REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
INTERVENTI DI BONIFICA, AMBIENTALIZZAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DEL BACINO DEL MAR PICCOLO DI TARANTO - I E II STRALCIO

Inviato il 23/02/2024 | Di TarasAmare | @https://twitter.com/TarasAmare

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

Il progetto finalizzato alla bonifica del Mar Piccolo di Taranto consiste nell'attuazione di interventi di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dei due seni (I e II) del Mar Piccolo supportati da un'ampia analisi tecnica e caratterizzazione ambientale. L'intervento di bonifica mira ad abbattere e ridurre il livello di contaminazione dei sedimenti marini al di sotto delle soglie di intervento ICRAM 2004 e alla messa in sicurezza del sistema ambientale marino.

Attività previste

L'intervento di bonifica si articola in diverse azioni tra cui la rimozione dei rifiuti antropici e l'applicazione di innovative tecniche di bonifica e bioremediation per la riduzione della concentrazione dei contaminanti presenti nei sedimenti marini. E' stato stimato un tempo di attuazione di circa tre anni con inizio previsto per il 01/07/2020, successivamente posticipato al 06/04/2021 e fine prevista per il 30/04/2023. Nel tempo previsto, l'intervento era stato strutturato per l'attuazione dei seguenti sottoprogetti: rimozione sostenibile e smaltimento dei materiali di natura antropica dal fondale (bonifica degli ordigni e residuati bellici, rimozione mercato ittico galleggiante); bonifica e riqualificazione ambientale (intervento per l’abbattimento delle fonti di contaminazione provenienti dalla rete idrografica superficiale; intervento per l’abbattimento delle fonti di contaminazione da deflusso delle acque sotterranee, interventi per la mitigazione degli impatti derivanti dagli scarichi, interventi per il risanamento e/o messa in sicurezza dei sedimenti contaminati) con la tutela, il monitoraggio e la traslocazione di specie di interesse conservazionistico.

Origine del progetto

Con il Decreto del 10-01-2000, e successivo Decreto n.468, il Ministero dell'Ambiente ha definito il perimetro del Sito di Interesse Nazionale di Taranto e il suo inserimento nel "Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale". Con il Decreto Legge 129/2012, convertito con la legge n. 171/2012, è stata disposta la nomina di un Commissario Straordinario con coordinamento di differenti enti tra cui: ARPA Puglia, ISPRA, IRSA-CNR, Università A. Moro di Bari, ASL di Taranto, Capitaneria di Porto, amministrazione comunale, associazioni e ditte territoriali.

Soggetti Beneficiari

Se l'intervento di bonifica fosse attuato in toto, tutti i cittadini di Taranto potrebbero beneficiare del Mar Piccolo in quanto risorsa naturale e commerciale. La riduzione degli inquinanti presenti nei sedimenti del fondale potrebbe riportare il processo di mitilicultura ad un avanzamento commerciale, migliorando la condizione economica e lavorativa dei mitilicoltori tarantini. Di fatto, la presenza di diversi poli industriali e militari ha determinato un'alterazione ambientale sia dei fondali che delle acque, specialmente del primo seno, con conseguente condizionamento della biodiversità e il bioaccumulo di sostanze inquinanti nei prodotti della miticoltura normalmente allevati nel bacino del Mar Piccolo. Tale situazione influenza tanto le attività commerciali di pesca e allevamento quanto la salute pubblica dei cittadini. Allo stato attuale, pur essendo la cozza tarantina presidio "slow food", vige l' Ordinanza Regionale n. 1989/2011 che prevede il trasferimento dei mitili dal primo al secondo seno entro e non oltre il 28 febbraio di ogni anno proprio a causa dei livelli di contaminanti.

Contesto

Il Mar Piccolo riveste un ruolo di grande importanza ambientale ed economica essendo Ambiente Prioritario per la Direttiva Habitat (direttiva europea 92/43/CEE del 21/05/1992) ed ospitando numerosi impianti di mitilicoltura. L'area territoriale comprendente il Mar Piccolo è inserita tra le 15 aree classificate “ad alto rischio ambientale” ed è quindi oggetto di numerose strategie pubbliche europee, nazionali e locali di riqualificazione ambientale.

Avanzamento

L'intervento di bonifica del bacino del Mar Piccolo prevede un finanziamento di 55.000.000,00 € riferibile al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Pur rientrando nella programmazione 2014-2020, con inizio previsto il 01/07/2020, ha avuto inizio effettivo il 06/04/2021 con previsione di termine per il 30/04/2023. Dai dati più recenti pubblicati sul sito opencoesione.it ad oggi solo 5.585.794,01 € , corrispondenti al 10% del finanziamento, sono stati spesi per l'attuazione del progetto. Come riportato in GU 5 Serie speciale - contratti pubblici n. 64 del 06/04/2018 si comunicava l'intervento di risanamento ambientale e messa in sicurezza dei sedimenti in aree prioritarie del Mar Piccolo di Taranto - I Seno e trattamento o bonifica di suolo inquinato con suggerimento di divisione in sei lotti: dimostrazione tecnologica per 3 lotti, fase esecutiva asportazione selettiva dei sedimenti, fase esecutiva capping e fase esecutiva bioremediation. Tuttavia, nell'arco temporale 2018 - 2023 si sono avvicendati due Commissari Straordinari, con il fermo delle opere di bonifica. Ad oggi è stata operata solo la rimozione dei rifiuti antropici dal fondale del bacino mentre risulta sospesa e non attuata la procedura di risanamento del suolo marino, come riferito dalla presidente di Legambiente Taranto, prof.ssa Lunetta Franco e dalla responsabile dell'IRSA-CNR di Taranto, dott.ssa Magda Di Leo.

Risultati

Nelle prime fasi progettuali è avvenuta un'importante indagine di analisi e caratterizzazione delle condizioni ambientali del bacino, coordinate dal Commissario Vera Corbelli (in carica dal 2014 al 2020) con la collaborazione di ARPA Puglia, ISPRA, IRSA-CNR e Università A. Moro di Bari. Il Commissario Vera Corbelli ha indetto una gara relativa al Partenariato per l’innovazione, prevista dal bando per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva della realizzazione degli interventi di risanamento ambientale e messa in sicurezza dei sedimenti nelle aree prioritarie del primo seno del Mar Piccolo, mediante dimostrazione tecnologica. Tale gara è stata sospesa dal successivo Commissario Straordinario Demetrio Martino (in carica dal 2020 al 2023) il quale, rivalutando le spese relative all’intervento di bonifica, ha interrotto tale attività in favore della rimozione dei rifiuti antropici presenti nel Mar Piccolo. In particolare, sono stati rimossi i rifiuti derivanti dall'affondamento del mercato ittico galleggiante (realizzato nel 2004 e affondato nel 2008) mediante affidamento dei lavori ad aziende private, come dimostrato dalle liquidazioni pubblicate sul sito della Prefettura di Taranto. L'ultimo apporto svolto dal Commissario Straordinario Martino è stato l'avvio del progetto sulla “Valutazione dei tassi di decontaminazione in lotti di mitili trasferiti dal primo seno del Mar Piccolo al Mar Grande”. Tale studio, che prevede la partecipazione del Comune di Taranto, di ARPA Puglia, del CNR-IRSA, della ASL Taranto, della Capitaneria di Porto, delle associazioni di mitilicoltori e dei sindacati di categoria, risulta attualmente sospeso a seguito del termine del mandato del Commissario Straordinario.
Il 1/10/2023 il Commissario Martino ha terminato l’incarico con conseguente sospensione di tutte le attività relative al SIN di Taranto.
Il 29/02/2024 è stata comunicata la nomina del nuovo Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, Vito Felice Uricchio del quale attendiamo di conoscere la “vision” e le misure che intenderà adottare per gli interventi di bonifica del Mar Piccolo.

Punti di debolezza

I fondi stanziati non sono sufficienti alla realizzazione piena e completa del progetto. In particolare, per la bonifica dei sedimenti marini si rende necessaria l'applicazione di tecniche innovative e biocompatibili che risultano essere costose e comunque attuabili solo per alcune sezioni specifiche del bacino del Mar Piccolo. Tecniche meno innovative e meno costose presentano lo svantaggio di essere più invasive e con rapporto rischio/beneficio maggiore, di conseguenza non è consigliabile la loro attuazione. La riqualificazione del Mar Piccolo di Taranto rientra in un più ampio progetto di risanamento ambientale che coinvolge l'intera estensione SIN di Taranto. Conseguentemente, è stata data priorità alla realizzazione degli interventi più immediati e maggiormente fattibili come la bonifica del cimitero San Brunone di Taranto, riqualificazione delle strutture scolastiche del quartiere Tamburi, messa in sicurezza e gestione dei rifiuti radioattivi in deposito nell’area ex Cemerad e messa in sicurezza delle aree PIP del comune di Statte. Come riferito dalla presidente di Legambiente Taranto e dalla responsabile dell'IRSA-CNR Taranto, l'intervento di bonifica del Mar Piccolo è stato tendenzialmente procrastinato dai decisori in attesa di trovare maggiori fondi e di migliorare l'attuabilità dell'esecuzione.
Un ulteriore punto di debolezza è da riferirsi al cambio di gestione del progetto e alla differente visione da parte dei due Commissari Straordinari. Ciò ha determinato più arresti e cambi operativi nell'avanzamento gli interventi di bonifica. Dal 1/10/2023 al 29/02/2024 i lavori sono risultati sospesi per la mancata nomina del nuovo Commissario Straordinario.
Altro punto rilevante è il mancato interesse e partecipazione dei cittadini e dei mitilicoltori, nel pretendere che l'intervento venga realizzato, e la scarsa diffusione di notizie a livello nazionale che richiami l'attenzione dovuta ad un problema importante per la città di Taranto.

Punti di forza

Il progetto si articola in diverse azioni mirate e specifiche che, integrate tra loro, portano ad una bonifica globale del bacino del Mar Piccolo grazie alla collaborazione sinergica tra differenti enti ed esperti tecnico-scientifici. Inoltre, l'impatto dell'intervento di bonifica ha una notevole valenza per il territorio sia dal punto di vista ambientale che socio-economico. L'ambientalizzazione, la bonifica e la riqualificazione del Mar Piccolo comporterebbe una netta rivalutazione di un sito focale per Taranto e per i tarantini.

Rischi

La conclusione del progetto potrebbe essere ulteriormente rimandata e gli interventi di bonifica dei sedimenti potrebbero essere definitivamente sospesi dal nuovo Commissario Straordinario se, nella sua valutazione, dovesse confermare l’insufficienza dei fondi messi a disposizione e la non priorità del progetto nella gestione complessiva del SIN di Taranto.
Come accaduto con i Commissari precedenti, l’efficacia del progetto dipende dalla “vision” del gestore e dal supporto da parte della politica locale e nazionale che comprenda l’importanza della valorizzazione del Mar Piccolo nel ruolo centrale dell’attività economica cittadina e come sito di elevata biodiversità unico in Italia.

Soluzioni e Idee

L'efficacia del progetto monitorato dipende dal coinvolgimento, non solo da parte dell'amministrazione comunale, delle associazioni territoriali e dei lavoratori che operano nel Mar Piccolo, ma da una mobilitazione di tutti i cittadini di Taranto che riconoscano nel Mar Piccolo un punto di forza della città. Una maggiore pressione da parte dell'opinione pubblica potrebbe accelerare e garantire un intervento efficace da parte delle istituzioni. Il coinvolgimento della popolazione potrebbe partire già dalle scuole, che possono essere "laboratori" di educazione ambientale e tutela del patrimonio cittadino.

Risultati e impatto del monitoraggio

Diffusione dei risultati

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  • Facebook
  • Instagram
  • Eventi territoriali organizzati dai team

Connessioni

  • Studenti, ITT A. Pacinotti Taranto
  • Responsabile sede di Taranto dell'Istituto di Ricerca sulle Acque - CNR, IRSA-CNR

Contatti con i media

  • Altro

Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio

Non le abbiamo contattate

Descrizione del caso

Quando abbiamo iniziato il nostro monitoraggio ci siamo resi conto che la maggior parte dei nostri compagni di scuola non era a conoscenza dello stato di inquinamento del fondale del bacino del Mar Piccolo, né conoscevano il progetto di bonifica e le cause della sua sospensione. Noi, cittadini di Taranto, conosciamo la problematica ambientale della nostra città ma ignoriamo effettivamente i dati scientifici, le effettive cause e il livello di inquinamento. Come abbiamo compreso durante l'intervista svolta con Legambiente Taranto e CNR-IRSA, lo stato di inquinamento del bacino del Mar Piccolo non è solo imputabile alle attività industriali, come siamo portati a pensare, ma anche alle attività dell'Arsenale Militare e dal comportamento incivile dei cittadini che hanno perpetrato nell'inquinarlo con i propri rifiuti. Spesso i cittadini di Taranto non seguono attivamente le attività amministrative. Con il nostro monitoraggio e con la diffusione dei dati raccolti crediamo di aver fatto chiarezza in primis tra i nostri coetanei, ed essendoci qualificati primi classificati per la regione Puglia per l'edizione ASOC 23/24, speriamo che le notizie da noi diffuse possano far si che l'amministrazione locale e nazionale persegui la decisione di completare definitivamente la bonifica del Mar Piccolo facendo si che questa risorsa, economica e naturale, sia giustamente valorizzata come merita.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)

Il team TarasAmare ha avuto la possibilità di intervistare la presidente di Legambiente Taranto, prof.ssa Lunetta Franco e la responsabile della sede di Taranto del CNR-IRSA, dott.ssa Magda Di Leo.
Legambiente Taranto ha seguito l'avanzamento del progetto fin dagli esordi avendo monitorato l'organizzazione e attuazione del progetto. L'Istituto di Ricerca sulle Acque (CNR-IRSA) ha collaborato nella fase investigativa della bonifica coordinata dall'ex Commissario Straordinario dott.ssa Vera Corbelli, valutando tutte le possibili tecniche e le implicazioni positive e negative correlate alla loro attuazione. L'IRSA-CNR Taranto, ha inoltre partecipato alla valutazione dei tassi di decontaminazione dei mitili trasferiti dal primo seno del Mar Piccolo al Mar Grande.

Domande principali

1. Quali problemi sono incorsi nella spesa dei fondi progettuali? E quali sono stati i punti critici che hanno impedito l’avanzamento degli interventi di bonifica del Mar Piccolo? (prof.ssa Franco - Legambiente Taranto, dott.ssa Di Leo - IRSA-CNR)
2. Pensate che il maggiore coinvolgimento della cittadinanza, possa contribuire all’avanzamento del progetto di bonifica? (prof.ssa Franco - Legambiente Taranto, dott.ssa Di Leo - IRSA-CNR)

Risposte principali

Risposta della prof.ssa Franco alla domanda 1:
Dal 2005 Legambiente Taranto segue la possibile bonifica del Mar Piccolo che poteva già partire utilizzando la tecnica del dragaggio meccanico. Come associazione chiedemmo al presidente della Regione Puglia, Niki Vendola, di bloccare la bonifica poiché quell’intervento era invasivo e avrebbe comportato dei rischi ambientali elevati. Il Presidente accettò la nostra richiesta e la bonifica non venne attuata. Gli studi tecnico-scientifici, anche condotti dal Commissario Straordinario Corbelli, hanno dimostrato che per l’intervento di bonifica del Mar Piccolo è opportuno utilizzare un mix di tecnologie, considerando che il suolo del bacino non è contaminato in modo uniforme. E' il primo seno del Mar Piccolo ad essere maggiormente contaminato, mentre il secondo seno rappresenta un sito di elevata biodiversità tanto da ospitare l’oasi del WWF. Dal 2014 al 2021, il Commissario Corbelli ha dato maggiore importanza alla valutazione dei rischi inerenti all'attuazione del progetto, preferendo spostare l’attuazione esecutiva su altri siti di bonifica come le scuole del quartiere Tamburi, il cimitero, l'area ex Cemerad e i siti PIP di Statte. Successivamente, il Commissario Martino ha deciso di bloccare la gara per l’affidamento della progettazione degli interventi di risanamento ambientale mediante dimostrazione tecnologica, bandita dell’ex Commissario Corbelli, intervenendo con la rimozione dei rifiuti antropici dal fondale del Mar Piccolo. Per cui, parte dei fondi destinati al SIN di Taranto sono stati spesi per altri interventi. I fondi comunque non sono sufficienti per realizzare l’intero progetto e le tecnologie necessarie sono costose. E’ necessario chiedere che vengano stanziati maggiori fondi per il risanamento del Mar Piccolo. Ci sono gli studi, ci sono le tecnologie che devono essere applicate e ci sono delle attività economiche nel Mar Piccolo (mitilicultura) che è necessario che siano salvaguardate e che tutto il progetto abbia piena attuazione.


Risposta della dott.ssa Di Leo alla domanda 1:
Nel progetto di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione del Mar Piccolo gli interventi di bonifica in realtà non sono mai avvenuti. Ciò che è stato fatto in merito alla bonifica è uno studio di analisi e caratterizzazione del suolo e dello stato di contaminazione, valutazione delle diverse tecniche di bonifica e valutazione della loro applicazione. La tecnica del dragaggio meccanico consiste nella rimozione del sedimento dal fondale del Mar Piccolo, che può essere semplicemente rimosso o rimosso e decontaminato e successivamente ridepositato sul fondale. Questa tecnologia ha però un rapporto rischio/beneficio molto alto, sia perché con la rimozione meccanica si viene a determinare la risospensione dei contaminanti che sono depositati nello strato di sedimento, sia il danno ambientale della fauna marina presente nel bacino. Nella scelta della tecnologia più adatta alla bonifica del suolo, i decisori devono considerare che il Mar Piccolo è un sito di interesse comunitario. E’ di fatto Ambiente Prioritario per la Direttiva Habitat, caratterizzato da un’elevata biodiversità, per cui è importante valutare per ogni tecnologia disponibile le conseguenze per l’ecosistema marino. I diversi studi condotti hanno dimostrato che nel bacino del Mar Piccolo andrebbe attuato un mix di tecnologie, anche differenziandole a seconda del punto di attuazione. Alcune delle tecnologie includono il capping (copertura del fondale con materiale geotecnico) e la bioremediation (utilizzo di batteri in grado di metabolizzare gli inquinanti organici come i PCB). L’applicazione di più tecniche differenziate e innovative comporta dei costi più alti. I fondi stanziati risultano quindi insufficienti alla realizzazione della bonifica in toto. Ciò ha portato alla sospensione dell’intervento di bonifica del suolo del Mar Piccolo. Sarebbe auspicabile non solo l'interessamento degli amministratori locali ma anche e soprattutto l'impegno politico a livello nazionale, supportato dall'interessamento dei cittadini di Taranto e di coloro che in prima persona lavorano nel Mar Piccolo. L’intervento di bonifica è stato bloccato anche perché nel passaggio tra il Commissario Corbelli e il Commissario Martino, quest’ultimo ha deciso di sospendere il bando di gara per la scelta delle ditte che avrebbero attuato la bonifica. Il Commissario Martino non ha ritenuto opportuno seguire l’operato del Commissario che lo ha preceduto e ha utilizzato parte dei fondi per altri interventi, sia perché riteneva insufficienti i fondi stanziati ma anche perché ha dichiarato di non avere strutture e supporti adeguati.


Risposta della prof.ssa Franco alla domanda 2:
Tutti i cittadini di Taranto, se fossero interessati alla problematica, potrebbero dare risalto al progetto e pretendere la sua completa attuazione da parte degli amministratori politici a livello nazionale che lo ritengono un progetto dispendioso e di difficile attuazione continuando a rinviarlo. Anche se, dalla raccolta dei rifiuti nelle acque del Mar Piccolo sono stati rimossi numerosi rifiuti antropici tra cui batterie di auto e di barche, carcasse di auto e motorini a dimostrazione che il comportamento incivile del cittadino di Taranto ha contribuito al degrado dell’ambiente marino. Come cittadini di Taranto, dovremmo difendere il bacino del Mar Piccolo perché è unico in Italia.

Risposta della dott.ssa Di Leo alla domanda 2:
Confermo quanto detto dalla prof.ssa Franco, dal bacino del Mar Piccolo sono state rimosse 32 tonnellate di rifiuti che non sono riconducibili alle attività industriali ma all’inciviltà dei cittadini. A dimostrazione del fatto che il rispetto dell’ambiente e del territorio deve partire da noi tarantini. Rispetto anche da parte di chi lavora nel Mar Piccolo, e che ha la necessità che venga riqualificato il bacino soprattutto ora che la “cozza tarantina” è diventata presidio slow food. Il nostro mare e i nostri prodotti dovrebbero essere un vanto che dovremmo proteggere e pretendere che vengano tutelati. Quindi "rispettiamo e rispettiamoci".