REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Greenway sul Fiume Cosa - Matusa - Parco delle Sorgenti

Inviato il 9/01/2025 | Di Stefano Ceccarelli - Circolo Legambiente

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

Nelle intenzioni dell’amministrazione, il progetto “Greenway del Fiume Cosa: Matusa-Parco delle Sorgenti” si propone di sviluppare la mobilità dolce in alternativa all’uso del mezzo privato a motore, di favorire la riscoperta del tratto urbano del Fiume Cosa nell’ottica della sua valorizzazione come elemento naturale identitario, con il fine ultimo di un miglioramento della qualità della vita. Fra gli altri benefici potenziali, viene indicato inoltre il miglioramento della qualità dell’aria in conseguenza di uno spostamento di quote di utenza dal veicolo a motore alle due ruote.

Attività previste

L’intervento prevede la realizzazione delle seguenti opere:
- posa in opera di pavimentazione a basso impatto ambientale;
- posa in opera di segnaletica orizzontale e verticale;
- posa in opera di illuminazione pubblica e videosorveglianza;
- posa in opera di pensiline con stalli, per la ricarica delle biciclette elettriche;
- posa in opera di arredo urbano e barriere di sicurezza.
Quanto alla tempistica di realizzazione, essa dipende più in generale dal rispetto delle varie fasi del cronoprogramma di interventi previsti nell’ambito del PR FESR Lazio 2021-2027.

Origine del progetto

Il progetto discende dal coinvolgimento in fase preliminare del partenariato locale con riferimento ai fondi destinati ai capoluoghi di provincia del Lazio nell’ambito del PR FESR Lazio 2021-2027. L’idea di un percorso ciclopedonale che si snodi lungo le sponde del tratto urbano del Fiume Cosa e ne consenta la fruizione è da lungo tempo vagheggiata da una parte considerevole della cittadinanza di Frosinone.

Soggetti Beneficiari

Per la tipologia di intervento, esso è certamente destinato alla generalità della popolazione, e in particolare alla fascia di utenti più inclini a spostarsi a piedi o in bici. Della realizzazione del progetto potranno inoltre beneficiare le persone alla ricerca di un’interazione più armonica e profonda con la natura che ci circonda, spesso poco conosciuta nonostante la collocazione strategica del fiume, cerniera naturale fra la parte bassa della città e la parte collinare.

Contesto

Il progetto rientra in quelli previsti all’interno dell’asse strategico “La città da vivere” della strategia territoriale nell’ambito del PR FESR Lazio 2021-2027, accomunati da ambiti di intervento correlati fra loro quali la mobilità sostenibile, il turismo e la transizione ecologica. Esso appare altresì coerente con gli obiettivi del PUMS adottato dal Comune di Frosinone.

Avanzamento

A quanto è dato sapere, il progetto si trova ancora in una fase preliminare, non essendo ancora disponibile la progettazione esecutiva. Non si conosce neanche lo stato di avanzamento della progettazione preliminare. Rispetto al cronoprogramma previsto dall’amministrazione, si deve rilevare un ritardo di almeno sei mesi. Le cause del ritardo sarebbero ascrivibili almeno in parte, a quanto è dato sapere, ad un turnover avvenuto negli uffici comunali responsabili di seguire l'iter dei progetti.

Risultati

Non applicabile in virtù della fase preliminare in cui si trova il progetto.

Punti di debolezza

Il punto di debolezza più rilevante da evidenziare è al momento solo potenziale. Il riferimento è alla rete ciclopedonale complessiva di cui il Comune di Frosinone intende dotarsi al fine di spostare quote significative di utenti dall’automobile alle due ruote. Ravvisiamo il rischio che il percorso ciclabile proposto con questo intervento sia considerato sostitutivo di quello da noi fortemente auspicato di una pista che colleghi il Parco Matusa a De Matthaeis attraversando via Aldo Moro. Ciò in quanto lo scopo primario di un percorso riservato alle due ruote per una città che soffre di un inquinamento da record e un primato negativo in quanto al tasso di motorizzazione per abitante è quello di fungere da modalità di spostamento ordinaria. A questo fine è necessario che il ciclista possa percorrere in sicurezza le strade della città utilizzando il percorso più breve e agevole. Un percorso non lineare che percorre luoghi non antropizzati avrebbe principalmente una funzione ricreativa, e non potrà risultare abbastanza efficace nel produrre un cambiamento di abitudini della cittadinanza in quanto alle modalità di spostamento.
Va poi sottolineato un aspetto fondamentale che attiene alle scelte tecnico-progettuali dell’intervento. Riteniamo che sia di fondamentale importanza salvaguardare la naturalità dei luoghi e la funzione di corridoio ecologico che il fiume ha in relazione al transito delle specie animali che lo abitano. Per questo motivo occorrerà ridurre al minimo l’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera, adottando la scelta più idonea e “minimale” per quanto attiene in particolare alla pavimentazione e alle barriere di sicurezza, che non dovranno compromettere il passaggio degli animali selvatici. Altro punto da considerare attentamente in fase di progettazione esecutiva sarà l’illuminazione: è infatti ben noto a chi conosce il fiume che i transiti prevalenti di specie di pregio naturalistico (p.es. tassi, istrici, volpi) avvengono nelle ore notturne.

Punti di forza

Allo stato attuale, in assenza di una progettazione esecutiva, è possibile solo esprimere una valutazione dell’idea progettuale, che è in linea generale positiva, soprattutto per l’intento di avvicinare la popolazione e i visitatori all’elemento naturale più peculiare della città, che è appunto il fiume che l'attraversa da nord a sud. La fruibilità delle sue sponde, laddove compatibile con le primarie esigenze di conservazione e tutela, risulterebbe di notevole importanza in quanto si pone come valido strumento per l’educazione ambientale dei più giovani: la disponibilità di un percorso ciclopedonale in grado di collegare un parco urbano già esistente con uno in via di realizzazione può infatti essere un valido ausilio per le attività open air che potranno essere organizzate dagli istituti scolastici della città.

Rischi

Va invece sottolineata una criticità di grande rilievo in merito alla fattibilità concreta dell’intervento proposto. Essa discende dalle caratteristiche specifiche del Fiume Cosa, che è un corso d’acqua privo di argini a carattere torrentizio, con enormi variazioni di portata conseguenti al regime pluviometrico. Da ciò discende la necessità di evitare che una piena eccezionale del fiume possa invadere il percorso. In una tale malaugurata circostanza la furia delle acque distruggerebbe l’opera con tutte le sue pertinenze accessorie, rendendola di fatto inutilizzabile. Per scongiurare un tale rischio, sarà indispensabile già in fase di fattibilità tecnica tener conto delle specifiche normative e prescrizioni relative al rischio idraulico per persone e beni. Risulta quindi d'interesse primario determinare il livello di piena del corso d’acqua in relazione a vari tempi di ritorno. A tale scopo sarà opportuno riferirsi alle cartografie, se esistenti, in grado di individuare i vari livelli di pericolosità idraulica e consultare preventivamente la competente Autorità di Bacino o, in subordine, gli uffici regionali preposti alla sicurezza idraulica. Il tracciato prescelto non dovrà in alcun caso includere aree inondabili con tempo di ritorno minore di 30 anni; in tale valutazione, peraltro, dovrà essere tenuto in debita considerazione l’incremento del rischio potenziale di una piena eccezionale di entità non riscontrabile negli annali, eventualità ben possibile in relazione all’intensificazione - in corso e futura - dei cambiamenti climatici. Va da sé che un tale rischio non impatta solo sulla durabilità dell’infrastruttura e sulla sua fruibilità successiva ad un’inondazione, ma anche sulla sicurezza degli utenti: va rilevato infatti che l’aumento del livello di piena del fiume in caso di piogge torrenziali che investono il tratto fluviale situato a monte di Frosinone può essere molto repentino, tale quindi da non consentire potenzialmente un’allerta nei tempi necessari a salvaguardare l’incolumità degli utenti.

Soluzioni e Idee

In sintesi le principali soluzioni individuate:

-Affinché l’utilizzo della bicicletta diventi una modalità di spostamento ordinaria, non basta prevedere un progetto di percorso ciclopedonale a scopi ricreativi in un contesto non antropizzato, ma bisogna prevedere percorsi ciclabili cittadini sicuri e agevoli (come una pista che colleghi il Parco Matusa a De Matthaeis attraversando via Aldo Moro).

-Per salvaguardare la naturalità dei luoghi e la funzione di corridoio ecologico che il fiume ha in relazione al transito delle specie animali che lo abitano, occorrerà ridurre al minimo l’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera sia dal punto di vista della pavimentazione e delle barriere di sicurezza che dell’illuminazione.

-Essendo il fiume Cosa un corso d’acqua privo di argini a carattere torrentizio, con enormi variazioni di portata conseguenti al regime pluviometrico, sarà indispensabile già in fase di fattibilità tecnica tener conto delle specifiche normative e prescrizioni relative al rischio idraulico per persone e beni e determinare il livello di piena del corso d’acqua in relazione a vari tempi di ritorno. Bisognerà anche tenere in conto il prevedibile incremento dei rischi alluvionali dovuto al cambiamento climatico.

Per quanto detto, risulta di basilare importanza poter fugare i dubbi suesposti relativi alla realizzabilità concreta dell’opera già in fase di studio di fattibilità, ovvero prima della progettazione esecutiva. Lo studio di fattibilità dovrà altresì verificare con maggior dettaglio il percorso proposto (dalla mappa presente nella scheda dell’intervento non è agevole comprendere il tracciato della greenway né la sua altimetria) così da assicurarsi che non sussistano ostacoli imprevisti che ne pregiudichino la realizzabilità. Dunque, solo successivamente ad un esito positivo della valutazione di fattibilità sarà possibile avanzare ulteriori proposte atte ad accrescere l’efficacia del progetto.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web

Le persone contattate fanno parte delle organizzazioni del terzo settore che hanno partecipato alla procedura e hanno mostrato interesse a proseguire il percorso di monitoraggio insieme alla scrivente associazione.
Non sono state effettuate interviste.

Domande principali

Non applicabile.

Risposte principali

Non applicabile.