REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Bonifica del sito ex minerario in località Cetine nel Comune di Chiusdino (SI)
Inviato il 30/06/2025 | Di Kathlyn DeLa Cruz, Olga Toso, Samuele Marletto, Serena Boccaccini - Gruppo: KOSS
Cosa abbiamo scoperto
Obiettivi del progetto Tweet
Il progetto si propone di mettere in sicurezza e bonificare l’area dell’ex miniera delle Cetine (Chiusdino, SI), dove sono presenti sterili e scorie di antimonio con contaminazione da metalli pesanti (antimonio, arsenico, mercurio, cobalto) oltre i limiti di sicurezza (fonte:Toscana-notizie.it). L’obiettivo principale è rendere nuovamente «vivibile» il territorio secondo la normativa (limite antimonio < 10 mg/kg nel suolo residenziale), tutelando la salute pubblica e le risorse naturali (Fonte: it.monithon.eutoscana-notizie.it). Il progetto infatti mira alla messa in sicurezza ambientale, proteggendo il territorio e le risorse idriche dagli inquinanti residui.
Attività previste
Le operazioni pianificate per la bonifica sono articolate e impiegano diverse tecnologie ambientali. In particolare sono previsti:
• Rimodellazione dei versanti e capping: rimodellazione dei pendii della cava e realizzazione di una copertura finale multistrato impermeabile (“capping”) sulle aree con scarti minerari. toscana-notizie.it.
• Gestione acque meteoriche: realizzazione di sistemi di drenaggio e regimazione delle acque piovane. Verrà installata una rete di collettamento delle acque di ruscellamento e dei drenaggi di miniera. Questi flussi verranno convogliati a un impianto di trattamento con “Barriera Reattiva Permeabile” e sistemi di fitodepurazione, che depurano le acque sfruttando piante acquatiche. toscana-notizie.it.
• Trattamento acque contaminate: realizzazione di un impianto di fitodepurazione specificamente progettato per captare e trattare le acque contaminate dai metalli pesanti, prevenendo così l’inquinamento delle falde e dei corsi d’acqua locali. toscana-notizie.it.
• Riqualificazione degli edifici storici: il progetto considera anche il possibile recupero degli edifici minerari esistenti, finalizzato a un futuro utilizzo o valorizzazione del complesso minerario toscana-notizie.it. (Una relazione di monitoraggio civico nota che il piano include anche la demolizione controllata di strutture fatiscenti, nell’ottica di sicurezza, per poi recuperare eventuali valori storici. it.monithon.eu.)
Origine del progetto
Il progetto di bonifica del sito ex minerario di Cetine è incluso tra le iniziative di messa in sicurezza e bonifica di siti inquinati ad alto rischio ambientale.
È stato finanziato con fondi nazionali gestiti dalla Regione Toscana, che risulta il soggetto attuatore. Il progetto è affidato alla ditta Hexa Green S.r.l. ed è finanziato dal Piano FSC Ambiente 2014-2020 con un costo complessivo di €2.991.933,04 (Fonte: opencoesione.gov.it) . I lavori, appaltati nel 2024, hanno avuto inizio effettivo il 21 giugno 2024 e dureranno circa 240 giorni dalla consegna (Fonte: Toscana-notizie.it e opencoesione.gov.it). La fine prevista delle attività è il 30 aprile 2025 (Fonte: opencoesione.gov.it).
• Atto di riferimento: Delibera della Regione Toscana per la programmazione degli interventi FSC 2014-2020, Linea Bonifiche Siti Minerari.
• Bando: Progetto incluso nel Piano FSC Ambiente e nel Programma di Bonifica Siti Minerari in Toscana (fonte: Regione Toscana, OpenCoesione).
• Soggetti coinvolti a monte: Regione Toscana: ha il ruolo di soggetto attuatore del progetto; Comune di Chiusdino: coinvolto nelle fasi di approvazione e monitoraggio; ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana): responsabile del monitoraggio ambientale e della verifica delle attività di bonifica. tecnici ambientali e geologi.
Non risultano documentati momenti strutturati di co-progettazione o consultazione pubblica nella fase iniziale. Tuttavia, nel percorso di monitoraggio civico attivato successivamente, sono stati coinvolti cittadini, scuole e associazioni locali.
Non emergono forme esplicite di esclusione, ma la cittadinanza non sembra essere stata coinvolta formalmente nella definizione del progetto, con il rischio che gruppi più fragili (es. giovani, residenti diretti) non abbiano avuto voce in capitolo, quantomeno inizialmente.
Soggetti Beneficiari
• Cittadinanza locale: tutti gli abitanti del Comune di Chiusdino e dei comuni limitrofi traggono vantaggio dalla rimozione dei rischi ambientali e sanitari.
• Operatori turistici e ambientali: il recupero dell’area può aprire spazi a nuove attività, escursioni, turismo sostenibile e valorizzazione storica del sito minerario.
• Giovani e scuole: il progetto può diventare strumento educativo e di sensibilizzazione ambientale.
• Beneficiari indiretti: l’intervento migliora anche la qualità delle acque e del paesaggio toscano, con ricadute positive più ampie.
In prospettiva, restituire alla comunità un’area sicura può avere ricadute positive sulla qualità dell’ambiente e persino sul turismo sostenibile locale
Contesto
Bisogni del territorio
Il sito ex minerario di Cetine è un’area pesantemente inquinata da residui di antimonio, arsenico e mercurio. L’estrazione mineraria si è svolta tra il 1878 e il 1949, lasciando scorie e sedimenti tossici nel suolo e in potenziale infiltrazione nelle falde acquifere. I dati ambientali storici mostrano una forte contaminazione dei suoli, con valori oltre i limiti di legge.
Altri progetti simili o complementari
Il progetto fa parte della Strategia Nazionale per le Bonifiche e del Piano di bonifica di siti minerari della Regione Toscana. È complementare a progetti più ampi di valorizzazione dei territori minerari toscani, specialmente quelli nelle Colline Metallifere. In vari siti dismessi di Montieri (Colline Metallifere grossetane) sono stati avviati interventi di messa in sicurezza mineraria. Nel 2024 Regione Toscana e ARPAT hanno autorizzato la bonifica di “siti minori” in area mineraria di Montieri. Attualmente si stanno eseguendo i lavori autorizzati su questi siti (ad es. aree estrattive e discariche legate all’attività mineraria). L’obiettivo è garantire la sicurezza permanente dei versanti e contenere eventuali contaminanti residui.
(In corso: messa in sicurezza permanente di siti ex-minerari. Fasi di bonifica autorizzate e in atto).
Avanzamento
Il progetto di bonifica del sito ex minerario delle Cetine risulta in una fase avanzata di esecuzione, con un grado di completamento stimato attorno al 70–75%. I lavori sono attualmente in corso e si prevede il completamento totale dell’intervento entro la fine dell’estate.
Risultati
• Tra le attività già ultimate si segnala l’incapsulamento dei materiali contaminati, mentre sono in fase di progressiva realizzazione gli interventi di capping delle diverse aree. In particolare la copertura è stata quasi integralmente posata, ad eccezione della dorsale principale della viabilità interna, lasciata temporaneamente scoperta per consentire la logistica del cantiere. Tale tratto verrà coperto progressivamente, evitando così danneggiamenti dovuti al transito dei mezzi. Alcune porzioni del sito, come le sedi delle abitazioni, non risultano ancora completate a causa delle avverse condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato anche il mese di aprile. Tuttavia, le opere principali sono state realizzate e rimangono da eseguire esclusivamente alcune finiture. Anche sul fronte del trattamento delle acque si registrano significativi avanzamenti. Il sistema per la gestione delle acque meteoriche e di prima pioggia è in fase di completamento: l’ultimo intervento previsto è l’allaccio finale della condotta lungo la strada, i cui lavori sono stati avviati recentemente. Per quanto riguarda le acque reflue delle abitazioni, la vasca di depurazione è già stata realizzata e si trova in fase di rifinitura paesaggistica, che comprende la copertura con terreno vegetale e la messa a dimora della vegetazione prevista dal progetto.
Punti di debolezza
Nonostante l’elevato grado di avanzamento dei lavori, il progetto ha evidenziato alcune criticità che ne hanno rallentato la piena attuazione. In particolare, sono emerse difficoltà legate alla morfologia del sito, che hanno reso necessario modificare il progetto originario tramite una variante in corso d’opera. Tale aggiornamento ha comportato un’estensione dei tempi contrattuali. Inoltre, l’accessibilità limitata ad alcune aree, aggravata da condizioni meteorologiche avverse nei mesi di novembre, dicembre, e successivamente anche in marzo e aprile caratterizzati da piogge torrenziali. Le condizioni meteorologiche avverse hanno compromesso la stabilità e la sicurezza di queste strade, impedendo il passaggio dei mezzi pesanti, come quelli utilizzati per il trasporto del terreno destinato alla copertura del capping.
• Si segnala inoltre una certa disconnessione tra l’effettivo avanzamento dei lavori e gli aggiornamenti pubblicati su portali istituzionali come OpenCoesione dove la superficie effettivamente bonificata risulta ancora pari a 0 mq. Il Dott.Boninsegni e il Dott. Guerranti durante l’intervista da noi realizzata hanno voluto specificare che, per quanto riguarda il portale OpenCoesione, gli aggiornamenti pubblicati non sempre risultano perfettamente allineati con l’effettivo andamento dei lavori. Questo accade perché gli aggiornamenti sul portale sono spesso legati a scadenze prestabilite, fissate dalle amministrazioni finanziatrici, piuttosto che sincronizzate con il reale stato di avanzamento del progetto o con il cronoprogramma dei lavori. Si tratta quindi di tempistiche amministrative, che rispondono più a logiche di rendicontazione che a una fotografia aggiornata del cantiere. Inoltre, va considerato che tutti gli interventi di bonifica sono soggetti, per legge, a una procedura denominata "certificazione di bonifica", che può essere avviata solo dopo la conclusione dei lavori. Si tratta di un iter tecnico-amministrativo obbligatorio, che prevede una serie di accertamenti, verifiche e collaudi, finalizzati a certificare che l’intervento sia stato realizzato in conformità con gli standard ambientali previsti. Pertanto, anche nel caso in cui i lavori terminassero nel giro di un mese, sarà comunque necessario attendere i tempi tecnici legati all’istruttoria della certificazione, prima che l’intervento possa considerarsi formalmente concluso e riconosciuto come conforme.
Punti di forza
• Uno degli aspetti maggiormente apprezzabili del progetto di bonifica del sito ex minerario delle Cetine è la sua impostazione tecnica integrata, che mira non solo alla messa in sicurezza ambientale, ma anche al recupero paesaggistico e alla futura valorizzazione del sito. Il progetto prevede interventi strutturali ben articolati, tra cui l’incapsulamento dei materiali contaminati e la realizzazione di un sistema efficace per il trattamento delle acque meteoriche e reflue, a testimonianza di una visione orientata alla sostenibilità e alla durabilità nel tempo. Ulteriore punto di forza è rappresentato dalla volontà di rendere l’area nuovamente fruibile attraverso la riqualificazione del paesaggio e delle strutture esistenti, in prospettiva di usi culturali, didattici o turistici, potenzialmente integrabili con i percorsi già attivi sul territorio (come quelli legati all’Abbazia di San Galgano). Inoltre, l’approccio adottato ha garantito la compatibilità degli interventi con il contesto naturale e normativo, rispettando obblighi paesaggistici e forestali, compreso il rimboschimento compensativo.
Rischi
• Un rischio potenziale per l’efficacia del progetto risiede nel ritardo e nella complessità della procedura di certificazione di bonifica, necessaria per la validazione finale dell’intervento. Questo iter, che richiede accertamenti e collaudi specifici, potrebbe comportare ulteriori slittamenti temporali prima del riconoscimento formale dell’avvenuta bonifica. Inoltre la futura fruizione dell’area potrebbe essere limitata dall’assenza di un piano strutturato di valorizzazione e manutenzione a lungo termine, soprattutto se non verranno attivati adeguati percorsi di gestione integrata del patrimonio riqualificato. Un ulteriore rischio è rappresentato da potenziali vincoli o cambiamenti normativi che potrebbero incidere sulla destinazione d’uso del sito, in particolare per le aree private, la cui valorizzazione è subordinata al mantenimento della messa in sicurezza.
Soluzioni e Idee
• Miglioramento del monitoraggio pubblico: creazione di un sito web dedicato o di una sezione nel portale del Comune accessibile al pubblico con aggiornamenti periodici, foto e informazioni relative allo stato di avanzamento dei lavori.
• Coinvolgimento della comunità locale: organizzare incontri pubblici e momenti di confronto con i residenti e le associazioni del territorio, anche in collaborazione con il Comune di Chiusdino, per raccogliere idee e suggerimenti sull’utilizzo futuro del sito bonificato.
• Creazione di una app o QR-code interattivi che raccontino la storia del sito.
Parità di Genere
Nel progetto è coinvolta, direttamente o indirettamente, la parità di genere?
NON SAPREI
Nel progetto i partecipanti (a volte chiamati beneficiari) sono distinti per genere (donne, uomini, altri), utilizzando - per esempio -parole come donne, bambine, anziane, studentesse, lavoratrici, etc.
NON SAPREI
Il progetto stanzia risorse finanziarie esplicitamente destinate ad azioni che promuovono la parità di genere?
NO
Sono stati indicati esplicitamente indicatori (es. numero di operatrici formate o percentuale di aumento delle studentesse iscritte a corsi STEM) per monitorare e valutare l’impatto del progetto in termini di promozione della parità di genere?
NON SAPREI
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
• Abbiamo contattato il Dott. Stefano Mirri, Responsabile Unico del Procedimento (RUP) per il progetto di bonifica del sito minerario di Le Cetine a Chiusdino. Il suo ruolo è fondamentale in quanto coordina tutte le fasi procedurali e tecniche del progetto, dalla progettazione all’affidamento e realizzazione degli interventi. Tuttavia, nonostante i tentativi di contatto, non è stato possibile ottenere un’intervista diretta.
• Il Dott. Boninsegni, in qualità di ingegnere e tecnico ambientale esperto in gestione del territorio, ha svolto un ruolo strategico nella pianificazione e nell’ideazione iniziale del progetto di bonifica dell’ex sito minerario delle Cetine.
• Il Dott. Guerranti, in qualità di geometra e funzionario del Servizio regionale per l’inquinamento e la decontaminazione della Regione Toscana, possiede specifiche competenze tecniche operative.
Domande principali
• Quali problemi di natura amministrativa avete incontrato e come superarli?
• Da quanti anni esisteva questo progetto e perché è stato realizzato solo ora?
Risposte principali
1. Nel corso del progetto si sono presentati alcuni problemi di natura amministrativa, in particolare legati alla gestione di una prescrizione emersa in sede di approvazione: quella del rimboschimento compensativo. Secondo la normativa vigente, quando si procede al taglio di una superficie boscata è obbligatorio compensare l’intervento attraverso una delle seguenti modalità:
- monetizzazione: ovvero il versamento di una somma calcolata in base agli ettari disboscati al gestore del patrimonio forestale (in questo caso l’Unione dei Comuni della Val di Merse);
- rimboschimento diretto: cioè la messa a dimora di nuove piante su terreni – anche diversi da quelli originari – purché disponibili e idonei, nella disponibilità del soggetto esecutore.
In una prima fase del progetto si era optato per la monetizzazione, ritenendo più utile destinare le risorse direttamente all’ente gestore del bosco, in modo da sostenere le attività di manutenzione e tutela del patrimonio forestale. Tuttavia nel corso dell’istruttoria in ambito paesaggistico è emersa la necessità di individuare un appezzamento di circa 6.000–7.000 mq di superficie su cui effettuare la piantumazione.
La soluzione è stata trovata grazie alla collaborazione con un’altra Unione dei Comuni, che ha messo a disposizione un appezzamento di terreno nel Comune di Massa Marittima, ritenuto idoneo per l’intervento. Su tale area si è proceduto a piantare specie arboree analoghe a quelle precedentemente rimosse, assicurando così la compensazione ambientale richiesta.
2. Il progetto di bonifica del sito ex minerario delle Cetine ha una lunga storia amministrativa, avviata oltre un decennio fa. Il primo progetto commissionato dalla Provincia di Siena risale al periodo 2008–2010 a seguito del riconoscimento della presenza di materiali contaminati derivanti dalle attività estrattive storiche. Il progetto era inizialmente suddiviso in quattro lotti, che corrispondevano a quattro porzioni distinte del sito. Il primo lotto ricevette un finanziamento della Regione Toscana alla Provincia di Siena tra il 2011 e il 2013, subito prima dell’approvazione definitiva del progetto che avvenne nel 2013.
Tuttavia, dal 1° gennaio 2016, a seguito della riforma istituzionale che ha comportato il riassetto delle competenze tra Province e Regioni, la gestione del progetto è passata alla Regione Toscana, che ha deciso di superare l’impostazione frammentata per lotti e finanziare l’intervento nella sua totalità.
Il progetto esecutivo è stato completato nel 2020, ma le successive procedure di gara hanno richiesto ulteriori tempi tecnici, anche a causa delle complesse normative sugli appalti pubblici. La consegna formale del progetto è avvenuta nell’agosto 2022, con approvazione entro il 31 dicembre 2022 per evitare il decadimento del finanziamento. L’avvio della gara è seguito immediatamente, ma l’intero anno 2023 è stato impegnato nell'individuazione di un’area idonea per il rimboschimento compensativo, una prescrizione vincolante emersa in sede di valutazione paesaggistica, necessaria per compensare il disboscamento di parte dell’area oggetto di intervento.
Questi fattori — tra cui il passaggio di competenze, la necessità di riformulare il progetto, i tempi tecnico-amministrativi legati agli appalti pubblici e gli obblighi ambientali — hanno contribuito a posticipare l’attuazione effettiva del progetto, la cui realizzazione sul campo è iniziata soltanto nel 2024. Nonostante i ritardi il progetto si trova ora in una fase avanzata di esecuzione.