REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Santuario del Monte S. Nicola: scavo, restauro, recupero e rifunzionalizzazione

Inviato il 4/03/2025 | Di Ars Temporis | @_Ars_Temporis

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

Il progetto ha previsto di restaurare e riqualificare un bene che stava lentamente scomparendo, il che significa restituire alla comunità dell'Alto casertano un pezzo di storia, preservandone l'identità e il valore culturale.

Attività previste

Il progetto include in primis la realizzazione di un restauro volto a riportare il sito all'antico splendore e quindi a renderlo di nuovo accessibile al pubblico, uno dei punti cardine del progetto include anche l'analisi e le potenzialità del sottosistema turistico. Inoltre si è pensato anche a migliorare l'accessibilità del sito creando sentieri appositi con staccionate che ne facilitano il raggiungimento e installando una monorotaia a cremagliera completamente elettrica che trasporta fino a sei persone contemporaneamente, con minimo impatto ambientale e paesaggistico.Il progetto sarebbe dovuto comi
Al restauro e alla rifunzionalizzazione del sito si aggiungerà anche un sistema interattivo di comunicazione multimediale che renderà la divulgazione più immediata e interattiva poichè questo sarà basato sulla tecnologia multitouch: gli utenti avranno modo di interfacciarsi con diverse tipologie di terminali con interfacce che presenteranno diversi tipi di contenuti legati al sito stesso ma anche al territorio circostante, tuttavia questi non sono ancora stati installati

Origine del progetto

I fondi per la realizzazione del progetto sono stati stanziati dal P.O.R. F.E.S.R. Campania 2007-2013 che ha avuto come primo obiettivo quello della sostenibilità ambientale e della capacità di attrazione culturale e turistica

Soggetti Beneficiari

Si cercherà di rendere usufruibile questo bene ai visitatori in modo da sviluppare il turismo culturale e naturalistico non solo dell'area circostante, ma anche di tutto l'Alto casertano e dell'intera regione Campania.

Contesto

Nell'Alto Casertano si trova l'abitato di Pietravairano che si presenta adagiato ad anfiteatro sul costone orientale del monte Caievola, con le case arroccate l'una sull'altra in un armonico digradare verso il piano, ove è collegata la piazza Sant'Antonio Abate.
Pietravairano gode di una posizione geografica baricentrica tra Campania, Lazio, Molise e Puglia che consente una buona rete di collegamenti.

Avanzamento

A seguito di una visita di monitoraggio abbiamo scoperto che i lavori sono giunti al termine, a breve il sito verrà collaudato e l'impresa appaltatrice consegnerà i lavori alla stazione appaltante.

Risultati

Dalla nostra visita di monitoraggio è emerso che il restauro dell'anfiteatro ha riportato in vita un patrimonio che stava scomparendo, rendendolo nuovamente accessibile e sicuro. L'intervento non solo ha consolidato la struttura, ma anche migliorato la fruibilità del sito, permettendo alla comunità di riscoprirne il valore storico. Grazie a soluzioni sostenibili e mirate, il progetto si è rivelato efficace nel preservare il passato e, allo stesso tempo, renderlo vivibile nel presente.Tuttavia nonostante ci abbiano confermato che il progetto fosse concluso ancora non erano stati installati gli schermi multitouch che sarebbero dovuti essere parte integrante del progetto, sopratutto poichè costituivano la base del piano stabilito appositamente per i turisti al fine di far conoscere meglio i siti presenti nel territorio circostante

Punti di debolezza

Uno dei principali punti di debolezza è senza dubbio l'accessibilità al sito: essendo situato in un'area poco comoda da raggiungere, potrebbe rappresentare un ostacolo per i visitatori.

Punti di forza

-L'aver restituito il sito per com'era
-L'aver leggermente migliorato l'accessibilità al sito con la realizzazione della monorotaia
-L'aver posto attenzione su un bene che era stato accantonato e dimenticato per anni e che per questo si trovava in uno stato di forte degrado
-L'aver reso facile capire dove finisce il restauro attraverso l'uso di alcune lastre di piombo

Rischi

Un rischio futuro per il progetto potrebbe essere la scarsa pubblicizzazione dell'anfiteatro e delle sue nuove potenzialità. Senza una promozione adeguata, il sito potrebbe rimanere poco conosciuto e non sfruttato al massimo, limitando l'afflusso di visitatori e l'organizzazione di eventi. Un'efficace campagna di comunicazione è fondamentale per attrarre pubblico e garantire che l'anfiteatro raggiunga il pieno potenziale, sia in termini culturali che turistici.

Soluzioni e Idee

Per aumentare l'efficacia del progetto e valorizzare appieno l'anfiteatro, suggeriamo l'organizzazione di un festival teatrale annuale. Questo evento non solo attrarrebbe un pubblico ampio, ma creerebbe anche una visibilità duratura per il sito, rafforzando il legame tra il patrimonio storico e la comunità. Un festival di questo tipo potrebbe diventare un appuntamento culturale di riferimento, promuovendo l'anfiteatro come luogo di incontro e di espressione artistica, e stimolando il turismo e l'interesse per le attività culturali locali.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i referenti politici

Durante la visita di monitoraggio civico, abbiamo avuto la possibilità di intervistare il Sindaco Adriano Del Sesto e l'archeologo e storico che ha lavorato agli scavi Luciano Rendina. Invece, abbiamo posto solo alcune domande al progettista e direttore dei lavori Alfredo Di Pinto.

Per approfondimenti rimandiamo alla video intervista allegata.

Domande principali

Il restauro che obbiettivi aveva e questi sono stati raggiunti? (posta al Sindaco Del Sesto)
Il progetto prevede il restauro e la rifunzionalizzazione, che cosa si intende per ciò? (posta all'archeologo Rendina)

Risposte principali

"Il restauro aveva l'obbiettivo di riqualificare e rifunzionalizzare un bene che ormai aveva perso ogni traccia dell'originario."
"Il restauro ha permesso di restituire la morfologia di tutto il complesso, sia della cavea teatrale, sia del tempio. La rifunzionalizzazione è ancora tutta da progettare, però abbiamo delle ottime basi."

Per approfondimenti rimandiamo alla video intervista allegata.