REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Palazzo Fruscione, il recupero della storia salernitana
Inviato il 21/01/2014 | Di Giovanni Ragone
Descrizione
Palazzo Fruscione prende il nome dagli ultimi abitanti cui hanno risieduto nell’edificio, ossia fino al 1967, anno in cui il Ministero della Pubblica Istruzione, tramite la Direzione Generale Antichità e Belle Arti, con Decreto n.5859 del 20.05.1967, ha dichiarato il notevole interesse pubblico del bene. Successivamente è stato sottoposto alle disposizioni di cui alla legge 1089/39 per la tutela dei beni di interesse storico artistico, oggi parte seconda del D.Lgs.42/2004, e quindi è stato acquisto al patrimonio comunale tramite il Decreto Prefettizio del 09.02.1970 n.1022/IV e n. 5993/IV del 06.03.1970. La consegna definitiva dell’intero stabile al Comune di Salerno avvenne il 02.05.1974.
L’edificio risale al XII secolo e, assieme a Castel Terracina, rappresenta il vero e proprio esempio di edilizia civile normanna, che oggi è sempre più raro rinvenire. Il periodo normanno è caratterizzato dal fiorire di decorazioni architettoniche policrome, e l’arco intrecciato divenne la decorazione maggiormente diffusa nell’Italia meridionale. Tale struttura inoltre, presenta resti appartenenti al periodo romano, difatti, il mosaico a motivi geometrici, quasi totalmente distrutto dalle costruzioni del Medioevo, rappresenta l’esempio più lampante di tale testimonianza. Il mosaico si pensa, possa appartenere ad un complesso termale del I-II secolo d.c.
Cosa abbiamo scoperto
Avanzamento
Il progetto, tramite presa visione diretta avvenuta in più circostanze, risulta essere totalmente terminato e quindi completato. Il 20 Settembre 2013, infatti, si è finalmente consegnato ai cittadini, ed ai turisti, un pezzo di storia che forse è uno dei più importanti presenti in città. L’attesa però è stata considerevole, infatti, dopo che, nel 1967, fu definito bene pubblico storico, ci sono voluti ben 42 anni e cospicui fondi comunitari, per recuperare un reperto storico che è la sintesi archeologica di autentica bellezza. Tutto ciò è facilmente visibile e confermato non appena si ammirano le due facciate esterne, che subito colpiscono per la loro ricchezza artistica e per la presenza di archi e bifore che sorreggono portali e colonne normanne di encomiabile splendore. Successivamente, l’ingresso nasconde una sorpresa decisamente gradevole, infatti, al di sotto del sottosuolo, è stato rinvenuto un mosaico risalente all’età romana che, dopo diverse ricerche, si è scoperto essere un impianto termale. Oltre a questo pian terreno, ve ne sono altri tre che custodiscono colonne e decorazioni in pietra cui si aggiungono a diversi saloni affrescati.
Risultati
Punti di debolezza
Terminato ed inaugurato il 20 settembre del 2013, tale struttura è rimasta perennemente chiusa al pubblico ad eccezion fatta per sporadiche e rare occasioni come ad esempio quella del Trekking urbano. Solamente lo scorso 20 dicembre, esattamente tre mesi dopo, si è riusciti a rendere accessibile a tutti tale struttura facendone un centro informativo per i turisti, il quale però sembrerebbe stato aperto solamente per il periodo che ha visto la città impegnata nel noto evento di “Luci d’artista”, visto che, dopo continue e successive verifiche, è risultato constantemente chiuso. Inoltre è da segnalare il particolare utilizzo che si legge dalla scheda tecnica presentata dal Comune, inizialmente infatti, da quanto si apprende, l’ultimo piano avrebbe dovuto ospitare la Casa della Poesia, i primi due invece, sarebbero dovuti essere sedi delle associazioni culturali cittadine. Tutto ciò però non sembra essere stato confermato, in quanto, il 20 gennaio, il Comune ha presentato un avviso pubblico per manifestazione di interesse per dare in gestione ad un privato la gestione di tale struttura e renderla così, un centro nevralgico culturale per i giovani.
Per coloro che sono all’oscuro della storia di questo particolare e significativo edificio, vi sono dei pannelli, posti all’interno, con illustrazioni che spiegano e rendono la visita sicuramente di alta qualità, ma è da segnalare che sono solamente in lingua italiana e questo è un grande problema per i turisti stranieri.
Punti di forza
Il recupero di tale edificio rappresenta un grande tassello per quanto riguarda il recupero del centro storico cittadino e, assieme a San Pietro a Corte, nota e storica chiesa posizionata esattamente vicino a questa struttura, si è riusciti a dar vita ad un’eccezionale area che è in grado di far tornare indietro nel tempo e di rivivere momenti pressoché unici della Salerno antica, che era il cuore della cultura europea, nonché centro nevralgico dello storico principato.
Rischi
Soluzioni e Idee
Probabilmente necessaria, e sicuramente gradevole, sarebbe l’introduzione di guide che spieghino più dettagliatamente la storia e l’architettura dell’edificio, preferibilmente multilingue.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)