REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
RIFUNZIONALIZZAZIONE DELL'IMMOBILE CONFISCATO DA ADIBIRE A CASA DI ACCOGLIENZA PER DONNE MALTRATTATE
Inviato il 12/03/2024 | Di SENTINELLE DI FRANCA VIOLA
Cosa abbiamo scoperto
Obiettivi del progetto Tweet
Il progetto monitorato riguarda la “rifunzionalizzazione di un immobile confiscato alla criminalità organizzata nella città di Salerno, con l'obiettivo di realizzare una casa di accoglienza per le donne vittime di violenza”.
La scelta è stata guidata dalla convinzione che il progetto selezionato abbia un impatto significativo sulla promozione dell'inclusione sociale nella comunità.
L'obiettivo specifico del progetto è mirato all'incremento della legalità nelle aree caratterizzate da alta esclusione sociale, nonché al miglioramento del tessuto urbano nelle zone a basso tasso di legalità.
Gli effetti positivi che potrebbero scaturire dalla realizzazione del progetto sono di seguito elencati:
1. Il processo di recupero della struttura può innescare un processo di rigenerazione urbana. L'investimento non solo restituirà vita a un edificio precedentemente inutilizzato, ma potrebbe anche influenzare positivamente lo sviluppo di altre aree circostanti, incoraggiando un maggior interesse e investimenti in progetti simili.
2. La trasformazione di una struttura precedentemente associata a situazioni negative (come il controllo mafioso) in un centro antiviolenza trasmette un forte messaggio di cambiamento e speranza. Questo può contribuire a migliorare la percezione del territorio, sia da parte dei residenti locali che degli esterni.
3. La presenza di un centro antiviolenza può contribuire a ridurre i tassi di violenza nella zona. Offrendo un luogo sicuro e risorse per le vittime di violenza, il centro può fungere da deterrente e promuovere una maggiore consapevolezza sulla prevenzione della violenza.
4. La fase di recupero della struttura e la gestione del centro richiederanno manodopera locale. Ciò può creare opportunità di lavoro per la comunità, contribuendo all'occupazione e al miglioramento delle condizioni economiche dei residenti.
5. La presenza di un centro antiviolenza può aumentare la consapevolezza della problematica della violenza domestica e delle risorse disponibili per le vittime. Ciò può portare a una maggiore educazione sulla prevenzione della violenza all'interno della comunità.
Attività previste
Con questo finanziamento si intende rifunzionalizzare un immobile precedentemente confiscato alla criminalità organizzata trasformandolo in una casa di accoglienza dedicata alle donne vittime di violenza. Questa struttura avrà il compito di offrire una serie di servizi fondamentali, tra cui accoglienza e ospitalità, orientamento, consulenza legale e psicologica, nonché gruppi di auto-aiuto. Inoltre, si prevede di fornire un accompagnamento nel percorso di reinserimento lavorativo per le donne coinvolte.
Origine del progetto
Il progetto, finanziato tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) nell'ambito dei Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2014-2020, rientra nel Programma Operativo Nazionale (PON) FESR FSE LEGALITA', focalizzato sull'asse volto a favorire l'inclusione sociale attraverso il recupero dei patrimoni confiscati alla criminalità organizzata.
Soggetti Beneficiari
Gli esiti del progetto possono influenzare diversi soggetti in modo diretto o indiretto:
1. Donne vittime di violenza: Saranno le principali beneficiarie del progetto, avendo accesso a una casa di accoglienza e a una serie di servizi di sostegno, compresi orientamento, consulenza legale e psicologica, e gruppi di auto-aiuto.
2. Familiari e comunità delle donne coinvolte: Potrebbero beneficiare indirettamente dal sostegno offerto alle donne vittime di violenza, poiché un miglioramento della situazione delle vittime può avere un impatto positivo sulle dinamiche familiari e sul benessere della comunità.
3. Cittadinanza in generale: L'incremento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale e il miglioramento del tessuto urbano possono portare a una maggiore sicurezza e coesione sociale, beneficiando l'intera comunità.
4. Gruppi di persone vulnerabili: Oltre alle donne vittime di violenza, altri gruppi vulnerabili, come giovani a rischio, migranti o persone in situazione di povertà, potrebbero trarre vantaggio dall'aumento della legalità e dalle risorse messe a disposizione dalla casa di accoglienza.
Alcune tipologie di persone potrebbero rimanere escluse dai benefici del progetto, ad esempio:
1. Uomini vittime di violenza: Se il progetto è focalizzato esclusivamente sulle donne vittime di violenza, gli uomini che si trovano nella stessa situazione potrebbero non essere adeguatamente supportati.
2. Persone non residenti nell'area di intervento: Se le risorse del progetto sono limitate o se i servizi sono disponibili solo per i residenti locali, le persone che non risiedono nell'area potrebbero non poter accedere ai benefici offerti dalla casa di accoglienza.
3. Gruppi marginalizzati non contemplati nel progetto: Se il progetto non tiene conto delle specifiche esigenze di alcuni gruppi marginalizzati, potrebbero rimanere esclusi dai suoi benefici. Ad esempio, se non sono previsti servizi linguistici per migranti o interventi specifici per giovani a rischio, queste persone potrebbero non essere adeguatamente supportate.
Avanzamento
In base al risultato dell'intervista il progetto risulta concluso e rendicontato. I dati forniti dal referente politico, assessore alle politiche sociali del comune di Salerno, non coincidono con quelli del sito governativo "opencoesione.gov.it" che non risulta aggiornato benchè riporti la data del 2023. Il finanziamento è stato completamente utilizzato per la ristrutturzione e arredamento della struttura destinata a divenire casa rifugio per donne vittime di violenza e che ha preso il nome di Casa Antigone. Del finanziamento è stata fatta anche una rendicontazione.
Risultati
Il progetto ha reso possibile la realizzazione di una casa rifugio, Casa Antigone, che fornisce accoglienza , protezione e ospitalità alle donne, sole o con figli fino a 6 anni di età, che subiscono violenza. Il centro mette a disposizione delle ospiti consulenze psicologiche e legali, possibilità di avviamento al lavoro, attività per i minori. Non è stato possibile avere delle foto della struttura che ha un indirizzo segreto a tutela delle ospiti.
Punti di debolezza
Non ci sono stati particolari ostacoli nel contattare l'Istituzione politica di riferimento per verificare lo stato dell'arte del progetto
Punti di forza
L'incontro con le figure coinvolte nella realizzazione del progetto è stato il momento più interessante del progetto. L’intervista è stata molto più di una semplice esposizione formale. Si è trasformata in un dibattito dinamico che è andato oltre il canovaccio preparato, con ulteriori domande spontanee emerse naturalmente nella discussione. L'incontro è stato franco ed intenso, le intervistate hanno condiviso situazioni reali e concrete consentendoci una comprensione più approfondita del lavoro svolto dalle istituzioni nel campo sociale.
Rischi
La segretezza dell'indirzzo della casa rifugio potrebbe potrebbe essere difficile da mantenere e questo potrebbe compromettere la sicurezza delle ospiti della struttura
Soluzioni e Idee
L'assessore ha posto un problema relativo alla gestione delle Case Rifugio per cui stanno cercando una soluzione. Si tratta di risolvere la questione legata alla residenza delle persone ospitate, che deve rimanere anonima ma che crea numerosi ostacoli pratici poiché gli ospiti risultano privi di una residenza ufficiale. Risultano difficoltà burocratiche notevoli, dall'iscrizione a scuola all'adozione di un medico curante al lavoro.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Intervista con altre tipologie di persone
- Intervista con i referenti politici
Allo scopo di conoscere lo stato dell'arte del progetto è stato organizzato un incontro con l'assessore alle politiche sociali del Comune di Salerno, dott.ssa Paola De Roberto che si è resa disponibile per una intervista a scuola. All'incontro hanno partecipato anche la vicepresidente del consorzio La Rada, dott.ssa Maria Cristina Cavaliere, e la responsabile di Casa Antigone, dott.ssa Teresina Di Matteo. L'assessore ha spiegato che il progetto riguardante la ristrutturazione dell'edificio confiscato di 214 mq è stato completato e che la gestione della casa rifugio, Casa Antigone, è a carico di fondi regionali tramite appaltati dal consorzio di cooperative sociali La Rada.
La dott.ssa Paola De Roberto, la dott.ssa Maria Cristina Cavaliere e la dott.ssa Teresina Di Matteo hanno non solo risposto in modo esauriente e soddisfacente a tutte le nostre domande, ma hanno anche condiviso situazioni reali e concrete consentendoci una comprensione più approfondita del lavoro svolto dalle istituzioni nel campo sociale.
Domande principali
1) Il progetto è stato completato? All'assessore del comune
2) L'accesso alla struttura come avviene e la permanenza è gratuita? Alla responsabile del consorzio La Rada
Risposte principali
1) Il progetto è stato completato e la struttura è operante grazie all'intervento di fondi per la gestione di natura regionale.
2) L'accesso alla struttura è sempre volontario e concordato con le donne che possono essere accolte in maniera diretta e tramite l'invio da parte di soggetti quli Servizi Sociali, Centri Antiviolenza, Pronto Soccorso, Forze dell'Ordine, Tribunale per i minori e Procura. L'ospitalità è del tutto gratuita.