REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
DEVIAZIONE DEL PORTO CANALE DI PESCARA

Inviato il 16/03/2023 | Di LI FUNAR

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

Il progetto prevede la DEVIAZIONE DEL PORTO CANALE DI PESCARA; tale progetto è importante perché potrà risolvere il vecchio problema dell’insabbiamento del fiume che, nel corso di questi ultimi decenni, ha ridotto notevolmente le attività di pesca della marineria e impedito l’accesso di navi passeggeri che tradizionalmente collegavano Pescara con la Croazia. Inoltre la costruzione del nuovo molo nord risolve il problema dell’inquinamento della costa balneare adiacente al porto, causato dalle acque inquinate del fiume stesso.

Attività previste

Le fasi del progetto sono tre:
fase 1- lavori preliminari;
fase 2 - opere utili per aumentare la sicurezza della navigabilità e diminuire l’inquinamento sulla costa nord del porto, questa fase prevede due opere, il pennello di foce di circa 120m e la sopraelevazione della scogliera di radicamento per circa 530m;
fase 3 - bisognerà appaltare i lavori per le operazioni successive.
Per la realizzazione del nuovo porto si stimano almeno cinque anni.

Origine del progetto

Con una specifica delibera del 17 agosto 2019 approvata dal CdA dell'ARAP (Azienda Regionale Attività Produttive) si avvia la procedura aperta per l'affidamento congiunto, mediante appalto integrato, della progettazione esecutiva e dell'esecuzione dei lavori del primo stralcio d'intervento 'Deviazione Porto Canale di Pescara'. Opera fondamentale anche per risolvere le criticità sulla balneabilità delle acque e di sicurezza del tratto di mare prospiciente il porto di Pescara. Il progetto approvato ha un costo complessivo di 15 mln di Euro di cui 5 milioni 946mila 786 euro per la progettazione esecutiva ed esecuzione lavori, 2 milioni 934mila 54 euro per somme a disposizione e 6 milioni 119 mila 160 euro per somme accantonate per successivi lavori.

Soggetti Beneficiari

I soggetti beneficiari del progetto sono innanzitutto la marineria della città, che potrà tornare ad avere una flotta completa, ora ridotta a circa settanta pescherecci, ormeggiata nel porto canale. Con il nuovo porto, infatti, la flotta non sarà più ormeggiata nel porto canale, ma avrà un apposito spazio di ormeggio più sicuro al di fuori dell’attuale proto canale, ma anche tutta la cittadinanza. Nello specifico i balneatori potranno tornare a godere di acque balneabili, essendo la città di Pescara l’unica ad avere una spiaggia in centro città, i turisti provenienti dall’est porteranno sviluppo economico. Inoltre il Comune guadagnerà nuovi spazi polifunzionali da destinare alle varie attività ricreative, ludiche, culturali ed economiche per i cittadini.

Contesto

I principali bisogni del territorio sono: la risoluzione del problema dell’insabbiamento del fiume e le criticità legate all’inquinamento marino, nonché il rilancio del turismo verso la Croazia.
Sulla stessa zona vi sono altri interventi che potranno potenziare i risultati finali e sono: i lavori inerenti il "Completamento dei Moli guardiani' finanziato con fondi CIPE per 16 mln di euro; il Recupero e restauro e valorizzazione del Circolo Canottieri “La Pescara”, finanziato con il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione relativo alla programmazione 2007-2013, edificio sportivo di architettura razionalista del 1924 e il futuro Parco archeologico cittadino ex campo Rampigna, che sarà collegato al porto da una zona pedonabile.

Avanzamento

Sia il Comandante Fabrizio Giovannone Direttore Marittimo Abruzzo, Molise e Isole Tremiti, che il Sindaco di Pescara avv. Carlo Masci riferiscono che una prima fase è stata già conclusa con la realizzazione della sopraelevazione della scogliera di radicamento per circa 530m e ritengono che i lavori si concluderanno tra circa cinque anni. Le informazioni sono state raccolte in occasione di due distinte giornate dedicate alle interviste di monitoraggio civico. Inoltre è stato eseguito un sopralluogo al cantiere ed è stato possibile constatare l’effettiva realizzazione di quanto raccontato. Sono stati esaminati anche documenti come il “Piano regolatore portuale” del 2008, aggiornato al 2016.

Risultati

Il risultato più importante fino ad adesso raggiunto è senz’altro il miglioramento della balneabilità della spiaggia cittadina confinante con il porto, tanto che il Sindaco, avv. Carlo Masci, ha più volte sottolineato nella sua intervista che è stato uno degli elementi che ha permesso alla città di avere la “Bandiera blu”.

Punti di debolezza

Gli intervistati, sia il Comandante Fabrizio Giovannone Direttore marittimo Abruzzo, Molise e Isole Tremiti, che il Sindaco di Pescara avv. Carlo Masci, hanno sempre sottolineato il grave problema legato allo smaltimento dei fanghi residui delle varie attività costose di dragaggio che stazionano alla fine del molo sud e che hanno dato vita ad una vera e propria collinetta artificiale con problematiche ambientali. Un’altra criticità è il rischio che i costi possano aumentare a causa della guerra in corso. Altra criticità evidenziata è quella relativa alla realizzazione di opere in mare che potrebbero ottenere risultati diversi da quelli sperati, perché la natura stessa della loro realizzazione (opere da fare in mare aperto) comporta rischi maggiori. Infine i proprietari dei vari trabocchi (struttura di pesca da terra, tipica di questo territorio) che dovranno essere smontati e riposizionati sul nuovo molo, temono l’elevato costo di tali operazioni.

Punti di forza

1) Bonifica dell’area portuale;
2) Miglioramento della balneabilità della spiaggia cittadina confinante con il porto;
3) Il gradimento dei pescatori intervistati, che nutrono speranze per il superamento dell’annoso problema dell’insabbiamento del porto canale;
4) Il ritorno della nave passeggeri che collegherà Pescara con la Croazia;
5) Il rilancio del turismo e dell’economia marittima.

Rischi

Essendo un'opera progettata su vasca, potrebbe non raggiungere tutti gli obiettivi programmati una volta realizzata l'opera in acqua. Altro fattore di rischio è il continuo rialzo dei prezzi che potrebbero condizionare il prosieguo dell'opera.

Soluzioni e Idee

La natura del progetto richiede competenze di ingegneria molto specifiche e in effetti facciamo fatica ad immaginare soluzioni e idee particolari, ma vogliamo sottolineare la necessità di informare sempre al meglio la cittadinanza su questa importante opera, perché abbiamo notato una scarsa conoscenza di ciò che accadrà ad eccezione dei diretti protagonisti.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con l'Autorità di Gestione del Programma
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

Sono state contattate le seguenti persone:
Il Comandante Fabrizio Giovannone, Direttore marittimo Abruzzo-Molise e Isole Tremiti
Avv. Carlo Masci, Sindaco di Pescara
Ing.re Tommaso Impicciatore, Responsabile unico del progetto (RUP)
Sig.re Riccardo Padovano, Presidente di Confcommercio Pescara
Sig.re Giacomo Pennese, proprietario dell’omonima pescheria
Sig.re Tonino Collini, proprietario di un trabocco

Domande principali

Quali sono i punti di forza e di criticità del progetto? (al Sindaco di Pescara)
Quali sono le caratteristiche del porto di Pescara e le attuali problematiche che bisogna risolvere con il progetto della deviazione del Porto canale?
(al Comandante della Capitaneria di Pescara)



Risposte principali

Risposta del Sindaco:
In questo intervento abbiamo diversi step: il primo è già stato quasi completato ed è quello della realizzazione del primo tratto dell’allungamento del molo nord, il secondo lotto è stato già appaltato e già c’è la ditta che ha vinto l’appalto, questa sta già facendo il progetto esecutivo e nei prossimi mesi comincerà il lavoro che consiste nella sistemazione del molo nord e si inizieranno anche i lavori del molo sud; poi ci saranno altri due lotti che non sono stati ancora messi in gara, inoltre il quarto lotto non è stato ancora nemmeno finanziato. Per il nuovo porto occorreranno più o meno 10 anni, dipende da quanto procederanno veloci i lavori perché oggi le imprese che vincono gli appalti si trovano in grave difficoltà dato che in questi anni, soprattutto negli ultimi sei mesi, i prezzi sono raddoppiati e triplicati, quindi chi ha vinto l’appalto un anno fa adesso si ritrova con prezzi totalmente diversi e soprattutto in difficoltà. Ma nonostante le difficoltà il progetto sta andando avanti e comporterà che il fiume arrivi fino alla diga foranea e uscirà direttamente nel mare, senza trovare nessun ostacolo, da quell’apertura che oggi è di 80m ma a progetto finito diventerà di 120m e tra la diga foranea e questo molo sud che si creerà li ci sarà il nuovo porto che sarà staccato dal fiume, quindi un porto grande, ovviamente merci/passeggeri e mai un porto industriale perché Pescara non è adibita a questo.
La zona dei moli attuali sarà una zona che i cittadini potranno vivere in maniera diversa rispetto ad oggi. ad esempio dove adesso sta il mercato ittico all’ingrosso, nella zona nord, si è deciso che il mercato ittico vada via da lì e si sposti a sud all’interno del porto dove c’è oggi la stazione marittima; e quindi dove oggi c’è la struttura del mercato ittico all’ingrosso, una struttura di 5700 metri quadrati, ci potranno essere spazi adibiti a funzioni diverse da quelle portuali, anche perché in quella zona abbiamo il museo del mare, che è sotto riqualifica. Dove ora c’è il mercato ittico al minuto in futuro ci sarà il centro delle tartarughe marine, che adesso si trova a Pescara Colli.

Risposta del Comandante della Capitaneria di Pescara:
Domanda semplice! Allora il porto canale di Pescara è un porto di per sé sui generis, perché i porti in genere hanno caratteristiche orografiche diverse e non insistono se non in casi piuttosto limitati sui fiumi, almeno a livello nazionale. Il porto di Pescara storicamente ha una vocazione prettamente peschereccia che nel corso del tempo è stata implementata con un'attività commerciale sempre piuttosto residuale, non è stato mai preponderante rispetto ad altre coste abruzzesi quali possono essere Ortona o Vasto, che hanno avuto una vocazione commerciale molto più spinta. Per capire i benefici che ci possono essere, bisogna partire dal Piano regolatore portuale che, in realtà, ogni porto ha. Infatti la norma prevede che ogni porto si sviluppi nella sua funzione, nella localizzazione delle aree in base ad una pianificazione.
Questa pianificazione nel caso dei porti si chiama, appunto, Piano Regolatore Portuale, che come dice la parola stessa, regola la destinazione funzionale delle aree del porto. Per realizzare un piano regolatore portuale, la cui procedura è una delle più complesse che conosce il nostro ordinamento, ci vogliono degli studi, dei finanziamenti, ci vogliono i soldi e nel caso di Pescara è stato approvato nel 2016. Per il nuovo piano regolatore portuale, sostanzialmente si è partiti dalla situazione di fatto attuale e si è ipotizzato, diciamo, uno sviluppo futuro del porto. Prima si è sviluppata un'idea di portualità, cosa si poteva fare con l’attuale assetto del porto di Pescara e come conseguenza sono state, diciamo, elaborate tecnicamente le opere necessarie per realizzare questa idea di portualità del porto di Pescara. Quindi il porto di Pescara così com’è non potrà mai diventare Rotterdam o il porto di Genova e ci vuole uno sviluppo sostenibile; questo sviluppo sostenibile del porto, dovrà partire dallo stato attuale che è caratterizzato da fondali bassi spesso soggetti a insabbiamento e interramento che pregiudicano lo svolgimento dei traffici normali e sicuri.
Si è pensato ad uno sviluppo del porto che consenta esercitare i traffici che adesso ci sono in sicurezza e prevedono uno sviluppo sostenibile per quanto riguarda i traffici commerciali. Questo attraverso l'eliminazione del problema atavico che ha il porto di Pescara che è quello degli insabbiamenti. Il tentativo è quello di creare una portualità che elimina alla radice i motivi che portano periodicamente all'insabbiamento, è un esercizio complesso non è una scienza esatta! Questa è l'idea che è stata elaborata con un discorso amministrativo anche importante e con la necessità di impegnare risorse rilevanti. Questo avverrà attraverso la deviazione dell'asta fluviale in modo da consentire un deflusso migliore delle acque dei fiumi che dovrebbe evitare insabbiamenti che sono cronici ormai e quindi assicurare un fondale, un abbattimento, si dice tecnicamente cioè un fondale stabile. Con il fondale stabile si ha 2,3,4,5 o 6 metri, poi si possono ipotizzare delle linee di traffico che possono essere sia commerciali che di tipo passeggero, perché noi siamo frontalieri rispetto alla Croazia e quindi a zone che sono turisticamente molto appetibili e quindi magari avere un collegamento stabile e sicuro con questi posti di villeggiatura, consentirebbe un traffico commerciale che darebbe vita a un porto e alla complessa economia che ruota intorno al porto.