REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Cura ut Valeas- Centro di aggregazione giovanile

Inviato il 22/03/2016 | Di People of Tomorrow

Descrizione

Il progetto che abbiamo deciso di monitorare è "Cura ut Valeas", un progetto di inclusione sociale che riguarda la ristrutturazione di un immobile già esistente nel Comune di Locri al fine di utilizzarlo come Centro di aggregazione giovanile. Gli obiettivi da raggiungere tramite la sua realizzazione sono, principalmente: la diffusione della legalità e l'allontanamento dei giovani dalle devianze giovanili. Il traguardo al quale desideriamo arrivare noi studenti con questo nostro lavoro è quello di promuovere l’effettiva apertura di questo centro e il suo buon funzionamento. Dell’importo finanziato dall'Unione Europea tramite il programma PON CONV FESR SICUREZZA 2007/2013, corrispondente alla somma di 1.176.012,60 euro iniziali, sono stati spesi solo 536.759 euro per i lavori eseguiti dalla Ditta appaltatrice, cifra corrispondente a circa il 54% del totale stanziato. A tale cifra sono stati poi aggiunti altri 253.103 euro da parte del Fondo di Rotazione (secondo i dati attualmente aggiornati sul sito di OpenCoesione). I lavori sono ufficialmente iniziati a settembre 2013 e sono terminati a marzo 2014. Al suo interno la struttura molto ampia potrebbe prevedere diversi ambienti in cui svolgere laboratori di giornalismo, teatro, cineforum, informatica, cinema, lettura...

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Il progetto di ristrutturazione è concluso; l’edifico, risalente agli anni 1950, è stato riqualificato, i lavori sono terminati. Dalle interviste effettuate, dai dati reperiti da varie fonti e, soprattutto, dalla visita fatta alla struttura, abbiamo potuto appurare che questo edificio presenta delle "anomalie" o, meglio, delle mancanze e delle modifiche rispetto al progetto iniziale. Abbiamo notato che la rampa, prevista all’ingresso principale per consentire il libero accesso ai locali alle persone disabili, non è stata realizzata a causa di una "lievitazione" dei costi e ne è stata posta una nella parte posteriore del cortile interno. Inoltre, sono stati limitati l'acquisto di alcune attrezzature previste in precedenza e non è avvenuta la sostituzione di alcune parti fondamentali, come i pavimenti (solo in alcune stanze sono stati cambiati), le finestre e i portoni di accesso all’edificio (sono stati semplicemente riverniciati). È stato ripulito il vasto cortile interno e abbattuto il vecchio casolare adiacente al fabbricato che provocava infiltrazione d’acqua. Lo stabile di sera è abbondantemente illuminato nel suo cortile interno con lampioni e nella facciata esterna con faretti che dal basso valorizzano la struttura.

Risultati

Il Centro di aggregazione giovanile è terminato, ma non è ancora funzionante. Dalla visita di monitoraggio abbiamo rilevato che molti ambienti che dovevano essere adibiti a laboratorio di cucina o di musica mancano delle attrezzature adatte a questi scopi. Al contrario, abbondano computer e stampanti, che, acquistati da diverso tempo, rischiano di non essere più adeguati. Le notevoli dimensioni dell'edificio rappresentano uno degli aspetti positivi. Esso è abbastanza capiente da ospitare un elevato numero di ragazzi e proporre loro varie attività secondo i propri interessi. Le condizioni dell’immobile, però, nonostante i lavori di ristrutturazione siano terminati da poco tempo, non sono perfette, a causa dello stato di abbandono in cui esso si trova, perché ancora chiuso e inutilizzato.

Punti di debolezza

Le maggiori difficoltà sono dovute alla mancanza di ulteriori fondi per completare la struttura (pavimentazione, finestre e portoni nuovi, arredi e attrezzature adeguate). La non apertura del Centro è dovuta alla titubanza da parte degli amministratori e alla diffidenza verso chi poi dovrà gestire effettivamente l’immobile. La debolezza principale che il progetto presenta è lo stato di abbandono in cui esso si trova, degrado che rischia di aumentare se il Centro resta chiuso. Un altro svantaggio potrebbe essere rappresentato dalla tinta blu che riveste le pareti esterne dell’edificio, sul quale si è discusso molto. Qualcuno lo paragona ai padiglioni dell’IKEA. E' vero, si tratta di un colore che colpisce istantaneamente e che non lascia indifferenti, ma è anche un colore che non rappresenta pienamente il calore, la forza e il temperamento dei giovani, ai quali è dedicato il centro.

Punti di forza

Avere un Centro di aggregazione giovanile nel pieno centro di Locri, rappresenta una grande opportunità di sviluppo per la nostra cittadina. Una sua oculata gestione, infatti, potrebbe far diventare questo Centro un luogo in cui i giovani, guidati da personale esperto, possano esprimere i propri talenti e coltivare le proprie passioni. Il centro potrebbe essere per tanti giovani un punto d'incontro “protetto” in cui trascorrere il tempo libero insieme ai propri amici e stringere nuove amicizie. Anche se ciò potrebbe apparentemente passare in secondo piano, uno dei maggiori punti di forza che ci sembra giusto mettere in risalto è la notevole ampiezza dell'edificio corrispondente a 1600 metri quadrati. Esso potrebbe essere adibito a più funzioni e prevedere lo svolgimento di diverse attività non solo ricreative ma anche formative. Ultimo ma non meno importante è il significativo impatto che la sua apertura potrebbe avere a livello sociale. Dal monitoraggio effettuato tramite le interviste fatte ad alcuni cittadini e tramite l'utilizzo di questionari cartacei e online appositamente ideati da noi per i nostri coetanei, è emerso che la popolazione e, soprattutto, i giovani vedono con grande positività l’esistenza di un Centro di accoglienza per i giovani a Locri, e ne colgono l’opportunità per migliorare la qualità della vita dei cittadini locresi. Molti nostri coetanei entusiasti sarebbero disposti a frequentare il centro, se questo venisse aperto, anche per 2-3 ore ogni giorno.

Rischi

Nonostante la struttura sia stata inaugurata a novembre 2015, essa continua a rimanere chiusa in quanto l'Amministrazione Comunale ha per lungo tempo esitato ad emanare un bando di gara per la sua gestione. Il rischio che si teme è che cada nelle mani di associazioni che ne facciano la loro esclusiva sede legale. Altro rischio è che questo edificio venga destinato ad altro uso diverso da quello per cui è stato realizzato. Con grande gioia dobbiamo però rilevare che probabilmente questo nostro lavoro sta contribuendo a smuovere un po’ la situazione. Qualche giorno fa, i giornali locali, tra cui "Lentelocale", hanno pubblicato un articolo nel quale il Sindaco di Locri annuncia l'emissione del bando di gara entro l'8 aprile 2916 per l’apertura e l’utilizzo sia del Centro di aggregazione giovanile sia dell'Ostello della Gioventù (l’immobile preso in esame dal nostro Liceo durante la scorsa edizione di ASOC). Un’altra nota positiva è stata l’organizzazione del Flash Mob per la giornata dedicata all’autismo il 2 aprile proprio davanti al Centro di aggregazione giovanile. L’edificio era illuminato e aperto ai visitatori; nella piazza antistante c’erano tanti ragazzi, giovani e adulti che ballavano seguendo il ritmo della musica e manifestando la loro solidarietà e partecipazione a questa iniziativa.

Soluzioni e Idee

All'interno del centro, oltre alle attività previste, si potrebbero organizzare dei corsi di fotografia e degli incontri con esperti dei vari settori della cultura. Si potrebbe utilizzare il cortile presente sul retro per praticare attività sportive come pallavolo o calcio. Molto utile e interessante per la formazione scolastica potrebbe essere la costituzione di gruppi di studio e di ricerca e per l’avviamento al mondo del lavoro si potrebbe pensare a corsi di cucina o di artigianato.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

Primo fra tutti è stato intervistato il Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, che, pur non avendo ideato personalmente il progetto (proposto, invece, dal precedente Sindaco Giuseppe Lombardo), ha seguito l'andamento dei lavori. Altri soggetti coinvolti sono stati l'Architetto Vincenzo Calimero e l'Avvocato Antonio Cavo, presidente dell'ex Consiglio Comunale. Abbiamo intervistato i responsabili delle associazioni: il dottore Francesco Mollace per la “Civitas Solis”, la dottoressa Maria Marchio per “La Città del Sole”, un rappresentante dell’associazione “Labor” per i diversamente abili, un esponente delle Forze dell’Ordine, cittadini locresi e giovani. Dopo aver raccolto le informazioni delle quali necessitavamo ci siamo chiesti: "Cosa conoscono i cittadini a proposito del progetto? Sono al corrente del fatto che nella loro città è sorto un centro di aggregazione giovanile? Ma, soprattutto, che cosa ne pensano? Quale impatto può avere sul territorio di Locri l’apertura di un Centro di aggregazione per i giovani?". Perciò abbiamo posto loro delle domande, non solo tramite delle interviste dirette, ma anche mediante questionari, che abbiamo somministrato a chiunque volesse compilarli in forma cartacea e online tramite le nostre pagine social.

Domande principali

Risposte principali