REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
ADI

Inviato il 20/02/2025 | Di ADIuvare | @ADI_uvare_

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

Il progetto ADI ha l’obiettivo di portare assistenza sanitaria direttamente a domicilio per pazienti allettati, principalmente anziani over 65, ma anche bambini. I due obiettivi principali sono: Portare l'ospedale a casa delle persone allettate; Evitare le ospedalizzazioni improprie, riducendo i costi sanitari.

Attività previste

Le attività previste includono l’assistenza sanitaria domiciliare, con un team multidisciplinare composto da medici, infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, psicologi e assistenti sociali. Dal 2005 è stata introdotta la SVAMA, una scheda di valutazione
compilata dal medico di famiglia, dall' infermiera e dall' assistente sociale del comune, che riassume tutte le informazioni utili a descrivere, sotto il profilo sanitario e socio-assistenziale le condizioni del paziente.

Origine del progetto

L’idea di un servizio di assistenza domiciliare nasce nel 1978, grazie all'unificazione del Sistema Sanitario Nazionale, con la legge 883/1978, che introduce un sistema universale, pubblico e gratuito di assistenza sanitaria . In particolare, la suddetta legge con la decentralizzazione ha trasferito molti poteri alle regioni, affinché potessero organizzare i servizi sanitari in modo da rispondere alle esigenze locali. La legge 883/1978, quindi, è stata determinante per la successiva evoluzione dei diritti delle persone con disabilità, integrandosi con altre normative e progetti come l'ADI. Nelle regioni più sviluppate del nord Italia, ad esempio, come Toscana, Lombardia e Veneto, è nato inizialmente il CDU (Cure Domiciliari Infermieristiche). In seguito il CDU si è ampliato anche nelle altre regioni italiane fino al 2005. L'implementazione dell' ADI come la conosciamo oggi si è sviluppata con il D.Lgs. 502/1992, che ha riorganizzato il SSN e dato maggiore enfasi ai servizi territoriali, tra cui l'assistenza domiciliare. Più specificamente, la Legge 328/2000 ha definito l'integrazione dei servizi sociali con quelli sanitari, dando maggiore rilievo all' ADI.

Soggetti Beneficiari

I beneficiari sono principalmente gli anziani over 65 allettati, ma anche i bambini in condizioni simili. Il servizio permette loro di ricevere cure mediche a domicilio, migliorando la qualità della vita e riducendo le ospedalizzazioni.

Contesto

Il progetto ADI nasce per rispondere al bisogno di assistenza sanitaria domiciliare per pazienti non autosufficienti, riducendo i ricoveri ospedalieri non necessari e i costi sanitari. Si inserisce in un sistema di assistenza territoriale gestito dalle ASP provinciali, che coordinano sia l’assistenza domiciliare che quella ospedaliera. Licata è un territorio che presenta anche alcune sfide in ambito sanitario e sociale. La distribuzione della popolazione spesso concentrata in aree periferiche e rurali, rende particolarmente rilevante la necessità di un'assistenza sanitaria territoriale e domiciliare efficace. In questo contesto, l'implementazione del progetto ADI a Licata rappresenta un passo importante per garantire una risposta tempestiva alle esigenze di salute dei pazienti non autosufficienti, che necessitano di cure continue, ma che non richiedono il ricovero ospedaliero. L' obbiettivo è, quindi, quello di migliore la qualità della vita dei pazienti, evitando spostamenti frequenti e riducendo la pressione sui presidi sanitari locali.

Avanzamento

Sulla base delle informazioni raccolte a seguito dell' intervista con il dottore Curella, sappiamo che il progetto è attualmente in fase di sviluppo per riuscire a soddisfare, entro il 2026, l'11% della popolazione che necessita di assistenza. Al momento la stima in percentuale delle cure compiute é del 7% circa.

Risultati

Sulle base dell'intervista al dottore Curella, possiamo affermare che il progetto è ancora in corso. Uno dei risultati parziali ottenuti dal progetto è senza dubbio il risparmio economico, poiché curare un paziente nella sua abitazione rispetto che in una struttura ospedaliera implica una spesa minore .

Punti di debolezza

Un punto di debolezza del progetto monitorato è senza dubbio il fatto che l'ADI non riesce a prestare assistenza al 100% della popolazione che necessita cure, bensí si pone come obiettivo solamente l'11%.

Punti di forza

Il punto di forza da valutare positivamente è sicuramente il confort del paziente, che non é costretto a spostarsi e ad abbandonare la sua quotidianità,ma puó ricevere le cure necessarie direttamente nella propria abitazione .

Rischi

Un possibile rischio futuro a cui va incontro il progetto monitorato è il mancato raggiungimento dell'11% della popolazione che necessita assistenza entro il 2026.

Soluzioni e Idee

Una soluzione che si potrebbe proporre per il raggiungimento dell'obiettivo finale del progetto è di impiegare un maggior numero di personale,cosí da erogare piú servizi al fine di soddisfare una maggiore percentuale della popolazione che necessita assistenza.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento

La persona intervistata è il dottore Pietro Curella, dottore dirigente medico e consulente di tutti i servizi erogati dal servizio sanitario di Licata

Domande principali

Principali 2 domande poste al dottor Curella
"Quando nasce l"ADI"? "
"Chi sono i beneficiari?"

Risposte principali

"Nel 1978 vennero unificati i sistemi sanitari di piú regioni e nelle zone piú sviluppate nasce il CDU (cure domiciliari infermieristiche). Nel 2005 il CDU venne trasformato in ADI".

"A beneficiare del servizio ADI sono gli anziani over 65 allettati o persone (anche bambini) impossibilitati a recarsi nelle strutture ospedaliere ."