REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
'I.T.I.A. C04 - RETE ATTIVA' - PIEDIMONTE
Inviato il 13/02/2025 | Di Studenti della classe terza CS
Cosa abbiamo scoperto
Obiettivi del progetto Tweet
Il progetto 'I.T.I.A. C04 - RETE ATTIVA' - PIEDIMONTE fa parte del programma POR FSE Campania, finanziato dall'Unione Europea. Mirava ad attuare misure di contrasto alla povertà sostenendo persone e famiglie svantaggiate sulla base di tre azioni: AZIONE A-servizi di supporto alle famiglie, AZIONE B-percorsi di empowerment, AZIONE C-tirocini finalizzati all'inclusione sociale, attraverso la creazione di un Centro di Inclusione Sociale i cui obiettivi erano i seguenti:
-informare le famiglie su servizi e risorse del territorio;
-promuovere il benessere delle famiglie sostenendo l'acquisizione delle competenze genitoriali;
-favorire lo sviluppo delle risorse della comunità e la costruzione di reti di relazione tra le persone;
-potenziare i servizi territoriali e specialistici al fine di prevenire il disagio familiare, soprattutto dei bambini;
-promuovere accoglienza e solidarietà;
-consentire l'acquisizione di qualifiche professionali ai cittadini in condizioni di svantaggio e favorirne l'inserimento nel mercato del lavoro.
Attività previste
Il progetto è iniziato il 05/03/2020 e si è concluso il 30/06/2023 a causa di alcuni ritardi nei pagamenti, perché da programma si sarebbe dovuto concludere il 05/09/2022. Durante i tre anni di attività, sono state realizzate attività specifiche negli ambiti corrispondenti alle tre azioni. L'Azione A è stata suddivisa in 6 attività principali:
-sostegno alla genitorialità, al fine di supportare i genitori nell'educazione dei figli e di migliorare il rapporto fra questi;
-Laboratori di Educativa Territoriale, uno spazio didattico pluridisciplinare per promuovere lo sviluppo formativo, umano e sociale del minore;
-servizio di assistenza domiciliare socio-educativa per minori, finalizzato a migliorare la qualità delle relazioni familiari e sociali dei minori in stato di disagio;
-incontri mensili con i genitori destinatari degli interventi, per raccogliere proposte e problemi;
-laboratori di educativa territoriale, svolti per un totale di 59 ore in ambito educativo, scolastico, sportivo, ludico e laboratoriale;
-progetto del "buon vicinato", che consisteva essenzialmente in compiti di accompagno, compagnia e sostegno amicale da parte dei vicini che potevano prendervi parte su base volontaria.
L' Azione B prevedeva, invece, corsi di formazione di terzo livello EQF per le qualifiche di pasticciere e pizzaiolo. I corsi sono durati complessivamente 600 ore l'uno, suddivise in 360 ore di lezioni teoriche e 240 ore di tirocinio con una paga lorda di 8,15€ l'ora per un totale di 6 mesi.
L'Azione C, infine, mirava a organizzare dei tirocini presso Enti ed imprese locali con una durata di 7 mesi e un'indennità mensile lorda pari a 500€.
Origine del progetto
Il progetto fa parte del programma P.O.R. CAMPANIA FSE 2014-2020, asse II obiettivi specifici 6-7, azioni 9.1.2-9.1.3-9.2.1-9.2.2, ed è stato approvato con il decreto dirigenziale numero 191 del 22/06/2018 (DGR n. 317 del 31/05/2017). Per quanto riguarda l'Azione A, essa era finalizzata a fornire servizi di supporto, nell'ambito educativo e relazionale, a 23 famiglie con minori in stato di disagio grazie alla collaborazione di 8 assistenti sociali, ed era coordinata dall'Agorà Soc. Coop. Sociale Onlus s.a.s. di Aversa. Al termine delle attività tutti gli obiettivi sono stati portati a termine con successo, infatti molti beneficiari hanno chiesto di collaborare nuovamente con gli assistenti sociali assegnatogli. L' Azione B è stata, invece, messa in atto in collaborazione con l'Istituto Alberghiero "IPSEOA E.V. Cappello" di Piedimonte Matese. In questo caso solo una parte dei richiedenti ha potuto prendere effettivamente parte alle attività, come dichiarato dall'ex DSGA dell'Istituto Alberghiero, specificando che, a fronte di 50 richiedenti, solo 16 sono stati selezionati per partecipare al corso percependo l'indennità, mentre altri 14 hanno conseguito l'esame finale e ricevuto l'attestato senza un ritorno economico. L'Azione C, infine, è stata attuata in partnership con le società "SCF Servizi Consulenza Formazione-Centro Studi-Impresa sociale s.a.s" e "C.F.C. Federterziario Caserta" e rivolta a 52 persone in difficoltà o disabili che non riuscivano a intraprendere un'attività lavorativa. Tuttavia, i dati fornitici dal comune evidenziano che, nonostante le numerose richieste, l'Azione non è mai stata messa in atto, perché nessun'azienda locale ha voluto collaborare accogliendo i tirocinanti: a causa di ciò, i 208.000€ stanziati sono stati persi. Parte dei fondi sono stati utilizzati anche per gestire le strutture previste dal progetto stesso, come il Centro Territoriale di Inclusione, che ha monitorato le attività progettuali e che ha sede nel Comune di Piedimonte Matese, capofila dell'Ambito territoriale C04, e sedi distaccate in 31 comuni associati, al fine di coinvolgere tutti i cittadini a cui era rivolto il progetto. Inoltre, la dott.ssa D'Amico Emilia ha riferito che, per informare il maggior numero di persone possibili, l'attività è stata pubblicizzata sui social, per le strade dei paesi coinvolti attraverso cartelli pubblicitari e tramite alcuni incontri esplicativi con la cittadinanza, che, nell'ambito dell'Azione A, sono stati ri-organizzati in itinere per permettere ai partecipanti di confrontarsi direttamente con gli esperti.
Soggetti Beneficiari
I soggetti che hanno preso parte alle tre Azioni sono al 90% residenti a Piedimonte Matese e il restante 10% proviene da 31 comuni limitrofi appartenenti al bacino dell'alto casertano. In generale, il progetto ha sicuramente apportato un vantaggio alla comunità, soprattutto per quanto riguarda gli interventi degli assistenti sociali: chi vive bene nel contesto famiglia, quasi sicuramente vivrà bene anche nel contesto società. Dalla testimonianza dell'ex DSGA, sono chiare, però, anche le difficoltà che ci sono state in corso d'opera: spesso non è stato facile, afferma, garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche, perché capitava che alcuni partecipanti disturbassero insistentemente la lezione oppure che non si presentassero, rendendo, quindi, anche complicato verificare il numero di ore di presenza da retribuire e soprattutto che queste fossero effettivamente abbastanza per ricevere l'attestato finale. Ad ogni modo, nonostante le difficoltà, si può comunque considerare il progetto come un valido supporto alla comunità, soprattutto se le attività messe in atto avessero tenuto conto anche delle categorie di partecipanti (donne, stranieri, ecc.) programmando interventi specifici per ciascuna di esse e non solo per fasce di reddito e di età come avvenuto.
Contesto
Le azioni messe in atto hanno tenuto conto delle caratteristiche territoriali della zona in cui operano: essa ha una superficie molto vasta e non facilmente percorribile a causa della sua natura montuosa; ciò comporta una scarsa densità abitativa complessiva e una struttura economica molto frammentata e incentrata prettamente sul commercio, l'artigianato e l'agricoltura. Sulla base di queste considerazioni, si è evidenziata nella programmazione del progetto l'importanza della famiglia e delle reti sociali, al fine di far fronte ai bisogni dei cittadini; pertanto il Centro Territoriale di Inclusione è gestito in stretta collaborazione con gli sportelli sociali e con il servizio sociale professionale di tutti i Comuni associati.
Avanzamento
Il progetto risulta concluso, anche se non tutte le tre Azioni previste nel piano iniziale sono state portate a termine: infatti, dai dati raccolti nell'intervista alla responsabile di piano del comune di Piedimonte Matese, dott.ssa Emilia D'Amico, emerge che l'Azione C non è stata mai messa in atto perché nessun'azienda locale ha voluto ospitare i tirocinanti, causando anche la perdita dei 208.000€ previsti dai finanziamenti. Attualmente, però, il progetto è stato riproposto e attende di essere approvato dalla regione.
Risultati
In generale l'intervento è stato utile, soprattutto per quanto riguarda l'Azione A, infatti, dalle interviste ci perviene che molte delle persone che ne hanno usufruito hanno richiesto di ripresentare il progetto e di lavorare di nuovo con gli stessi assistenti sociali. Riscontro meno positivo ha avuto invece l'Azione B, poiché solo tre alunni hanno poi trovato lavoro; e ancora meno l'Azione C, che non è proprio stata realizzata. Pertanto, in generale, il progetto monitorato ha apportato benefici ai partecipanti e alla comunità, ma non bisogna negare che, in itinere, ci sono stati numerosi intoppi, anche nell'accedere ai fondi: ecco perché le attività si sono concluse dieci mesi dopo rispetto alla data programmata inizialmente.
Punti di debolezza
Guardando agli aspetti negativi del progetto, ne abbiamo individuati vari, che ora analizzeremo.
Innanzitutto, a livello organizzativo, il comune non si è accordato con delle aziende private
che potessero accettare i tirocinanti che hanno aderito all’azione C, portando così all’abbandono di quest’ultima.
Durante l’attuazione del progetto, per quanto riguarda l’azione B, sono stati riscontrati problemi riguardanti la frequenza dei partecipanti alle lezioni. Noi crediamo che questo sia dovuto al fatto che i partecipanti non siano stati sufficientemente coinvolti nelle lezioni o che non abbiano pienamente compreso l’importanza di queste nella loro formazione.
Infine, crediamo che gli obiettivi prefissati siano stati solo parzialmente raggiunti, in quanto solo una minima parte di coloro che hanno conseguito l’attestato di partecipazione al corso hanno poi trovato lavoro in quel settore.
Punti di forza
Si sono riscontrati risultati estremamente positivi soprattutto per quanto riguarda la prima parte del progetto, l’Azione A. L’obiettivo dell’azione era quello di dare supporto alle famiglie con minori in stato di disagio e, come ci racconta la responsabile della gestione dei fondi che abbiamo intervistato, i beneficiari sono stati molto soddisfatti dei servizi offerti, tanto che alcuni di loro hanno richiesto un ulteriore supporto da parte degli stessi assistenti che gli erano stati assegnati precedentemente. Nonostante varie criticità, anche coloro che hanno partecipato alle lezioni previste per l’azione B ne hanno tratto beneficio, visto che sono ora in possesso di un attestato che li può aiutare a trovare lavoro nell’ambito della ristorazione.
Rischi
Il progetto ha operato in un territorio dove le disponibilità d'impiego sono basse e dunque ci si ritrova di fronte a una situazione in cui la domanda è nettamente superiore all'offerta. Bisogna considerare, inoltre, che a causa dell'inefficienza della rete di trasporto pubblico locale, risultava e risulta tutt'ora difficile e sempre più costoso spostarsi da un comune all'altro, quindi chi non può permettersi un proprio mezzo di trasporto si ritrova ancora di più in una posizione di svantaggio.
Soluzioni e Idee
Per aumentare l'efficacia del progetto, si potrebbe potenziare il sistema di trasporto pubblico e offrire delle agevolazioni economiche ai partecipanti che devono spostarsi al di fuori del proprio comune di residenza; oppure invogliare le aziende locali ad assumere di più, nei limiti del possibile, organizzando magari degli eventi in collaborazione con le istituzioni pubbliche.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con altre tipologie di persone
- Intervista con i referenti politici
Abbiamo realizzato e registrato un’intervista alla dottoressa Emilia D’Amico, responsabile della gestione e rendicontazione dei fondi comunitari europei per l’associazione d’ambito e responsabile di piano, che ha quindi lavorato per conto del comune di Piedimonte Matese. Alcune informazioni aggiuntive ci sono state inoltre date dall’ex DSGA dell’istituto alberghiero di Piedimonte.
Domande principali
QUALI SONO LE PROBLEMATICHE RISCONTRATE NELLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO? (Dott.ssa Emilia D'Amico, responsabile della gestione e rendicontazione dei fondi comunitari europei per l’associazione d’ambito e responsabile di piano)
AVETE RICEVUTO DEI FEEDBACK DAI BENEFICIARI DEL PROGETTO? (responsabile della gestione e rendicontazione dei fondi comunitari europei per l’associazione d’ambito e responsabile di piano).
Risposte principali
Le problematiche sono state riscontrate principalmente nell’ambito amministrativo,ovvero nel trovare aziende disponibili nel realizzare i corsi di formazione.
Sono stati riscontrati dei feedback positivi sia nell’ambito dell’azione A che nell’azione B. Per quanto riguarda l’azione A le famiglie interessate hanno riscontrato esiti positivi dal lavoro effettuato dall’operatore tanto da provare a richiedere lo stesso operatore. Per quanto riguarda l’azione B tre partecipanti hanno reso noto il loro successo lavorativo.
Per riposte più complete si rimanda all'intervista allegata.