REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
LA CASA DI JONAS - RISTRUTTURAZIONE DI UN EDIFICIO DA ADIBIRE AD ATTIVITA' SOCIO-ASSISTENZIALI IN LOCALITA' PACEVECCHIA

Inviato il 22/02/2025 | Di JONAS.US

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

Il tema del progetto monitorato riguarda l'inclusione sociale e la salute e, in particolare, le infrastrutture realizzate grazie ai finanziamenti comunitari nella nostra città. L'intervento, oggetto del monitoraggio, è la realizzazione di un presidio sanitario per accogliere persone fragili, in un contesto protetto, ma anche per garantire un ambiente sicuro alle persone con disabilità, e nello specifico ai bambini e ai ragazzi autistici, per i quali la disabilità tende a peggiorare e l'invecchiamento progressivo dei genitori non garantisce accudimento e cura. L'intento del Team JONASUS è comprendere se la ristrutturazione dell'edificio, conosciuto come La Casa di Jonas e sito al quartiere Pacevecchia di Benevento, destinato ad attività poliambulatoriali e assistenziali, in particolare a persone con disabilità (anche con necessità di sostegno elevato o molto elevato) e malati di Alzheimer, abbia realmente portato benefici alla comunità, in termini di miglioramento della qualità della vita, dell'accessibilità e dell'inclusione.

Attività previste

La posizione panoramica e decentrata e l’assenza di barriere architettoniche sono apparse favorevoli per una piena fruibilità della struttura e per l’insediamento di servizi poliambulatoriali ed assistenziali. Nel progetto sono stati previsti anche spazi esterni per attività culturali, per il tempo libero e per l’implementazione di servizi di telemedicina rivolti, in particolare, alla teleriabilitazione, con erogazione di interventi riabilitativi attraverso le reti di telecomunicazione ed internet, e/o al teleconsulto, con visite medico curante/paziente mediante sistemi di video-conferenza. L’intervento di ristrutturazione è stato anche finalizzato alla realizzazione di appartamenti per persone con disabilità, da coinvolgere in progetti innovativi e sperimentali di convivenza assistita. Attualmente, tuttavia, come emerso dalla visita di monitoraggio, la struttura è utilizzata solo per ospitare, al piano terra, il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell'Azienda Sanitaria Locale di Benevento, alla quale il Comune ha dato in comodato modale l'immobile; mentre, il primo piano e quello sovrastante risultano ancora incompleti all'interno e inutilizzati. Inoltre, dall'intervista al RUP Settore Urbanistica, Arch. Mainolfi, e all'Assessore alle Politiche Sociali, Carmen Coppola, è emerso che non sono in programma altri interventi all'edificio, anche se si vorrebbe realizzare all'esterno, nell'area antistante alla Casa di Jonas, un sentiero botanico- paesaggistico, che possa rappresentare un ulteriore elemento di interesse e di benessere per le persone vulnerabili. Ma i tempi e i modi per realizzare questi interventi non sono stati precisati.
Di fatto, lo stato di avanzamento del progetto della Casa di Jonas, secondo i dati forniti dal sito www.opencoesione.gov.it, risulta ancora in corso: infatti, il costo pubblico monitorato è pari a € 1.638.291,26, mentre i pagamenti monitorati sono pari a € 1.539.565,97 (attuato al 93%).

Origine del progetto

L'intervento di ristrutturazione rientra tra quelli finanziati nell'ambito del Programma Operativo (PO) Campania - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per il periodo 2014-2020, Asse Sviluppo Urbano Sostenibile, con beneficiaria, tra le altre, la città di Benevento. Quest'ultima, infatti, rientra tra le città medie ed è soggetto attuatore della strategia per lo sviluppo urbano, realizzata attraverso il PROGRAMMA INTEGRATO CITTA' SOSTENIBILE (P.I.C.S), che ha previsto una serie di interventi, tra i quali la ristrutturazione della Casa di Jonas, per rendere Benevento una Città più Solidale e più vicina ai bisogni dei cittadini.
L’intervento di ristrutturazione è stato progettato dall'Arch. Covino con RUP Arch. Mainolfi del Settore Urbanistica del Comune di Benevento ed è stato realizzato da un consorzio di imprese e società (Albatros). Sono stati organizzati più eventi di comunicazione, anche durante l'esecuzione dei lavori, per informare la cittadinanza del recupero di questo edificio, per anni rimasto abbandonato, luogo di ritrovo per senzatetto e tossicodipendenti. Significativo è stato il tour organizzato a settembre 2022, dal Comune, per presentare alla stampa i luoghi in cui è stata realizzata la struttura, evento al quale hanno preso parte il Sindaco, il delegato all’attuazione dei PICS, l' Assessore ai lavori pubblici, dirigenti e tecnici comunali. In seguito, in occasione della sottoscrizione della concessione in comodato modale della struttura a beneficio dell'Azienda Sanitaria locale, sono state coinvolte anche le associazioni che si occupano di autismo, sindrome di down, disturbo dell’attenzione.

Soggetti Beneficiari

Nelle linee programmatiche l’intervento di ristrutturazione era stato previsto a favore delle fasce deboli della popolazione: persone con disabilità, in particolare autistici, e malati di Alzheimer. Tuttavia, l’opera, successivamente, è stata destinata ad accogliere un polo di assistenza per minori ed è stata concessa dal Comune di Benevento, in comodato modale, all’Azienda Sanitaria Locale di Benevento con contratto sottoscritto in data 5 febbraio 2024. In questa fase l’opera era stata dedicata a Papa Benedetto XVI, ma per tutta cittadinanza questo edificio ha mantenuto il nome di Casa di Jonas e così risulta anche dalla segnaletica presente sul luogo. Dopo l’inaugurazione, l’Asl intendeva utilizzare una parte dell’immobile per accogliere un centro materno infantile, con consultorio, polo vaccinale e servizio di neuropsichiatria infantile. Attualmente, nella struttura, solo in parte utilizzata, è presente il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell'ASL, ma manca il presidio di assistenza per le problematiche socio sanitarie e per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico. Infatti, non è presente alcun centro per fornire terapie e servizi a persone con disabilità, nonostante il Comune di Benevento abbia in più occasioni sostenuto che la ristrutturazione dell’edificio fosse finalizzata anche a fornire supporto a persone autistiche e alle loro famiglie. Per i malati Alzheimer, inizialmente tra i soggetti beneficiari della Casa di Jonas, è stato deciso di utilizzare altre strutture di proprietà del Comune, come ha dichiarato, durante l'intervista, l’Assessore alle Politiche sociali, Coppola.

Contesto

Secondo gli ultimi dati dell'Osservatorio Nazionale Autismo (OssNA) dell'Istituto Superiore di Sanità, un bambino su 77, nella fascia di età compresa tra i 7 e i 9 anni, soffre del disturbo dello spettro autistico e questa è la fotografia che emerge anche per il Sannio, dove sarebbero almeno 2000 i casi sul territorio provinciale di persone che hanno necessità di essere seguiti per l'intero arco della vita. In particolare, risultano in costante crescita, rispetto al passato, le persone con autismo, affette, in particolare, da deficit nell'interazione e comunicazione sociale, comportamenti ripetitivi, elaborazione sensoriale anormale. A fronte di un bisogno sempre crescente di interventi di sostegno per le persone disabili e le loro famiglie, il Comune di Benevento sta avviando, nell'ambito della Missione 5 "Inclusione e Coesione" del PNRR, una serie di interventi per persone con disabilità per favorire percorsi di autonomia abitativa e lavorativa. In tema di politica attiva, sono previste misure per migliorare l'incrocio domanda/offerta di lavoro attraverso tirocini e corsi di formazione, calibrati per persone con difficoltà. Altri progetti per l'inclusione sociale, banditi dal Comune di Benevento e altri Comuni del Sannio, sono a valere sul Fondo per l'Inclusione delle persone con disabilità e prevedono percorsi di empowerment, tirocini in azienda, tutti per soggetti in difficoltà di età compresa tra i 18 e i 50 anni. E' evidente un'attenzione significativa da parte dei decisori politici perché nessuno sia lasciato solo, come significativo è l'impegno del Terzo Settore per sostenere i soggetti in difficoltà, per offrire supporto qualificato a quelle persone disabili, che uscite dal sistema scolastico, devono vivere un'adeguata e dignitosa quotidianità, anche senza l'assistenza genitoriale.

Avanzamento

Il RUP, l'Arch. Mainolfi, Settore Urbanistica del Comune di Benevento, durante l'intervista, ha dichiarato che la ristrutturazione della Casa di Jonas è stata eseguita, anche se dei tre piani solo uno è stato integralmente completato, mentre gli altri due, internamente sono ancora allo stato grezzo, poiché, a causa dell'aumento del costo delle materie prime, nel periodo post Covid, terminati i fondi, non è stato possibile portare a compimento l'opera in tutte le sue parti. In effetti, come risulta dal sopralluogo effettuato dal Team, solo il piano terra è attualmente utilizzato per ospitare il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell'Azienda Sanitaria Locale di Benevento. Mentre, per il primo piano e quello sovrastante risulta completo solo il rifacimento esterno; mentre internamente la struttura presenta la necessità di ulteriori opere edili.
Purtroppo, per le persone affette da disturbo autistico non c'è stato nessun coinvolgimento effettivo nella fruizione della Casa di Jonas, come inizialmente previsto dal Comune nel PICS, in cui questi soggetti erano tra i beneficiari dell'opera.
Da quanto emerge dai dati pubblicati sul sito di OPENCOESIONE, tra l'altro, il progetto risulta ancora in corso, visto che il pagamento effettuato è pari a € 1.539.565,97, che corrisponde al 93% del costo pubblico pari a € 1.638.291,26.

Risultati

Attualmente, come risulta dalla visita di monitoraggio, la ristrutturazione della Casa di Jonas è stata completata solo parzialmente: in particolare, risultano incompleti e non funzionali gli interni dell'edificio; mentre la facciata, gli infissi e gli spazi esterni sono stati totalmente rinnovati. Pertanto, attualmente solo il piano terra della Casa di Jonas è utilizzato dall'ASL di Benevento, comodatario del bene immobile, che ha trasferito presso questa struttura il Servizio di Neuropsichiatria infantile. Peraltro, come risulta dal contratto di comodato modale, le parti, cioè il Comune di Benevento, comodante, e l'ASL, comodatario, hanno concordato che i piani superiori, incompleti e non fruibili, devono essere ultimati a cura e a spese del comodatario, preservando la destinazione socio sanitaria del bene. A fronte di ciò, per il Comune resta un obbligo di contribuire in caso di oneri maggiori.

Punti di debolezza

Un punto di debolezza è il mancato completamento della ristrutturazione della Casa di Jonas, con la conseguenza che attualmente non è possibile la fruizione totale di tutti i piani, ma solo della parte utilizzata dall’ASL con il Servizio di Neuropsichiatria infantile. E’ da precisare, inoltre, che l’ASL, comodatario dell’immobile per 25 anni, non ha portato a compimento i lavori per il completamento dell’opera, così da impedire l’allocazione di servizi per i soggetti disabili.
Una forte criticità è proprio il mancato rispetto della destinazione d’uso della Casa di Jonas in una città, come Benevento, nella quale, dai dati statistici, risulta un forte incremento di alunni con disabilità, che passano da 888 nel 2007 a 1102 nel 2022; un dato indicativo di un crescente bisogno di strutture edilizie che possano far fronte a sempre nuovi bisogni dei cittadini.
Purtroppo, la carenza di spazi dedicati a persone vulnerabili, per le quali costruire progetti di vita futuri fuori dalla scuola e senza l’accudimento dei genitori, genera scoraggiamento e delusione nelle famiglie che hanno parenti con disabilità e nelle associazioni che si battono per il rispetto da parte degli Enti locali dei loro diritti. Purtroppo, è evidente che l’intervento di ristrutturazione della Casa di Jonas, pur inserendosi nel quadro di iniziative progettuali valide, non rientra in un programma di azioni costruito in totale sinergia con gli enti e le cooperative dedicate, tanto che solo una parte della cittadinanza conosce la Casa di Jonas e la funzione che avrebbe dovuto svolgere per l’inclusione.

Punti di forza

Il RUP arch. Mainolfi ha raccontato che anni fa il Comune di Benevento ha ricevuto in donazione lo stabile, dove è oggi la Casa di Jonas, allo stato grezzo e in stato di totale abbandono.
Per anni l’edificio non è stato utilizzato; in seguito, valutati i punti di forza dell’immobile, quali l’ubicazione periferica in una zona residenziale di pregio, collinare, considerata “polmone verde” della città, e allo stesso tempo non isolata, l’Amministrazione comunale ha ritenuto opportuno procedere con lavori di ristrutturazione e destinare la struttura a persone vulnerabili, disabili con disturbo dello spettro autistico per i quali, spesso è vitale la possibilità di fruire di grandi spazi interni ed esterni.
La Casa di Jonas rappresenta un importante punto di partenza nell’edilizia pensata e progettata per la disabilità: scuote le coscienze ed apre una strada a sviluppi futuri.

Rischi

Il rischio principale individuato è rappresentato dal fatto che, nonostante il fabbricato sia utilizzabile al piano terra, abbia una bella facciata tinteggiata e infissi nuovi, l’inadempienza del comodatario nel completamento dei lavori interni renda impossibile la fruizione della struttura nella sua interezza, così da vanificare addirittura lo sforzo economico sostenuto dal Comune per realizzare gli obiettivi di inclusione e vivibilità per la comunità.

Soluzioni e Idee

Per aumentare l’efficacia dell’intervento di ristrutturazione della Casa di Jonas per l’intera comunità, e in particolare per le persone con disabilità, è necessario completare l’opera, magari anche attraverso attività di crowdfunding tra la cittadinanza, adeguatamente informata sulle finalità sociali dell’edificio. Poi, è necessario prevedere un possibile utilizzo del bene pubblico da parte degli Enti del Terzo Settore, per lo svolgimento delle loro attività di sostegno ai disabili, per avviarli a percorsi di formazione e lavoro o per abituarli al Dopo di Noi, cioè alla gestione in autonomia della quotidianità, ove possibile. Si tratta di implementare un modello di inclusione basato su una maggiore condivisione pubblico-privato, che coinvolge le istituzioni ma anche il terzo settore e magari anche i privati, un modello che richiama il progetto vincente di Nico Acampora, PizzAut. Nel 2017, tra Monza e Milano, un gruppo di genitori di ragazzi autistici fonda l’associazione PizzAut Onlus con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni sul tema dell’occupabilità delle persone autistiche: in questo contesto nasce la prima pizzeria in Italia gestita da personale autistico e dopo un po' di anni dalla Lombardia, PizzAut ha iniziato a girare l’Italia e a far conoscere questa realtà virtuosa, in cui i ragazzi autistici seguono corsi di formazione per imparare a cucinare, a fare la pizza, affiancati da educatori e professionisti, pizzaioli, cuochi e camerieri e successivamente iniziano a lavorare seguendo i loro ritmi e tempi lenti.
Per contribuire a finanziare il completamento della Casa di Jonas, il Team JONASUS propone di coinvolgere PizzAut, organizzando eventi di degustazione nella città di Benevento con i Food Truck di PizzAut, cioè con furgoni attrezzati a pizzeria su quattroruote in cui lavorano giovani autistici: in questo modo si otterrebbe il vantaggio di sensibilizzare la cittadinanza rispetto al tema della disabilità e si raccoglierebbero fondi per contribuire al completamento della Casa di Jonas.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

1) L’intervista all’Assessore alle Politiche Sociali, Carmen Coppola, è andata a buon fine ed è stata utile poiché è stato presentato il progetto di ristrutturazione della Casa di Jonas nell’ambito del PICS Benevento e sono state illustrate le diverse iniziative a favore dei disabili che il Comune di Benevento sta promuovendo con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno e garantire dignità di vita alle persone in difficoltà e alle loro famiglie.
2) L’intervista all’Arch. Francesco Mainolfi, RUP Settore Urbanistica Comune di Benevento è servita a comprendere tutta la genesi del progetto di ristrutturazione della Casa di Jonas, a partire dalla donazione dell’immobile a favore del Comune. L’architetto ha anche spiegato le varie fasi per la realizzazione dell’intervento, le ragioni del mancato completamento della ristrutturazione, la scelta della destinazione a uso sociale dell’immobile.
3) L’intervista a Tommaso Maria Ferri, Presidente Fondazione Rachelina Ambrosini, ha fornito un quadro sulla diffusione della disabilità e sulle difficoltà delle famiglie campane che vivono il dono di un figlio “speciale”, spesso in totale solitudine, e per le quali gli enti del terzo settore rappresentano un’importante ancora di salvezza.

Domande principali

1)Come mai la struttura non è stata completata in tutta la sua interezza? (RUP Arch. Mainolfi, Settore Urbanistica- Comune di BN)
2) Come mai le Associazione delle famiglie con bambini disabili non sono state coinvolti nella progettazione dell’utilizzo e fruizione della struttura? (Assessore alle Politiche Sociali, Carmen Coppola)
3) Quale ruolo hanno gli enti del Terzo Settore nel promuovere iniziative di sostegno per i soggetti disabili e le loro famiglie? (Maria Tommaso Ferri, Presidente Fondazione Tachelini Ambrosini)


Risposte principali

1) L’incompleta ristrutturazione dell’opera è dovuta all’inadempienza attuale dell’ASL, comodatario del bene, che ha convenuto, in sede contrattuale, con il Comune di Benevento, comodante, di provvedere al completamento dell’immobile. (RUP Arch. Mainolfi, Settore Urbanistica- Comune di BN)
2) Il Comune di Benevento nel contratto di comodato ha previsto che l’Asl avrebbe utilizzato la Cassa di Jonas “esclusivamente per uso socio sanitario e per l’attivazione di una struttura per la cura dei soggetti con disturbi dello spettro autistico”. Dunque, è compito dell’ASL coinvolgere quanto prima le Associazioni delle famiglie dei bimbi con disabilità. (Assessore alle Politiche Sociali, Carmen Coppola)
3) Il Terzo settore rappresenta la vera risposta per l'affiancamento e il sostegno per le persone con disabilità, per costruire progettazioni personalizzate, di fronte a un sistema e ad un'organizzazione di servizi pubblici che talvolta è distante dai bisogni reali delle persone con disabilità e dalle esigenze delle famiglie che hanno persone adulte vulnerabili, non più inserite in percorsi scolastici istituzionali. Si auspica una maggiore sinergia e collaborazione tra enti del Terzo Settore ed enti pubblici per realizzare percorsi condivisi di co-progettazione e co-programmazione a beneficio delle persone con disabilità e delle loro famiglie. (Fondazione Rachelina Ambrosini, Presidente Maria Tommaso Ferri)