REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
RESTAURO E RICONVERSIONE DEL COMPENDIO DELL’EX CARCERE DI SANT’AGATA
Inviato il 18/07/2023 | Di Gruppo I – Laboratorio di Monitoraggio Civico e Spesa Pubblica: Davide Cucchi, Lisa Dell’Orto, Michele Franceschini, Andrea Passera, Elisa Zerbi
Cosa abbiamo scoperto
Obiettivi del progetto Tweet
Il progetto prevede la ristrutturazione dell'Ex Carcere di Sant'Agata e la riconversione in appartamenti a canone contenuto destinati a giovani coppie.
I principali obiettivi sono:
- riqualificare una struttura oggi in parte abbandonata
- mantenere vivo il valore storico dell’edificio, come garantito dal Comune di Bergamo
- ripopolare il quartiere tramite le unità abitative
Attività previste
Gli interventi previsti sono:
- 15 alloggi strutturati per un’utenza a norma di disabilità, di cui: 11 alloggi nel corpo Nord, al secondo e terzo piano e nel piano sottotetto; 2 alloggi al primo piano; 2 alloggi al secondo piano (corpo Est);
- la predisposizione di 2 ascensori nelle zone dei corridoi per le esigenze dei portatori di disabilità;
- il restauro di 5 celle carcerarie al terzo piano a testimonianza della memoria storica;
- la riqualificazione della corte interna come spazio per iniziative culturali ed artistiche;
- il recupero dell'ex sala del Capitolo ad uso pubblico.
Origine del progetto
Il progetto “Ex Carcere di Sant’Agata” nasce da un trascorso molto intenso di questo bene in passato proprietà dell’Agenzia del Demanio e dal 2012 del Comune di Bergamo, in attuazione del D.Lgs. 85/2010 e s.m.i. relativo al trasferimento agli Enti territoriali di beni culturali appartenenti al demanio storico-artistico per la loro valorizzazione e sviluppo culturale.
Il 23 maggio 2012, tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, l’Agenzia del Demanio – Direzione Lombardia ed il Comune di Bergamo viene sottoscritto un Accordo di Valorizzazione del complesso dell’ex Carcere di Sant’Agata, ai sensi dell’articolo 112 comma 4 del richiamato D.Lgs. 42/2004 e s.m.i., per l’attuazione del Programma di Valorizzazione culturale denominato “Programma Speciale per la valorizzazione strategica e lo sviluppo culturale del complesso storico Carmine/Sant’Agata” avente i seguenti obiettivi:
- restituzione dei valori storico, architettonico e culturale del bene, attraverso l’apertura di nuovi spazi pubblici di elevato valore testimoniale;
- attuazione di percorsi aperti al pubblico da realizzarsi mediante itinerari tematici di accesso agli spazi oggi non visitabili da parte della collettività;
- valorizzazione di processi di crescita culturale e di forme di apprendimento collettivo;
- valorizzazione attiva del compendio storico, attraverso attività specializzate e qualificate, servizi correlati al sistema socio-culturale e ricreativo esistente;
- attivazione di sinergie culturali significative, anche con il coinvolgimento di associazioni, fondazioni ed altri soggetti pubblici e privati radicati nella realtà locale storico culturale, al fine di cooperare nel potenziamento del ruolo culturale del compendio del Carmine e di Sant'Agata nell'ambito della Città Alta e del contesto cittadino in genere;
- valorizzazione attiva del nucleo storico, per promuovere l'integrazione nel tessuto esistente di un mix di funzioni qualificanti, anche attraverso la realizzazione di una struttura turisticoricettiva integrata da spazi congressuali e da spazi destinati ad attività specializzate e qualificate e la creazione di servizi correlati funzionali al sistema socio-culturale e ricreativo esistente;
Seguono anni nei quali il Comune tenta diverse vie al fine di valorizzare il bene. Ad esempio, con Delibera di Giunta 0376-13 REG G.C. N.0376-13 Prop. del 30/10/2013 viene siglato il Protocollo d’Intesa tra il Comune di Bergamo e la Cooperativa Città Alta per la promozione di iniziative culturali e sociali. Nel 2016, tale cooperativa, con nota Prot. n. E0247263, presenta una proposta preliminare di recupero conservativo e miglioramento funzionale per la valorizzazione degli spazi dell’ala sud del compendio, non contemplata nell’originario Accordo di Valorizzazione, ma compatibile con le strategie di recupero e riuso funzionale dello stesso.
Successivamente il progetto di “Valorizzazione strategica e lo sviluppo culturale del complesso storico dell’ex carcere di Sant’Agata” viene approvato dall’Amministrazione Comunale di Bergamo con Delibera di Giunta 0017-17 del 04/04/2017, definendo le strategie e gli obiettivi di tutela e valorizzazione del compendio denominato "Ex Carcere di Sant'Agata”. Obiettivi del Nuovo Programma di valorizzazione sono la tutela e la valorizzazione del compendio, attraverso interventi di recupero, rifunzionalizzazione e restauro, rispettosi dei caratteri storico, artistici e archeologici che questo bene presenta, secondo quanto disciplinato dal decreto legislativo 42/2004 e s.m.i. La valorizzazione è attuata al fine di promuovere l’apertura di spazi culturali e sociali, che garantiscano la valorizzazione e la fruibilità del compendio storico, nonché di promuovere l’integrazione, nel tessuto esistente, di funzioni qualificanti, che soddisfino esigenze di ricettività e accessibilità in grado di rilanciare le attività turistico-ricettive di Città Alta. Il programma prevede diversi scenari con destinazioni d’uso compatibili con i caratteri storico artistici del compendio, incluse funzioni di ristorazione, attività ricreative, culturali e sociali. Nel dettaglio, si prevedono:
- Spazi da destinare all’istruzione pubblica di livello superiore (Conservatorio Musicale Gaetano Donizetti);
- Spazi da destinare ad attività connesse allo svolgimento di eventi culturali a carattere temporaneo;
- Spazi da destinare a funzioni di tipo turistico-ricettivo e/o alberghiero, secondo i principi del co-housing e del co-working.
Nel 2020 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze e il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo emana il Decreto Interministeriale n. 395 (pubblicato in data 16 settembre 2020) avente ad oggetto “Procedure per la presentazione delle proposte, i criteri per la valutazione e le modalità di erogazione dei finanziamenti per l’attuazione del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”, seguito dal Decreto attuativo n. 15870 del 17 novembre 2020, al fine di definire meglio le modalità e i tempi di presentazione delle Proposte progettuali nell’ambito del “Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare” (PINQuA). Le linee di azione del Programma Innovativo prevedono la riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e incremento dello stesso; la rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico e all’uso temporaneo; il miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali; la rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione; l’individuazione e l’utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, con la collaborazione di altri enti e soggetti istituzionali.
Tra gennaio e marzo del 2021 il Comune di Bergamo redige la proposta di “Restauro e riconversione del compendio dell’ex carcere di sant’Agata”, prevedendone il recupero e la rifunzionalizzazione attraverso la realizzazione di alloggi per servizi abitativi sociali (SAS), nonché attraverso la riqualificazione di spazi destinati all’insediamento di funzioni di carattere culturale e sociale. Il Comune presenta la candidatura per il finanziamento di cui al Decreto Interministeriale n. 395, secondo le modalità individuate dal Decreto attuativo n. 15870 del 17 novembre 2020. L’esito è l’ammissione al finanziamento PinQua del progetto che verrà finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Viene fissato il termine dei lavori di restauro e riqualificazione al 31/03/2026.
Soggetti Beneficiari
Il progetto è rivolto alla cittadinanza in generale, in particolare alle giovani coppie o agli studenti fuorisede che vogliano abitare a Bergamo in alloggi a canone contenuto. Non vengono escluse particolari tipologie di persone, in quanto la struttura è pensata anche per portatori di disabilità.
Contesto
L’ex carcere di Sant’Agata, inserito in un ambito ad elevata sensibilità archeologica, già interessato da vincolo paesaggistico (D.M. 04/01/1957), nel 2011 è stato dichiarato bene d’interesse storico artistico ai sensi dell’art. 10 comma 1 del Decreto Legislativo n. 42/2004.
Il complesso di S. Agata è infatti individuato nel Piano di Governo del Territorio (PGT) all’interno di uno degli 11 Ambiti Strategici, quello denominato “AS7 - Città Alta e i suoi Luoghi Notevoli” e coincidente con l’ambito interessato dal Piano Particolareggiato di Recupero di Città Alta e Borgo Canale (PPRCA). Nel Piano Particolareggiato i cosiddetti “Luoghi Notevoli” sono costituiti da sistemi locali ad elevato potenziale strategico ai fini della “valorizzazione attiva” del patrimonio insediativo del nucleo di Città Alta.
Avanzamento
Il progetto ha subito un rallentamento in quanto è in atto un dibattito interistituzionale tra il Comune di Bergamo e il Ministero della Cultura per chiarire alcuni nodi critici rispetto all'effettiva preservazione delle qualità artistiche-culturali-storiche del compendio.
Risultati
Attualmente i risultati di questo progetto non sono visibili e verificabili. L'intervento porterà al restauro dell'ex carcere e alla sua riqualificazione. L'efficacia del progetto dipenderà anche dalla capacità di preservare adeguatamente la valenza storico-museale del bene e permetterne la fruizione alla comunità.
Punti di debolezza
I punti di debolezza sono:
- diminuzione di spazi pubblici accessibili;
- poca certezza riguardo l’esigenza e l’utilità di unità abitative in quella determinata zona e, più in generale, in un ex carcere: dal sondaggio effettuato agli studenti dell'Università degli Studi di Bergamo, nel maggio 2023, si percepisce un disagio emotivo nel risiedere in un ex carcere;
- incertezza riguardo al luogo fisico in cui verrà trasferita la mostra attualmente situata al secondo piano dell'edificio: se posizionata altrove, il suo valore storico potrebbe diminuire.
Punti di forza
I punti di forza del progetto sono:
- riqualificazione di una struttura oggi in parte abbandonata;
- mantenimento del valore storico dell’edificio, come garantito dal Comune di Bergamo;
- possibilità che il bene possa continuare ad essere aperto al pubblico in futuro, sebbene con una riduzione degli spazi accessibili dalla comunità.
Rischi
- Rispetto delle tempistiche necessarie alla realizzazione del progetto;
- Coesistenza di spazi privati e di spazi pubblici;
- Individuazione di criteri per l'assegnazione degli appartamenti;
- Mancata conservazione delle attuali interazioni socio-culturali.
Soluzioni e Idee
In seguito alla nostra ricerca, e in continuità rispetto al precedente monitoraggio condotto dagli studenti che hanno lavorato al monitoraggio nel 2022, ci sentiamo di suggerire quanto segue all‘amministrazione comunale:
- In linea con gli obiettivi del PNRR sul tema della transizione ecologica, cercare di accompagnare alla riqualificazione della struttura una rigenerazione energetica del complesso dell’ex carcere di Sant’Agata;
- Coinvolgere maggiormente le associazioni già operanti nella struttura;
- Rendere maggiormente partecipi i cittadini, in previsione del fatto che saranno loro ad utilizzare gli alloggi, soprattutto alla luce del sondaggio effettuato presso l'Università di Bergamo con studenti dove si evince che la maggioranza degli studenti Unibg NON era a conoscenza del progetto;
- Potenziare la rete delle connessioni urbane del versante settentrionale di Città Alta in cui il complesso è inserito, favorendo il collegamento tra quest'ultimo e gli spazi pubblici della città e rendendo più agevole l'accesso agli alloggi;
- Chiarire come sarà svolta la gestione degli spazi aperti: chi li gestirà? Quali tipologie di attività? A chi saranno rivolte?
- Ripensare in generale ai servizi della zona e a come attrarre eventualmente i soggetti privati affinché possano investire in Città Alta; per esempio istituire delle aule studio per gli eventuali studenti che alloggeranno negli appartamenti di nuova costruzione.
Risultati e impatto del monitoraggio
Diffusione dei risultati
Connessioni
- , Libera Bologna
- , LIES
- Presidente, Period Think Tank
- Presidente, OnData
- Presidente, Trame di quartiere
- Co-fondatore, Parliament Watch Italia
- Presidente, The Good Lobby
- Docente, Università degli Studi di Torino
- , Monithon Europe ETS
- , Caritas italiana
Contatti con i media
Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio
Non le abbiamo contattate
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Intervista con altre tipologie di persone
Analisi della videointervista al presidente Angelo Bendotti dell’ISREC (Istituto Bergamasco per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea)
Intervista a Francesca Gotti dell’associazione ExSA
Indagine tramite questionario agli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo
Domande principali
Angelo Bendotti, presidente dell'ISREC (domanda posta da soggetto terzo che lo ha intervistato)
1) Cosa ne sarà della testimonianza conservata all'interno dell'ex carcere?
Francesca Gotti, collaboratrice nell'associazione ExSA:
1) Rispetto alle finalità che avevate in mente per il progetto, verranno mantenute? Se no, che destino vedete per riguardo al mantenimento del ricordo dell'ex carcere?
2) Come giudica la collaborazione e il dialogo tra l'associazione e il Comune?
Questionario:
1) Sei a conoscenza del progetto relativo all'ex carcere Sant'Agata (...)?
2) Valuteresti positivamente la possibilità di alloggiare, in futuro, presso un alloggio all'interno dell'ex carcere a fronte del pagamento di un canone di affitto contenuto (con richiesta delle motivazioni in caso di risposta negativa)?
3) Vivere in un ex carcere ti farebbe paura?
Risposte principali
Angelo Bendotti - ISREC
Il comune ha assicurato la salvaguardia di una parte del carcere. Gli accordi avrebbero già dovuto essere stati presi con un colloquio che però ad oggi ancora non c’è stato.
Da una parte l’associazione si ritiene soddisfatta perché si è manifestata la volontà di salvaguardare qualche parte di patrimonio del corridoio, dall’altra vi è un po’ di rammarico perché non si sa nello specifico cosa significhi per l’ente pubblico la parola “salvare”: cosa e quanto sarà salvato?
A tal proposito è stata avviata anche una raccolta firme per capire quanto e cosa sarà preservato.
Di fatto, nelle ristrutturazioni iniziali, parte della struttura è già stata rovinata. Il rammarico dell’associazione è molto, però questa non perde le speranze per salvare una parte del patrimonio, che in quest’anno in cui Bergamo diventa capitale della cultura assume ancora più rilevanza.
Francesca Gotti - associazione ExSA:
Pubblicamente non ci sono aggiornamenti espliciti e confermati riguardo all’andamento del progetto. Si sa che il comune ha vinto il bando PinQua e che il restauro dell’ex carcere prevede la riconversione in appartamenti a canone contenuto e la presenza di spazi ad uso civico. L’associazione ha svolto un paio di incontri con gli assessori del comune di Bergamo per identificare le tempistiche del progetto, in particolare per sapere la data di avvio del cantiere, in modo da riorganizzare le loro attività ancora in atto all’interno degli spazi dedicati. Le risposte sono ancora molto incerte poiché il progetto coinvolge varie figure istituzionali (assessorato all’urbanistica, assessorato al patrimonio, sovraintendenza) e necessita di numerose approvazioni/autorizzazioni.
L’auspicio è che si possa attivare un percorso partecipato (Comune – associazione ExSA) per la gestione degli spazi civici e per capire come saranno accessibili.
Per quanto riguarda il museo, ora è situato nell’ultima ala dell’ex carcere ed è chiuso al pubblico poiché la collaborazione con il comune ufficialmente è terminata; nel progetto è confermato il mantenimento del museo, ma non è chiaro il luogo fisico in cui verrà spostato. La ricollocazione comporterebbe inevitabilmente una riduzione nel valore e nella significatività del museo. Questo aspetto rappresenta un punto critico sia per l’associazione che per ISREC, che non hanno diritto di rivendicare questi spazi nonostante si siano esposti pubblicamente sulla questione.
Per concludere, l’associazione ExSA sta inviando continue sollecitazioni al comune, ma di fatto è tutto ancora incerto.