REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
COMUNE DI OTRANTO - RECUPERO DEI FOSSATI DEL CASTELLO CON VALORIZZAZIONE DELLA GROTTA DEI CERVI
Inviato il 12/03/2025 | Di Porta d'Oriente
Cosa abbiamo scoperto
Obiettivi del progetto Tweet
Il progetto ha l'obiettivo di valorizzare le risorse storiche e archeologiche della città di Otranto: il Castello Aragonese - il cui prolungamento è rappresentato dalle mura cittadine, con cui forma un unico sistema difensivo - e la Grotta dei Cervi, un vero e proprio tempio della preistoria, definita dal National Geographic come la “Cappella Sistina del Neolitico”.
Il recupero dei fossati è finalizzato alla valorizzazione di un bene rilevantissimo della città, con il duplice obiettivo di tutelare monumenti importantissimi di Otranto, offrendo nel contempo nuovi spazi a cittadini e turisti per il loro tempo libero. La valorizzazione della Grotta dei Cervi trova spazio negli interni del castello dove è stato previsto l'allestimento di una mostra permanente che permetta di conoscere gli spazi e i reperti della grotta attraverso immagini e riproduzioni in 3D, trovando quindi una soluzione all'inaccessibilità della grotta ai visitatori per la tutela del microclima interno.
Il progetto si inserisce nella più ampia prospettiva di qualificare il territorio rispetto agli spazi pubblici e alle potenzialità attrattive per il turismo locale ed estero.
Attività previste
L’area interessata dai lavori riguarda l’intero intorno dell’attuale centro storico, coincidendo con il tracciato dell’antico fossato che racchiudeva le mura aragonesi su tre lati, ad eccezione di quello protetto dal mare, e gli spazi interni al castello da destinare all'allestimento della mostra. Gli interventi hanno previsto le specifiche riportate di seguito.
AREA DEI FOSSATI
Via delle Torri, adiacente al fronte bastionato del castello, era caratterizzata da un manto in asfalto che raggiungeva un parcheggio per i residenti del centro storico. A partire dalla Torre Ippolita, l’asfalto lasciava poi il posto a un manto in terra battuta con vegetazione infestante che caratterizzava tutto il percorso del fossato, sino all’affaccio sull’area portuale.
Il progetto ha definito l’eliminazione del parcheggio sotto le mura, limitandolo alla sola sede stradale. Ciò ha consentito di valorizzare gli spazi con una soluzione di calpestìo di maggiore qualità rispetto all’asfalto. Da questa zona è stato poi creato un percorso pedonale che raggiunge la banchina di riva dell’area portuale, attraversando l’intero tracciato dei fossati. Il nuovo percorso pedonale si sviluppa, senza soluzione di continuità, dal lungomare sino all’area portuale, utilizzando gli spazi del fossato che cinge il sistema di fortificazione aragonese.
VILLA COMUNALE
La zona della villa comunale corrisponde alla parte terminale dell’antico fossato che consentiva l’arrivo e l’ingresso in città. Precedentemente pavimentata con mattoni e aiuole di scarso valore e abbellita con palme distrutte dal punteruolo rosso, la villa comunale è ora un nuovo giardino per la città, dove si è modificato il rapporto tra pavimento e aiuole a favore delle parti verdi, riqualificando gli spazi già attrezzati.
MUSEO DELLA GROTTA DEI CERVI
Il museo, con filmato 3D e ricostruzione virtuale di alcuni ambienti della grotta, rappresenta il contenitore ideale per raccontare la preistoria del Salento con riferimento al contesto ambientale, storico, antropologico, artistico e monumentale. Le attività progettuali hanno previsto l'installazione di elementi di esposizione museale per ospitare i reperti della grotta. L’esperienza virtuale propone la presentazione di un video che riproduce una delle 8 stanze della grotta.
Origine del progetto
Il progetto è stato coordinato dal comune di Otranto. L'ufficio tecnico ha gestito i fondi stanziati per il recupero e la valorizzazione dei beni - la cui spesa complessiva è stata garantita con i fondi sull’Accordo di Programma Quadro Rafforzato "Beni e Attività Culturali” (Delibera CIPE 92/2012) - e i bandi di gara per l'esecuzione dei lavori.
I dettagli esecutivi sono stati formulati dall'R.T.P. costituito dalla società di ingegneria "Barletti - Del Grosso e associati s.r.l." e dall'architetta Bello Marina. La relazione integrale è stata presentata in via definitiva a ottobre 2015, poi aggiornata nel novembre 2015 con una relazione integrativa completa del parere della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio.
Rispetto alla progettualità museale, le soluzioni espositive da adottare sono state oggetto di specifica progettazione di allestimento museale, definita da un tavolo tecnico che ha coinvolto, oltre a progettisti qualificati, la Soprintendenza Archeologica e alcuni consulenti archeologi dell’Università del Salento.
Soggetti Beneficiari
I lavori hanno restituito a Otranto una struttura identitaria nella sua interezza architettonica. I lavori hanno riqualificato l'intero centro storico valorizzandone i confini esterni e hanno armonizzato la parte antica della città e quella attuale. Ne beneficia l'intera comunità otrantina: i cittadini, che possono godere di nuovi spazi all'aperto e di un collegamento pedonale diretto alla zona portuale senza l'attraversamento del centro storico, spesso affollato dai visitatori; le associazioni locali che beneficiano di un ampio spazio all'aperto da destinare ai numerosi eventi pubblici organizzati nella cittadina; gli esercizi commerciali e ricettivi che possono contare sui benefici economici di una rinnovata fonte attrattiva, non strettamente legata al turismo balneare.
Contesto
Il progetto si inserisce in una più ampia progettualità che dal 2005 al 2013 ha operato con vari interventi per il recupero dell'intero circuito fortificato della città. Questi interventi, però, se da un lato hanno garantito il recupero delle mura, non avevano comportato una riqualificazione e valorizzazione delle aree annesse che erano state semplicemente liberate dai riempimenti e interessate da alcuni scavi archeologici.
Rispetto alle attività legate al museo della Grotta dei Cervi, si tratta di progettualità già in essere dal 2016 che avevano determinato la rilevazione attraverso dispositivi laser degli interni della grotta, da cui era stato prodotto un video disponibile nella mostra presente nei sotterranei del castello. I lavori relativi alla rilevazione delle immagini e alla produzione del video sono stati curati dal team di fotografi 3D "La Salle" in collaborazione con il "Gruppo Speleologico Neretino".
Avanzamento
Il progetto è concluso nella parte tecnica, amministrativa ed esecutiva. La visita di monitoraggio, le interviste e i quesiti formulati ai referenti tecnici hanno confermato il termine dei lavori. Tutta la progettualità è stata sviluppata secondo quanto definito dagli obiettivi di sviluppo.
Risultati
Il progetto ha riqualificato le zone oggetto di intervento in maniera efficace. I lavori hanno disegnato un nuovo profilo al centro storico di Otranto e garantito la fruizione della grotta, risorsa storica e archeologica di straordinaria importanza.
Nell’ambito del progetto è stato inoltre condotto uno studio analitico delle evidenze storico-architettoniche e archeologiche che contraddistinguono questo importante contesto monumentale. A seguito della pulizia del fossato, è stata messa in luce la fondazione della costruzione di una torre demolita ed è stato intercettato il profilo della muratura originaria ad andamento curvilineo. A ridosso del castello e del ponte di legno, che permette l’accesso alla città antica passando sui fossati, sono presenti alcuni ambienti ipogei che rappresentano, per il momento, l’unica testimonianza di camminamenti sotterranei all’interno dei fossati. Prima dell’intervento di pulizia dell’area nulla si vedeva di tali contesti, la vegetazione infestante ed i materiali di scarto di ogni tipo avevano celato quest’importante evidenza architettonica trasformandola in una discarica.
Punti di debolezza
Le risorse finanziare sono state indirizzate prioritariamente agli interventi edilizi sui fossati. Alla valorizzazione della Grotta dei Cervi, invece, cui è stato destinato l'allestimento museale permanente all’interno del castello, poco è stato aggiunto rispetto a quanto già realizzato con le progettualità pregresse per la sua riproduzione in 3D. L’esperienza virtuale, attualmente non disponibile al pubblico perché il museo è in fase di riallestimento, si limita ancora alla presentazione di un video che riproduce solo una delle 8 stanze della grotta. Ne risentono le potenzialità attrattive di una risorsa il cui eccezionale valore storico, assieme alle bellezze architettoniche del paese, potrebbe indirizzare il territorio verso una graduale destagionalizzazione del flusso turistico.
Punti di forza
Il recupero dei fossati e il loro collegamento ai luoghi urbani più frequentati da cittadini e turisti (piazze, lungomare, porto), hanno consentito di trasformare il fossato in un connettivo di primaria importanza per la città, facendo diventare questo nuovo percorso pedonale il luogo ideale per il racconto del sistema di fortificazione e della città vecchia. Le aree del fossato, rese fruibili e gradevoli, hanno abbattuto l’interruzione fisica esistente tra città vecchia e città moderna, consentendo alle due parti, nel rispetto dei valori storici e monumentali, di compenetrarsi e di dialogare.
Rischi
Il progetto non presenta particolari rischi futuri; la valorizzazione è visibilmente efficace e apprezzabile per l'intera comunità. Gli unici rischi intrinseci potrebbero essere legati ad azioni di incuria da parte della cittadinanza e dell'amministrazione rispetto ai beni riqualificati. Si tratta tuttavia di una possibilità remota: le risorse storico-culturali di Otranto sono conservate in ottimo stato.
Soluzioni e Idee
Rispetto alla possibilità di godere solo parzialmente dell'esperienza virtuale sulla Grotta dei Cervi, sarebbe interessante che le università e le scuole, soprattutto quelle a indirizzo artistico come la nostra, proponessero agli studenti dei laboratori per portare a termine il lavoro di rielaborazione in 3D delle immagini. L'esperienza potrebbe essere inserita nei percorsi di PCTO delle scuole o nei tirocini universitari e rappresentare un'ottima alternativa formativa agli studi teorici. La conclusione dei lavori, inoltre, permetterebbe a questa risorsa di sviluppare al meglio il suo potenziale attrattivo e contribuire all'incremento di un turismo culturale.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
- Intervista con altre tipologie di persone
- Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
Arch. Rosati Serena L. - Referente Tecnico
Dott.ssa Muscatello Giovanna - Archeologa Responsabile dei lavori sulle evidenze architettoniche e archeologiche paralleli agli interventi di recupero
Domande principali
1. Quali sono le specifiche tecniche previste dal progetto? (Arch. Rosati Serena L.)
2. Quali sono state le ricerche o le scoperte archeologiche più interessanti rispetto ai lavori supervisionati? (Dott.ssa Muscatello Giovanna)
Risposte principali
1. Con l'intervento si sono riqualificati tutti i fossati della cinta muraria con una pavimentazione drenante, impianti e piantumazioni; è stata riqualificata la strada di ingresso ai fossati, Via delle Torri, con la rimozione dei parcheggi e la basolatura di tutta l'area, piantumazioni e nuovi impianti di irrigazione e illuminazione. È stata inoltre riqualificata tutta la villa comunale con nuovo disegno degli spazi e delle aiuole, nuovi impianti di illuminazione e irrigazione, nuovo arredo urbano. Infine si sono riqualificati alcuni spazi del castello per adibirlo a " teatro virtuale e museo della Grotta dei Cervi"; sono state effettuate tutte le forniture di arredo per gli allestimenti (illuminazione, teche, stampe, progetti grafici).
2. La vegetazione infestante e i materiali di scarto di ogni tipo avevano celato un’importante evidenza architettonica trasformandola in una discarica e rendendola impraticabile. L’opera di svuotamento ha restituito gli ambienti ipogei che presumibilmente vanno messi in relazione con il sistema dei camminamenti sotterranei articolati all’interno del castello. Non è da escludere che il passaggio si articolasse intorno allo stesso a scopo difensivo, a protezione della parte più vulnerabile del maniero. È plausibile l’ipotesi che tale opera sia una galleria di contromina, costruita nel periodo rinascimentale nell’ambito del potenziamento della fortezza e di tutto il sistema difensivo, con lo scopo di monitorare e contrastare lo scavo di eventuali gallerie da parte di minatori nemici in caso di assedio.