REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
STREAM-STRATEGIC DEVELOPMENT OF FLOOD MANAGEMENT

Inviato il 26/04/2023 | Di Team floodSTOP | @floodstopp

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

Negli ultimi decenni la frequenza delle inondazioni è aumentata lungo le coste adriatiche e si prevede che aumenterà ulteriormente nei prossimi 50-100 anni. Questo è un effetto tangibile del cambiamento climatico che le comunità locali stanno sperimentando; STREAM mira, quindi, a ridurre le perdite umane e socioeconomiche in caso di inondazione, migliorandone la gestione del sistema di allertamento e monitoraggio da parte delle autorità locali e dei servizi di emergenza, con un approccio transfrontaliero (Italia-Croazia).
I partner stanno lavorando insieme per aggiornare la catena operativa di previsione delle piene fluviali, con un approccio combinato dal basso verso l'alto e viceversa. La condivisione dei dati, lo scambio di pratiche e gli schemi di rafforzamento delle capacità apporteranno ulteriori conoscenze alle parti coinvolte nel progetto.
In particolare, STREAM istituirà un catasto delle mappe del rischio di alluvioni ed il relativo piano di gestione. Un altro elemento chiave sarà raggiungere e sensibilizzare un pubblico sempre più vasto. Per fare ciò gli enti coinvolti stanno organizzando workshop, giornate informative ed eventi, per migliorare la prontezza dei cittadini e le operazioni di soccorso in caso di allagamenti. Infatti, sensibilizzarli ad adottare comportamenti corretti è fondamentale per minimizzare le perdite.
Il completamento del progetto STREAM presuppone che i risultati raggiunti possano essere trasferiti e messi in pratica in altre aree con problematiche simili.

Attività previste

STREAM si articola in 9 azioni pilota:
- potenziamento del sistema regionale di allertamento e monitoraggio integrandolo con nuovi prodotti radar di stima della precipitazione, sensori di umidità del suolo e webcam. Aggiornamento della catena operativa di previsione delle piene fluviali, includendo scenari idraulici e di regolazione degli invasi sui bacini idrografici del Chienti e del Foglia, studiando l’interazione tra il mare e il fiume su casi studio. (REGIONE MARCHE)
- sviluppo di un sistema probabilistico di allerta precoce basato sul modello numerico morfologico XBeach per gestire il rischio costiero in Emilia-Romagna. Installare un mareografo e una rete di webcam lungo il litorale che dovrebbe migliorare la conoscenza delle inondazioni costiere della regione. (COSTA DELL’EMILIA-ROMAGNA)
- Arpae, CNR-ISMAR e CMCC stanno collaborando allo sviluppo di un sistema di previsione per la simulazione delle condizioni idrodinamiche delle piene in tutta la regione del Delta del Po, compresi i rami fluviali e le lagune particolarmente colpite dal fenomeno delle alluvioni costiere. (DELTA DEL PO)
- rafforzamento del sistema di previsioni del comune di Venezia relativamente alle condizioni del mare, per elaborare mappe dinamiche delle alluvioni in relazione alla superficie urbana e costruire scenari di alluvione attraverso la simulazione di eventi di marea verificatisi in passato. Aggiungere ai sensori già operanti nell'area una rete di piccole boe, al largo della costa veneziana, per definire soglie specifiche per gli impatti costieri.
(COMUNE DI VENEZIA)
- potenziamento dei sistemi di monitoraggio osservativi esistenti nell’area di Peschici e Manfredonia/Siponto, nel bacino idrografico del fiume Ofanto e nella relativa fascia costiera bassa. Sviluppo del sistema di modellazione idro-meteo-oceano per l’area interna e costiera da utilizzare in tempo reale come Sistema di allertamento precoce. (PUGLIA)
- individuazione di un impianto di depurazione in provincia di Teramo per testare l'azione pilota che si svilupperà in 3 fasi: approfondimento della conoscenza delle criticità idrauliche e ambientali nelle aree interne e costiere della Provincia di Teramo; ottimizzazione della gestione della rete; riduzione del carico idraulico ed inquinante relativo alla rete in caso di evento meteorico. (ADSU-TERAMO)
- dotazione di nuove attrezzature per rispondere con urgenza a tutte le situazioni di crisi legate alle inondazioni in particolare i servizi di pronto intervento dei centri di soccorso e dei vigili del fuoco a Zara, Dubrovnik, Gospic, Parenzo e Spalato. L’attrezzatura acquistata comprende veicoli, pompe dell’acqua, barche, generatori di energia elettrica. A Dubrovnik sarà allestito un centro di monitoraggio e prevenzione delle inondazioni che contribuirà alla sicurezza dell’area. (SERVIZI DI PRONTO INTERVENTO-CROAZIA)
- costituzione di un sistema di drenaggio urbano intelligente che pone alla base infrastrutture verdi e naturali come giardini pluviali a Zara e pozzi di drenaggio di Biograd na Mour. Lo scopo del sistema è trovare soluzioni sostenibili e naturali per l’acqua di scolo, una seria minaccia per la provincia di Zara. La documentazione tecnica del sistema di drenaggio urbano intelligente potrà essere usata anche per un’area pilota selezionata nella città di Parenzo. (SISTEMA DI DRENAGGIO URBANO INTELLIGENTE-CROAZIA)
- riallestimento e trasformazione di una struttura di pronto intervento a Karlovač, che sarà integrata nel sistema di gestione delle inondazioni (IFMS): questo sistema integra sistemi GIS e telemetria, videosorveglianza e sistemi di allarme. Contribuirà a coordinare in modo più efficiente gli interventi in caso di pericolo di alluvioni. (KARLOVAC-CROAZIA)

TEMPI:
Inizio previsto: 01/04/2020
Inizio effettivo: 01/04/2020
Fine prevista: 31/12/2022
Proroga fine progetto: 30/06/2023

Origine del progetto

Il progetto trae la sua origine dal Programma CBC Italia-Croazia, strumento finanziario a sostegno della cooperazione tra i territori dei due Stati membri europei che si affacciano sul mare Adriatico, che ha pubblicato nel 2019 il Bando Strategico dal 1° ottobre al 15 novembre 2019 alle ore 12.00 CET con dotazione finanziaria di 69,71 M € dal FESR per finanziare progetti nell'ambito di 11 temi strategici e che copre i 4 assi prioritari del programma.
Tutti i partner del progetto hanno avuto una comunicazione quotidiana durante i mesi di sviluppo dell'idea del progetto. Tutti i partner del progetto sono stati coinvolti nella preparazione del progetto descrivendo attività, pertinenza, strategie e budget. I partner del progetto hanno tenuto molte riunioni del team di progetto durante la preparazione; tutti gli obiettivi del progetto, i risultati, le attività e il budget sono stati definiti durante questi incontri. L'attuazione congiunta è l'unico modo per attuare questo tipo di progetto perché i suoi temi richiedono la cooperazione CB di diverse parti interessate. In base alle informazioni raccolte, nessuno stakeholder è stato escluso dalla sua definizione.

Soggetti Beneficiari

I gruppi target del progetto sono:
• le comunità locali residenti nelle aree a rischio inondazioni e dissesto idrogeologico;
• Aziende, attività produttive artigianali, industriali e agricole, commerciali
• Autorità pubbliche locali, regionali, nazionali ed enti collegati
• Servizi di emergenza e centri di guardia costiera.

Contesto

Il progetto STREAM risponde a importanti bisogni dei territori italo-croati, che si affacciano sulla costa dell’Adriatico, accomunati da diversi tipi di inondazioni: fluviali, pluviali nelle aree urbane e da mareggiate, aumentate negli ultimi decenni a causa dei cambiamenti climatici. I fenomeni di mareggiata, inoltre, si verificano frequentemente nell'Adriatico settentrionale e lungo le coste in particolare durante le stagioni autunnale e invernale; contribuiscono all'innalzamento del livello del mare, interessando ampie regioni costiere. Sulla costa adriatica, le regioni Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Puglia presentano un rischio elevato di inondazioni costiere. Il livello di pericolo sulla parte orientale del mare Adriatico è altrettanto alto; infatti, la regione costiera di Dubrovnik Neretva County, che è la più importante della Croazia, copre 1/4 della superficie marittima nazionale e include 40 siti di aree protette e il Comune di Poreč-Parenzo (Croazia), la regione di Karlovac e la città di Zara sono altrettanto vulnerabili (una forte tempesta seguita da intense piogge nel 2017 sulla regione costiera della Croazia ha colpito la città di Zara). Sia i territori dell’Adriatico occidentale che orientale, quindi, hanno subito catastrofiche e improvvise inondazioni urbane che si sono verificate sempre più spesso nel Mediterraneo, mentre i sistemi infrastrutturali esistenti delle città costiere non sono adattati per gestirli correttamente. A causa delle difficoltà sopra menzionate, è evidente che vi è una chiara necessità di una migliore gestione delle piene sulla costa adriatica che si potrà tradurre in un maggiore livello di informazione sui potenziali rischi e che allerterà tempestivamente le autorità regionali. Le comunità locali sono chiamate ad essere più attive nella costruzione di strategie di adattamento e nell'attuazione di efficaci sistemi di allerta precoce al fine di contribuire a costruire la propria resilienza alle inondazioni. La dimensione della cooperazione transfrontaliera è di fondamentale importanza per il tema. Sia la parte croata che quella italiana condividono l'interesse comune a ridurre gli impatti negativi delle inondazioni su entrambe le sponde del Mare Adriatico. La cooperazione si rifletterà nello sviluppo congiunto delle risorse umane e nella condivisione delle conoscenze, insieme all'aumento delle capacità di utilizzo delle nuove tecnologie.
Tenendo presente tutto ciò, l'azione sinergica nell'area transfrontaliera è molto importante, poiché i problemi ecologici comuni e l'istituzione di un sistema di prevenzione dei rischi possono essere risolti solo attraverso la condivisione delle informazioni, l'educazione e la sensibilizzazione della popolazione, il coordinamento degli interventi e lo scambio di conoscenze. Ciò lo rende pienamente in linea con il programma di cooperazione, in particolare nell'ambito dell'adozione dell'approccio CBC per stimolare lo sviluppo di strumenti e schemi comuni per il monitoraggio dei rischi e la gestione delle emergenze. Lo sviluppo congiunto delle risorse umane, la condivisione delle conoscenze e l'aumento delle capacità nell'uso delle nuove tecnologie sono importanti nelle aree su entrambe le sponde del Mare Adriatico, poiché le inondazioni nell'area mediterranea hanno molti denominatori comuni. D'altra parte, ogni regione ha le sue specificità geografiche che spesso rendono complementari le loro esperienze. La gestione del rischio di alluvione è più efficace quando viene effettuata a livello congiunto in combinazione con approcci bottom-up e top-down che richiedono chiaramente un'implementazione integrata territorialmente. L'implementazione di STREAM richiede diversi tipi di partner di progetto che lavorano insieme. Le agenzie regionali, le autorità locali e le università si coordinano per creare un approccio innovativo alla gestione e all'analisi del rischio di alluvione. Tutti questi passaggi del processo porteranno a una migliore sicurezza nell'area del progetto.
Il progetto STREAM si basa su attività di ricerca di lunga data da parte dei partner croati che hanno portato alla partecipazione al progetto di gemellaggio IPA 2010 "Creazione di mappe del rischio di alluvione e mappe del rischio di alluvione". Le attività previste dal progetto capitalizzeranno le attività di lunga data sulla conservazione, la gestione del rischio e l'uso sostenibile delle risorse naturali che hanno portato al coinvolgimento dei partner.
Per quanto riguarda i temi specifici e i risultati attesi, il progetto STREAM ha un approccio sinergico con alcuni dei progetti o attività rilevanti implementati nell'area del Programma, collegati al tema di STREAM risultano i seguenti progetti: progetto SHELL, Framework of Interoperability, "Ecosistemi domestici condivisi un ambiente interoperabile, vita sostenibile, confortevole e sicuro"; Progetto "Studio di schemi di codifica efficienti in termini di larghezza di banda per applicazioni near-earth"; Progetto CNIT (Consorzio Nazionale Italiano Telecomunicazioni) "DAVID-FEC Analysis", missione DAVID (DAtaInteractive Video Distribution); Progetto RainBO (Reacting to climate change effects on flash floods) volto a migliorare le conoscenze, i metodi e gli strumenti per la comprensione e la previsione del potenziale impatto delle forti piogge, in particolare per quanto riguarda la risposta idrologica dei piccoli bacini e la vulnerabilità degli asset nell'area urbana; Progetto PRIMES (Preventing flooding RIsks by Making resilient communitiES) finalizzato alla costruzione di comunità resilienti attraverso il loro impegno e la partecipazione proattiva alle operazioni di allerta precoce e misure di prevenzione del rischio di alluvione. Il progetto ASTERIS (Adaptation to Saltwater inTrusion in sEa level RIse Scenarios) mirava a identificare e mappare i bisogni e le barriere nella gestione del rischio e a fornire strumenti pratici per una gestione sostenibile attraverso l'identificazione di condizioni al contorno su scala locale. Il progetto VEPAR (Progetto di miglioramento delle misure non costruttive di gestione del rischio di alluvione in Croazia) contribuisce al miglioramento delle misure non costruttive per la gestione del rischio di alluvione sotto la responsabilità del beneficiario del progetto, delle acque croate e dell'istituto idrometeorologico statale per ottenere un risultato mirato della riduzione del rischio di alluvione in Croazia. Ulteriori progetti sul territorio incentrati sullo stesso tema, risultano essere: interventi sulla rete idraulica del bacino Lusore (WBS ID); marginamento tratti antistanti delle ditte ALCOA ed ENEL, sponda sud del canale industriale sud; marginamento tratto antistante la darsena della rana lungo la sponda sud del canale industriale ovest; marginamento tratto antistante la Darsena della Rana lungo la sponda sud del canale industriale ovest; vasca di accumulo acque meteoriche Carpenedo – Bissuola; fostering improved reaction of crossborder emergency services and prevention increasing safety level.

Inoltre, STREAM è coerente con le strategie EUSALP (3° Ambiente ed Energia) ed EUSDR (5° Gestione dei rischi ambientali). Sta contribuendo al principio contenuto nella PSM, come una delle azioni del progetto nella protezione ambientale attraverso l'identificazione precoce e la reazione ai disastri. A.3.2. e A.3.3. sono in linea con la direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000 e con la direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvione. STREAM è in linea con S3 (2° Energia e ambiente sostenibile) e con i piani di gestione dei bacini idrografici croati 2016-2021 (2° Gestione del rischio di alluvioni). Il progetto è in linea con i piani HR (Piano statale di difesa dalle alluvioni, Piano principale di attuazione della difesa dalle alluvioni, Piani di protezione e soccorso) e con la legislazione e i piani informatici (D.Lgs. 2/2018, D.Lgs. 49/2010 e Direttiva Presidente del Consiglio-Linee guida per le misure di protezione civile, Linee guida regionali per l'attuazione del piano di protezione civile comunale, piani regionali di protezione civile, piani locali di protezione civile).





Avanzamento

Il progetto è in fase di conclusione, ma per quanto è stato possibile monitorare, nella Regione Marche la sua realizzazione è del 97%.
La scadenza del progetto, inizialmente prevista per il 31/12/2022, è stata prorogata di sei mesi a causa della pandemia Sars-Cov2.
(Fonte: intervista alla Responsabile del progetto presso l'Università Politecnica delle Marche).

Risultati

Non essendo ancora concluso, i risultati monitorati sono parziali. Nello specifico abbiamo potuto constatare che:
1. La Regione Marche si sta occupando di:
a) potenziamento quantitativo e qualitativo della sensoristica:
È stato portato a 100 il numero dei sensori che monitorano in continuo gli oltre 1000 km di fiumi marchigiani e che inviano informazioni ai centri operativi della protezione civile. Inoltre sono state installate 20 telecamere per la lettura da remoto delle aste idrometriche;
b) sviluppo e miglioramento dei modelli previsionali delle inondazioni:
L’uso dei dati raccolti, tramite i sensori disseminati lungo l’alveo dei fiumi costituirà la base per l’implementazione di un sistema preventivo di allerta in caso di inondazione grazie alla creazione di un modello previsionale che sfrutta l’utilizzo di una funzione matematica per il calcolo della portata del fiume;
c) sensibilizzazione e formazione della popolazione
STREAM ha consentito poi di avviare un’attività formativa rivolta sia alle scuole che ai volontari della Protezione civile. In totale, sono stati formati: 551 volontari e 31 agenti della protezione civile, 916 studenti delle scuole attraverso l’utilizzo di giochi interattivi (es. Memory GAME). FONTE: UNIVPM e Protezione Civile Marche)

2. Il Comune di Venezia sta sviluppando:
a) strumenti e sistemi di allerta rapidi per la segnalazione e gestione delle inondazioni nelle aree costiere:
b) un sistema di previsione delle condizioni del mare che consenta di determinare mappe dinamiche delle alluvioni in relazione alla superficie urbana;
c) scenari di alluvione attraverso la simulazione di eventi passati di marea.

3. La Contea di Zara ha partecipato e coordinato molti progetti di monitoraggio della qualità dell'acqua/valutazione dei bacini idrografici, lavorando su selezione del sito di campionamento, procedure di campionamento, conservazione dei campioni, considerazioni sulla catena di custodia/documentazione e interpretazione dei risultati di laboratorio.

4. L'ADSU Teramo sta effettuando:
a) approfondimento della conoscenza delle criticità idrauliche e ambientali nelle aree interne e costiere della Provincia di Teramo;
b) ottimizzazione della gestione della rete;
c) riduzione del carico idraulico ed inquinante relativo alla rete in caso di evento meteorico.

5. Arpae, CnrIsmar e Cmcc stanno collaborando allo sviluppo di un sistema di previsione per la simulazione delle condizioni idrodinamiche potenzialmente rischiose per le alluvioni in tutta la regione del Delta del Po, compresi i rami fluviali e le lagune, che sono ambienti particolarmente vulnerabili ed esposti alle inondazioni.

6. La Regione Emilia-Romagna:
Arpae sta sviluppando un sistema di allertamento probabilistico basato sulla modellistica previsionale (Xbeach) attualmente utilizzata dal Centro funzionale per gestire il rischio costiero sul territorio regionale. L’installazione di due mareografi (Cattolica e Cervia), comprensivi di stazioni permanenti Gnss e di una rete di webcam lungo il litorale, servirà a migliorare la conoscenza e il monitoraggio delle inondazioni costiere in regione.

7. Regione Puglia sta conducendo progetti pilota a Peschici, Manfredonia (località Siponto), nello spartiacque interno del fiume Ofanto, e nell’area interessata dall’erosione costiera in corrispondenza delle località di Lecce e Torchiarolo.

8. Contea di Karlovac: le forze operative sono state addestrate all'uso del nuovo sistema di gestione dell'intervento contro le alluvioni. Ha tenuto una sessione di formazione per presentare le caratteristiche del nuovo Flood Intervention Management System (IFMS). La formazione è stata indirizzata ai servizi di emergenza della contea di Karlovac, ai vigili del fuoco croati e agli operatori del soccorso alpino e si è svolta in videoconferenza con i partecipanti riuniti in 3 sedi situate a Karlovac, Ogulin e Slunjand. IFMS è un complesso sistema di gestione delle inondazioni che comprende un sistema di videosorveglianza, un sistema di allarme attraverso delle sirene e un sistema di comunicazione radio. Ciò contribuirà a un migliore coordinamento delle forze di intervento, a un miglior sistema di allertamento e a una migliore gestione delle alluvioni.

9. Contea di Dubrovnik sta promuovendo lo sviluppo sostenibile del patrimonio naturale della Valle della Neretva con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di preservare la biodiversità e la geo-diversità attraverso la promozione di quest’ultime. Nell'ambito del progetto STREAM sono state realizzate le seguenti attività, visibili ai visitatori del delta della Neretva:
• sistemazione del centro visitatori del Delta del Neretva e della Casa dell'alpinista
• sistemazione dello spazio espositivo, installazione del concetto museologico nella "prima sala" del Museo di Storia Naturale a Metković
• installazione e sistemazione dell'Osservatorio della Biodiversità con contenuti educativi sui laghi Baćinski
• sistemazione di percorsi didattici e tematici sui Baćinski destinati ai pedoni, e installazione di pannelli informativi di natura educativa
• rivitalizzazione e sistemazione di percorsi e sentieri didattici destinati ai pedoni nell'area del Predolac-Šibenica
• allestimento di un giardino edu-eco all'interno della scuola elementare Fra Ante Gnječ di Staševica
• allestimento di un parco giochi ecologico per bambini con contenuti educativi a tema parchi naturali protette nel cortile della scuola elementare di Otrić-Seoci
• acquisto e installazione di attrezzature e sistemi tecnici antincendio mediante videosorveglianza a Babina Gomila e Predolac-Šibenica, 1000 gia fabbricate ed installate, e altre in corso di produzione.

Fonti:
https://www.zadra.hr/hr/novosti/3720-predstavljen-ki%C5%A1ni-vrt-u-parku-vruljica-ure%C4%91en-kroz-projekt-stream-vrti%C4%87ka-djeca-posadila-cvije%C4%87e-i-dijelila-eko-poruke
https://www.adsuteramo.it/index.php?id_sezione=4674
http://www.dubrovnik-neretva.eu/hr/
https://www.kazup.hr/index.php/aktualno/projektni-partneri-projekta-stream-u-radnom-posjetu-karlovcu
http://www.porec.hr/prva.aspx?stranica=72773&j=CRO
https://www.comune.venezia.it/it/content/stream
https://www.comune.venezia.it/sites/comune.venezia.it/files/page/files/IT%20leaflet_web.pdf
https://www.arpae.it/it/attivita-e-servizi/progetti-europei/progetto-stream-1/progetto-stream
http://asset.regione.puglia.it/index.php?STREAM
https://www.dii.univpm.it/STREAM
https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Fondi-Europei-e-Attivit%C3%A0-Internazionale/Cooperazione-territoriale-europea-CTE/PROGETTI-STRATEGICI-INTERREG-IT-HR#19702_STREAM

Punti di debolezza

Una delle criticità emerse durante il monitoraggio del progetto riguarda l'esportabilità delle azioni implementate dai singoli partner, in quanto i territori interessati, caratterizzati da una propria particolarità idrogeologica, stanno studiando soluzioni mirate alla specifica problematica ambientale in previsione del contenimento dei fenomeni di inondazione.

Punti di forza

Dal punto di vista della progettazione e dello svolgimento, il partenariato con molteplici enti, istituzioni e soggetti privati è stato molto utile per rendere più efficace il progetto nel territorio rispetto a tre obiettivi: sviluppo e utilizzo della sensoristica per monitorare l'innalzamento delle acque di superficie, elaborazione di modelli previsionali e sensibilizzazione della popolazione verso comportamenti corretti in caso di alluvioni..
In particolar modo, avendo analizzato il caso del fiume marchigiano Misa che, essendo a carattere torrentizio e con un particolare alveo, è soggetto a piene improvvise, è risultata centrale la presenza di sensori che monitorano in tempo reale il livello delle acque del fiume.
Un ulteriore punto di forza è rappresentato dall'utilizzo delle nuove tecnologie digitali, anche AI, per velocizzare la processazione ed elaborazione dei dati.

Rischi

Per la regione Marche, nonostante il potenziamento quantitativo e qualitativo dei sensori fluviali applicati lungo il corso dei fiumi, resta il rischio che essi possano perdere efficacia nel caso di eventi catastrofici e improvvisi causati anche dal cambiamento climatico in atto. Questo problema può rendere i modelli previsionali attualmente elaborati meno efficaci in futuro.

Soluzioni e Idee

Il nostro Team ritiene che il progetto monitorato possa essere reso più efficace in futuro prevedendo aggiornamenti programmati e regolari sia della sensoristica fluviale sia dei modelli previsionali addottati. Proponiamo inoltre che i vari partner continuino a collaborare in modo sistematico e strutturale anche dopo la conclusione del progetto e non solo dal punto di vista operativo, ma anche nel proseguimento del lavoro di sensibilizzazione e formazione della popolazione, relativamente ai giusti comportamenti da adottare in caso di dissesto idrogeologico.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Intervista con l'Autorità di Gestione del Programma
  • Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)

- Dott. Natalino Barbizzi: senior project manager cooperazione territoriale europea, Regione Marche
- Prof.ssa Paola Pierleoni: Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione Università Politecnica delle Marche
- Dott.ssa Marisa Celani: Europe Direct, Regione Marche
- Dott.ssa Francesca Sini: Protezione Civile, Regione Marche
- Dott. Marin Miletic: Project Manager, Interreg V A Italy - Croatia 2014-2020, Joint Secretariat
- Associazione Nazionale Insegnanti Scienze Naturali: “Convegno su vulnerabilità dei fiumi marchigiani”

Domande principali

Le seguenti domande sono state rivolte alla Dott.ssa Francesca Sini, della Protezione Civile della Regione Marche e alla Prof.ssa Paola Pierleoni dell'Università Politecnica delle Marche
1) Una volta terminato il progetto, quali sono le vostre aspettative?
2) Come state lavorando/collaborando con gli altri partner?

Risposte principali

Risposte Dott.ssa Sini:
1) Aspettative Protezione Civile: portare avanti il progetto e continuare le attività con tutta la sensoristica, e tutta la parte di modellistica e sensori sul territorio, in più continuare tutta la parte di formazione, per scuole, enti territoriali e collaboratori della protezione civile.
2) Stiamo lavorando in stretta collaborazione con gli atri partner facendo coincidere le finalità di progetto

Risposte Prof.ssa Paola Pierleoni
1) Aspettative UNIVPM: poter diffondere il modello implemento in maniera più ampia sul territorio regionale, e anche in altre realtà italiane e estere.
2) Stiamo lavorando in stretta collaborazione con gli atri partner facendo coincidere le finalità di progetto