REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
MUSEO ARCHEOLOGICO DI TARANTO (MARTA) - LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE ALLESTIMENTO E VALORIZZAZIONE
Inviato il 25/04/2015 | Di Akubari
Descrizione
Il completamento del Museo archeologico nazionale di Taranto (MarTA) è stato finanziato con Delibera CIPE 38/2012, pubblicata sulla GU del 06/06/2012 per 5 mln €.
Gli interventi previsti per il Polo Museale Tarantino fanno parte di Mumex, il progetto pilota sui Poli Museali di eccellenza del Mezzogiorno finanziato dal POIn Attrattori Culturali, Naturali e Turismo. Gli interventi avrebbero interessato non solo il MarTa, ma anche il Parco Archeologico delle Mura Messapiche di Manduria e l’area archeologica di Saturo (Leporano), come si può leggere a pagg. 15-16 della brochure Mumex 2012 relativa all’avanzamento dei lavori http://www.mumex.it/opencms/export/sites/mumex/Multimedia/1340871912210_Brochure_Mumex_2012.pdf:
“In considerazione del livello di maturità progettuale raggiunto, il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), nella seduta del 23 marzo 2012, ha disposto il finanziamento di 2 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione per la realizzazione delle opere progettate per Museo Nazionale Archeologico di Taranto (...) le opere di riqualificazione e valorizzazione funzionale previste per il Parco archeologico delle Mura messapiche (Manduria) e l’Area archeologica di Satùro (Marina di Leporano) sono state candidate al finanziamento nell’Atto di riprogrammazione del Piano di Azione e Coesione assunto dal Governo l’11 maggio 2012”. Tuttavia OpenCoesione non restituisce progetti in attuazione per il MarTa, nonostante la visita di monitoraggio abbia dimostrato che gli interventi sono in una fase avanzata, tanto che il piano terra ed primo piano risultano conclusi. L’unico progetto in attuazione rintracciato in OpenCoesione è nel comune di Manduria: "Valorizzazione dell'area archeologica e itinerari archeologi urbani" (http://www.opencoesione.gov.it/progetti/1misepacpug-ta01/), finanziato dal Piano d'Azione per la Coesione.
Il progetto prevedeva i seguenti interventi:
opere di allestimento e di riqualificazione funzionale degli spazi e dei percorsi;
restauro del Chiostro Alcantarini come spazio espositivo temporaneo;
aree di accoglienza;
depositi compattati;
installazione di sistemi e apparati multimediali.
Sin dalla sua apertura il Museo è stato ospitato nell’ex convento dei frati Alcantarini; alla fine degli anni Novanta esso è stato chiuso per improrogabili restauri che sono durati, a fasi alterne, fino al 2007, anno in cui c’è stata una prima riapertura parziale. Solo negli ultimi anni, grazie anche all’utilizzo dei fondi europei, è giunto a compimento il progetto che, inglobando altri edifici adiacenti, permetterà di presentare finalmente al pubblico la collezione custodita per lo più nei magazzini. Si avrà così un quadro completo di tutte le civiltà che si sono succedute sul territorio, a partire dagli Apuli per poi passare ai Greci, ai Romani e ai Bizantini fino all’alto Medioevo.
Gli spazi espositivi saranno molto più grandi rispetto al passato, poiché -a valere sui fondi del POIn Attrattori culturali, naturali e Turismo 2007-2013- sono state destinate al restauro anche il complesso di San Domenico con il suo chiostro trecentesco (http://www.opencoesione.gov.it/progetti/1miser-puglia-16/) e l’ex convento di Sant’Antonio (http://www.opencoesione.gov.it/progetti/1miser-puglia-8/), che ospiteranno i nuovi corpi del Museo e i laboratori di restauro della Soprintendenza. Al MarTa sono stati destinati anche anche 1,3 mln € dei fondi comunitari del programma Risparmio energetico ed energie rinnovabili 2007-2013 per ridurre i consumi elettrici e migliorare le prestazioni energetiche e termiche del Marta (a valere sui fondi del POI Energia http://visual.ly/beni-culturali-sostenibili).
Cosa abbiamo scoperto
Avanzamento
Il piano terra ed il primo piano risultano completati e fruibili, il secondo piano, già occupato dagli uffici, è ancora in fase di allestimento.
Il percorso espositivo attualmente fruibile è corredato di pannelli esplicativi e postazioni multimediali con monitor touch screen (alcuni esempi nelle foto), corredati di testo e immagini a scorrimento, che consentono approfondimenti tematici di vario genere (vita quotidiana, attività produttive, monetazione ecc.). Ogni postazione è dotata anche di uno specifico glossario, tramite cui è possibile effettuare ricerche lessicali specifiche.
Nel Chiostro Alcantarini sono stati già ospitati alcuni eventi: di recente il Teatro Pubblico Pugliese ha organizzato una rassegna (vedi foto della locandina promozionale) nell’ambito dell’intervento “azioni di promozione del Museo archeologico nazionale di Taranto” (a valere sui fondi del POIn Fesr 2007/2013 – Linea di Intervento II.2.1)
Dal Chiostro Alcantarini è possibile accedere ad una sala adibita a laboratorio di restauro (vedi foto), anch’essa restaurata e rifunzionalizzata.
Risultati
IL PROGETTO NON è CONCLUSO
Punti di debolezza
I problemi riscontrati fino ad ora dal progetto sono dovuti principalmente al "limbo istituzionale" in cui il museo era fino a poco tempo fa. La recentissima nomina della nuova direttrice, Eva degl'Innocenti, dovrebbe facilitare il rilancio del museo.
Punti di forza
La città di Taranto potrebbe trovare nel turismo un’alternativa per differenziare la propria economia, basata sulla produzione di acciaio e sull’Arsenale militare, entrambi da tempo in seria difficoltà.
La valorizzazione del MarTa, in questo senso, potrebbe essere un buon punto di ri-partenza per l’immagine (e non solo) della città.
Rischi
Il museo, pur custodendo una collezione di grandissimo valore, è situato in una città in cui la vocazione turistica è pressoché inesistente, a dispetto delle enormi potenzialità di un territorio affacciato sul mare e ricco di pregevoli antichità.
Soluzioni e Idee
Si potrebbe tentare di coinvolgere maggiormente associazioni, scuole, realtà già presenti sul territorio in attività, didattiche e no, finalizzate alla promozione della conoscenza di tutto il polo museale tarantino.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
non è stato possibile fare interviste dirette