REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
POTENZIAMENTO DEPURATORE Le Tolfe
Inviato il 10/05/2025 | Di Virginia Sarchi, Matteo Neri, Aurora Lucia Guglielmi, Diego Tanganelli e Matteo Marconcini
Cosa abbiamo scoperto
Obiettivi del progetto Tweet
Il potenziamento del depuratore "Le Tolfe" di Siena è stato finalizzato al miglioramento complessivo dell’impianto, attraverso interventi di rinnovo tecnologico e ampliamento, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza del processo di depurazione e garantire un trattamento più efficace e sicuro delle acque reflue. Il progetto è nato per rispondere a esigenze normative, ambientali e funzionali emerse nell’ambito della programmazione dell’ex ATO 6, e successivamente prese in carico dall’Autorità Idrica Toscana (AIT).
L’intervento è stato considerato strategico per il servizio idrico integrato regionale, sia per l’importanza del bacino servito (che comprende il Policlinico Le Scotte e numerose aree urbane di Siena), sia per l’adeguamento richiesto dalla Direttiva 2000/60/CE – Direttiva Quadro sulle Acque, che stabilisce il quadro normativo europeo per la protezione e il miglioramento della qualità delle acque interne, costiere e sotterranee.
Obiettivi specifici:
- Incrementare la capacità di trattamento dell’impianto, passando da 7–8.000 a 10.000 abitanti equivalenti: una quantità di reflui pari a quelli prodotti quotidianamente da 10.000 persone, includendo sia le utenze domestiche che quelle non domestiche (ospedali, scuole, attività economiche);
- Introdurre tecnologie innovative, come un sistema automatizzato di monitoraggio e gestione operativa con telecontrollo in tempo reale;
- Migliorare l’efficienza ambientale e gestionale, generando benefici concreti per il territorio e contribuendo alla protezione delle risorse idriche.
Attività previste
Il progetto prevedeva un "revamping" completo del depuratore di Le Tolfe, cioè un ammodernamento funzionale e strutturale dell’impianto, con la revisione dimensionale di tutte le sezioni di trattamento e la realizzazione ex novo di un nuovo sistema di pretrattamenti, un sedimentatore secondario, una vasca di disinfezione finale, da attivare in caso di emergenza. Sulla linea fanghi era inoltre prevista l’introduzione di un ispessitore tra la fase di stabilizzazione aerobica e quella di disidratazione meccanica, al fine di ottimizzare la gestione e il trattamento dei fanghi.
In aggiunta agli interventi migliorativi sulla linea di trattamento, il progetto comprendeva anche il rifacimento della rete di drenaggio delle acque meteoriche, il rinnovo della fognatura interna al sito, il completo rifacimento della viabilità interna a supporto della funzionalità e accessibilità operativa.
Il finanziamento pubblico era pari a 927.748 euro, coperto con fondi FSC (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione), già FAS (Fondo Aree Sottoutilizzate), e gestito attraverso il trasferimento delle risorse dalla Regione Toscana all’Autorità Idrica Toscana (AIT), e infine all’Acquedotto del Fiora S.p.A., soggetto attuatore del progetto.
Il progetto è stato approvato definitivamente nel 2007; i lavori sono stati avviati nel 2012 e completati nel 2013, con il collaudo conclusivo effettuato nel 2014.
Origine del progetto
L’intervento di adeguamento del depuratore di Le Tolfe si è reso necessario per garantire la conformità alla Direttiva 2000/60/CE – Direttiva Quadro sulle Acque, che definisce le linee guida europee per la protezione delle acque interne, costiere e sotterranee. In particolare, la direttiva impone agli Stati membri di dotare tutti gli agglomerati con oltre 2.000 abitanti equivalenti (cioè con un carico inquinante pari a quello generato da 2mila persone) di adeguate reti fognarie e impianti di trattamento delle acque reflue, nel rispetto di standard ambientali finalizzati alla tutela delle risorse idriche e degli ecosistemi.
Il progetto di potenziamento dell’impianto di Le Tolfe si inserisce pienamente in questo contesto normativo europeo, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento idrico e promuovere una gestione sostenibile delle acque reflue.
I soggetti coinvolti nella definizione e attuazione del progetto sono stati:
- ARTEA (Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura)
- AIT (Autorità Idrica Toscana)
- Acquedotto del Fiora S.p.A. (soggetto attuatore)
Il progetto è stato finanziato con fondi pubblici nazionali dedicati alla riduzione dei divari territoriali e allo sviluppo infrastrutturale, originariamente stanziati come FAS, poi confluiti nel FSC, e gestiti dalla Regione Toscana attraverso il Programma Attuativo Regionale (PAR) FAS 2007–2013, secondo quanto stabilito dalle seguenti delibere:
- Delibera della Giunta Regionale (G.R.) 167/2009, che individua ARTEA come organismo intermedio per la gestione del PAR FAS;
- Delibera G.R. 871/2009, che affida ad ARTEA i compiti operativi di controllo e pagamento, approva gli indirizzi procedurali e le risorse finanziarie necessarie all’attuazione del Programma;
- Delibera G.R. 591/2012, che definisce l’approccio strategico regionale alla tutela integrata delle risorse idriche, individuando le priorità d’intervento per il miglioramento della qualità delle acque e il rispetto della Direttiva Quadro 2000/60/CE, entro cui si colloca anche il progetto di adeguamento del depuratore di Le Tolfe.
Il progetto è stato realizzato a seguito di una gara pubblica bandita da Acquedotto del Fiora S.p.A., in qualità di amministrazione appaltante e soggetto attuatore. La procedura è stata registrata con i seguenti riferimenti:
Numero gara: 3997114
CIG (Codice Identificativo Gara): 401591236B
Oggetto: Adeguamento del depuratore in località Le Tolfe, Comune di Siena
Soggetti Beneficiari
I beneficiari del progetto di potenziamento del depuratore di Le Tolfe sono molteplici, sia diretti che indiretti.
In primo luogo, il progetto risponde ai bisogni della popolazione residente nelle aree servite dall’impianto, in particolare i quartieri di Scacciapensieri, San Miniato, Ficareto e il Policlinico Le Scotte, le cui acque reflue (già pretrattate nel caso dell’ospedale) confluiscono nel depuratore.
Un secondo livello di benefici riguarda l’ambiente e le risorse idriche: il miglioramento del processo depurativo riduce l’impatto sugli ecosistemi locali, protegge i corpi idrici superficiali e sotterranei e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla normativa europea. Anche l’Acquedotto del Fiora S.p.A., soggetto gestore del servizio idrico integrato nell’ambito dell’ex-ATO 6 Ombrone (che comprende i comuni delle province di Siena e Grosseto, oggi sotto il coordinamento dell’Autorità Idrica Toscana – AIT), beneficia dell’intervento grazie a un impianto più moderno, affidabile e tecnologicamente avanzato, dotato di telecontrollo in tempo reale e sistemi di monitoraggio automatico.
Infine, tra i beneficiari rientrano le amministrazioni pubbliche locali e regionali, che grazie alla realizzazione del progetto hanno potuto adempiere agli obblighi imposti dalla Direttiva 2000/60/CE e dalle politiche regionali in materia di tutela integrata delle risorse idriche, migliorando così la qualità ambientale del territorio e l’efficacia della governance pubblica.
Contesto
Il progetto ha natura infrastrutturale, in quanto finalizzato al potenziamento e ammodernamento di un depuratore. Esso rientra nell’area tematica “Ambiente e risorse naturali”, secondo la classificazione adottata dal PAR FAS Toscana 2007–2013, poiché interviene direttamente su un impianto di trattamento delle acque reflue urbane, contribuendo alla tutela ambientale e alla gestione sostenibile delle risorse idriche.
L’intervento si è reso necessario per garantire la conformità agli obblighi della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE e ha quindi risposto sia a esigenze normative sovranazionali che a bisogni locali di adeguamento infrastrutturale.
Avanzamento
Il progetto, finanziato con risorse pubbliche nazionali nell’ambito del PAR FAS Toscana 2007–2013 (a valere su fondi FSC/ex FAS), è stato attuato da Acquedotto del Fiora S.p.A. ed è stato completato tra il 2012 e il 2013, in linea con il cronoprogramma esecutivo, nonostante l’approvazione definitiva risalisse al periodo 2007–2009.
Le informazioni raccolte per il monitoraggio provengono dalle fonti ufficiali OpenCoesione, OpenCUP, Regione Toscana, ANAC, oltre che dal sito istituzionale di Acquedotto del Fiora e dal suo Bilancio di sostenibilità 2012. Ulteriori dettagli sono stati integrati da fonti giornalistiche locali.
Il gruppo di monitoraggio civico ha inoltre effettuato un sopralluogo diretto presso l’impianto di Le Tolfe, riscontrandone la piena operatività e il corretto funzionamento. La struttura è risultata attiva, accessibile e costantemente monitorata da personale specializzato dell’Acquedotto del Fiora, con il supporto di un sistema di telecontrollo in tempo reale gestito dalla centrale operativa di Grancia (Grosseto).
Nel corso del monitoraggio, sono state inoltre realizzate interviste a referenti istituzionali coinvolti nel progetto:
- Alessandro Poggialini (Comune di Siena)
- Alberto Natucci (Autorità Idrica Toscana - AIT)
- Massimo Bellatalla e Luca Baroni (Acquedotto del Fiora)
Grazie agli interventi realizzati, l’impianto è oggi una struttura tecnologicamente avanzata, adeguata ai più recenti standard ambientali e in grado di trattare un carico pari a 10.000 abitanti equivalenti, rispetto ai precedenti 7.000–8.000. Il depuratore serve diverse aree del Comune di Siena, comprese zone residenziali e infrastrutture strategiche come il Policlinico Le Scotte, contribuendo in modo significativo al miglioramento del servizio idrico integrato locale. La gestione quotidiana dell’impianto è affidata al personale dell’Acquedotto del Fiora, con supervisione continua da remoto tramite il sistema di telecontrollo dalla sala monitoraggio di Grancia (Grosseto).
Risultati
Il progetto "ex ATO 6 per il potenziamento del depuratore di Le Tolfe" è stato formalmente concluso nel 2013, e pertanto l’attuale classificazione su OpenCoesione, che lo riporta ancora come “in corso”, risulta non aggiornata.
Il progetto ha prodotto numerosi effetti concreti e positivi, tra cui:
- il potenziamento strutturale e funzionale del depuratore;
- il miglioramento del sistema di trattamento delle acque reflue, con l’introduzione di nuove strutture e tecnologie avanzate;
- il rinnovamento della viabilità interna all’impianto, con benefici per l’accessibilità e la gestione operativa.
Il sopralluogo effettuato dal gruppo di monitoraggio civico ha confermato che le infrastrutture sono attive, funzionanti e ben mantenute, evidenziando l’impatto positivo degli interventi realizzati. Il depuratore attualmente serve diverse aree del Comune di Siena, contribuendo in modo significativo alla tutela ambientale e alla gestione sostenibile delle risorse idriche.
L’efficacia del progetto è stata monitorata dall’Autorità Idrica Toscana (AIT), in particolare per quanto riguarda la gestione e il corretto utilizzo dei finanziamenti pubblici.
Punti di debolezza
Il monitoraggio condotto non ha evidenziato criticità significative o punti di debolezza sostanziali. Le informazioni raccolte e analizzate confermano una buona coerenza tra gli obiettivi del progetto e i risultati effettivamente raggiunti.
L’unico limite riscontrato riguarda una parziale trasparenza nella disponibilità e accessibilità dei dati, che ha reso talvolta complessa la verifica puntuale degli avanzamenti tramite i portali pubblici dedicati (come OpenCoesione e OpenCUP).
Per il resto, l’intervento di potenziamento del depuratore di Le Tolfe risulta conforme agli standard normativi e operativi, dimostrando l’efficacia delle scelte tecniche e gestionali adottate e il buon esito delle attività di progettazione e realizzazione.
Punti di forza
Il progetto presenta numerosi aspetti positivi, sia sotto il profilo tecnico che per quanto riguarda l’impatto ambientale e territoriale:
- efficienza nella progettazione e attuazione: il progetto è stato completato nei tempi previsti (2012–2013), senza ritardi significativi; gli interventi sono stati accuratamente pianificati e hanno interessato tutte le principali fasi del trattamento delle acque reflue, garantendo una riqualificazione complessiva dell’impianto
- incremento della capacità di trattamento: grazie al potenziamento, il depuratore può oggi gestire un carico pari a 10.000 abitanti equivalenti, contro i 7–8.000 precedenti, rispondendo meglio alle esigenze attuali e future del territorio
- innovazione tecnologica e sostenibilità gestionale: è stato implementato un sistema di monitoraggio e gestione operativa automatizzato, dotato di telecontrollo centralizzato e allarmi in tempo reale, che assicura un controllo costante e reattivo delle attività dell’impianto
- conformità normativa: l’intervento ha permesso di adeguarsi alle disposizioni della Direttiva Quadro 2000/60/CE
- impatto ambientale: il miglioramento della qualità delle acque depurate è stato confermato dai campionamenti periodici effettuati sia da Acquedotto del Fiora che da ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana)
Rischi
Sebbene il progetto di potenziamento del depuratore di Le Tolfe abbia raggiunto gli obiettivi prefissati, esistono alcuni rischi futuri che meritano attenzione:
1. Aumento della domanda e capacità dell’impianto
L’impianto è stato dimensionato per trattare reflui equivalenti a 10.000 abitanti, ma il progressivo sviluppo urbano di Siena e l’ampliamento delle aree residenziali o sanitarie (come il Policlinico Le Scotte) potrebbero determinare, nel medio-lungo termine, un superamento della capacità ottimale dell’impianto. Senza interventi preventivi o adeguamenti futuri, ciò potrebbe compromettere l’efficacia del trattamento e il rispetto degli standard ambientali.
2. Manutenzione ordinaria e gestione operativa
Il depuratore è attualmente gestito in modo efficace da Acquedotto del Fiora, con un sistema di telecontrollo attivo 24 ore su 24. Tuttavia, la mancanza di risorse economiche stabili per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature tecnologiche potrebbe ridurre nel tempo la performance dell’impianto, aumentando il rischio di inefficienze operative.
3. Impatto ambientale e gestione dei fanghi
La corretta gestione dei fanghi derivanti dal trattamento rappresenta una delle principali sfide ambientali per gli impianti di depurazione. In assenza di soluzioni sostenibili per il loro smaltimento o riutilizzo, potrebbero insorgere problemi ambientali o costi elevati di gestione, soprattutto in caso di aumento dei volumi trattati.
Soluzioni e Idee
Per consolidare i risultati raggiunti e garantire la sostenibilità dell’intervento nel lungo periodo, si potrebbero adottare alcune azioni complementari, che coinvolgano sia l’amministrazione pubblica sia i soggetti tecnici responsabili della gestione dell’impianto.
Di seguito alcune proposte:
- pianificazione di un ampliamento futuro dell’impianto, in previsione dell’eventuale aumento del carico idraulico legato all’espansione urbana e alla crescita demografica, così da prevenire possibili criticità di capacità;
- ottimizzazione dei programmi di manutenzione, assicurando fondi dedicati e introducendo strumenti di monitoraggio predittivo per mantenere l’efficienza operativa delle tecnologie installate;
- rafforzamento della trasparenza e dell’accessibilità ai dati, potenziando la disponibilità di informazioni tramite open data e canali istituzionali, per facilitare il controllo civico e la partecipazione consapevole dei cittadini;
- attivazione di sinergie con altri progetti ambientali e di economia circolare, ad esempio per il riutilizzo dei fanghi o il recupero delle acque trattate per usi non potabili, in coerenza con gli obiettivi della transizione ecologica;
- valorizzazione e comunicazione dei risultati ottenuti, tramite iniziative di educazione ambientale e coinvolgimento pubblico, per rafforzare il legame tra l’impianto, il territorio e la comunità locale, rendendo i cittadini non solo beneficiari, ma protagonisti attivi della gestione sostenibile delle risorse idriche.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con l'Autorità di Gestione del Programma
- Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
- Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
Nel corso del monitoraggio civico, sono stati condotti tre colloqui di intervista con figure istituzionali e tecniche, operanti su diversi livelli di competenza:
1) Dott. Alberto Natucci – Autorità Idrica Toscana (AIT)
Responsabile dell’Unità Operativa Finanziamenti Pubblici. Si occupa della gestione e dell’erogazione dei fondi pubblici – provenienti dalla Regione Toscana, dal Ministero o da altri enti – destinati alle infrastrutture del Servizio Idrico Integrato, che comprende acquedotto, fognatura e depurazione. La sua intervista ha fornito un quadro chiaro sull’origine e la destinazione dei finanziamenti che hanno sostenuto il progetto.
2) Geom. Alessandro Poggialini – Comune di Siena
Responsabile del Servizio Manutenzione Verde, Strade e Sottosuolo. Ha specificato che il Comune non ha più competenza diretta sul depuratore di Le Tolfe dal 1999, anno in cui la gestione progettuale e operativa dell’impianto è stata affidata all’Acquedotto del Fiora S.p.A. Di conseguenza, non è stato possibile acquisire informazioni operative direttamente da parte del Comune.
3) Dott. Massimo Bellatalla e Ing. Luca Baroni – Acquedotto del Fiora S.p.A.
Ing. Baroni è attualmente Ingegnere Senior e Responsabile dell’Ufficio Tecnico, con consolidata esperienza nella progettazione e pianificazione di interventi sulla rete idrica e depurativa.
Dott. Bellatalla, oggi Responsabile dell’Unità Innovazione e Transizione Ecologica, era all’epoca del progetto a capo del Servizio di Pianificazione e Controllo dell’Erogazione delle Acque Potabili. La sua figura ha seguito nel tempo numerosi progetti legati alla gestione delle reti e dei programmi di investimento dell’azienda.
Domande principali
Perché è stato selezionato proprio il depuratore di Le Tolfe per questo intervento di potenziamento? (intervista ad Alberto Natucci - AIT)
Qual è stato il ruolo dell’Autorità Idrica Toscana nel progetto e come sono stati gestiti i finanziamenti pubblici? (intervista ad Alberto Natucci - AIT)
Quali soggetti pubblici e privati hanno preso parte al progetto e come si è articolata la governance? (intervista a Dott. Massimo Bellatalla e Ing. Luca Baroni - Acquedotto del Fiora)
Quali sono stati gli impatti concreti del progetto sulla qualità del servizio e sull’ambiente? (intervista a Dott. Massimo Bellatalla e Ing. Luca Baroni - Acquedotto del Fiora)
Risposte principali
(intervista ad Alberto Natucci - AIT)
Perché è stato selezionato proprio il depuratore di Le Tolfe per questo intervento di potenziamento?
L’intervento si è inserito in una strategia di adeguamento agli obblighi della Direttiva Quadro sulle acque 2000/60/CE, che imponeva che tutti gli agglomerati con oltre 2.000 abitanti equivalenti fossero dotati di impianti adeguati per il trattamento delle acque reflue. In questo contesto, il progetto rientrava in un piano di priorità selezionato in ambito ex-ATO 6, individuato in fase di programmazione regionale. Le Tolfe rappresentava una situazione da potenziare per adeguare l’impianto a un carico maggiore, migliorandone le performance e garantendo la conformità ambientale. La scelta è stata fatta sulla base di criteri tecnici e normativi, condivisi tra Regione, Autorità Idrica e gestore (Acquedotto del Fiora).
Qual è stato il ruolo dell’Autorità Idrica Toscana nel progetto e come sono stati gestiti i finanziamenti pubblici?
L’Autorità Idrica Toscana (AIT) ha avuto un ruolo centrale nella gestione dei finanziamenti pubblici, pur non essendo coinvolta direttamente nella progettazione tecnica del progetto. In particolare, AIT ha programmato le risorse e vigilato sulla loro corretta destinazione; agito come soggetto responsabile della rendicontazione nei confronti della Regione Toscana, utilizzando la piattaforma ARTEA per garantire il rispetto delle tempistiche, delle spese ammissibili e degli indicatori di risultato; controllato che le attività fossero coerenti con gli obiettivi previsti dai fondi FAS/FSC, evidenziando l’importanza di una gestione efficiente e conforme dei fondi pubblici dedicati al servizio idrico integrato.
(intervista a Dott. Massimo Bellatalla e Ing. Luca Baroni - Acquedotto del Fiora)
Quali soggetti pubblici e privati hanno preso parte al progetto? Come entra Acquedotto del Fiora (AdF) nel progetto?
Il progetto è stato inserito nella programmazione dell’ex ATO 6 e successivamente gestito dall’Autorità Idrica Toscana (AIT), con il coinvolgimento operativo dell’Acquedotto del Fiora in qualità di gestore del servizio idrico integrato. La governance si basa su un sistema consolidato: i Comuni partecipano tramite l’assemblea dell’autorità d’ambito, mentre la progettazione e la validazione tecnica sono affidate a professionisti esterni, con ulteriori verifiche interne. “Si tratta di un sistema articolato ma molto ben collaudato.”
AdF opera all’interno di un modello di gestione misto pubblico-privato (60% quote detenuto dai comuni dell’ambito territoriale, 40% privato), che garantisce un equilibrio tra controllo pubblico e competenze gestionali tecniche. L’azienda attua gli interventi previsti nella pianificazione biennale concordata con AIT, affidando le opere tramite gara e gestendo internamente le fasi di pianificazione e controllo. Il progetto di Le Tolfe è stato considerato strategico per il miglioramento del servizio e per l’adeguamento agli standard europei, in particolare per affrontare le criticità legate alla presenza del refluo ospedaliero del Policlinico Le Scotte e alla necessità di modernizzare un impianto obsoleto.
Quali sono stati gli impatti concreti del progetto sulla qualità del servizio e sull’ambiente?
“I risultati ci sono stati. Il depuratore oggi rispetta pienamente la normativa e lo standard di qualità. L’impianto è controllato sia dal nostro laboratorio interno che da ARPAT, che preleva campioni per verificarne la conformità. Questi controlli sono stati tutti superati. La qualità ambientale è garantita.”