REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
L'HORTUS '2.0'. COMPLETAMENTO E VALORIZZAZIONE DELL'HORTUS CONCLUSUS

Inviato il 21/02/2024 | Di samnites.hc2.0 | @samnites_hc2_0

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

L’hortus conclusus ovvero “giardino recintato” è la forma tipica del giardino medievale annesso ai monasteri o ai conventi.
Nel Medioevo l’hortus era quel luogo a cielo aperto dove l’anima e la mente trovavano ristoro attraverso il silenzio, la preghiera e la meditazione, dove la natura con i suoi colori, profumi e suoni aiutava gli asceti a meditare e ritrovare Dio.
”Hortus 2.0”, il progetto da noi monitorato, riguarda la riqualificazione del giardino della Chiesa di San Domenico e del suo convento del XIII secolo, oggi sede del Rettorato dell’Università degli Studi del Sannio.
Nel 1992 l’esponente di spicco della transavanguardia il Maestro Mimmo Paladino, in collaborazione con l’architetto Roberto Serino, l’architetto Pasquale Palmieri e il lighting designer Filippo Cannata, valorizzò questo luogo antico, facendone un capolavoro, attraverso installazioni permanenti di sue opere d’arte di grande pregio, la risistemazione del verde e della pavimentazione, sempre nel rispetto della finalità ascetica del luogo e aggiungendo elementi che si rifanno al mito e alla storia di Benevento.
I segni del tempo, però, si manifestarono ben presto anche in questo meraviglioso giardino e si rendevano necessari lavori di restauro che ebbero inizio il 04/04/2022.
Auspicati erano i lavori, in quanto l’installazione permanente versava in uno stato manutentivo di parziale abbandono che, in combinazione agli inevitabili effetti del tempo e degli agenti atmosferici, aveva determinato un complessivo deterioramento delle opere d’arte e degli elementi architettonici.
Le progettiste di Hortus 2.0, Laura Lampugnale, Rosanna Giallonardo, Angela Riccio coadiuvate dall'architetto Giuseppe Morando, prima di affrontare il difficile compito di intervenire su un’area già ben ideata, si confrontarono da subito con i tecnici del primo progetto, così da valorizzare e non stravolgere l’essenza di un posto unico nel suo valore e rimanere fedeli all’idea progettuale dell’artista.
Il progetto ha avuto quindi come obiettivo quello di ristrutturare e ampliare nella sua identità culturale quell’ Hortus Conclusus, di nascita medievale e già valorizzato dal Maestro Paladino.
Sono state restaurate le opere preesistenti, installate nuove illuminazioni più suggestive e videocamere di videosorveglianza per la sicurezza e per la tutela delle opere dell’artista e si è previsto inoltre un progetto di ampliamento, che si è concentrato nella parte retrostante e confinante con via Annunziata, già utilizzato come cinema all’aperto durante le manifestazioni BCT festival. Di questa nuova area, molto suggestiva risulta la passeggiata lungo il muro fino al cavallo e la vista panoramica su uno scorcio pittoresco del centro storico della città.
Integrare le illuminazioni con effetti scenici e sonori avrebbe dovuto sortire l’effetto di un plusvalore in termini di godibilità e benessere emotivo per i visitatori, che attraverso la luce, sono condotti ad una progressiva scoperta delle opere “nascoste” all’interno del giardino, in un’atmosfera di pace e di intimità che favorisce il personale percorso della memoria a cui ciascuno è invitato durante la permanenza all’interno dell’Hortus.

Attività previste

Secondo Hortus 2.0 dal giardino delle sculture del Maestro Paladino si accede, attraversando un’area verde, ad un’arena all’aperto che può essere utilizzata sia come luogo di aggregazione sia come spazio Eventi per un pubblico interessato alla cultura e alla bellezza dell’arte.
Per il nuovo disegno del Verde e la progettazione illuminotecnica sono stati coinvolti due consulenti indicati dallo stesso Paladino: la paesaggista romana Marta Fegiz e l'ingegnere milanese Pietro Palladino di nascita beneventana, famoso in tutto il mondo
Gli ingressi alla zona di ampliamento sono due, localizzati lungo il muro ove è posizionato il simbolico “Cavallo” di Paladino. Al complesso si potrà accedere in futuro anche utilizzando un ascensore o delle scale esterne che condurranno il visitatore da e verso l’uscita posta su via Annunziata. Per ora si può camminare lungo il muro del Cavallo per scendere verso l’arena oppure raggiungere il podio del belvedere, punto importante del progetto, dal quale si può godere della vista della città dall’alto.
Il progetto è contenuto nei PICS-FESR (facente parte della programmazione 2014-2020) per promuovere il turismo e la cultura. E’ iniziato il 04/04/2022 e la fine, prevista per il 15/09/2023, è avvenuta il 2 ottobre 2023. Per quanto riguarda i pagamenti, l’ultima certificazione (novembre 2023) riporta un totale di pagamenti di € 1.683.039,86. Entro la data del 31.12.2023 sono stati effettuati pagamenti per un totale di € 1.946.695,42.

L’Hortus Conclusus ‘funzionerà’ grazie all’impegno dei volontari della Protezione Civile di Benevento. Lo scorso 29 novembre il Comune ha infatti richiesto all’associazione una disponibilità all’attività di supporto per l’apertura, la chiusura, la pulizia e gli interventi di piccola manutenzione: la risposta non si è fatta attendere e il giorno dopo è arrivato l’ok a titolo gratuito.

Con l’inaugurazione dello Spazio Eventi, alla presenza delle istituzioni, del RUP del Comune l’architetto Simona De Filippo e del capogruppo dei progettisti, l’architetto sannita Laura Lampugnale si è data nuova veste a questo luogo ameno, raggiungibile attraverso alcuni vicoli pittoreschi della parte storica della città, percorribile esclusivamente a piedi, a ridosso di antichissimi monumenti, delle sedi universitarie e del Conservatorio di musica, lontano dal rumore e dallo smog delle automobili. In questo scenario la nuova area, già in passato adibita a concerti, conferenze e rappresentazioni teatrali, è stata riprogettata per diventare non solo uno spazio per eventi e spettacoli, ma anche punto di incontro e di riferimento all’interno di un contesto sociale e urbano che manifesta un crescente bisogno di spazi e servizi.

Origine del progetto

Negli ultimi anni l’amministrazione comunale ha lavorato affinché Benevento raggiungesse il ruolo di città strategica in quanto Città ri-innovata sotto il profilo dei servizi dedicati alla cultura ed al turismo qualificato, alla persona ed alla collettività.
La strategia integrata di sviluppo urbano, attuata dalla Regione Campania attraverso l’Asse 10 e mediante la definizione dei Programmi (PICS) dedicati alle politiche di sviluppo urbano, approvati dalle 19 Città Medie (tra cui Benevento) individua le aree di criticità e/o di possibile miglioramento basata sull’analisi dello scenario europeo, nazionale e regionale strategico di riferimento, delle risorse finanziarie appostate/impegnate/spese e dei procedimenti attivati.
Questa strategia è stata trasportata nei tredici interventi del Programma Integrato Città Sostenibili che tende a realizzare una Benevento più vivibile, più inclusiva e più vicina ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini.
In particolare, il progetto “Hortus 2.0” ha avuto come scopo la valorizzazione dell’identità culturale e turistica della città, preservare e tutelare l’ambiente e promuovere un uso efficiente delle risorse.
Durante il periodo dell’esecuzione dei lavori, precisamente il 14 ottobre 2022 si è svolta una visita dedicata agli organi di stampa nel cantiere, affinchè la cittadinanza fosse informata e coinvolta. L’appuntamento in vico Noce, accesso principale all’Hortus Conclusus, ha visto presenti il vicesindaco con delega all’Attuazione del Pics, Francesco De Pierro; il soprintendente reggente per le province di Benevento e Caserta, Gennaro Leva, il dirigente del Settore Urbanistica e Lavori Pubblici, Antonio Iadicicco, ed i tecnici comunali.
Tutto l’iter ha prodotto i risultati sperati e quando il sindaco di Benevento Clemente Mastella ha organizzato la cerimonia di riapertura dell'Hortus conclusus, riconsegnandolo alla città, lo stesso maestro Mimmo Paladino, invitato speciale, ha parlato di una «giornata di gloria» giunta a suggello di un'opera rifinita pietra dopo pietra e «di uno straordinario lavoro corale».

Soggetti Beneficiari

Il Ministro Sangiuliano, presente alla manifestazione, ha aggiunto: «Favorire la cultura serve per evitare la fuga dei giovani». I giovani rappresentano il futuro di una comunità e l’amministrazione si impegna affinché la città possa diventare sempre più aperta a loro, in particolare attraverso la programmazione di interventi strategici e la realizzazione di progetti a medio-lungo termine che siano in grado di promuovere un percorso di partecipazione attiva alla vita delle istituzioni e a quella sociale. Puntare sui giovani è una sfida per il territorio che sta subendo un forte decremento demografico. Puntare sulla valorizzazione dell’identità turistica e culturale della città può essere una chiave giusta per creare condizioni sia lavorative che sociali adatte ai giovani. Per ora il totale di assunti nel territorio di Benevento nel settore "Servizi di alloggio e ristorazione, servizio turistico" in forte crescita sembra premiare le scelte operate. (fonte Excelsior Unioncamere).
La valorizzazione del sito, quindi, genera nuovi impulsi sia per il singolo cittadino o turista appassionato all’arte e alla cultura, sia per la comunità tutta in termini di incremento di reddito ed occupazione.

Contesto

L’Hortus è a due passi dalla chiesa di Santa Sofia, patrimonio dell’Unesco, nel cuore del centro storico, piccolo ma ricco di tante attrazioni ed evidenze archeologiche e con delle potenzialità enormi. Attraverso le interviste con gli Amministratori Locali è emerso che con questo progetto come con altri dei PICS, per citarne solo alcuni, “La corte ritrovata” “La città solidale” e “I percorsi della storia”, si è voluta fornire una risposta in termini di valorizzazione del tessuto urbano e allo stesso tempo di vivibilità, di benessere sociale, di rilancio economico per le attività presenti ampliando l’offerta culturale e visiva. La città di Benevento nel tempo ha sviluppato una governance strategica di forte impatto, dotandosi dei Piani, Programmi e strumenti di programmazione, quali il Piano Strategico della Città o il Programma P.I.U’ Europa, grazie ai quali ha investito sul territorio e sulle sue potenzialità, puntando non solo sulla dimensione fisica, economica o infrastrutturale, ma soprattutto su quella sociale e collettiva. La strategia di fondo è quella di “recuperare l’antico splendore della Città attraverso il ritorno alla valorizzazione delle tantissime potenzialità rimaste inespresse, tra cui il patrimonio storico-artistico, l’inserimento nella World Heritage List - Unesco, il turismo culturale religioso ed enogastronomico, l’Università, i giovani”.
Tale intenzione strategica si è concretizzata con gli interventi programmati dei PICS che tendono a realizzare l’idea di una Città più vivibile, più inclusiva e più vicina ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini, tali da segnare la ripartenza, la rinascita di Benevento.
In particolare, il tema LA CITTÀ DELLA CULTURA è stato sviluppato con le azioni 6.7.1 “Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo” e 6.8.3 “Sostegno alla fruizione integrata delle risorse culturali e naturali e alla promozione delle destinazioni turistiche” e ha avuto i seguenti obiettivi:
realizzare azioni per la promozione di logiche integrate di valorizzazione e promozione culturale ed economica delle risorse storico culturali;
agevolare l’innesco di meccanismi atti a superare la separazione tra storia (cultura) e territorio (società) attraverso la composizione all’interno dei nuovi processi di pianificazione;
stimolare filiere e aggregazioni intersettoriali in modo da sviluppare una proposta culturale integrata che mette insieme patrimonio e contenuti culturali con professionalità e attività imprenditoriali, così riattivando l’economia locale anche nei settori tradizionali;
valorizzare il patrimonio culturale come occasione per riconoscere opportunità di sviluppo coerenti con il passato e con gli strumenti della contemporaneità sia in chiave turistico-culturale, sia in ambito produttivo.

Avanzamento

Il RUP del progetto, nonché Dirigente del SETTORE LAVORI PUBBLICI, ha dichiarato che l’intervento è stato collaudato il 13.12.2023. Al fine di consentire la fruizione dell’opera prima della emissione del certificato di collaudo, già in data 28.09.2023 è stato emesso il verbale di presa in consegna anticipata dell’opera.
Come riportato sul sito di Opencoesione, il Progetto è beneficiario di un finanziamento, di natura indiretta, pari a € 1.978.729,24, di cui € 1.484.047 a valere sul fondo FESR dell’UE, € 346.278 erogati dal Fondo di Rotazione (Cofinanziamento nazionale) e € 148.405 come contributo regionale. L’importo dei pagamenti sinora effettuati presente sul sito opencoesione non è aggiornato ma riporta i dati relativi alle somme certificate a settembre 2023. L’ultima certificazione (novembre 2023) riporta un totale di pagamenti di € 1.683.039,86. Entro la data del 31.12.2023 sono stati effettuati pagamenti per un totale di € 1.946.695,42 (la differenza tra l’importo certificato entro il novembre 2023 e quello liquidato entro dicembre 2023 è in corso di rendicontazione).
Il progetto rientra nell’Ambito di programmazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2014-2020 ed è in linea con l’Asse X “Sviluppo Urbano Sostenibile” del Programma Operativo Fesr della Regione Campania Obiettivo specifico RIPOSIZIONAMENTO COMPETITIVO DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE. Si è avvalso della progettazione di un raggruppamento temporaneo di professioniste, le architette Laura Lampugnale, Rosanna Giallonardo e Angela Riccio con un unico collaboratore uomo l’architetto Giuseppe Morando. L’architetta Simona De Filippo, funzionaria del settore OOPP del Comune di Benevento RUP e poi Direttrice del progetto ha confermato che per il rifacimento della parte esistente è stato contattato l’artista Paladino per sapere se avesse intenzione di modificare qualcosa e il Maestro ha voluto solo un nuovo disegno del verde e un nuovo progetto illuminotecnico, come ci ha confermato anche il coprogettista arch. Pasquale Palmieri. Poi c’è un nuovo spazio che non è un’opera di Paladino ma comunica con la stessa. Già c’era un passaggio che ora è stato riqualificato creando un nuovo accesso. Questa parte già utilizzato per eventi ma non ancora adeguato a questa funzione, ora lo è.

Risultati

Il RUP ha più volte sottolineato che è stato un intervento difficile. L’intervento di restauro architettonico è di per sé un intervento delicato, perché richiede sensibilità e rispetto. Se poi non si limita alla materia dell’architettura, ma investe un’opera d’arte, diventa anche molto delicato; si è sentito il “peso” della responsabilità di intervenire sull’opera esistente e accanto ad essa. La questione era anche logistica perché è un’area in pieno centro storico: l’impresa RH Builde Spa di Carinaro, Caserta, che ha eseguito i lavori si è dovuta confrontare con i problemi di accessibilità facendo molte lavorazioni a mano. La macchina più grande utilizzata è stata il bobcat.
Dopo la visita fatta con la consulenza dell’Assessore Polcini Tartaglia e dell’Art/Director Francesco Cascino possiamo affermare che l’intervento ha sicuramento restituito alla città un posto magico e per troppo tempo trascurato.
Ha detto l’Assessore: “l’Hortus al momento è sotto la responsabilità del comune dì Benevento, affidato agli uffici del settore cultura e ci sono custodi che garantiscono una presenza attiva non soltanto per aprire e chiudere le porte, ma per vigilare sul buon uso e per segnalare qualsiasi nuova esigenza o criticità. Tuttavia, la promozione e valorizzazione, passa necessariamente attraverso anche la visita partecipata a questi luoghi.
L’Hortus nasce come un luogo vitale, aggiunge Francesco Cascino, occorre che oltre alle opere che lo riempiono di contenuti, la presenza umana sia costante e sia una presenza curiosa, una presenza desiderosa di abbeverarsi a queste fonti, non soltanto di acqua.
Per ora sicuramente sono da apprezzare le nuove luci e il verde. Lo spazio del giardino è diviso tra una zona più chiusa ed una più aperta e luminosa, come se il giardino rappresentasse un cammino iniziatico. E chi vi entra viene rapito da questa atmosfera che diventa personale e molto intima.

Punti di debolezza

Come ogni intervento in ambito artistico e naturalistico anche il presente richiederà grande attenzione manutentiva. Solo con una costante cura del sito si eviterà che lo stesso vada a deteriorarsi rapidamente perdendo il fascino che lo rende appetibile all’utente di ogni genere. Bisognerà garantire una serrata e puntuale programmazione degli interventi manutentivi, di monitoraggio dell’uso, per prevenire abusi e deturpazioni, nonché una programmazione a lungo termine e con la compartecipazione di diversi enti per le attività culturali realizzabili nel luogo. È auspicabile una sorta di “patto di solidarietà operativa” tra Enti pubblici, culturali, Università, Conservatorio, enti filantropici, per garantire una piena e continuativa utilizzazione dell’Hortus con offerta il più possibile differenziata.

Punti di forza

I punti di forza che permetteranno in gran parte il raggiungimento degli obiettivi anche a lungo termine sono:
- L’ubicazione: la centralità del posto e l’essere un grande spazio aperto tra gli stretti vicoli nel cuore della parte storica della città a due passi dai monumenti più conosciuti conferisce all’Hortus un fascino tutto particolare che colpisce il visitatore intimamente.
- La vicinanza: essere a pochi passi dalle scuole della città, dalle sedi Universitarie e dal Conservatorio potrà favorire la frequentazione dei giovani per ragion di studio e di confronto.
- La completezza architettonica e artistica: in uno spazio ristretto si vedono concentrati monumenti e reperti delle varie epoche storiche, riferimenti alle leggende attraverso la scelta delle piante e degli alberi e installazioni di arte contemporanea con le opere di transavanguardia.
- Un completamento di un percorso turistico-culturale: è un luogo che si presta per concerti, per cinema all’aperto, rappresentazioni teatrali e altro.
- Un impulso alle attività commerciali e ricettive del centro storico che potrebbe favorire l’occupazione giovanile.

Rischi

La mancanza di cura e di manutenzione continua delle opere d’arte e del Verde potrebbero vanificare la ristrutturazione. Il mancato utilizzo strutturato con offerta da parte di Enti cittadini, potrebbe far perdere l’interesse per l’area, anche come semplice luogo di aggregazione, con possibile precoce abbandono.

Soluzioni e Idee

Favorire la costituzione di enti e strutture per il monitoraggio, eventualmente sotto forma di cooperativa, cui potrebbe essere affidata la manutenzione in forma diretta o di coordinamento, con appalto pubblico; queste avrebbero l’obbligo di rendicontazione periodica al Comune, alla Provincia o atri Enti gestori.
Renderlo luogo privilegiato per: rappresentazioni teatrali e cinematrografiche, per accogliere studenti quale luogo alternativo di apprendimento tra natura ed arte, per rievocazioni storiche dalla nascita di Benevento, alle sue dominazioni e l'età papalina.
per aperitivi "letterari" e incontri con autori (Benevento ha ottenuto per gli anni 2018 – 2019 e 2019-2021 il riconoscimento della qualifica di “Città che legge”.) per attività LARP (Live Action Role Playing) come luogo eletto per letture individuali e di gruppo in una città candidata a capitale del libro.
In particolare il Team ha lanciato un contest artistico con il patrocinio del Comune di Benevento, incentrato sulla lettura, che vorrebbe diventasse un appuntamento annuale. L’obiettivo è quello di promuovere, nella città di Benevento, candidata tra l’altro per il 2025 ad essere Capitale del Libro, un invito alla lettura in un contesto artistico, di recente restaurato e di inestimabile pregio, che ben si presta, tra l’altro, a migliorare, grazie al contatto con la natura, gli effetti positivi (terapeutici) del libro.

Risultati e impatto del monitoraggio

Diffusione dei risultati

  • Twitter
  • Facebook
  • Instagram
  • Eventi territoriali organizzati dai team
  • Blog/Sito web del Team
  • Volantinaggio o altri metodi off-line (non via Internet)
  • Interviste ai media

Connessioni

  • SINDACO , CITTA' DI BENEVENTO
  • ASSESSORE ALLA CULTURA, CITTA' DI BENEVENTO
  • ESPERTO D'ARTE MODERNA, ART CONSULTANT E ART THINKING PER IMPRESE
  • ARCHITETTO, PROGETTISTA
  • PRESIDENTE, FONDAZIONE RACHELINA AMBROSINI
  • ARCHITETTO, U.O. Comune di Benevento Settore OO.PP.
  • HR MANAGER, Communication&Training Europe Direct Caserta
  • REFERENTE, ISTAT - Servizio di coordinamento della promozione della cultura statistica e della diffusione dei dati a livello territoriale

Contatti con i media

  • TV Locali
  • Giornali Locali
  • Altro

Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio

  • Promesse concrete
  • Progetto più efficace

Descrizione del caso

Benevento è una città turistica e punta a rafforzare sempre più questa sua vocazione, e il progetto dell’Hortus 2.0 ci è parso quello più rispondente alle esigenze locali. La struttura così restaurata sicuramente attrarrà turisti e visitatori, creando una domanda per servizi alberghieri, ristoranti, negozi di souvenir e attività culturali. Un flusso turistico continuo e di qualità non solo genera entrate per gli esercenti locali ma contribuisce anche a rafforzare l'identità culturale del territorio, trasformandolo in un punto di riferimento per chi desidera conoscere la storia e l'arte della regione. Già da subito abbiamo avuto la percezione che l'Amministrazione stava puntando su questo luogo in particolare. Infatti ci ha accolto e ci ha supportato nella nostra iniziativa per avvicinare le persone all’arte e alla lettura. E' nato così il Contest “Samnites H.C. 2.0 - Liber Hortus, leggere a Benevento” il cui obiettivo è quello di promuovere nella città, candidata per il 2025 ad essere Capitale del Libro, un invito alla lettura in un contesto artistico di inestimabile pregio, e che ben si presta, tra l’altro, a migliorare, grazie al contatto con la natura, gli effetti positivi (terapeutici) del libro. Il Sindaco ha inoltre invitato i componenti del team alla serata per la scelta della cinquina dei finalisti del premio Strega che si terrà il 5 giugno al Teatro Romano, durante la quale procederà alla premiazione dei vincitori.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

SINDACO COMUNE DI BENEVENTO
ASSESSORE Cultura, Valorizzazione patrimonio culturale, Patrimonio Unesco, Manifestazioni, Grandi eventi, Biblioteca e rapporti con le comunità religiose, COMUNE DI BENEVENTO
PROGETTISTI DEL PRIMO INTERVENTO SULL'HORTUS E DEL SUCCESSIVO PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE ED AMPLIAMENTO.
RESPONSABILE SERVIZIO DI PROGRAMMAZIONE E GESTIONE OPERE PUBBLICHE.
ASSESSORE TRAFFICO, PARCHEGGI, COMUNE DI BENEVENTO
MUSICISTI - CORO POLIFONICO CITTA' DI BENEVENTO
COORDINATORE PROGETTO ASOC, ISTAT
RESPONSABILE DELLA COMUNICAZIONE, EUROPE DIRECT CASERTA
PRESIDENTE, Fondazione Umanitaria Rachelina Ambrosini
ART CONSULTING Founder presso DiCo

Domande principali

1) Volevo chiederle, qual è la strategia di sviluppo del restauro dell'Hortus Conclusus? (MARIO CLEMENTE MASTELLA, Sindaco di Benevento)
2) Dopo quanto è avvenuto in passato, come verrà affrontata la questione per quanto riguarda la manutenzione e la conservazione dell'Hortus? (ANTONELLA TARTAGLIA POLCINI, Assessore Cultura, Valorizzazione patrimonio culturale, Patrimonio Unesco, Manifestazioni, Grandi eventi, Biblioteca e rapporti con le comunità religiose, COMUNE DI BENEVENTO

Risposte principali

1)Noi abbiamo utilizzato dei Fondi che ci erano stati dati e crediamo di averli utilizzati nel modo migliore. Il primo modo è quello di ripristinare le condizioni di convivenza tra l'arte del maestro Palladino, che sapete è un protagonista dell'arte contemporanea, della transavanguardia si chiama, che aveva donato alla città di Benevento, apprezzato la città e non soltanto la città, questo luogo nel quale ha dato sfogo alla sua fantasia, alla sua capacità artistica. Però abbiamo anche utilizzato la parte esterna, che era in un degrado incredibile, per fare una sorta di teatro che varrà anche per voi, se me lo chiederete, Farete della manifestazione, daremo anche questo teatro all'aperto, sarà di 300 posti, tra i 150 e i 300 posti, che utilizzeremo durante il periodo estivo. Quindi credo che mai i soldi sono stati investiti nel modo migliore perché apprezzabilmente elevano la seduzione della città dal punto di vista monumentale e artistico, perché Benevento ha una presenza e un impianto che è dato dal passato dai Sanniti, dai Romani, dai Longobardi e poi invece questo elemento diciamo fondamentale che si crea in connessione con l'arte del passato una visibile e eccellente arte contemporanea.
2)Intendiamo procedere sotto la guida e l'indirizzo dell'amministrazione comunale, nell'affidamento in gestione di questo spazio e dell'opera d'arte complessiva che esso rappresenta, attraverso un invito a manifestare interesse a chi voglia prendersene cura e assumerne la responsabilità, rendendolo ancora più vivo con la promozione di eventi, con l'organizzazione dì attività, momenti d'incontro, affinché questo luogo sia sempre aperto e fruibile dai visitatori in modo spontaneo, occasionale e non necessariamente indotto, ma sia anche un luogo di incontro intorno a temi culturali, ambientali, sociali, nonché lo spazio dove dar vita alla propria creatività, non necessariamente traducibile in opere artistiche, ma anche il Far meglio con più entusiasmo e con maggiore senso di appartenenza tutto quello che nella vita siamo chiamati a fare. Orgogliosi di essere beneventani e sanniti e infine affidarlo ai visitatori. Condivido e faccio mio l'invito.Di Francesco Cascino la città deve essere non per i turisti ma per chi la vive e infatti usiamo l’espressione visitatori, abitare la città richiede anche visitarla. Non si può sentire che una persona che abiti in una casa dica “in quella stanza non sono mai entrato” perché è un deposito. Questo significa che non ha senso di appartenenza a quella casa, non è un abitatore di quella casa. Noi vogliamo trasformare Benevento che è citta di storia e cultura, questo è un dato oggettivo, nell’abitazione dei beneventani e del Sannio che saranno prima visitatori e poi ambasciatori così da attrarre i turisti non di passaggio ma come desiderosi di condividere questo spazio di abitazione comune