REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Piastra portuale di Taranto

Inviato il 19/03/2023 | Di ASRta | @https://twitter.com/A_S_R_Taranto?t=dpa2t5DUczFP--UkCHROYg&s=08

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

La “Piastra portuale di Taranto ”,è un’ opera complessa e di preminente importanza strategica per il porto. Tale opera si articola in cinque differenti interventi: Piattaforma logistica, Strada dei Moli, Ampliamento del IV sporgente, Darsena ad Ovest del IV sporgente, Vasca di contenimento fanghi di dragaggio (quest’ultimo considerato con Delibera CIPE 104/2010 opera connessa e complementare, attesa l’impossibilità di procedere ad un appalto separato, a causa del blocco della spesa per investimenti prevista dalla legge finanziaria 2005).
 Il complesso dei cinque interventi (come si evince dalla descrizione dell’azione strategica n. 6 del Programma Operativo Triennale 2017-2019, documento strategico e di vision dell’Autorità di Sistema Portuale) modificherà “[…] in modo sostanziale l’aspetto e l’efficienza del porto a tutto vantaggio del traffico commerciale e del raggiungimento dell’obiettivo di diversificazione dei traffici.” Altra finalità delle opere in Piastra è quella di contribuire a migliorare le potenzialità del sistema portuale con riferimento al traffico contenitori in import/export, in alternativa al “trasbordo” (transhipment).Un ulteriore aspetto, che rappresenta un reale valore aggiunto, risiede nella continuità che le opere della Piastra assicurano, una sorta di creazione/perimetrazione di un unico circuito doganale a tutto vantaggio dell’accelerazione delle pratiche per i controlli, dei servizi e dell’abbattimento dei costi e dei tempi, elementi fondamentali anche in vista della costituenda Zona Economica Speciale ( ZES). Quanto, in particolare, alla Piattaforma, la stessa consente la realizzazione di un modello di piattaforma logistica integrata nei diversi segmenti del trasporto non più suddivisi per modalità ma intesi come fasi di un unico processo d’interscambio fra due o più modalità di trasporto (strada – ferro – mare) in un’area dotata di adeguati collegamenti diretti con la rete ferroviaria e stradale nazionale (trasporto intermodale).
L’obiettivo dell’intervento è di dotare il porto di Taranto di una, finora inesistente, infrastruttura portuale, necessaria soprattutto in relazione alla importanza che sta assumendo il trasporto via mare ed in linea con le indicazioni del Piano Generale dei Trasporti. Si potrà così avviare un’attività economica in grado di innescare un circuito virtuoso di sviluppo del territorio, che colga le opportunità che si presenteranno o si promuoveranno in virtù della posizione strategica del porto di Taranto nella prospettiva del “Corridoio Adriatico” e delle “Autostrade del mare”.
Elemento importante della Piattaforma è la realizzazione al suo interno di un terminal ferroviario direttamente collegato con la rete ferroviaria nazionale; si punterà altresì a sviluppare il medio cabotaggio sulle rotte marittime nazionali e su quelle internazionali rivolte all’Europa dell’est e al Mar Nero, determinando un incremento del traffico di merci e manufatti trasportati su navi cargo, Ro-Ro, Multipurpose e porta contenitori.

Attività previste

La realizzazione degli interventi, come rilevato dalla Corte, è stata caratterizzata da una significativa complessità per l’ampiezza dei lavori in porto (in tutto il porto sono in corso cantieri edili per oltre 400 milioni di euro, con complicazioni in termini di interferenze con le reti dei sottoservizi e rinvenimenti), per le caratteristiche delle aree (le opere insistono su aree a terra e a mare inseriti nel SIN, sito di interesse nazionale), per la tipologia delle opere (vi sono difficoltà nel progettare e realizzare dragaggi ambientali nell’ambito del porto), per la numerosità degli attori (sono numerosi i soggetti chiamati ad esprimere pareri sui progetti così come sono numerosi i soggetti privati e pubblici interferiti) e infine per il particolare interesse archeologico del sito.L’azione di verifica della Corte dei Conti sulle opere della Piastra –che rientra nell’attività istituzionale di controllo sulla gestione delle amministrazioni pubbliche, in cui viene verificata la corrispondenza dei risultati dell’attività amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge – si è conclusa con la deliberazione 15/2017/G che analizza i vari aspetti dell’opera (procedurali, amministrativi, finanziari) e formula una serie di conclusioni e raccomandazioni.Quanto ai tempi per la progettazione e per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni (definiti “dilatati” dalla Corte dei Conti), va ricordato che – come si evince dall’elenco cronologico dei vari accadimenti (allegato alla relazione della Corte dei Conti) – tra il 2003 (data di approvazione da parte del CIPE del progetto preliminare) e il 2013 (data di approvazione del progetto esecutivo) sono state poste in essere tutte le attività che le varie normative prevedono per la realizzazione dei lavori quali (a titolo esemplificativo e non esaustivo) la valutazione di impatto ambientale, il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, la Conferenza dei servizi (questa con il coinvolgimento di circa quarantaquattro enti e soggetti privati interessati), le procedure di ottemperanze alle varie prescrizioni (soprattutto ambientali).Una volta superata questa fase, i tempi di esecuzione dei lavori sono risultati in linea con quelli medi di realizzazione delle opere pubbliche in Italia. Ad oggi le opere a terra (piattaforma logistica e strada dei moli) e le opere a mare sono state terminate (ampliamento del IV sporgente, darsena ad Ovest e vasca di contenimento fanghi) nel maggio 2021. Terminati i lavori la piastra logistica è rimasta bloccata per due anni. Oggi la piattaforma logistica del porto di Taranto sarà gestita da Progetto Internazionale 39. Lo ha deciso l'Autorità di sistema portuale del mar Ionio, guidata da Sergio Prete, che ha affidato alla società romana la gestione del centro logistico, vincendo sulla danese Vestas, l'altra partecipante alla gara indetta dall'autorità portuale. L'area è vasta circa 130 mila metri quadri e Progetto Internazionale 39 si occuperà, con affidamento decennale, di movimentazione e stoccaggio delle merci, sia sfuse che in container, con una spiccata propensione al trasporto intermodale.

Origine del progetto

Il progetto della Piastra Logistica, si  prefigge come obiettivo il potenziamento strutturale, tecnologico e di dotazione dei servizi nell’ambito del Porto di Taranto e rientra nelle attuazioni facenti capo al “Primo programma per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale” approvato dal C.I.P.E. con deliberazione no. 121 del 21 dicembre 2001 (voce “Hub portuali e interportuali – Piastra di Taranto”) e confermato anche con deliberazione 6 aprile 2006, no. 130. A seguito della proposta preliminare, approvata con delibera C.I.P.E. no. 74 del 29 settembre 2003, del soggetto promotore, costituito dall’associazione temporanea di imprese formata da Grassetto Lavori S.p.A., Grandi Lavori Fincosit S.p.A., Logsystem International S.r.l., Logsystem S.r.l., Magazzini Generali Lombardi S.p.A. e S.I.N.A. S.p.A., l’Autorità Portuale di Taranto (Concedente), ha provveduto ad indire apposita gara, ai sensi dell’art. 37 bis della legge 109/1994 e s.m.i., per il perfezionamento della progettazione e la costruzione di tutte le opere interessate dal progetto preliminare, nonché per la gestione della sola Piattaforma Logistica. Quale aggiudicatario è stata individuato lo stesso soggetto promotore. L’iter di aggiudicazione si è concluso con la firma di apposita Convenzione in data 9 marzo 2006.
L’ATI concessionaria con atto in data 25.07.2006 ha costituito la società di progetto Taranto Logistica S.p.A., la quale è subentrata nel rapporto di concessione. La suddetta società curerà, oltre che la progettazione definitiva ed esecutiva, il coordinamento delle fonti finanziarie, l’esecuzione dei lavori, il loro collaudo e l’avviamento. Le opere previste ritorneranno, dopo la costruzione, nella disponibilità dei soggetti istituzionalmente incaricati della gestione, con la sola esclusione di quelle relative alla Piattaforma Logistica Integrata, che sarà invece gestita dall’aggiudicatario per un periodo di 30 anni a far data dall’ultimazione e collaudo.
In data 18 novembre 2010, con deliberazione no.104/2010, pubblicata in G.U.R.I. in data 02.08.2011 al no. 178, il C.I.P.E. ha approvato il progetto definitivo, con prescrizioni ed osservazioni, da recepire in sede di redazione del progetto esecutivo e/o prima dell’inizio dei lavori, ed ha disposto l’acquisizione delle ulteriori autorizzazioni in tema ambientale e di dragaggio. In data 25 agosto 2011 è stato sottoscritto l’atto aggiuntivo alla convezione tra Concedente e Concessionario, richiamato dalla deliberazione C.I.P.E., per recepire i costi aggiornati e la mutata tempistica di realizzazione del progetto.

Soggetti Beneficiari

Il Progetto della Piastra Portuale, si prefigge come obiettivo il potenziamento strutturale, tecnologico e di dotazione dei servizi nell’ambito del Porto di Taranto e rientra nelle attuazioni facenti capo al “Primo programma per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale” ponendo come beneficiari principali la cittadinanza in generale, in quanto porterà all'incremento dell'economia della città con l'aumento dei posti di lavoro.

Contesto

In un contesto come quello tarantino, fortemente e tradizionalmente connotato dalla natura industriale delle attività marittime, sembra effettivamente adeguato che l’Autorità di Sistema Portuale si assuma in questo momento storico il ruolo di soggetto promotore di iniziative locali collegate allo sviluppo delle opportunità di insediamento che, partendo dalle specifiche opportunità collocate all’interno dell’area portuale, si amplino in modo coordinato all’intero contesto dell’area industriale/produttiva. Il concetto di “hub innovativo” può essere un punto di riferimento, se effettivamente correlato alle specifiche esigenze delle imprese presenti, pienamente integrato con i modelli di innovazione settoriale e con sostenibilità finanziaria.
Nel caso di Taranto, come di altri contesti, la promozione del territorio trova nel porto un duplice elemento di possibile appoggio e sinergia, in relazione alla:
- promozione del territorio quale area di localizzazione di attività industriali o logistiche;
- promozione del territorio quale contesto ampio di realizzazione di opportunità socio-economiche in senso lato (attraverso funzioni potenzialmente diversificate, quale il contributo all’attuazione di flussi turistici o il miglioramento delle condizioni urbanistiche).
Ambedue le funzioni, anche nel caso di Taranto, dovrebbero essere ricomprese in una più ampia cornice strategica, formalizzata, descrivibile come “piano di visione, sviluppo e marketing territoriale”, che dovrebbe essere condivisa dall’intero sistema dei portatori di interesse. Per la città di Taranto, città che sta vivendo una trasformazione importante nel senso della “ripresa innovativa” di tracciati di sviluppo interrotti da eventi critici (crisi dell’Ilva e crisi della terminalistica di “transhipment” nel porto), è il momento per far tesoro delle opportunità offerte dal porto.

Avanzamento

Il progetto si è concluso e sono stati realizzati i seguenti interventi:
- Piattaforma logistica
Si tratta di un modello di piattaforma logistica integrata nei diversi segmenti del trasporto non più suddivisi per modalità (marittima, terrestre, aerea) ma come fasi di un unico processo, costituendo un centro d'interscambio fra due o più modalità di trasporto (strada - ferro - mare) in un'area dotata di adeguati collegamenti diretti con la rete ferroviaria e stradale nazionale (trasporto intermodale).
La Piattaforma si estende su un’area di 200.000 mq. in ambito portuale.
- Strada dei moli ed impianti
La strada dei moli prevede il collegamento organico ed efficiente di tutti i moli del porto di Taranto e il miglioramento dei collegamenti con la rete stradale nazionale. Le opere sono state ultimate nel 2017 e comprendono le reti idriche, fognanti, collettamento acque di pioggia, acqua industriale, illuminazione pubblica, alimentazione principale elettrica, predisposizione telefonica e telematica.
- Ampliamento del IV sporgente
L'ampliamento del IV sporgente prevede la realizzazione di una nuova banchina di ormeggio per una lunghezza di m 600 ed una larghezza di 120 m.
- Darsena a Ovest del IV sporgente
La Darsena ad Ovest del IV sporgente comprende sia la banchina di riva che le banchine di raccordo sino all'esistente darsena servizi.
- Vasca di colmata (opera connessa).
La Vasca di Contenimento dei Fanghi serve ad accogliere i fanghi provenienti dai dragaggi del IV Sporgente e della Darsena Ovest.

Risultati

La Piattaforma Logistica, le nuove banchine, la strada che collegherà i moli e le reti idriche/fognarie/telematiche, modificheranno in modo sostanziale l’aspetto e l’efficienza del porto atutto vantaggio del traffico commerciale e del raggiungimento dell’obiettivo di diversificazione dei traffici. Il complesso di opere contribuirà, altresì, al raggiungimento dell’altro obiettivo: aumento della percentuale del traffico contenitori in import/export a discapito del semplice “trasbordo” (transhipment).
Inoltre, le opere consentiranno la creazione/perimetrazione di un unico circuito doganale (attualmente non esiste la continuità) a tutto vantaggio dell’accelerazione delle pratiche per i controlli, dei servizi e dell’abbattimento dei costi e dei tempi. Circa la Piattaforma, in particolare, trattandosi di una infrastruttura portuale, finalizzata alla realizzazione di un modello di piattaforma logistica integrata nei diversi segmenti del trasporto non più suddivisi per modalità (marittima, terrestre, aerea), concepiti, però, come fasi di un unico processo, la stessa costituirà un centro d’interscambio fra due o più modalità di trasporto (strada - ferro - mare) in un’area dotata di adeguati collegamenti diretti con la rete ferroviaria e stradale nazionale (trasporto intermodale).

Punti di debolezza

Il progetto ha avuto pochi momenti di arresto. Nè la pandemia nè la guerra in Ucraina hanno creato problemi all'esecuzione del progetto. Nonostante ciò una volta ultimato per due anni tutto si è bloccato e i buoni propositi sono stati vanificati.

Punti di forza

Il progetto monitorato ha portato diversi punti di forza, ma tra questi quello che farà da volano alla nostra città sarà l'incremento dell'economia locale e soprattutto il turismo.
Il mare, fattore propulsivo per lo sviluppo della città nel passato, ma anche acceleratore lineare per il suo futuro. A parlare sono i numeri. Più di centomila crocieristi hanno toccato nel 2022 il porto di Taranto. È un record assoluto in termini di numeri e di presenze da quando sono cominciate le «stagioni» delle navi da crociera in città. Anche il totale degli approdi è un risultato da record assoluto per il porto di Taranto: ben 54 nel corso di questi mesi a cavallo tra primavera, estate e i primi dell’autunno. Tutto questo lavoro è valso a Taranto un posto di prestigio nella scena Mediterranea delle destinazioni crocieristiche, grazie al prestigioso riconoscimento di Destination of the Year attribuito allo scalo jonico in occasione dei Seatrade Cruise Awards, lo scorso settembre. Nel 2023 si cambia ancora. Taranto diventa «home port» per la compagnia Costa Crociere. È questa la nuova sfida. Oltre 2000 persone imbarcheranno e sbarcheranno dal porto di Taranto. Sarà l’occasione per sviluppare la filiera dell’accoglienza. Si apre la porta ad una nuova economia del territorio. Serve coraggio e serve lungimiranza. Ma serve anche gioco di squadra. In attesa dei grandi eventi annunciati per Taranto negli anni immediatamente a venire, il 2023 con le sue sfide potrà diventare la prima pietra per costruire le fondamenta del futuro. Rimbocchiamoci le maniche e cominciamo a sognare.

Rischi

L'efficacia del progetto monitorato potrebbe essere messo in pericolo dalla presenza di operatori che non potrebbero avere più attrattive a operare all'interno del Porto di Taranto come è già accaduto in precedenza ( vedi l'abbandono dell'operatore privato Taranto logistica ) e ciò porterebbe al blocco delle attività. .Altro rischio è la crisi che attanaglia il porto di Taranto. Il costante decremento del traffico merci potrebbe determinare la perdita dell’Autorità di Sistema portuale con tutte le nefaste conseguenze economiche che ne deriverebbero, innescando una grave crisi occupazionale con la perdita del posto di lavoro di alcune centinaia di lavoratori.

Soluzioni e Idee

Il progetto è poco conosciuto dalla cittadinanza pertanto si propone di pubblicizzarlo e di rendere partecipi i cittadini al fine di consolidare la connessione tra porto e città. Il cittadino quindi deve sapere che l’Ente si identifica, oggi, sia con il progetto monitorato sia con tutti gli altri interventi in essere, come protagonista della rigenerazione del sistema logistico e portuale della provincia ionica con l’introduzione di una serie di azioni volte all’innovazione, alla digitalizzazione, alla sostenibilità e al coordinamento degli interventi di miglioramento di sviluppo economico. Tale processo si associa ad un impegno teso alla diffusione di una rinnovata identità culturale resa possibile dal rigenerato binomio porto-città che a Taranto sta dando vita a nuove visioni di sviluppo.

Parità di Genere

Nel progetto è coinvolta, direttamente o indirettamente, la parità di genere.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)

Direzione tecnica : ing. Gisonda Gianfranco
Segreteria dell'ADSP dott. Todaro Valeria
Centro di informazione sulle politiche dell'Unione Europea dott. Pignatelli Roberta

Domande principali

1) Quali sono gli aspetti ambientali che hanno interessato gli interventi per la realizzazione della piastra portuale? (domanda posta all'ing. Gisonda Gianfranco)
2) Durante il monitoraggio del progetto abbiamo sentito sempre parlare del concetto città-porto. Cosa si vuole intendere? (domanda posta alla dott. Todaro Valeria)

Risposte principali

Alla prima domanda risponde l'ing. Gisonda Gianfranco. Il sito inquinato di interesse nazionale di Taranto interessa 116,93 kmq, di cui 43,83 kmq terra e 73,10 kmq a mare.
Nell’ambito della realizzazione della Piastra Portuale di Taranto è previsto l’investimento di circa 19 milioni di € per attività di bonifiche ambientali (messa in sicurezza di siti specifici, attività di dragaggio di sedimenti inquinati).
Nell’ambito delle opere a mare è previsto il dragaggio di oltre 1,5 milioni di mc di sedimenti e argilla, tra cui 320 mila di mc di sedimenti inquinati definiti “gialli” dalla caratterizzazione ICRAM e circa 10 mila di mc di sedimenti “rossi”.
Per il contenimento dei sedimenti dragati, tra cui gli inquinati “gialli”, è stato necessario realizzare una vasca perfettamente impermeabilizzata per un investimento pari a circa 21 milioni di €, che quindi si aggiungono ai costi sostenuti per le bonifiche vere e proprie. Per i sedimenti rossi è stato necessario realizzare un progetto di messa in sicurezza, consistito in un dragaggio selettivo e successivo trattamento dei sedimenti inquinati attraverso un impianto provvisorio appositamente realizzato.
La Vasca di colmata, atta a contenere circa 1,5mln di mc di sedimenti, è destinata ad ospitare i materiali dragati per realizzare l’approfondimento dei fondali di IV Sporgente e Darsena. 
E’ stata terminata l’opera di contenimento nonché lo sversamento in vasca dei materiali dragati e la sistemazione «a dune» della superficie così come prescritto dalla VIA.

Alla seconda domanda risponde la dott.ssa Todaro Valeria. Il Porto di Taranto rappresenta il luogo in cui si svolgono e si rinnovano relazioni di carattere culturale, commerciale, industriale, sociale e umano. Il tema della “cultura del mare” è al centro della vision di sviluppo del porto di Taranto, un progetto ambizioso che mira a sostenere la nascita di iniziative volte al recupero dell’identità culturale connessa al rigenerato binomio porto-città. Il mare quale trait d’union tra il porto e il territorio, elemento identificativo della città di Taranto in grado di disegnare un processo virtuoso di rigenerazione urbana sostenibile e rilancio di competenze e professionalità legate al settore marittimo e portuale.
Si punta, a valorizzare la strategia di sviluppo del Porto di Taranto ricorrendo a nuovi modelli di innovazione e crescita sostenibile, in grado di rafforzare la relazione tra il porto, l’isola della città vecchia e l’area industriale siderurgica nella definizione di un processo di rigenerazione urbana, ambientale e socio-culturale. Ciò in linea con i principi della circular economy e nel rispetto degli obiettivi di sviluppo sostenibile sottesi all’Agenda 2030 dell’ONU che, attraverso l’uso strategico e virtuoso delle risorse a disposizione, stimolino la definizione di nuovi modelli di business tesi a conciliare la tradizione marittima con nuove visioni di sostenibilità in grado di favorire la transizione verso una economia competitiva che muova i propri passi dal settore portuale.