REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO DELLA CHIESA CATTEDRALE - ANDRIA

Inviato il 20/03/2017 | Di architeam_12

Descrizione

I recenti lavori di di restauro voluti da mons. Raffaele Calabro hanno interessato l'intera Cattedrale. Le cappelle laterali sono state riaperte e rese fruibili. nel corso della rimozione della scalinata di accesso al presbiterio negli anni '60, è emersa una gran parte della pavimentazione originale e la base di breccia corallina. E' stato rifatto interamente il pavimento in pietra e sono state ripristinate le capriate lignee sovrastanti il presbiterio in sostituzione di quelle metalliche alle quali era sospeso un pesante controsoffitto in latero cemento. Il presbiterio è stato completamente rifatto: sono stati realizzati l'altare, la cattedra e l'ambone. Anche la facciata e il campanile hanno subito un restauro capillare

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Risultati

La cattedrale di Santa Maria Assunta è un singolare palinsesto che le ingiurie del tempo, il mutamento dei riti liturgici, l'incuria degli uomini hanno stravolto fino a renderne quasi nascosta la storia e le stratificazioni. Il restauro appena concluso ha interessato, per quanto di competenza, tutte le superfici decorate, scolpite e dipinte con l'obiettivo di riconsegnare ai fedeli un edificio di grande importanza. Con questo intervento si è cercato infatti di recuperare le tessere sparse degli antichi apparati decorativi, assai degradati o di cui non vi era più memoria. Una vera scoperta è stato il colore ritrovato su gran parte delle membrature architettoniche. Straordinari sono il rosso a finto marmo e le delicate decorazioni a serpentina, a finte bugne, a grottesche, venite alla luce rispettivamente sulle colonne, sull'archivolto e sull'intradosso del grande arcone absidale. Della chiesa barocca è stato recuperato, seppur non interamente, il plafone ligneo dei primi del XVIII; sono riemersi dall'oblio un ampio brano di affresco sulla parete della seconda cappella di destra. Infine tutto l'apparato decorativo, rivestimenti e altari in marmo, stucchi, altari e decorazioni murali - della Cappella di San Riccardo e della Sacra Spina - alterato da pesanti vernici protettive o da vere e proprie ridipinture. Ultima menzione merita, infine, il ritorno nella rinnovata dimora del Crocefisso del XIII secolo.

Punti di debolezza

Per ciò che concerne le debolezze riscontrate una su tutte ne fa da padrona: la difficolta burocratica a reperire informazioni che non odorassero di spionaggio o di investigazione privata. Si, in effetti è stato delirante reperire in tempo le informazioni soprattutto quelle a carattere economico che riguardavano i pagamenti effettuati, i tempi, l'entità e le maestranze che si sono avvicendate. Tutto è stato generico nelle risposte. La Regione Puglia, come soggetto programmatore, non ha reso pubblico nulla così come la Diocesi di Andria in qualità di soggetto attuatore. Lungaggini volute che hanno minato la nostra ricerca, che hanno portato il team a rimanere a digiuno di informazioni utili. da questo punto di vista il reperimento è stato un grosso ostacolo che si è cercato di raggirare cambiando la focalizzazione della ricerca e compiendo una sorta di circumnavigazione, arrivare a contattare soggetti informati tramite conoscenze varie.

Punti di forza

Il progetto ha rappresentato una preziosa fonte di osservazione e di ricerca da parte del team che si è interfacciato direttamente con maestranze e committenza al fine di ottenere informazioni direttamente dagli interessati. Non si è potuto parlare di un vero e proprio monitoraggio in corso d'opera perchè i lavori sono cominciati l'11 luglio 2005 e terminati molto tempo prima della conclusione prevista ossia nel 2008, quattro anni rispetto agli otto previsti: infatti il 25 Marzo 2008 la cattedrale è stata riaperta al culto. Uno dei punti di forza del progetto è stato quello di averlo sempre a portata di mano, sempre disponibile, pronto ad essere consultato con un libro, poi è così vasta l'entità del restauro che si è prestato a diverse forme di indagine ( artistica, storica, sociale, economica (poco!!!)

Rischi

la conditio necessaria al raggiungimento dell'obiettivo primario era quella di avere il permesso: non ci è stato negato ma non ci è stato neanche concesso. Troppe cartigli, faldoni occorreva spulciare, una ricerca oceanica se non disciplinata da chi sa dove mettere le mani e questo qualcuno le mani non le ha volute mettere. Per questo ci siamo indirizzati verso un altro traguardo: in che cosa è consistito il restauro, quali e quanti situazioni di criticità avevano messo a repentaglio la sua staticità e sicurezza, che tipo di ritrovamenti, quali ricchezze sono tornate a vedere la luce. Insomma si è dato un taglio prettamente artistico con un'ottica particolare verso tutto ciò che è tornato e che prima di ora era stato sepolto dall'oblio degli stucchi.

Soluzioni e Idee

Cio che siamo venuti a conoscenza è una goccia nel mare che è rappresentato dal progetto: occorre che si disponga una apertura ai dati che, dopo cinque anni dal termine, non sono stati resi pubblici visto che l'ultimo dato utile risalente al 30/06/2016 presenta solo 25% dei pagamenti effettuati mentre la nostra ricerca è cominciata con un restauro terminato e tutti i pagamenti completati. Non solo: è stato reso pubblico un solo finanziamento di Euro 1.388.345,86 ; esiste un altro di 1.371.500,00 Euro come finanziamento ministeriale e contributo della Diocesi di Andria. Non sappiamo per esempio l'entità del finanziamento pro - pite (Ministero, Diocesi), l'entità dei lavori ( quanto è costato per esempio l'impianto di riscaldamento a pavimento, l'illuminazione. Una domanda a cui non è stata data risposta è stata la seguente: L'artista che ha realizzato i tre fuochi liturgici (Ambone, Cattedra e Altare) ha partecipato ad un bando di gara e ha vinto oppure è stato contattato direttamente dalle maestranze? Tante curiosità che al momento non verranno mai appagate.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone

Il primo ad essere intervistato è il segretario vescovile don Nicola deRuvo che ci ha aperto le porte a quell'immenso scrigno di carte, cartigli e faldoni ma senza una mappa con cui orientarci. Di grande aiuto è stato l'arch. DARIO NATALICCHIO che si è occupato della sistemazione liturgica della Cattedrale. Attraverso una emittente locale TELESVEVA siamo riusciti ad entrare in possesso di un video risalente al 25/03/2008 all'interno del programma CULTURALMENTE che si è occupato di intervistare il vescovo di Andria mons, RAFFAELE CALABRO, l'arch. DOMENICO CAPITANIO, gli ing. RONCHI E GRAMEGNA, che hanno spiegato l'entità dell'intervento. Un'intervista che ci è stata molto utile. Un aiuto ci è giunto dalla PROLOCO di Andria nella persona di MICHELE GUIDA a cui abbiamo chiesto poche domande seguite da risposte fondamentali utili a spianarci la strada. A completare il nostro parterre di interviste NICOLA MANCO sacrista della Cattedrale che si è vestito da cicerone per spiegarci da un punto di vista storico, artistico culturale tutto ciò che è emerso dal restauro con grande stupore del team per cio che è stato prodotto

Domande principali

Da che cosa è stato ispirato quando ha avuto l'incarico di presiedere alla sistemazione dei tre fuochi liturgici? ( Arch. Dario Natalicchio, responsabile sistemazione liturgica)Quali sono stati i finanziamenti che hanno interessato la Cattedrale di Andria? ( Don Nicola De Ruvo, segretario vescovile)Qual è stato l'intervento più importante, a suo dire, per cui il restauro è stato necessario? (Don Gianni Agresti, responsabile Cattedrale)

Risposte principali

1) "L'incarico, che mi ha particolarmente onorato, direttamente affidatomi da S.E. il Vescovo Mons. Raffaele Calabro, ha permesso la realizzazione di elementi che appartengono a scultura ed architettura. Il riferimento fondamentale è stato quello dell'esortazione apostolica postsinodale "Sacrosantum Caritatis" del santo padre Benedetto XVI: ...L'architettura delle chiese, nella quale deve risultare l'unità tra gli elementi propri del presbiterio: altare, crocifisso, tabernacolo, ambone, sede..."dettame cui ho inteso corrispondere nell'ambito dell'affascinante edificio. Affascinato, condizionato, provocato dall'eccezionale ampiezza del volume presbiteriale, in valori assoluti ed in termini relativi al contesto edilizio, ho determinato l'entrata in scena di robuste masse, il cui slancio è commisurato al ruolo. LA SEDE: la cattedra del vescovo, è costituita da una struttura architravata, posta sulla debita piattaforma, rende visibili i celebranti. la verticalità dello schienale è la risposta all'altezza dell'ambiente in cui si pone , visibile da ogni parte della navata centrale.L'ALTARE: la mensa è proporzionata secondo la sezione aurea; compatta come un'ara ed apparentemente monolitica, ne costituisce il fulcro; posta sull'ampia predella , risulta massa visiva tale da divenire medio proporzionale tra Sede ed AmboneL'AMBONE: formato da solidi volumi poggia sul crepidoma in coerente relazione con la pilastratura Coro - Cappella della Sacra Spina.Gli elementi propri del presbiterio della chiesa Cattedrale di Andria, privi di contaminazioni decorative, risultano così nella loro essenza a dimostrare che una lezione di 2000 anni non sarà stata vana , per l'impegno profuso e la volontà di essere degni continuatori nell'arte che, per essere tale, ha come regola, il rispetto della Verità"2) Premettendo che la necessità di un restauro si era resa necessaria per la pericolosità del soffitto che rischiava di crollare a causa di infiltrazioni che perduravano, il progetto ha visto la richiesta di quattro finanziamenti finalizzati al restauro della cattedrale, facciata, campanile. CATTEDRALE (1.388.345,86 euro + un secondo finanziamento di 1.371.500,00), FACCIATA (175.671,68 euro), CAMPANILE (702.319,43 euro)3) "Sicuramente la riaperture delle cappelle laterali che durante il restauro del 1960 erano state murate. La necessità di riportare la Cattedrale al suo antico disegno ha determinato l'irrobustimento delle fondamenta per permettere l'utilizzo di questi spazi nuovi evitando così che la cattedrale scivolasse verso destra .Le cappelle, nella loro disposizione, hanno conservato, dove è stato possibile l'antica intitolazione, ma rispondono per lo più ad un itinerario liturgico: accanto all'ingresso laterale c'è il fonte battesimale, segue la cappella della Santità , con le reliquie esposte nei due armadi, quindi la penitenziaria nell'antica Cappella di S. Pietro. Cominciano poi le cappelle che ricordano i testimoni di santità della nostra diocesi: mons. Giuseppe Di Donna e San Riccardo. Si giunge perciò ai piedi del presbiterio, luogo della proclamazione della Parola."