REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
ASL 7 CARBONIA RISTRUTTURAZIONE E MESSA IN SICUREZZA DEI PRESIDI OSPEDALIERI DELLA PROVINCIA DI CARBONIA-IGLESIAS - BLOCCO OPERATORIO, RIANIMAZIONE, TERAPIA INTENSIVA, E PRONTO SOCCORSO P.O. CTO DI IGLESIAS

Inviato il 6/02/2025 | Di 4B INF Asproni-Fermi Iglesias

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

Il progetto prevede la ristrutturazione di alcuni reparti del CTO di Iglesias, tra questi il blocco operatorio, il pronto soccorso e la terapia intensiva. Si tratta di un progetto articolato in 5 interventi, che è partito nel 2012 e non è ancora completamente concluso. A nostro parere è molto importante perché una delle priorità per il benessere di un territorio e dei cittadini, è avere delle strutture ospedaliere efficienti e funzionali, soprattutto vista la situazione della sanità pubblica del Sulcis-Iglesiente.
Negli ultimi decenni la sanità del Sulcis-Iglesiente è stata progressivamente smantellata per differenziare i ruoli dei presidi ospedalieri di tutta la provincia, favorendo così gli ospedali di Cagliari e il Sirai di Carbonia. Anni fa Iglesias era dotata di tre ospedali di importanza regionale: il Santa Barbara, che aveva reparti di medicina e chirurgia, il Crobu, destinato alla pediatria e chirurgia pediatrica, e il CTO che era destinato alle patologie ortopediche.
In particolare la nascita del CTO risale al periodo del dopoguerra. Tra le due guerre mondiali del ‘900, dopo la guerra d'Etiopia, poiché l'Italia doveva dotarsi di una propria fonte di energia anche attraverso lo sviluppo di bacini carboniferi come quello del Sulcis. Ma nelle miniere gli incidenti sul lavoro erano frequenti. Nel 1946, l'INAIL inaugurò l'Ospedale CTO di Iglesias per costituire un avanzato "Trauma Center" dove venivano trattati tutti i tipi di trauma: dalle fratture dello scheletro alla rottura di milza e fegato, fino ai traumi cranio-encefalici. Si trattava di una traumatologia a 360 gradi.
Il Governo decise che negli ospedali minerari di Iglesias e Carbonia dovessero operare i migliori chirurghi traumatologi del Paese, e così avvenne fino a pochi decenni fa, quando l'unificazione delle ASL nella Regione Sardegna, ha fatto perdere il ruolo di primaria importanza che la struttura aveva nell'isola.

Attività previste

Le attività previste sono la ristrutturazione del blocco operatorio, della terapia intensiva, e del pronto soccorso; i tempi previsti sono i seguenti: per l'inizio del progetto il 27/10/2015, invece per la fine del progetto il 20/02/2024. Il progetto complessivo prevedeva la ristrutturazione di diversi reparti e l'acquisto di nuove attrezzature tecnologiche.
Per quanto i lavori non siano completamente terminati, il blocco operatorio e il pronto soccorso risultano completati e in funzione.

Origine del progetto

L'inizio del progetto è avvenuto nel 2012 quando la Regione Sardegna ha individuato la necessità di intervenire in diversi presidi ospedalieri per aggiornali e migliorare l'offerta sanitaria data alla popolazione. Il primo riferimento normativo è la delibera CIPE n. 93/2012. In particolare, nel caso del CTO di Iglesias furono proposti dall'ASL7 alcuni progetti contrassegnati con le lettere: A,B,C,D,E, che riguardavano la ristrutturazione e l'aggiornamento dell'attrezzatura di diversi reparti del CTO. In particolare l'intervento B (Asl 93-12-22 - Blocco Operatorio, tipologia edilizia, Importo di
finanziamento € 3.281.579,30) e l'intervento C (Asl 93-12-22 reparti di Emergenza Rianimazione e Pronto Soccorso, tipologia edilizia, Importo di finanziamento € 2.200.000,00) sono completati, mentre quello di cui ci siamo occupati nel monitoraggio è il D (Asl 93-12-22 D relativo
all'allestimento tecnologico del Blocco Operatorio, Rianimazione Terapia Intensiva e Pronto soccorso) per un importo di € 5.000.000,00.
Il soggetto programmatore risulta quindi la Regione Sardegna, i soggetti attuatori sono l'ARES e la ASL 7 del Sulcis, il beneficiario l'ASL 7 del Sulcis.

Soggetti Beneficiari

Questo progetto potrà essere utile a tutti i cittadini del territorio del Sulcis-Iglesiente in quanto vedranno migliorati i servizi erogati dai presidi sanitari.
Nello specifico, da quanto emerge dalle nostre ricerche sulla distribuzione della popolazione nel territorio interessato, abbiamo riscontrato che l’età media della popolazione dal 2010 al 2022 è aumentata e sta tutt’ora aumentando, quindi l’importanza di un ospedale funzionale appare più elevata rispetto al passato.
Inoltre, gli operatori sanitari potranno lavorare in strutture più moderne e più organizzate, rendendo il proprio lavoro più efficace ed efficiente.
Nel link di seguito si possono osservate i dati da noi raccolti sull'analisi della distribuzione della popolazione del Sulcis Iglesiente per comprendere quali e quanti siano i possibili utenti dell'ospedale CTO:
https://infogram.com/infographic-modern-1h7v4pdx0mm984k

Contesto

Il progetto è stato necessario a causa dell'obsolescenza delle strutture e dell'attrezzatura sanitaria, ed è finalizzato al miglioramento dell'organizzazione della struttura.
Il territorio del Sulcis-Iglesiente, è tra i più poveri e disagiati dell'Italia, la sua composizione anagrafica vede una decrescita della popolazione e un suo progressivo invecchiamento. Pertanto risulta estremante importante garantire ai cittadini i servizi indispensabili per il loro benessere.
Come descritto in precedenza, il progetto è articolato in più interventi finalizzati all'ammodernamento dell'intero presidio ospedaliero.

Avanzamento

Il progetto risulta ancora incompleto per quanto riguarda gli acquisti dei dispositivi tecnologici, nonostante ciò il blocco operatorio ,la terapia intensiva risultano complete e in funzione.
Le informazioni sono state fornite dai due dirigenti della ASL 7, Dottoressa Alberti e Dottor Piergianni.

Risultati

La parte del progetto completato, cioè la ristrutturazione del blocco operatorio e del pronto soccorso ha dato ottimi risultati in termini di utilità ed efficacia.
La terapia intensiva del CTO è tuttavia inutilizzata a causa della mancanza del personale preposto, pertanto, per questioni organizzative, i servizi di terapia intensiva vengono erogati a Carbonia.
In questi anni si sta procedendo ad una riforma sostanziale degli ospedali della Sardegna, per cui l'Ospedale CTO diventerà un Ospedale di Comunità destinato agli interventi medici programmati, di minor urgenza e meno complessi, che funzionerà prevalentemente durante la settimana lavorativa, mentre l'Ospedale principale destinato alle emergenze e agli interventi più complicati sarà il Sirai di Carbonia.
(fonte: intervista ai due dirigenti ASL)

Punti di debolezza

Negli anni le strutture sanitarie hanno evidenziato dei problemi col personale, oggi il personale in attività risulta insufficiente per gestire le strutture stesse. Questo determina lunghe attese per usufruire del servizio sanitario. Infatti spesso non vengono rimpiazzati gli operatori che vanno in pensione, e anche quando vengono banditi i concorsi per le assunzioni, non si presentano abbastanza candidati. Questo avviene perché molti operatori non vogliono lavorare nel Sulcis, ma preferiscono restare nelle grandi città come Cagliari e Sassari.

Punti di forza

Questo progetto ci ha fatto riflettere sul grande impatto che può avere una struttura ospedaliera efficiente, moderna e funzionale sulla popolazione del Sulcis. Il monitoraggio ci è stato utile per capire il funzionamento del sistema sanitario in Sardegna.

Rischi

La mancanza di lavoratori in numero sufficiente e la cronica mancanza di finanziamenti statali necessari per far funzionare il presidio sanitario, potrebbero causare il mancato sfruttamento della struttura al massimo delle sue potenzialità.

Soluzioni e Idee

Miglioramenti della gestione stessa delle risorse in possesso alla sanità sarda. In questi giorni il consiglio regionale sta discutendo sulla riforma del servizio sanitario regionale e quindi speriamo che trovino una modalità diversa per garantire il diritto alla salute degli utenti.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)

Abbiamo intervistato 2 dirigenti dell' ASL7 del Sulcis, la dottoressa Alberti e il Dottor Piergianni, ed abbiamo contattato l'Ingegner Dessi dell' ARES che intervisteremo a breve. Con loro abbiamo scoperto che a decorrere dal 1° gennaio 2022 la sanità in Sardegna è gestita da:
- ARES (Azienda Regionale della Salute) Sardegna la cui attività è finalizzata a supportare le altre Aziende sanitarie regionali nella produzione di servizi sanitari e socio-sanitari, svolge diverse funzioni in maniera centralizzata ad esempio:
coordinamento dell’Assessorato regionale competente in materia di sanità;
gestione economica e organizzativa del personale, procedure di selezione e concorso del personale del Servizio sanitario regionale
gestione delle infrastrutture di tecnologia informatica, connettività, sistemi informativi e flussi dati in un’ottica di omogeneizzazione e sviluppo del sistema ICT
- le ASL (Aziende Sanitarie Locali), ad es., quella che è interessata al nostro progetto è la ASL n. 7 del Sulcis.

Domande principali

Prima domanda: I lavori non sono stati conclusi nei tempi previsti (il termine indicato era il 20/02/2024). Quali sono le motivazioni di questo ritardo? Seconda domanda : Dopo la ristrutturazione, i cittadini hanno visto un miglioramento tangibile nei servizi sanitari o non c'è stato cambiamento significativo?
La domanda è stata posta a entrambi i dirigenti del ASL7..

Risposte principali

-Prima risposta: Abbiamo scoperto che il progetto analizzato non è di competenza dell' ASL7, ma di un' azienda che gestisce la salute della Regione Sardegna parallelamente a essa, l' azienda in questione ARES(Azienda Regionale della Salute) è stata contattata, ora attendiamo le risposte dell'Ing Dessi referente di ingegneria clinica dell'ARES, che si è resa disponibile a cercare per noi tutte le informazioni necessarie e fornircele in un prossimo incontro.
-Seconda domanda: Chiunque ha usufruito dei servizi ha notato in miglioramento, questo da parte non solo dei pazienti ma anche da parte dei lavoratori della struttura.