REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
RESTAURO, RECUPERO E RIFUNZIONALIZZAZIONE DEL CASTELLO DI UGENTO

Inviato il 18/03/2024 | Di Principi di Ausentum | @p_ausentum

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

Il progetto "Restauro, recupero e rifunzionalizzazione del castello di Ugento", maniero dell'XI secolo ubicato nel territorio della costa ionica salentina, nasce dalla consapevolezza del profondo valore del patrimonio culturale. Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha programmato l'erogazione di fondi pari a 4.479.536,29 euro del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR - programmazione 2007-2013) per il recupero dell'infrastruttura, di proprietà privata. In conformità con quanto stabilito dall'articolo 9 della Costituzione italiana, i fondi sono stati erogati e spesi con l'obiettivo di riportare in auge un bene di significato storico, artistico e culturale del territorio salentino.
Le opere di recupero permettono attualmente l'accesso al pubblico nel castello e incentivano l'attrattività turistica e il benessere economico del territorio che da essa ne deriva. I rapporti tra la parte pubblica e quella privata sono regolati da una convenzione sottoscritta nel settembre del 2013 che determina, per un ventennio, responsabilità e autonomie: il comune di Ugento fruisce delle sale del piano inferiore gestendo il museo archeologico e la sala conferenze qui ubicati e può utilizzare i giardini esterni per l'organizzazione di eventi pubblici; la proprietà gestisce invece le sale affrescate del piano superiore e gli ambienti destinati a una struttura ricettiva e a una scuola internazionale di cucina all’avanguardia, focalizzata sull’enogastronomia pugliese e italiana.

Attività previste

I lavori di recupero hanno previsto nello specifico:
- l'ottimizzazione del sistema di percorribilità per garantire l'apertura dell’intero complesso;
- la chiusura di alcuni vani, l’apertura di nuovi e la ristrutturazione di quelli manomessi nel tempo;
- il ripristino degli intonaci interni, il restauro di cornici e ornie sulle aperture;
- la realizzazione di un ascensore;
- la posa in opera di pavimenti, rivestimenti e infissi in legno;
- sistemi di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche.
Sono stati inoltre oggetto d’intervento tutti i paramenti murari del castello, l’antico fossato e le zone crollate, che sono state ricostruite. Punto focale delle azioni di recupero la realizzazione di un'area museale archeologica a fruizione pubblica e, in particolare, il restauro degli affreschi delle sale interne che ha riportato alla luce dipinti barocchi e neoclassici, sui quali l'interesse dei restauratori è ancora vivo perché alcuni intonaci affrescati nascondono sotto la loro superficie pitture risalenti addirittura all'epoca messapica.
I lavori di recupero sono stati svolti in un biennio (maggio 2014 - aprile 2016), secondo quanto stabilito in fase progettuale.

Origine del progetto

Il sollecito alla valorizzazione di questo bene artistico e culturale risale a un trentennio fa, quando, in data 22/08/1994, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali lo dichiarava, con formale decreto, bene di "interesse particolarmente importante". Ancora qualche anno dopo, in data 4/12/1998, la competente Soprintendenza sollecitava il Comune a favorire la presentazione di un apposito progetto preordinato a un intervento di recupero delle strutture architettoniche e artistiche del maniero, in funzione della sua adeguata valorizzazione e fruizione da parte della collettività.
Sulla base della proprietà privata del castello, il raggiungimento di questi propositi ha imposto il coordinamento dei lavori e la definizione delle responsabilità economiche tra gli enti pubblici e i privati. Gli interventi di risanamento e restauro conservativo del castello di Ugento sono così stati formalizzati dai proprietari pro-quota dell’immobile con apposita proposta al comune di Ugento in data 2/11/2004.
È solo in data 19/09/2012, tuttavia, che il perfezionamento del progetto di restauro viene depositato in via definitiva con l’individuazione dei vani da destinare all'area museale e quindi a fruizione pubblica. Nel contempo i proprietari acquisivano un altro progetto per la parte residua del castello. Poco meno di dieci giorni dopo, il Sindaco del comune di Ugento chiedeva all'Assessorato ai Beni Culturali della Regione Puglia di voler individuare delle apposite linee di finanziamento compatibili con l'intervento in argomento.
I fondi per l'intervento afferente al castello di Ugento ammontano a un importo complessivo pari a € 5.967.589,25 - di cui è stata fatta economia per un totale di 1.488.052,97 euro - erogati in fase successiva alla stipula di una convenzione, sottoscritta in data 27/09/2013, che ha regolato i rapporti tra il comune di Ugento e la proprietà privata.

Soggetti Beneficiari

I vantaggi riqualificativi del castello ricadono sui soggetti attuatori del comune di Ugento e della proprietà privata, in quanto direttamente coinvolti nella gestione del maniero. Il castello, che ospita al suo interno un museo archeologico e una scuola di cucina internazionale, rappresenta una risorsa culturale di grande attrattività turistica e professionale che incentiva l'economia e il benessere dei cittadini ugentini e dei territori limitrofi. La presenza dei villeggianti e degli allievi della scuola, infatti, garantisce forte impulso alle attività commerciali del territorio e crea dei mercati di vendita dei prodotti locali su scala internazionale.

Contesto

Il progetto agisce nel rispetto e nella tutela del patrimonio culturale salentino e si coordina a un altro progetto di recupero - dei cui fondi hanno beneficiato i proprietari pro-quota dell'immobile - per il restauro della parte restante del complesso architettonico. Il castello di Ugento, la cui costruzione risale all'XI secolo, è un bene di profondo interesse storico-culturale.

Avanzamento

Il progetto è concluso e tutte le attività poste in essere funzionano secondo quanto definito in fase progettuale ed esecutiva. Le planimetrie degli interventi di recupero, le delibere comunali e la visita di monitoraggio confermano che le attività programmate sono state portate a termine.
Il castello è in attività sia nella sezione di fruizione privata, in cui sono in essere un'attività ricettiva e una scuola di cucina internazionale, sia nella sezione di fruizione pubblica: i vani destinati all'allestimento del museo archeologico sono attivi e aperti al pubblico, la sala conferenze adiacente al museo è spesso utilizzata da enti pubblici e ospita eventi di carattere sociale e culturale.

Risultati

Grazie all'importante rifunzionalizzazione, il castello di Ugento può essere attualmente occupato dall’amministrazione comunale, che gestisce le sale del museo e la sala convegni, e dalla proprietà privata che ha creato, nella zona inferiore, una struttura ricettiva coordinata a una scuola internazionale di cucina. Beneficiano di questa risorsa, oltre ai soggetti attuatori del comune di Ugento e dei privati che si occupano della gestione della struttura, tutta la popolazione ugentina che fruisce del benessere collaterale determinato dai lavori di recupero: le attività interne al castello offrono lavoro agli abitanti della zona e fungono da importante attrattiva culturale e professionale che incentiva l'economia del territorio; hanno tratto vantaggio e impulso alla crescita le attività ristorative, ricettive e le piccole imprese di produzione dei prodotti del territorio che hanno potuto creare - grazie all'opportunità di conoscenza delle eccellenze del territorio che la scuola di cucina offre ai suoi allievi - un mercato di vendita su scala internazionale. Gli spazi interni ed esterni aperti agli eventi pubblici, inoltre, hanno favorito le iniziative artistiche e culturali che nel castello hanno trovato spazi di lavoro e impulsi alla formalizzazione di iniziative aggreganti.

Punti di debolezza

Nella fase di ricerca e monitoraggio il team ha rilevato i seguenti punti di debolezza:
- l'iter burocratico precedente alla richiesta e all'erogazione dei fondi si è protratto per un arco di tempo molto lungo, circa un ventennio. Secondo quanto emerso dalla visita di monitoraggio, infatti, il comune ha in un primo momento puntato le sua azioni all'acquisto del bene e solo successivamente, quando l'acquisto si è dimostrato impossibile, trovato una soluzione combinata di recupero e fruizione con la proprietà privata;
- l'accesso alle sale del primo piano da parte dei visitatori del museo avviene solo in via eccezionale, sulla base della disponibilità della parte privata che, laddove l'assenza di ospiti all'interno della struttura ricettiva lo permetta, offre l'ingresso alle guide turistiche; manca, nella convezione stipulata per la gestione del castello, un riferimento che garantisca la visita degli ambienti più spettacolari del maniero;
- il ristorante servito dagli allievi della scuola internazionale di cucina è aperto in esclusiva ai soli ospiti della struttura ricettiva, sebbene il locale abbia una potenzialità attrattiva di tutto rilievo di cui beneficiare anche durante il periodo di bassa stagione turistica.

Punti di forza

Il progetto di restauro ha valorizzato la struttura attraverso il linguaggio dell’architettura contemporanea ed è stato premiato il 21 marzo del 2018 nella VI edizione del premio Domus Restauro e Conservazione.
L'eccellenza dei lavori di recupero e l'apertura del maniero ai visitatori del museo e agli ospiti della struttura ricettiva hanno proposto un'efficace alternativa al turismo prettamente estivo e garantito l'incremento dei visitatori nel territorio ugentino. Ne hanno tratto beneficio le economie locali che hanno costruito - soprattutto grazie alla diffusione delle tradizioni culturali e culinarie salentine operata dalla scuola di cucina del castello - un importante mercato internazionale dei prodotti locali.
La collaborazione tra l'ente pubblico e la proprietà privata permette inoltre una gestione armoniosa e proficua: il comune di Ugento gode, laddove la disponibilità degli ospiti della struttura ricettiva lo permetta, della possibilità di aprire la visita del museo archeologico anche alle sale del piano superiore, di gestione privata, per permettere ai visitatori di godere della bellezza degli affreschi e di conoscere gli interni del maniero. Le sale interne, inoltre, lasciano spesso spazio a mostre fotografiche ed artistiche, in linea con le finalità culturali e attrattive.
La gestione condivisa di un bene considerato per lungo tempo privato ha aumentato, tra gli abitanti ugentini, il senso di appartenenza del bene alla comunità e permesso di superare l'iniziale impopolarità di un progetto considerato come un eccessivo investimento di risorse pubbliche in un bene di proprietà privata.

Rischi

Seppur interessante e al momento reciprocamente vantaggiosa, la gestione combinata del castello potrebbe rivelarsi complicata. Al momento, per esempio, non sono ancora state formulate dal comune di Ugento proposte di gestione successive al ventennio di fruizione condivisa sottoscritta nel settembre 2013. La proprietà privata del castello non garantisce in alcun modo una vision sulle prospettive future da parte dell'amministrazione comunale; la parte pubblica resta, di fatto, subordinata alle volontà dei privati e alla loro disponibilità alla gestione condivisa del bene.

Soluzioni e Idee

Il percorso all'interno del museo archeologico del castello è fruibile grazie all'accompagnamento di alcune guide turistiche. L'inserimento di pannelli illustrativi o di risorse audio e video accessibili con QR code potrebbe garantire la visita autonoma del maniero e quindi ampliare l'orario di visite. La creazione, inoltre, di percorsi tattili e audiovisivi alternativi e paralleli al percorso standard, faciliterebbe l'accesso al castello in una modalità più completa e inclusiva.
L'amministrazione comunale si impegna nell'organizzazione di eventi pubblici all'interno della sala conferenze a disposizione del comune. Creare continuità nell'organizzazione di eventi aperti al pubblico, magari affidando la gestione della sala a enti e associazioni che ne incentivano l'utilizzo e la conoscenza ad un pubblico molto più ampio, potrebbe stimolare ulteriormente il potenziale attrattivo del bene.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

Vicesindaco Massimo Lecci - (Sindaco di Ugento e referente del progetto nelle fasi di programmazione ed esecuzione)

Domande principali

- Come mai è stato necessario un ventennio prima dell'avvio della progettazione degli interventi di recupero, nonostante il sollecito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che, già nel 1994, ha considerato il castello un bene di "interesse particolarmente importante"? (Massimo Lecci - Vicesindaco di Ugento e referente del progetto nelle fasi di programmazione ed esecuzione)
- I fondi pubblici di cui ha beneficiato il comune di Ugento sono stati gli unici investiti nei lavori di recupero o è stata prevista la partecipazione finanziaria anche dei proprietari dell'immobile? Se sì, in quale misura? (Massimo Lecci - Vicesindaco di Ugento e referente del progetto nelle fasi di programmazione ed esecuzione)

Risposte principali

- La dilazione della progettazione degli interventi di recupero è stata determinata dall'originario interesse del comune di Ugento ad acquistare l'immobile. Le difficoltà nel contattare i proprietari dell'immobile - residenti all'estero e sempre più numerosi rispetto alle successioni in eredità - e le conseguenti criticità nello stipulare accordi di vendita tra più parti, ha poi determinato la scelta della gestione condivisa della struttura. Alcuni lotti del castello, inoltre, erano stati venduti dagli antichi proprietari in porzioni molto esigue, che la proprietà privata si è preoccupata di recuperare richiedendone l'acquisto prima di poter procedere alla richiesta dei fondi per il recupero della struttura.
- Anche la parte privata ha beneficiato di fondi per il recupero dell'imponente struttura, per un ammontare di denaro pari all'incirca alla somma di cui ha beneficiato il comune. Le parti hanno contribuito quindi in pari misura alla ricerca dei finanziamenti necessari.