REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Ex Cotonificio Tabasso
Inviato il 14/03/2024 | Di Carpentieri Enrico, Magnaghi Cristina, Miele Antonella Maria, Mollo Lorenzo, Monti Sara, Siragusa Elisa
Cosa abbiamo scoperto
Obiettivi del progetto Tweet
Il progetto monitorato è localizzato a Chieri (TO), presso Corso Bruno Buozzi, alle porte del centro città, a pochi passi da Via Vittorio Emanuele II. Si tratta di un percorso che la città metropolitana di Torino definisce di “recupero” e “rifunzionalizzazione” di un’ex-area industriale, occupata all’epoca dal Cotonificio Tabasso. L’intervento, per il quale saranno utilizzati circa 8 milioni dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), fa parte degli interventi previsti per l’ambito d’azione “piani urbani-integrati”.
L'obiettivo del progetto è volto a rendere la città più sostenibile e più inclusiva anche per le nuove generazioni. In questo senso, sono previsti una serie di interventi per riportare in vita il patrimonio edilizio pubblico, un tempo utilizzato per la produzione ma ora abbandonato. Questo coinvolge la creazione di spazi aperti come le piazze, che serviranno come punti di incontro, e attività sia pubbliche sia private a beneficio della comunità locale e delle imprese del territorio. Questi spazi saranno gestiti in collaborazione con le imprese stesse, soprattutto quelle del terzo settore.
Attività previste
Le attività principali del progetto, che mirano alla preservazione delle caratteristiche fisiche e morfologiche del territorio, si suddividono in diverse fasi: una prima parte dell’ex area Tabasso, rappresentata dalla zona uffici e situata in un territorio di circa 4000 mq, è già stata oggetto di un’attività di recupero e riqualificazione. In tale area, infatti, sono oggi presenti una delle sei biblioteche polo dell’area metropolitana facente parte del circuito SBAM (Sistema Bibliotecario Area Metropolitana), l’archivio storico, diverse aule studio, il Centro per l’Impiego, un Punto Rete per disabili, il centro antiviolenza, la banca del tempo e un caffè letterario. La seconda fase del progetto, invece, è stata suddivisa in due lotti (A e B).
Nel primo caso (LOTTO A), l’obiettivo è di provvedere al recupero dell’ex Manifattura Tabasso, nonché alla riqualificazione degli edifici e delle opere storiche e identitarie che prospettano su via Vittorio Emanuele II (tra cui la Biblioteca), promuovendo l’apertura di nuove attività pubbliche e private. Ne sono un esempio le attività facenti parte del settore terziario (come le attività di coworking), la progettazione di spazi destinati alla formazione e produzione artistico-culturale e l’organizzazione di attività di accompagnamento di minori, adolescenti e/o famiglie. Tra le attività previste, ad esempio, l’obiettivo è di realizzare nuove strutture di housinglab, costituendo forme di abitare collaborativo “per e tra” giovani. Si prevede, inoltre, la demolizione degli edifici che si trovano in un inadeguato stato di conservazione, allo scopo di aumentare gli spazi disponibili per la realizzazione di piazze come “luogo dell’incontro” e di un parco urbano, collegati attraverso percorsi pedonali e spazi per lo svolgimento di attività sportive all’aperto. L’attività di riqualificazione si concretizza anche nella costruzione di un impianto per la produzione di energia fotovoltaica sulle coperture degli edifici (compresi la Biblioteca e l’archivio storico): nello specifico, è previsto un incremento di 6 classi energetiche (da G ad A1) per Casa Tabasso e di 7 classi energetiche (da G ad A2) per l'ex Manifattura. Infine, il piano di lavoro si esplica nella costituzione di una “Torre Belvedere”, che fungerà da punto informativo e distributivo di accesso ai parcheggi interrati e allo “spazio Belvedere” (situato in sommità). Le attività dovranno essere effettuate mantenendo il più possibile parte dell’edificato continuo al centro storico, escludendo la dimensione residenziale da qualsiasi ipotesi di progettazione: l’obiettivo, infatti, non è quello di costruire conglomerati di abitazioni ad uso residenziale, ma promuovere una riqualificazione dell’area che rispetti il più possibile le caratteristiche fisiche e naturali del territorio.
Nel secondo caso (LOTTO B), lo scopo non è rappresentato esclusivamente dal recupero delle aree in condizioni di deterioramento, ma soprattutto dalla definizione di un progetto ex novo, costituito dalla costruzione di un parcheggio interrato su due livelli, con accesso lungo via Fratelli Giordano e uscita in corrispondenza di via Vittorio Emanuele II, nonché dalla progettazione di piazze su più livelli (collegate tramite percorsi a rampa) e di un nuovo parco urbano attrezzato.
Il completamento del progetto è previsto entro il 30 giugno 2027.
Origine del progetto
Negli anni Ottanta il cotonificio Tabasso S.p.a. subì una lenta contrazione della produzione dovuta sia alla crisi del mercato tessile che alla concorrenza dei mercati asiatici, che portò al fallimento dell’attività nel 1994. Cinque anni più tardi il comune di Chieri decise di acquistare l’area allo scopo di riqualificarla. Fin da subito si escluse la possibilità di destinare l’area all’uso residenziale: le varie amministrazioni che si sono succedute, infatti, hanno preferito riconvertire la zona in uno spazio di ritrovo per la comunità.
A seguito di diversi studi di fattibilità sull’area, nell’aprile del 2007 venne pubblicato un bando di project financing predisposto dalla Chintana S.r.l., che si basava sulla collaborazione tra il Comune e i privati. Il Comune avanzò delle richieste di destinazione quali: un auditorium, un parcheggio, spazi pubblici, il museo del territorio e uno spazio dedicato alla Scuola Nazionale del Cinema d’Animazione. Due anni dopo venne individuata l’A.T.I. capitanata da Co.im.pre. S.a.s. come vincitrice dell’appalto. Nel 2014 l’amministrazione comunale riscontrò delle inadempienze tali da portare alla rescissione del contratto in danno per l’impresa. Nel corso di questi sette anni i lavori di riqualificazione non ebbero mai inizio.
Nel 2021 l’amministrazione attuale ha inviato alla Regione Piemonte delle proposte progettuali di riconversione dell’ex cotonificio, inserite nel dossier sottoposto al Governo nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il piano si proponeva di soddisfare la missione 5 del PNRR dedicata alla coesione e all’inclusione sociale. Avendo già realizzato numerosi studi e piani di riconversione in passato, il progetto è risultato coerente e ha ricevuto 7.900.000€ di fondi, ai quali verranno aggiunte delle risorse provenienti dal bilancio comunale in positivo, fino ad arrivare alla somma di 10.000.000€, che verranno destinati alla riqualificazione del primo lotto, in quanto il costo della riconversione dell’intera area ammonta a circa 70.000.000€.
Il 10.05.2023 la Giunta comunale ha approvato con una delibera il progetto di fattibilità tecnica ed economica e, ad oggi, questo progetto specifico si inserisce in un quadro più ampio di interventi finanziati dal PNRR nella città di Chieri. Il percorso di rigenerazione urbana ha visto anche l’organizzazione di un concorso per la realizzazione del logo e del relativo naming, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado per informare e rendere partecipi i giovani di questi importanti progetti, che sarà loro compito animare concretamente con le loro idee e il loro impegno. Nel mese di giugno del 2023 il progetto è stato presentato nella Sala della Conceria alla cittadinanza alle associazioni, ai commercianti, agli imprenditori e a tutti gli stakeholder interessati alla realizzazione.
Soggetti Beneficiari
Tutti i residenti e i visitatori del territorio possono trarre vantaggio dalla riqualificazione dell'area, godendo di nuovi spazi pubblici, culturali e di intrattenimento capaci di favorire un miglioramento della qualità di vita della popolazione e una maggiore attrattività della zona. Alcuni gruppi specifici potrebbero trarre particolare beneficio da tale attività di riqualificazione: ad esempio, la creazione di spazi aperti e accessibili a tutti favorirebbe l'inclusione sociale delle persone con disabilità o delle persone anziane. Allo stesso tempo, la presenza di servizi culturali e ricreativi potrebbe offrire opportunità di sviluppo e integrazione sociale per giovani e migranti. Infine, il recupero dell'area potrebbe stimolare l'attività economica locale, attrarre nuovi investimenti e favorire lo sviluppo di attività commerciali, ristoranti e negozi.
Contesto
Il contesto in cui opera il progetto monitorato è rappresentato dal comune di Chieri, che, situato nel tratto d'unione tra Torino e il Monferrato, ad oggi conta circa 36 mila abitanti. Nel tempo, il comune è diventato un importante riferimento nel settore dell'industria tessile italiana, al punto da essere considerato uno dei distretti industriali più rilevanti nel Centro-Nord Italia, al pari di Biella, Comasco e Prato. Si tratta, inoltre, di un contesto orientato al miglioramento della qualità di vita della popolazione, che mira a contrastare ogni tipo di emarginazione sociale e a promuovere la tutela dei diritti dei cittadini nella loro totalità.
Il comune non si propone di intervenire esclusivamente dal punto di vista sociale, ma, allo scopo di promuovere una maggiore tutela del patrimonio artistico-culturale e paesaggistico, uno dei suoi obiettivi primari è di salvaguardare le caratteristiche fisiche e architettoniche del territorio, rispettando la geografia dell’area da riqualificare e impegnandosi per una maggiore tutela ambientale. Non a caso, le cosiddette “Comunità dell’Energia Rinnovabile” costituiscono un modello di riferimento efficace a livello locale per promuovere la transizione energetica attraverso l’impiego di energie rinnovabili: con esplicito riferimento al piano di riqualificazione in analisi, la costruzione di un impianto per la produzione di energia fotovoltaica sulle coperture degli edifici costituisce un passo importante per promuovere un risanamento energetico del territorio.
Allo stesso tempo, il progetto si inserisce in un contesto nel quale le proposte di recupero dell’area sono emerse fin dalla fine degli anni ‘90, a partire dalla decisione di acquisto dell’ex Cotonificio da parte del comune di Chieri nel 1999, con l’obiettivo di promuovere una prima riqualificazione attraverso la costruzione di edifici quali la Biblioteca civica. Dal 2007, inoltre, si è cercato di promuovere una collaborazione tra Chieri e alcune società costruttrici per il miglioramento dell’area.
Infine, il progetto di riqualificazione dell'ex area industriale del Cotonificio Tabasso si inserisce in una rete di quattro progetti di rigenerazione urbana che comprende anche l'area Scotti, PATC (Parco Tessile Chierese) e Pinqua (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell'Abitare). Tutti i programmi sono finanziati in parte dai fondi del PNRR.
Avanzamento
Attualmente, l'attività di riqualificazione si trova ancora nella fase di progettazione iniziale. Secondo quanto riportato dall'Assessora alla pianificazione territoriale Flavia Bianchi, sono emerse alcune problematiche dopo l'assegnazione della gara d'appalto. L'impresa selezionata si è trovata in difficoltà a causa della mancanza dei documenti necessari per avviare i lavori, determinando un significativo ritardo rispetto alle tempistiche prestabilite. Dopo la risoluzione delle questioni burocratiche, si è finalmente potuto procedere con l'attuazione del progetto. Tuttavia, va evidenziato che la presentazione del progetto da parte dell'impresa è avvenuta solo pochi giorni prima della nostra visita di monitoraggio presso il comune di Chieri, avvenuta il 24 aprile 2024. La fonte primaria di queste informazioni è quindi rappresentata sia dall'intervista all'Assessora (tenutasi presso il Comune di Chieri) e ad alcuni giovani residenti a Chieri, che dalla visita all’ex cotonificio, entrambe documentate e registrate per garantire la precisione e l'attendibilità delle informazioni riportate.
Risultati
Il piano di riqualificazione è ancora in fase di progettazione e, quindi, richiederà ancora molto tempo prima di mostrare i primi risultati tangibili. Tuttavia, durante la nostra visita di monitoraggio presso l’ex cotonificio, abbiamo potuto constatare che gli spazi già utilizzati come biblioteca sono abbastanza frequentati. Inoltre, dalle interviste ai cittadini è emerso che gli eventi ricreativi organizzati durante il periodo estivo sono molto apprezzati dalla popolazione locale. Questi risultati preliminari suggeriscono che gli interventi in corso stanno già contribuendo a coinvolgere in modo significativo i residenti nella riqualificazione urbana. Inoltre, è evidente che l'interesse e la partecipazione della comunità locale verso le iniziative promosse evidenziano un crescente senso di appartenenza e coinvolgimento nei confronti della città nel suo complesso. Questo è un segnale incoraggiante dell'efficacia delle strategie di coinvolgimento comunitario implementate nel quadro del progetto. Siamo fiduciosi che, continuando su questa strada e mantenendo un dialogo aperto con i residenti, il progetto potrà raggiungere risultati ancora più significativi nel migliorare la qualità della vita e la sostenibilità della comunità locale.
Punti di debolezza
L’Assessora alla pianificazione territoriale Flavia Bianchi ha precisato che la riqualificazione dell’ex area Tabasso, tra i vari progetti finanziati anche dai fondi PNRR, rappresenta la questione più complessa da affrontare, a causa dei ritardi emersi nel corso del tempo e dell’estensione dell’area oggetto della rigenerazione.
Dalle interviste condotte con un gruppo di giovani residenti, emerge una riflessione interessante riguardo agli spazi attualmente destinati a parcheggio o utilizzati per eventi all'aperto estivi, come concerti e fiere. I giovani hanno espresso una certa preoccupazione per la possibile riduzione di questi spazi, evidenziando il loro attuale utilizzo frequente e apprezzato. Tuttavia, al contempo, hanno mostrato comprensione per la necessità di riqualificare l'area e renderla più funzionale e inclusiva per l'intera comunità. Inoltre, hanno espresso speranza che le nuove soluzioni proposte possano continuare a soddisfare le esigenze di socializzazione e intrattenimento della comunità, magari attraverso la creazione di alternative innovative. Questo feedback sottolinea l'importanza di coinvolgere attivamente i giovani nel processo decisionale e di trovare un equilibrio tra il mantenimento delle tradizioni e l'innovazione per il miglioramento del quartiere.
Punti di forza
I punti di forza del progetto monitorato sono molteplici e comprendono, in primo luogo, il miglioramento della qualità di vita della popolazione sia in termini socio-culturali che in termini ambientali. Nel primo caso, la possibilità di avere maggiore accesso ai luoghi di incontro favorisce l’interazione e l’inclusione sociale della popolazione nel suo complesso, mentre la costruzione di un parco urbano e di edifici efficienti a livello energetico è utile alla rigenerazione del territorio dal punto di vista ambientale. La riqualificazione dell’accessibilità e delle infrastrutture favorisce la trasformazione di territori vulnerabili in città intelligenti e sostenibili, comportando benefici economici non trascurabili, mentre le attività di de-impermeabilizzazione e rinaturalizzazione finalizzate alla costruzione di spazi verdi attivano la rigenerazione del suolo. Un ulteriore punto di forza del progetto è rappresentato dalla volontà di preservare le caratteristiche fisiche e morfologiche dell’area da riqualificare: questo consentirebbe alla città di Chieri di mantenere la propria identità e, allo stesso tempo, di accrescere la sua importanza e di diventare un importante punto di riferimento.
Rischi
L’efficacia del progetto monitorato potrebbe essere compromessa da alcuni fattori. Sebbene la costruzione di nuovi locali come luogo dell’incontro possa essere utile alla riqualificazione del territorio, il progetto dovrebbe considerare come fattore di rischio rispetto alla sua efficacia le tendenze che caratterizzano la mobilità dei giovani: pur progettando locali adibiti allo scambio sociale e culturale, infatti, spesso i giovani preferiscono spostarsi verso contesti più dinamici e ampi come Torino, motivo per il quale sarebbe necessario progettare soluzioni innovative capaci di attirare l’attenzione della popolazione. Un ulteriore elemento di problematicità potrebbe essere rappresentato dalla necessità di demolire un numero piuttosto ampio di strutture all’interno dell’area, alcune delle quali contenenti amianto, con conseguenti costi di manutenzione da sostenere.
Soluzioni e Idee
Una possibile modalità per incrementare l’efficacia del progetto potrebbe essere rappresentata dal coinvolgimento dei cittadini nelle fasi di progettazione dello stesso, avendo cura di comprendere le loro visioni e priorità per dare maggiore rappresentanza alle loro istanze e provvedere sia alla riqualificazione del territorio sia al miglioramento della qualità di vita della popolazione. Questo permetterebbe di acquisire consapevolezza soprattutto rispetto alle richieste dei giovani, promuovendo soluzioni innovative capaci di competere almeno in parte con la dinamicità di altri contesti, tra cui Torino.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
- Intervista con i referenti politici
L’attività di monitoraggio ha previsto la collaborazione dell’Assessora alla pianificazione territoriale Flavia Bianchi, parte della Giunta Comunale della città di Chieri, con la quale è stato possibile organizzare un incontro di persona in data 24.04.2024. L’Assessora ha fornito una documentazione estremamente dettagliata relativa alla storia dell’ex Cotonificio e alla riqualificazione dell’area, avendo cura di spiegare i progetti di rifunzionalizzazione elaborati nel corso del tempo e stimolando ad una visita dell’ex Cotonificio per acquisire maggiore consapevolezza della portata dell’intervento. Inoltre, per dare maggiore autorevolezza all’attività di monitoraggio si è deciso di intervistare alcuni giovani residenti presso il comune di Chieri. Nonostante l’iniziale disponibilità, non è stato possibile intervistare il Sindaco del comune di Chieri.
Domande principali
Le due principali domande sono state: “Di che tipo di progetto si tratta?” (la domanda è stata rivolta a Flavia Bianchi, Assessora alla pianificazione territoriale del comune di Chieri) e “Cosa ne pensate del progetto di riqualificazione dell’ex area Tabasso?” (la domanda è stata rivolta ad alcuni giovani residenti nel comune di Chieri).
Risposte principali
Per quanto riguarda la prima domanda, l’Assessora alla pianificazione territoriale Flavia Bianchi ha specificato che si tratta della questione più complessa da affrontare a Chieri, nonostante sia anche tra le più interessanti e innovative. L’ex area industriale del Cotonificio Tabasso, un tempo la più importante a livello locale e poi fallita, è stata acquistata dal comune di Chieri alla fine degli anni ‘90. E’ importante considerare che i tentativi di riqualificazione e rigenerazione dell’area sono emersi ancora prima dell’erogazione dei fondi del PNRR, sebbene il progetto, data anche la grande estensione dell’area (di circa 30mila metri quadrati), abbia conosciuto maggiore concretizzazione una volta approvato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La ristrutturazione pensata nelle fasi iniziali prevedeva lo stanziamento di circa 50 milioni di euro (anche se l’Assessora ha sottolineato che le cifre definite non sono mai quelle effettive), ai quali sono stati aggiunti i fondi derivanti dal PNRR e, una volta acquisita consapevolezza dell’importanza del progetto, ulteriori risorse. La definizione dei fondi è stata fondamentale per la realizzazione effettiva del progetto, che ha generato molte discussioni relative alla necessità di considerare e preservare le caratteristiche materiali e fisiche dell’area di riferimento. La logica del mantenimento storico e del recupero ha guidato i lavori: malgrado la demolizione necessaria di alcuni edifici, l’obiettivo è di recuperare tutto il possibile, promuovendo la realizzazione di piazze raccordate per creare una connessione all’interno della città e dare vita ad un’area destinata a divenire “luogo dell’incontro”. La dimensione esclusa fin da subito è quella residenziale, dal momento che, ragionando in termini di spazio geografico e sociale, l’area non si presta alla realizzazione di conglomerati di abitazioni. Infine, l’Assessora ha specificato che attualmente il progetto non è ancora stato realizzato. Una prima problematica deriva dal fatto che l’impresa vincitrice della gara d’appalto per il completamento della progettazione (svoltasi l’estate scorsa) non ha potuto consegnare il progetto definitivo, poiché priva della regolare documentazione. Allo stesso tempo, una volta affidato il progetto ad un’altra impresa sono emersi ulteriori problemi logistici derivanti dalla procedura di ricorso di una terza azienda (sebbene la procedura non sia mai stata avviata definitivamente): per questi motivi l’impresa, che avrebbe dovuto consegnare il progetto definitivo in data 9.01.2024, ha presentato la documentazione del progetto solo pochi giorni prima della nostra visita di monitoraggio, avvenuta in data 24.04.2024.
Con riferimento alla seconda domanda, la risposta generale degli intervistati ha riguardato la necessità di proporre soluzioni innovative per promuovere un maggiore coinvolgimento dei giovani nel comune di Chieri, costituendo anche luoghi in cui studiare all’aperto. Non solo, ma gli intervistati hanno mostrato una certa preoccupazione rispetto alla destinazione d’uso delle aree oggetto di riqualificazione, sollecitando al mantenimento delle zone attualmente utilizzate per l’organizzazione di feste ed eventi culturali.