REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
VARIANTE PROPOSTA DALLA REGIONE MOLISE PER L'OTTIMIZZAZIONE URBANISTICA E TERRITORIALE DEL TRACCIATO TRA KM 1+940 (LOTTO 2 TERMOLI-CAMPOMARINO) E 8+298
Inviato il 5/02/2025 | Di bline
| @B_LINE_BOCCARDI
Cosa abbiamo scoperto
Obiettivi del progetto Tweet
Il raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Ripalta mira a eliminare il collo di bottiglia tra Termoli e Lesina, migliorando la mobilità lungo la linea Adriatica Pescara-Bari. L’intervento permetterà di aumentare la capacità ferroviaria fino a dieci treni all’ora per direzione, ridurre i tempi di percorrenza grazie a velocità fino a 200 km/h e migliorare la puntualità del servizio. Inoltre, il progetto prevede soluzioni ingegneristiche avanzate, come il Viadotto Ripalta e una galleria sotto Campomarino, per garantire sostenibilità e minore impatto ambientale.
Attività previste
L'opera è suddivisa in tre lotti funzionali.
Il primo lotto, situato interamente in territorio pugliese, si estende per circa 6,8 km e prevede la realizzazione del raddoppio ferroviario con adeguamenti infrastrutturali necessari per ottimizzare la circolazione dei treni. Il costo complessivo di questo intervento ammonta a 106 milioni di euro.
Il secondo lotto, che copre un tratto di 5,9 km nel territorio molisano tra Termoli e Campomarino, include il raddoppio ferroviario mediante interventi sui binari esistenti e la costruzione di nuove infrastrutture per migliorare la regolarità del servizio. In questa sezione, il progetto prevede l’utilizzo del sedime ferroviario già esistente senza necessità di ampliamento verso il mare. L'attuale binario della linea per Campobasso diventerà il futuro binario pari, mentre quello della linea Termoli-Lesina sarà il binario dispari. Il collegamento con Campobasso verrà comunque mantenuto attraverso un bivio a raso. Il terzo lotto, il più esteso con 18,2 km, si sviluppa tra Campomarino e Ripalta, attraversando sia il Molise che la Puglia. Questo tratto prevede la realizzazione di un nuovo tracciato in variante rispetto alla linea attuale, consentendo di superare le criticità infrastrutturali del percorso esistente. A partire da Campomarino, infatti, il tracciato ferroviario sarà completamente nuovo, mentre nella parte finale verrà ampliata la sede ferroviaria esistente per connettersi al primo lotto.
Nell’ambito del progetto, la Regione Molise ha avanzato una variante significativa per ridurre l’impatto ambientale e paesaggistico sul litorale. La proposta prevede lo spostamento del tracciato ferroviario verso l'interno, in modo da allontanarlo dalla costa e affiancarlo all’autostrada A14. Questo intervento mira a preservare le aree costiere e a garantire una migliore integrazione dell’infrastruttura nel territorio, limitando al minimo le interferenze con il paesaggio e i centri abitati. Il nuovo tracciato si svilupperebbe prevalentemente in galleria, in corrispondenza dei lotti 2 (Termoli-Campomarino) e 3 (Campomarino-Ripalta). Tale soluzione è stata fortemente sostenuta dagli enti locali, che hanno evidenziato i benefici in termini di minore impatto visivo e acustico, nonché di maggiore tutela del paesaggio costiero e della qualità della vita delle comunità locali.
Origine del progetto
Il progetto di raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Lesina, parte della linea Pescara-Bari, si inserisce tra gli interventi infrastrutturali strategici previsti dal D.Lgs. n. 163/2006, noto come Legge Obiettivo n. 443/2001. L’iter di approvazione del progetto ha seguito un percorso articolato, caratterizzato da passaggi amministrativi chiave e dal coinvolgimento di più soggetti istituzionali.
Le prime fasi risalgono al 2016, quando Italferr S.p.A., società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ha avviato la progettazione del raddoppio della tratta Ripalta-Lesina, primo lotto dell’intervento complessivo. Successivamente, il 22 dicembre 2017, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) ha approvato il progetto definitivo del primo lotto con la delibera n. 89, riconoscendone la pubblica utilità e permettendo così il passaggio alle fasi esecutive.
Nel 2019, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha presentato l’istanza per l’approvazione del progetto definitivo dei lotti 2 e 3, relativi alla tratta Termoli-Ripalta, avviando il necessario iter tecnico-amministrativo. Successivamente, il 25 marzo 2021 è stato stipulato il contratto per il lotto Ripalta-Lesina, mentre pochi giorni dopo, il 30 marzo 2021, è stata avviata la progettazione esecutiva, conclusasi il 21 dicembre 2021.
Un ulteriore passo cruciale è avvenuto il 24 giugno 2021, quando il Commissario Straordinario, ing. Roberto Pagone, ha approvato con l’Ordinanza n. 3 il progetto definitivo dei lotti 2 e 3 "Termoli-Ripalta", confermandone la pubblica utilità. Questo passaggio ha consentito di procedere con le successive fasi operative, culminate nella pubblicazione del bando di gara DAC.0238.2021 da parte di RFI il 3 dicembre 2021, per l’assegnazione dell’appalto dei lavori.
Nel luglio 2022, RFI ha annunciato l’inizio delle attività per la progettazione esecutiva del raddoppio ferroviario della tratta Termoli-Ripalta, con l’obiettivo di aprire i cantieri nel primo semestre del 2023. Infine, il 12 giugno 2023, il Raggruppamento Temporaneo di Imprese vincitore della gara ha
Il progetto ha coinvolto direttamente i Comuni di Termoli e Campomarino, territori attraversati dalla linea ferroviaria Adriatica e interessati dalle opere di raddoppio. Entrambi i Comuni hanno partecipato all’iter attraverso osservazioni e incontri istituzionali.
L’amministrazione comunale di Termoli ha sottolineato l’importanza del raddoppio ferroviario per migliorare la mobilità e l’accessibilità della città, nodo strategico per i trasporti tra Molise e Puglia. Tuttavia, ha sollevato preoccupazioni riguardo agli effetti del cantiere sulla viabilità urbana e sulla qualità della vita dei residenti. In particolare, sono state richieste soluzioni per ridurre l’impatto acustico e ambientale, nonché garanzie sulla tutela dell’accesso alla zona portuale e turistica.
Il Comune di Campomarino ha, invece, evidenziato la necessità di salvaguardare il tessuto urbano e agricolo del territorio dal rischio di essere penalizzato. Sono stati avanzati rilievi sull’impatto delle opere sulle aree agricole e sulle attività produttive, nonché richieste di misure compensative per ridurre eventuali disagi alla comunità. Relativamente all'intervento di altri soggetti, le fonti analizzate non specificano il diretto intervento di altri soggetti nel processo di definizione del progetto.
Soggetti Beneficiari
Il progetto di raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Ripalta avrà benefici su una vasta gamma di soggetti. In primo luogo, la cittadinanza in generale trarrà vantaggio da un sistema di trasporto più efficiente, che renderà il Molise meglio connesso, sia a livello regionale che nazionale. I pendolari e i viaggiatori quotidiani, come lavoratori e studenti, godranno di un servizio ferroviario più rapido, riducendo i tempi di percorrenza e migliorando il comfort dei viaggi. Inoltre, il settore economico, in particolare le imprese e gli operatori commerciali, avrà vantaggi significativi grazie alla maggiore capacità di trasporto merci, che renderà le operazioni logistiche più veloci e meno costose. Il progetto potrebbe avere effetti positivi anche sul settore turistico, con il miglioramento della connessione ferroviaria che renderà il Molise più accessibile ai turisti. I giovani e gli studenti, che si spostano per motivi di studio, vedranno una maggiore facilità negli spostamenti verso le università. Inoltre, il potenziamento della ferrovia favorirà anche coloro che supportano la mobilità sostenibile, grazie alla riduzione delle emissioni di CO2 derivanti dall’uso del trasporto su gomma.
Contesto
Il progetto di raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Lesina risponde all'esigenza decennale di potenziare il sistema dei trasporti nel territorio molisano e pugliese. Attualmente, questa tratta rappresenta l'unico tratto a binario unico dell'asse ferroviario Pescara-Bari, limitando la capacità e la regolarità del traffico. Il raddoppio consentirà di eliminare tale strozzatura, incrementando la frequenza dei treni, riducendo i tempi di percorrenza fino a 40 minuti tra Bologna e Bari e fino a 60 minuti verso Lecce, migliorando così la qualità del servizio e potenziando il trasporto merci.
L'intervento, che coinvolge i comuni di Termoli, Campomarino, Chieuti e Serracapriola, si inserisce nel Corridoio Plurimodale Adriatico dell'asse Bologna-Bari-Lecce-Taranto e si allinea a piani strategici nazionali e regionali come il Piano Regionale dei Trasporti 2022-2031 del Molise, il Patto per lo sviluppo del Molise, il Contratto Istituzionale di Sviluppo per la direttrice ferroviaria Napoli-Bari-Lecce-Taranto, il Programma Infrastrutture Strategiche, il Piano Operativo Infrastrutture e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo progetto contribuisce anche alla Strategia per le Aree Interne, riducendo l'isolamento e promuovendo lo sviluppo socio-economico delle aree interne molisane e pugliesi.
Il raddoppio della Termoli-Lesina è parte di un più ampio progetto di adeguamento e velocizzazione della direttrice Adriatico-Jonica, che include anche altri interventi sulla linea Pescara-Bari. Il progetto è finanziato attraverso diverse fonti, tra cui fondi UE, la Legge di Stabilità 2016, il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2014-2020 e fondi PNRR .
Avanzamento
Il raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Lesina, lungo 31 km, è diviso in due tratte con diverso stato di avanzamento.
Per la tratta Ripalta-Lesina (1° lotto), i lavori sono al 23,11% e termineranno nel primo trimestre del 2025. Il progetto esecutivo è stato approvato nell'agosto 2022, con la consegna dei lavori avvenuta nel settembre dello stesso anno.
Per la tratta Termoli-Ripalta (lotti 2 e 3), il contratto è stato stipulato nel giugno 2023 con il Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI), successivamente modificato per vicende legali. La progettazione esecutiva è stata suddivisa in due fasi: la Fase A è stata completata a giugno 2023, con inizio lavori a luglio, mentre la Fase B è stata approvata a marzo 2024, con consegna prevista per settembre 2024.
L’investimento complessivo è di 700 milioni di euro, con copertura finanziaria garantita, di cui 105,5 milioni per la tratta Ripalta-Lesina, anche tramite fondi PNRR. Tuttavia, l’aggiudicazione della tratta Termoli-Ripalta ha subito una revoca temporanea per un’interdittiva antimafia, poi sospesa dal TAR. Per accelerare i lavori, è stato nominato il Commissario straordinario Roberto Pagone ed è stato applicato il DL 152/2021 per semplificare le procedure.
Il progetto rientra nel PNRR e nel Contratto di Programma 2022-2026 tra MIT e RFI, con aggiornamenti monitorati dall’ANAC fino a giugno 2024.
Risultati
Al momento non sono disponibili risultati concreti e misurabili in termini di utilità ed efficacia del progetto, poiché i lavori sono ancora in corso. Tuttavia, si prevede che il completamento del raddoppio ferroviario porterà a miglioramenti significativi in termini di velocità, capacità, regolarità del traffico e riduzione dei tempi di percorrenza, contribuendo allo sviluppo infrastrutturale e alla competitività del territorio.
Punti di debolezza
Il monitoraggio ha evidenziato diverse criticità che hanno rallentato i lavori, tra cui ricorsi legali, ostacoli burocratici e problematiche legate a interdittive antimafia. L'azienda aggiudicataria del lotto Termoli-Ripalta ha ricevuto un'interdittiva antimafia, causando la sospensione temporanea dei lavori. Successivamente, è stato nominato un Commissario Straordinario per valutare la situazione. Il costo del progetto è aumentato significativamente, passando da 549 milioni di euro a circa 700 milioni di euro, con l'assegnazione dei lavori al Commissario Straordinario. Il finanziamento proviene anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). I lavori sono suddivisi in due lotti: il primo (Ripalta-Lesina, 8 km) con un valore di 106 milioni di euro, e il secondo (Termoli-Ripalta, 24,9 km) per 437 milioni di euro.
Un aspetto critico riguarda la scelta di installare barriere antirumore per una lunghezza di 12 km e un’altezza di 7,5 metri lungo il tratto compreso tra Termoli e Campomarino. Condividiamo le preoccupazioni manifestate dal Comitato "Cittadini in rete" di Termoli, che da circa vent’anni segue con attenzione l’evoluzione del progetto. Riteniamo che l’installazione di tali barriere determinerebbe un impatto negativo sotto molteplici aspetti: limiterebbe la visibilità sul mare, ridurrebbe il valore immobiliare delle abitazioni e delle attività commerciali, comprometterebbe il paesaggio urbano e costiero, alterandone l’estetica e la fruibilità. Queste stesse criticità sono state evidenziate dal Consiglio Comunale di Termoli, che il 22 aprile 2024 ha approvato all’unanimità un ordine del giorno volto a respingere l’installazione delle barriere previste da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e a sollecitare una revisione del progetto.
Punti di forza
Riteniamo che l'obiettivo principale del progetto di modernizzazione e potenziamento della linea ferroviaria Adriatica sia di fondamentale importanza, poiché tale intervento porterà evidenti ricadute positive sul tessuto economico e sociale della nostra regione.
La suddivisione del progetto in lotti funzionali (Ripalta-Lesina, Termoli-Campomarino, Campomarino-Ripalta) rappresenta, a nostro avviso, una scelta opportuna, in quanto consente una gestione più flessibile e mirata degli interventi, ottimizzando tempi e risorse. L'inclusione del progetto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è, inoltre, un elemento significativo, poiché garantisce la copertura finanziaria ed è indicativo della volontà istituzionale di accelerare la realizzazione dell'opera. Anche la nomina di un Commissario Straordinario conferma l'impegno politico nel perseguire tale obiettivo. Il monitoraggio costante da parte dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) è, infine, un elemento di garanzia per la trasparenza e il controllo pubblico dell'intera operazione, aspetti che riteniamo essenziali per la conclusione dell'opera entro tempi ragionevoli.
Rischi
Uno dei principali problemi potrebbe riguardare i possibili ritardi burocratici e legali che si potrebbero manifestare anche successivamente: nuove azioni legali potrebbero bloccare nuovamente i lavori, con il rischio di ulteriori sospensioni o modifiche.
Un altro fattore critico è legato alla legalità e alla sicurezza. L’interdittiva antimafia che ha colpito l’azienda aggiudicataria del lotto Termoli-Ripalta ha già causato problemi, e la possibilità che emergano nuovi provvedimenti simili potrebbe portare alla necessità di riassegnare gli appalti, con conseguenti ritardi e complicazioni.
Anche l’opposizione della cittadinanza e delle istituzioni locali rappresenta un aspetto da non sottovalutare. La decisione di installare le barriere antirumore tra Termoli e Campomarino ha già sollevato molte polemiche e, se non verrà trovata una soluzione condivisa, il rischio è quello di proteste e azioni legali da parte dei residenti, con un possibile ulteriore intervento delle autorità locali per modificare il progetto.
Un altro elemento di incertezza riguarda i costi. Il protrarsi dei lavori e le eventuali modifiche progettuali potrebbero far lievitare le spese oltre il budget previsto, rendendo necessaria una revisione dei finanziamenti. In un contesto economico già complesso, questo potrebbe portare a rallentamenti o, nella peggiore delle ipotesi, a blocchi operativi per mancanza di risorse.Dal punto di vista ambientale e paesaggistico, il tratto costiero tra Termoli e Campomarino è un’area particolarmente sensibile. Qualsiasi intervento infrastrutturale in questa zona deve rispettare vincoli precisi, e non è escluso che emergano nuove verifiche o restrizioni che potrebbero complicare ulteriormente la realizzazione dell’opera. Infine, la buona riuscita del progetto dipenderà anche dalla capacità di coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati.
Soluzioni e Idee
Per migliorare il progetto, riteniamo fondamentale attuare un monitoraggio costante dei lavori, così da individuare e risolvere tempestivamente eventuali criticità. Inoltre, è essenziale ascoltare le esigenze delle comunità locali e adottare misure adeguate per la tutela dell'ambiente durante l’esecuzione degli interventi. Un'opportunità da considerare potrebbe essere l'integrazione del progetto ferroviario con iniziative di riqualificazione urbana, in modo da armonizzare meglio l’infrastruttura con il contesto locale.
Per affrontare le preoccupazioni della cittadinanza termolese riguardo alla posa delle barriere antirumore, si potrebbero adottare soluzioni già sperimentate con successo in altre località. Tra queste, una possibile soluzione sarebbe l’interramento dei binari nei tratti più sensibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Il rumore generato dal traffico ferroviario verrebbe significativamente ridotto senza la costruzione di strutture invasive, garantendo così il benessere della popolazione locale e preservando l’estetica del territorio.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con altre tipologie di persone
- Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
- Intervista con i referenti politici
Le persone che abbiamo contattato e intervistato hanno avuto ruoli cruciali nel progetto del raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Ripalta, e provengono da diverse organizzazioni locali e regionali.
- Comune di Campomarino: Responsabile Ufficio Tecnico, dott. Martino Colucci; geometra Aldo Leccese; sindaco Vincenzo Norante
- Agronomo dell' impresa appaltante D'Agostino, dott. Donato Occhionero
- Consigliere regionale della Regione Molise, dott. Roberto Di Pardo
-Giornalista Antonella Salvatore
- Componente del Comitato Cittadini in rete, ing. Michele Cianci.
Non siamo riusciti ad intervistare rappresentanti del Comune di Termoli per indisponibilità.
Domande principali
Lunedì 17 febbraio 2025 - Intervista alla giornalista Antonella Salvatore -
1- Quali sono stati i principali ostacoli amministrativi affrontati durante il progetto di raddoppio della tratta Termoli-Lesina?
2- Qual è stato il ruolo delle amministrazioni locali e regionali nella gestione e supervisione di questo progetto infrastrutturale?
Giovedì 20 febbraio 2025 - Intervista al dott. Martino Colucci con intervento del sindaco Vincenzo Norante
1- In che modo la revoca dell'aggiudicazione e la successiva sospensione dell'interdittiva antimafia hanno influenzato l'avanzamento del progetto per la tratta Termoli-Ripalta?
2- Come ha influito l'aggiornamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) approvato a novembre 2023 sulle risorse destinate al raddoppio della tratta Ripalta-Lesina?
Giovedì 20 febbraio 2025 - Intervista al geometra Aldo Leccese
1- Ci sono state delle opposizioni da parte dei proprietari dei territori interessati al progetto?
2- Come stanno procedendo i lavori e quali soluzioni si stanno trovando per risolvere eventuali problematiche relative ai terreni o alle abitazioni coinvolte nel progetto?
Giovedì 20 febbraio 2025 - Intervista all'agronomo Donato Occhionero
1- Quali sono le principali misure di compensazione ambientale previste per il tracciato ferroviario che interferisce con la vegetazione e le alberature?
2- In che modo il nuovo tracciato ferroviario influenzerà gli habitat naturali, in particolare l'alveo del Biferno e le specie vegetali autoctone come i salici bianchi e i pioppi bianchi?
Venerdì 21 febbraio 2025 - Intervista al Consigliere regionale, Roberto Di Pardo
1 - Qual è il ruolo della Regione Molise nel progetto di raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Ripalta? Ci può spiegare quali azioni sono state intraprese per sostenere l’infrastruttura e quali benefici porterà alla mobilità locale?
2- Quali sono stati gli ostacoli principali che il progetto ha dovuto affrontare a livello amministrativo e burocratico? E come la Regione ha contribuito a superarli?
Mercoledi 26 febbraio 2025 - Intervista al componente del Comitato Cittadini in rete - ing. Michele Cianci
1 - Buongiorno, qual è la vostra posizione sul comitato cittadini e rete su questa installazione delle barriere? Secondo lei ci sono delle alternative valide oltre alle barriere per contrastare l'inquinamento acustico?
2 - Il Comitato ha valutato la possibilità di utilizzare tecnologie innovative, come i materiali fonoassorbenti integrati nel paesaggio, che potrebbero ridurre l'impatto acustico senza dover ricorrere a barriere così alte?
Risposte principali
Intervista Antonella Salvatore - giornalista di MyNews
Uno dei problemi principali riguarda la scelta del tracciato. Mentre la Puglia è riuscita a ottenere lo spostamento della linea ferroviaria verso l’entroterra, liberando la fascia costiera, il Molise non ha avuto la stessa possibilità. La motivazione principale è stata di natura economica: il costo per delocalizzare i 28 km di ferrovia molisana è stato considerato troppo elevato, mentre gli 8 km pugliesi sono stati ritenuti sostenibili e i lavori sono già in corso. A complicare ulteriormente la situazione sono stati i numerosi ostacoli burocratici. Nel corso degli anni, RFI ha ripresentato più volte progetti molto simili, senza apportare modifiche significative, e la Commissione VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) ha bocciato almeno quattro versioni della proposta. Inoltre, la comunità locale si è opposta all’installazione di barriere antirumore alte tra 7,5 e 8 metri, previste dal piano di RFI per ridurre l’inquinamento acustico. Tali strutture, però, avrebbero un impatto visivo e urbanistico significativo, peggiorando la qualità della vita dei residenti. A dimostrazione di questa forte opposizione, nell’aprile 2024, il Consiglio Comunale di Termoli ha approvato all’unanimità un ordine del giorno per respingere l’installazione delle barriere.
Intervento di Martino Colucci - Responsabile Ufficio Tecnico Comune di Campomarino
L'architetto Martino Colucci, coinvolto nel progetto dal 2015, ha chiarito che il Comune di Campomarino non è l’ente appaltante né quello decisionale, poiché il raddoppio della ferrovia è considerato un’opera strategica di interesse nazionale. Tuttavia, l’amministrazione locale ha partecipato al processo decisionale cercando di trovare la soluzione migliore per il territorio. Inizialmente, la decisione dello Stato era quella di procedere con il raddoppio nella sede ferroviaria esistente. Tuttavia, questa scelta presentava numerose criticità, sia dal punto di vista urbanistico, perché la ferrovia già divide in due il paese, sia sotto il profilo ambientale, poiché l’area attraversata è classificata come Sito di Interesse Comunitario (SIC). Per questo motivo, il Comune ha proposto di spostare il tracciato in parallelo all’autostrada, una soluzione che, dopo diverse valutazioni, è stata ritenuta la più vantaggiosa.
Colucci ha poi affrontato il tema delle problematiche legali e degli appalti, spiegando che RFI gestisce direttamente le gare, seguendo normative rigorose in materia di controlli antimafia. Per quanto riguarda il finanziamento dell’opera, ha sottolineato che le risorse erano già previste dalla finanziaria del 2015 e che eventuali aggiornamenti del PNRR non hanno comportato variazioni sostanziali nel progetto. Il compito del Comune è quello di vigilare sull’avanzamento dei lavori e garantire che vengano rispettati tempi e modalità di esecuzione previsti.
Intervento di Vincenzo Norante - Sindaco di Campomarino
Il sindaco di Campomarino, Vincenzo Norante, ha invece adottato un tono più politico e determinato, evidenziando la battaglia amministrativa condotta per evitare che il territorio subisse scelte imposte dall’alto. Ha raccontato che, per anni, il Molise non ha avuto voce in capitolo sulle decisioni infrastrutturali, ma questa volta l’amministrazione si è opposta con forza, riuscendo a far modificare il progetto. Norante ha spiegato che il piano iniziale prevedeva la creazione di un nuovo asse ferroviario che avrebbe occupato ulteriore suolo agricolo, danneggiando gli agricoltori locali. L’amministrazione ha quindi combattuto per tutelare la costa, i siti di interesse comunitario e gli ecosistemi protetti, come quelli del fratino e delle dune. Dopo una lunga battaglia, il Comune è riuscito a ottenere una revisione del progetto, evitando un ulteriore consumo di suolo. Infine, ha sottolineato l’importanza di continuare a vigilare sull’andamento dei lavori, affinché il progetto non subisca rallentamenti o venga abbandonato come accaduto per altre grandi opere in Italia.
Intervista a Aldo Leccese - Geometra del Comune di Campomarino
In una prima fase, abbiamo avuto un incontro con tutti i proprietari interessati al raddoppio. In quella fase, i tecnici della ferrovia hanno esposto tutto il progetto e ogni proprietario ha fatto le sue eccezioni o qualche osservazione di merito. Da quello che poi ho raccolto durante questo primo anno di lavoro, si può dire che i lavori stanno andando avanti tranquillamente. I lavori procedono. Si va avanti, magari ognuno metterà il proprio tutore per trovare una soluzione, quindi è un prezzo concordato, perché non si può bloccare un'opera del genere per un problema relativo a un terreno o una casa, magari. È chiaro che tutto verrà risolto, quindi so che tutto sta andando a buon fine.
Intervista a Roberto Di Pardo - Consigliere regionale
La Regione Molise, pur non avendo un ruolo diretto nel finanziamento dell’opera, partecipa ai tavoli tecnici e ha contribuito alla definizione del progetto, considerandolo un’infrastruttura strategica per la dorsale adriatica. Il potenziamento della linea ferroviaria permetterà un aumento del numero di treni in transito, migliorando la connessione tra nord e sud Italia e rendendo il territorio più attrattivo per le imprese. Un punto critico riguarda l’area di Petacciato, interessata da una frana tra le più vaste d’Europa, che crea un “collo di bottiglia” sulla linea ferroviaria. Il raddoppio della tratta consentirà di superare questa problematica e di potenziare il trasporto merci, un elemento essenziale per lo sviluppo economico della regione.
Di Pardo ha evidenziato come il progetto, pensato già nel 2001, abbia subito notevoli ritardi a causa della burocrazia e delle opposizioni ambientali. Ha sottolineato che, sebbene la tutela ambientale sia importante, è necessario trovare un compromesso tra la salvaguardia della natura e lo sviluppo infrastrutturale. Inoltre, ha evidenziato come il costo dell’opera sia passato da 253 milioni di euro a circa 700 milioni, un aumento dovuto ai ritardi e alle continue revisioni del progetto. Per quanto riguarda le preoccupazioni degli agricoltori e dei cittadini espropriati, ha chiarito che la legge prevede indennizzi e misure di compensazione. Ha citato il caso dei vitigni autoctoni della Tintilia, che hanno portato a una modifica del tracciato per evitare la distruzione di un patrimonio agricolo e culturale della regione. Di Pardo ha parlato della necessità di migliorare i collegamenti del Molise non solo sulla linea adriatica, ma anche verso l’entroterra. Ha menzionato progetti come l’elettrificazione della tratta Campobasso-Boiano e ha sollevato il dubbio sulla reale utilità dell’elettrificazione della linea Termoli-Campobasso, a causa del rischio di frane e della scarsa convenienza economica rispetto al trasporto su gomma. In alternativa, ha proposto di potenziare una rete ferroviaria turistica, simile a quella abruzzese, che valorizzi il patrimonio naturalistico e culturale del Molise, collegando Termoli con l’interno della regione.
Intervista a Michele Cianci, componente del Comitato Cittadini in rete
Le barriere antirumore, che dovrebbero raggiungere un’altezza compresa tra i 7,5 e i 12 metri, avrebbero un impatto fortemente negativo sul paesaggio urbano di Termoli. Oltre a compromettere la vista sul mare e sul borgo antico, contribuirebbero a una maggiore frammentazione della città, già divisa in due dalla ferrovia. In particolare, la viabilità locale ne risentirebbe notevolmente, con conseguenze sui principali punti di collegamento, come il ponte della Madonnina e il ponte dell'Università, rendendo ancora più difficoltosi gli spostamenti tra le diverse zone urbane.
Un’altra questione sollevata riguarda l’efficacia stessa delle barriere antirumore. Il Comitato, con il supporto di esperti, ha condotto studi che dimostrano come queste strutture non eliminino il rumore, ma lo spostino semplicemente più in là, senza risolvere realmente il problema. Inoltre, potrebbero addirittura peggiorare la situazione ambientale, trattenendo il calore e aumentando la concentrazione di particelle inquinanti nell’aria.
Di fronte a questi problemi, il Comitato si è detto fortemente contrario all’installazione delle barriere e ha proposto delle alternative che potrebbero garantire una migliore qualità della vita per i cittadini. Una delle soluzioni più interessanti è la copertura del tratto ferroviario urbano, che permetterebbe di ridurre il rumore e, allo stesso tempo, di creare nuovi spazi pubblici, come parcheggi, aree verdi e zone pedonali. Un’altra ipotesi, seppur più complessa e costosa, è quella di decentrate la stazione ferroviaria, prendendo spunto dall’esperienza di Vasto, dove lo scalo ferroviario è stato spostato in una zona più esterna. Infine, è stato suggerito l’utilizzo di tecnologie innovative per la riduzione dell’inquinamento acustico, come binari meno rumorosi e materiali fonoassorbenti, che potrebbero limitare il disturbo senza bisogno di barriere visivamente impattanti.
Cianci ha poi espresso una critica nei confronti di RFI, sottolineando come l’ente continui a riproporre lo stesso progetto nonostante le numerose bocciature da parte della Commissione VIA e le opposizioni della comunità locale. Ha inoltre evidenziato come altre città, come alcune località delle Marche e dell’Abruzzo, siano riuscite a modificare i progetti ferroviari ottenendo soluzioni più adeguate al contesto territoriale.
Secondo il Comitato, è necessario che le istituzioni locali e regionali si facciano portavoce delle istanze dei cittadini e lavorino per trovare una soluzione che tenga conto delle reali esigenze del territorio. Se le amministrazioni non si faranno carico di questa battaglia, sarà fondamentale che i cittadini stessi si mobilitino per difendere la vivibilità e l’identità della loro città.