE: Assessore Regione Campania - Ufficio per il Federalismo e dei sistemi territoriali e della sicurezza integrata
1- Lo dico con un pizzico di orgoglio, sulla tematica dei beni confiscati, la nostra è la regione più avanti nel nostro Paese, perché è quella che si è impegnata di più. La provincia di Caserta è sicuramente quella più avanti, le bellissime esperienze che pure sono maturate intorno ad alcuni comuni del casertano, da Casal di Principe a San Marcellino, a Casapesenna e degli altri comuni che fanno parte di una società che abbiamo realizzato in Regione Campania, una SRL di cui la regione è socia. C'è un clima davvero di riscossa del nostro territorio rispetto a un passato il cui ricordo, francamente ricordo ci ferisce. Sono successe molte cose che ci hanno portato all'attenzione dei media, anche internazionali, tra l'altro.
Domani a Casapesenna ci sarà un'altra bellissima operazione perché comincerà la demolizione e poi la chiusura del bunker dove fu catturato Michele Zagaria, il quale, peraltro, è in carcere, vivente e assisterà, dal carcere, alla distruzione del covo dov’è stato catturato nel 2011 con un'operazione di polizia molto importante che poi ha dato luogo a film e fiction televisive. Ed è una cosa bella perché è un'operazione finanziata dalla Regione Campania.
Molti beni confiscati, come quello di Grazzanise, sono finanziati con i fondi europei della stagione 2014-2020 e fanno parte di un accordo complessivo sottoscritto con il Ministero degli Interni nel 2017 con cui si lavora sempre a stretto contatto. Quindi nel Ministero degli Interni, Dipartimento di Coesione, sottoscrivono un accordo per la legalità in regione Campania. Di questo accordo fa parte un bando unitario del Ministero degli Interni e della Regione Campania finanziato a valere sul Pon sicurezza e dalla regione Campania sul POR FESR dove il Ministero degli Interni stanzia 16 milioni di euro e finanzia 16 progetti. Mentre il bando del Ministero degli Interni è rivolto ai comuni che hanno popolazione superiore a 20.000 abitanti, quello della Regione Campania è rivolto ai comuni che hanno una popolazione inferiore ai 20.000 abitanti. In questo bando risultano aggiudicatari 18 comuni, fra cui il Comune di Grazzanise e il Comune di Casal di Principe. Abbiamo anche altri comuni, per esempio in provincia di Benevento, il comune di Melizzano, la maggior parte sono in provincia di Caserta, perché purtroppo storicamente abbiamo una tradizione negativa da superare che, per fortuna, si sta trasformando in un fiore all'occhiello di questa Regione. Pensiamo all'utilizzo di un bene che è presente a Casal di Principe come Casa Lorena, gestita dalla cooperativa EVA che lavora sui beni confiscati ormai da decenni e che si occupa di far lavorare le donne vittime di violenza. Come Casa Lorena abbiamo tantissime altre cooperative, la cooperativa La Forza del silenzio, che produce le nostre mascherine.
2- Sicuramente le attività di confisca dei beni costituiscono un segnale importante per la disseminazione del principio di legalità, anzi oggi, più che mai, questa direzione si va sempre più consolidando rispetto ai principi che rimangono assolutamente intoccati della legge Rognoni-La Torre di cui siamo nel quarantunesimo anno. Certamente l'attività di confisca dei beni si è sempre più tradotta in principi di solidarietà, di cooperazione sociale, di sostegno ai più fragili, ma assieme a questo, costituisce anche un'opportunità economica per i territori e ciò significa innovazione, nuovi posti di lavoro, significa crescita complessiva della comunità.
DOTT.ENRICO PETRELLA -Sindaco di Grazzanise
1- La mia amministrazione si è insediata nel settembre 2020 e ho trovato questo fondo finanziato Por Campania FESR, che prevedeva di realizzare su questo bene una fattoria didattica, ma ci è sembrato scollegato dalla nostra realtà territoriale. Perché una fattoria didattica? Se ci guardiamo intorno, la specificità della nostra zona è l'attività agricola e l'allevamento delle bufale, quindi di fattorie didattiche ce ne sono già abbastanza. Allora è nata l'idea di farne un progetto diverso che andasse incontro alle esigenze del nostro territorio, che non ha vocazione industriale e dove l'attività agricola viene ormai svolta per lo più da persone straniere. La produzione agricola e la trasformazione alimentare sono i settori su cui puntare e le professioni di agronomo o casaro sono molto richieste e ben retribuite . Quindi abbiamo avuto l'idea di istituire un istituto agrario, che per ora è collocato presso la scuola media; naturalmente è prevista una lunga trafila amministrativa, che abbiamo espletato. Ma un istituto agrario necessita di laboratori e ci è venuto naturale immaginare di realizzare nel bene confiscato di Selvalunga i laboratori didattici. Quindi abbiamo ripreso il progetto lo abbiamo modificato, integrandolo anche con altri trecentomila euro; la regione Campania ha accolto con favore la modifica e così il progetto è ripartito.
2- Per noi è una grande soddisfazione che là, dove dei delinquenti pianificavano stragi e morte, dove si distruggeva l'economia del territorio con taglieggiamenti e rifiuti tossici , dove si è per anni limitata la libertà economica dei cittadini, oggi sta diventando un simbolo di libertà, perché domani lì i nostri ragazzi impareranno un lavoro e potranno guadagnare la propria indipendenza economica. Questo è un progetto pilota, perché fa parte di un progetto più ampio che coinvolge anche i terreni adiacenti: sarà costruito un Palazzetto dello sport e una casa rifugio per donne vittime di violenza. Inoltre, grazie ai fondi del PNRR saranno realizzate le Case per gli artigiani ed è stata creata un sito di stoccaggio per i rifiuti e con un ulteriore finanziamento stiamo realizzando dei campi di Padel. E tutto ciò ci procura grande soddisfazione: dove c'era il nulla, il male, noi abbiamo portato l'istruzione, la formazione, la socialità, e anche lo sviluppo economico. Certamente ci sarà bisogno ancora di tempo per poter realizzare questo articolato progetto, la Provincia ha promesso di riattare la strada; i laboratori didattici saranno realizzati nella tenuta Selvalunga, a fianco ci sono altri terreni appartamenti sempre alla famiglia Schiavone, che attualmente sono affidati alla cooperativa "Le Terre di Don Peppe Diana", che li gestisce per l'ordinaria amministrazione; ma sarà nella fase 2 del progetto lo snodo del progetto, quando i ragazzi studieranno là, quando gli artigiani vivranno e lavoreranno là, quando le cose diventano concrete.
Quello della legalità è un tema che è molto più importante, articolato e con radici antiche, l'assenza dello Stato sicuramente, ma è soprattutto un fatto culturale; la legalità necessità di essere praticata nel quotidiano e per farlo abbiamo bisogno di diffondere messaggio positivi. L'illegalità non consiste necessariamente nell'uso delle armi, ma anche nel disinteresse e nella mancanza di rispetto per l'altro, o per le cose comuni. È importante che i giovani non corrano dietro ai facili guadagni: i nostri territori sono stati per troppo maltrattati. In questo progetto siamo stati anche molto sostenuti dalla Dirigente dell'Itis "Falco" che con noi ha sposato questo progetto; allo stesso modo ha contribuito la Regione con la dottoressa De Gennaro e l'assessore Morcone.
Il progetto oggi è davvero a buon punto e siamo certi che potrà diventare volano per l'economia locale e veicolo di diffusione della legalità.
DOTT. CARLO CIUCCIO – Responsabile progettazione e comunicazione Cooperativa La Forza del silenzio Casal di Principe
1- La Forza del silenzio nasce nel 2008 dalla volontà di Vincenzo Abate, attuale presidente, nonché genitore di due ragazzi autistici abbastanza gravi, che con la moglie Antonella ed altri genitori, danno vita ad una piccola associazione che si occupa di autismo e di creare delle situazioni di comodità per ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico. Nel 2014 ci viene assegnato il primo bene confiscato, nel 2015 il secondo. Noi ci troviamo in uno dei due beni confiscati alla criminalità organizzata, quello che apparteneva ad Antonio Schiavone, l’altra sede, quella di via Bologna 10, era di Francesco Schiavone, detto Sandokan. In questi due beni, considerata la numerosa richiesta di operatori e soprattutto di terapie, nasce ufficialmente il primo centro polifunzionale per le terapie assistenziali per i disturbi dello spettro autistico. Attualmente seguiamo più di 80 famiglie, abbiamo 14 ragazzi autistici gravi adulti e oltre 60 famiglie con bambini autistici. All’interno della compagine sono nati dei laboratori per l’inclusione sociale, inclusione lavorativa, uno di questi è Farinò, un laboratorio per la panificazione senza glutine, siamo autorizzati alla somministrazione di fustelle, tramite il Ministero della Salute, poi il laboratorio serigrafico che si occupa di personalizzazioni e stampa, non solo, c’è anche un laboratorio di mascherine che è un altro ramo d’azienda de La Forza del Silenzio nato durante la pandemia anche per sopperire alla iniziale mancanza di mascherine. Per quanto riguarda il laboratorio sartoriale abbiamo partecipato a bandi nazionali, così siamo diventati fornitori ufficiali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, siamo altresì fornitori della Regione Campania per le personalizzazioni degli eventi, con la fornitura di mascherine, flyer, badge, lanyard, ecc. Ad Angri abbiamo l’ultimo laboratorio di inclusione sociale e lavorativo, è un bistrot, si chiama RAU dove è stato assunto il primo ragazzi autistico a tempo indeterminato. Inoltre, oggi presentiamo a Caserta il primo fumetto sull’autismo realizzato da una giornalista de Il Mattino, Marilù Musto, in collaborazione con l’europarlamentare Chiara Gemma.
DOTT.SSA DANIELA D’ADDIO-Responsabile della Cooperativa Sociale E.V.A. (Casa Lorena e del Punto Luce)
DOTT.CONCETTA SCHIAVONE - Responsabile della Cooperativa Sociale E.V.A. (Casa Lorena e del Punto Luce)
1.Ci troviamo qui , sul territorio di Casal di Principe e siamo una cooperativa sociale, Cooperativa E.V.A., che utilizza beni confiscati alla camorra per realizzare molteplici attività di rilevanza sociale, importantissime per fornire supporto, protezione e formazione a persone che per varie circostanze , si trovano in posizione di svantaggio. L’aspetto positivo e fortemente simbolico sta nell’essersi riappropriati di luoghi, al centro del paese, nei quali , invece che attività malavitose si svolgono progetti fondamentali per il riscatto del territorio, che passa per il riscatto delle persone. In un primo bene è stata realizzata “Casa Lorena”, casa di accoglienza per donne vittime di violenza: oltre che luogo di rifugio e supporto psicologico, in essa sono state realizzate delle attività che consentono il sostegno economico e favoriscono il reinserimento lavorativo delle donne rifugiate: EVAlab, sartoria che utilizza le sete di San Leucio per il confezionamento di capi di alta moda, e Le ghiottonerie di Casa Lorena, che organizza servizi di catering e produce” Le marmellate della Regina” prodotte con le arance dei giardini della Reggia di Caserta.
In un secondo edificio, confiscato ad un’altra famiglia affiliata alla camorra, è stato realizzato il Punto Luce , centro di riferimento , cura ed animazione per bambini e giovani del territorio. All’interno della struttura c’è un asilo nido, “il Sogno”, un centro diurno di accoglienza dei ragazzi e giovani, dove si svolgono attività di doposcuola, sostegno e supporto psicologico e laboratori creativi. Inoltre alcuni spazio sono adibiti a laboratorio sartoriale di EVALab.
L’esperienza di questa cooperativa sociale ci dimostra che con l’impegno e la competenza delle socie e soci della cooperativa, si produce un rilancio dell’economia del territorio, e un riscatto morale e culturale di un luogo che non vuole piu’ essere intrappolato in un clichè: quei portoni che un tempo erano serrati, nascondendo nefandezze, oggi sono aperti ,luminosi, colorati, simboli di rinascita e legalità.
MARIALAURA DE BIASE – Comitato Don Peppe Diana e responsabile Casa Don Peppe Diana
1. Questo è un luogo simbolo, nato subito dopo l’uccisione di Don Peppe Diana, ed è un luogo fortemente simbolico, perché uno dei primi sorti in un bene confiscato, che era stato completamente vandalizzato e distrutto da chi lo possedeva come segno di spregio alle Istituzioni e intimidazione ai concittadini. La volontà forte del Comitato e l’impegno dei giovani, in particolare degli Scout, e quest’anno, finalmente, Casal di Principe ha un suo gruppo Scout, ha fatto sì che casa Don Diana diventasse baluardo di legalità in un territorio con grandi criticità, dove sono organizzate mostre, convegni, incontri con la cittadinanza ma anche con tutto il territorio dell’Agro Aversano. La strada da fare è ancora lunga e tortuosa ma l’impegno e la buona volontà, soprattutto dei giovano possono dare una grande mano.