REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
RIPRISTINO STRUTTURE PORTUALI

Inviato il 16/03/2023 | Di Leucasia - Team di Monitoraggio Civico | @https://twitter.com/leucasia20

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

Il progetto ha l'obiettivo di ripristinare le strutture portuali e i fondali dell'area transiti danneggiati dalle mareggiate del 4 e 7 dicembre del 2008. In questa circostanza la forza del moto ondoso ha distrutto il terzo braccio del molo, la struttura più esposta e più interessata dalle mareggiate, sebbene quella di più recente costruzione. Nello specifico la forza distruttiva delle onde ha divelto la pavimentazione della banchina e compromesso gravemente le strutture basali situate sul fondale marino.
L'obiettivo prioritario del progetto è stato duplice:
- l'ultimazione, nel minor tempo possibile, dei lavori di rispristino delle strutture, al fine di garantire la sicurezza e l'originaria efficienza del porto;
- il potenziamento delle strutture al fine di rendere il porto resistente alla forza del mare.
Rispetto al miglioramento della resistenza strutturale è stato intensificato il numero dei tetrapodi (le strutture in cemento a quattro punte) e sono stati realizzati degli sfiati sulla banchina del terzo braccio al fine di rompere il fronte dell'onda e smorzarne la forza distruttiva.
Il progetto si inserisce in un più ampio prospetto di ricostruzione delle infrastrutture che ha interessato i porti di ben quattro comuni. La Regione Puglia ha programmato gli interventi secondo le esigenze dei porti interessati per un ammontare complessivo di 18 milioni di euro. Le risorse sono state destinate ai comuni di Lecce, Melendugno, Castro e Castrignano del Capo. In particolare, dei 18.184.710 euro di risorse totali previste dall'Accordo di Programma Quadro “Realizzazione di interventi a sostegno dello sviluppo locale”, 6,5 milioni sono stati destinati a Lecce per il porto di San Cataldo, 3 milioni a Melendugno per l'approdo di S. Foca, 465.277,80 euro a Castro per l'omonimo porto, 8.219.432,20 euro per il Comune di Castrignano del Capo per l'approdo di Marina di Leuca.

Attività previste

I lavori hanno avuto inizio dopo quattro anni dalle mareggiate, esattamente il 14 dicembre 2012, e hanno previsto in prima battuta il dragaggio dell'imboccatura del porto e dell'area a ridosso del molo foraneo al fine di rendere accessibile l’area portuale a mezzi di dimensioni idonee per la creazione e movimentazione dei tetrapodi. Questi, di dimensioni pari a 20 mc, sono stati sistemati per la mantellata esterna di tutto il molo (non solo, quindi, sul braccio interessato dalle mareggiate) e realizzati per un totale di circa 1000 elementi, in numero superiore a quanto definito in fase progettuale (circa 750). I lavori hanno poi ulteriormente previsto:
- la saturazione del piano di posa del massiccio di carico mediante iniezione di calcestruzzo nei vuoti presenti a causa delle ingrottature;
- la demolizione del calcestruzzo ammalorato della banchina del terzo braccio totalmente divelto;
- il riempimento con materiale arido nelle zone oggetto di cedimenti sotto il piano della banchina;
- il rifacimento della pavimentazione;
- la realizzazione degli sfiati sul tratto di banchina del terzo braccio;
- il ripristino dei muri di banchina del terzo braccio.
Sebbene costretta a due interruzioni che hanno bloccato i lavori per circa sei mesi - da novembre 2014 ad aprile 2015 e da ottobre a novembre 2015 a causa del meteo invernale e di ritardi nelle concessioni edilizie – la ditta esecutrice dei lavori ha ultimato tutte le operazioni pattuite in sede contrattuale in data 13 novembre 2015.
Il progetto è stato eseguito nei tempi concordati e nel rispetto di quanto definito in fase progettuale da un punto di vista sia economico sia tecnico. I lavori hanno restituito a Santa Maria di Leuca il porto nella sua struttura originaria, migliorandone la resistenza grazie alle importanti opere di ripristino delle strutture.

Origine del progetto

I lavori di ripristino sono stati coordinati dal comune di Castrignano del Capo. L'ufficio tecnico (Area Lavori Pubblici - Manutenzione - Ambiente) si è occupato di gestire i fondi stanziati per il ripristino delle strutture - la cui spesa complessiva è garantita con i fondi sull’Accordo di Programma Quadro “Sviluppo Locale” - e i bandi di gara per l'esecuzione dei lavori.
Il progetto è stato approvato in via definitiva con delibera della Giunta Comunale in data 9 maggio 2011. Con successiva delibera della Giunta Comunale, in data 21 luglio 2011, il progetto è stato riapprovato con i seguenti elaborati tecnici:
- Capitolato Speciale d’Appalto;
- Schema di Contratto;
.- Piano di Coordinamento per la sicurezza.
Con Determina del 18 luglio 2012 si è aggiudicato l'appalto all’A.T.I. COOPERATIVA SAN MARTINO MA.RA.G. S.r.l., con sede a Marghera (VE) per l’importo di € 3.093.457,35, al netto del ribasso offerto del 48.733% sull’importo a base d’asta, compreso di € 94.020,11 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.
Dopo i lavori di ripristino e i paganti alla ditta esecutrice dei lavori seguono i seguenti atti amministrativi:
- Determinazione Dirigenziale 13 aprile 2016 che approva lo STATO FINALE DEI LAVORI;
- Determinazione Dirigenziale del 19 luglio 2016 che approva la Relazione sul Conto Finale e l'atto di COLLAUDO TECNICO AMMINISTRATIVO;
- Determinazione Dirigenziale del 19 luglio 2016 che liquida lo Stato Finale dei Lavori.

Soggetti Beneficiari

Il progetto restituisce a Leuca un'infrastruttura identitaria per un territorio crocevia delle rotte mediterranee. Ne beneficiano direttamente i fruitori del porto: marinai, pescatori, piccole, medie e grandi imbarcazioni cui il progetto ha restituito un attracco sicuro. Vengono ripristinati gli equilibri commerciali di cui il porto, affacciato sul mare aperto dall'estremità del tacco d'Italia, è punto di riferimento indiscusso sul territorio nazionale e internazionale.
Del progetto beneficia inoltre tutta la comunità leucana: il porto è inserito infatti in un contesto costiero che sfrutta il suo altissimo potenziale attrattivo grazie al fascino del suo territorio. Insieme al faro, alla cascata monumentale adiacente e alle coste a strapiombo sul mare, il molo contribuisce ad attirare i visitatori nel territorio salentino, inserito in una cornice di bellezza e natura.
Meno esplicito ma ugualmente fondamentale il valore sociale del porto, meta dei flussi migratori clandestini e di milioni di profughi che in Leuca trovano un approdo sicuro, una terra accogliente.

Contesto

Il progetto si inserisce in un programma più vasto di riqualificazione della costa leucana. Il Comune di Castrignano del Capo sta infatti lavorando simultaneamente su due prospettive future che riguardano rispettivamente il porto e l'ex colonia Scarciglia, di cui resta solo la facciata, sanatorio postbellico abbandonato dagli anni '50 e ormai rudere situato ai piedi dell'imponente faro .
PROGETTO SUL PORTO
Punta ad apportare delle migliorie al porto in termini di viabilità e accessibilità. La Darsena, il bacino d'acqua adiacente al primo braccio, sarà resa navigabile per le imbarcazioni di piccola dimensione; sarà inoltre ampliato lo spazio d'ingresso al porto per permetterne l'accesso a mezzi pesanti e a imbarcazioni di grandi dimensioni. Il progetto prevede inoltre lavori di pavimentazione della banchina e, più in generale, di miglioramento dell'estetica del molo.
PROGETTO SULL'EX COLONIA SCARCIGLIA
Si tratta di un Progetto di Finanza, che prevede quindi accordi con finanziatori privati, che punta a riqualificare la struttura. I fondi privati saranno utilizzati per la costruzione di un'arena da adibire a spettacoli pubblici - che sarà di immediata fruizione del Comune di Castrignano del Capo - e di una struttura ricettiva che, superati i termini previsti dai costi di gestione, ritornerà di proprietà del Comune. Il progetto è interessante anche da un punto di vista architettonico perché prevede la realizzazione di una struttura perfettamente integrata con il contesto naturale cui è inserita. La facciata in legno, i sentieri di collegamento al faro e alla zona di belvedere, il rimboschimento della zona costiera cui la struttura è inserita contribuiranno a incrementare il fascino della costa leucana.

Avanzamento

Il progetto è concluso nella parte tecnica, amministrativa ed esecutiva. Il termine dei lavori è confermato dalle Determinazioni del Comune, dalle interviste ai referenti tecnici e dalla visita di monitoraggio; le strutture portuali risultano ripristinate secondo quanto definito in fase progettuale.

Risultati

Il progetto ha provveduto a ripristinare le strutture portuali danneggiate in maniera efficace e puntuale rispetto a quanto definito in fase progettuale. I lavori hanno ricostruito quanto distrutto dalle mareggiate e potenziato la resistenza del porto in funzione preventiva alle mareggiate future.

Punti di debolezza

Le priorità tecniche ed esecutive del progetto hanno riguardato il ripristino delle strutture divelte e la messa in sicurezza del porto nel minor tempo possibile. Sulla base di questi obiettivi progettuali i lavori non hanno tenuto conto:
- di migliorare l'ACCESSIBILITA' la VIABILITA' del porto, che resta inaccessibile a mezzi pesanti e non sfrutta appieno il potenziale del bacino di acqua interno al molo, la darsena, utile come attracco per le piccole imbarcazioni;
- di criteri ESTETICI, la banchina appare infatti, in alcuni punti, realizzata in maniera approssimativa; il molo appare un cantiere nel quale devono ancora essere ultimati lavori di perfezionamento.

Punti di forza

Il progetto non si è limitato a ripristinare quanto distrutto ma ha migliorato la resilienza del porto, in funzione preventiva rispetto alla possibilità di mareggiate future. Per questo motivo:
- sono stati aggiunti, secondo quanto progettato, dei TETRAPODI su tutto il molo esterno e non solo sul braccio interessato dalla mareggiata. Questi, inoltre, nella fase esecutiva, sono stati realizzati in numero superiore rispetto a quanto previsto dagli accordi tecnici (oltre 1000 e non 750). Gli stessi sono stati geolocalizzati al momento della loro sistemazione al fine di monitorarne il numero, anche laddove questi non fossero visibili perché sommersi;
- sono stati inseriti degli SFIATI su tutta la banchinata del terzo braccio al fine di smorzare la forza delle onde che interessa maggiormente questo braccio più esterno.

Rischi

Il porto risulta protetto da rischi futuri. Le migliorie tecniche apportate, infatti, rendono l'intera struttura resiliente a moti ondosi importanti come quello del 2008. Le valutazioni tecniche sui rischi sono state effettuate sulla base dell'ampiezza del tratto marino cui Leuca si affaccia; il bacino entro cui l'intera Regione è inserita, infatti, non permette lo sviluppo di mareggiate di forza distruttiva superiore a quella che ha interessato le coste pugliesi nel 2008.

Soluzioni e Idee

Nel porto sono attraccate tre imbarcazioni utilizzate come mezzo per la tratta clandestina di profughi. Le barche sono sotto sequestro da oltre tre anni, esposte alle intemperie che ne hanno danneggiato la struttura. Sarebbe interessante, non appena la questura ne permetterà il riutilizzo, che si proponessero dei progetti di ristrutturazione delle imbarcazioni col fine di metterle a disposizione di associazioni no-profit o dei circoli nautici presenti sul territorio. Anche gli istiutiti scolastici, attraverso i progetti di PCTO, potrebbero prendere parte all'iniziativa, soprattutto gli istituti nautici presenti sul territorio leccese.

Risultati e impatto del monitoraggio

Diffusione dei risultati

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  • Eventi territoriali organizzati dai team

Connessioni

  • Sindaco, Amministrazione comunale Castrignano del Capo
  • Referente Ufficio Tecnico, Amministrazione comunale Castrignano del Capo

Contatti con i media

  • Giornali Locali

Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio

Descrizione del caso

Il progetto di ripristino delle strutture portuali di Santa Maria di Leuca è un progetto concluso e realizzato nella totalità degli interventi proposti. Per questo motivo le ricerche di monitoraggio non hanno potuto avere azione di impatto tra i soggetti coinvolti. Tuttavia il team Leucasia ha deciso di collaborare con il comune di Castrignano del Capo rispetto ai progetti futuri di miglioramento dell'accessibilità e dell'estetica portuale. Il team realizzerà infatti una pietra d'inciampo da inserire nella nuova pavimentazione che possa essere il simbolo dell'abbellimento del porto e della riqualificazione del territorio circostante, oltre a lasciare traccia della collaborazione tra la scuola e il comune grazie al progetto ASOC.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

Dott. Petracca Francesco - Sindaco di Castrignano del Capo
Ing. Campa Leonardo - Dirigente Ufficio Tecnico

Domande principali

1. Come mai c'è discrepanza tra i finanziamenti disponibili sul sito di OpenCoesione (circa 2 milioni di euro) e le informazioni reperibili sul web (8 milioni di euro)? (Ing. Campa Leonardo - Dirigente Ufficio Tecnico)
2. Quali migliorie sono state apportate al porto? (Dott. Petracca Francesco - Sindaco di Castrignano del Capo)

Risposte principali

1. I finanziamenti regionali arrivano da fonti differenti: la Comunità Europea, il Ministero, la Regione. La procedura non ha previsto proposte migliorative, ma una procedura "a maggior ribasso"; in base a questo la ditta vincitrice della gara d'appalto ha proposto un ribasso del 48% e questo ha permesso di spendere circa la metà degli 8 milioni di euro inizialmente stanziati; quanto non speso è rientrato nelle casse regionali come economie di gara.
2. I tetrapodi su tutta la parte esterna del molo e gli sfiati sulla banchinata del porto in grado di rompere il fronte dell'onda; entrambe queste migliorie hanno migliorato la resistenza del porto alle mareggiate.