REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
INTERVENTI EX CAVA DI MASO, QUART. S. RITA CARBONARA 2 - CONSOLIDAMENTO PARETE ROCCIOSA NORD

Inviato il 15/04/2017 | Di FUTURE PROJECT TEAM

Descrizione

L'obiettivo della nostra ricerca di monitoraggio civico è comprendere la situazione relativa al finanziamento destinato agli interventi di recupero di un ex parco cittadino del nostro quartiere: "Cava di Maso", colpito da un'alluvione nel 2005 e ancora inutilizzato. Dalla nostra prima fase di indagine su OpenCoesione, durante il primo step del nostro studio, abbiamo appreso che sono stati effettuati pagamenti pari al 3% degli investimenti totali, per il nostro punto di partenza è stato quello di indagare per comprendere le motivazioni alla base del forte ritardo nella concessione dei finanziamenti per il recupero di quest'area. Il nostro interesse è ancora più rilevante se si considera che il parco in questione è nel quartiere in cui viviamo e in cui si trova la nostra scuola ed era da noi frequentato quando eravamo piccoli. Questo è il nostro impegno, non solo di studenti, ma anche di cittadini attenti alla tutela e valorizzazione del proprio territorio, partendo dallo studio di un bene che i finanziamenti previsti dovranno recuperare in seguito ad un evento alluvionale che nel 2005 ne ha comportato la chiusura. Prima di procedere, ci sembra utile spiegare cos'è la "CAVA DI MASO": è un cratere rettangolare e profondo scavato nel calcare di Bari, al centro del quartire Santa Rita, che, una volta riqualificata, ha funzionato come parco urbano fino al 23 ottobre 2005, giorno in cui l'ultima grande alluvione nella storia della città ha colpito Bari. Quel giorno le acque del torrente Picone, in piena per delle precipitazioni di intensità straordinaria, riempirono letteralmente la cava, allagandola gradualmente e ricoprendo definitivamente con il fango i campetti da calcio, gli spogliatoi, il palco e tutte le altre strutture sul fondo della cava ricordando così che Bari è una città ad alto rischio idrogeologico. Nel corso della stessa alluvione che distrusse il parco urbano di Cava di Maso hanno trovato tragicamente la morte sei persone. In seguito a vicissitudini politiche di varia natura, la Cava di Maso non ha più rivisto la luce, con buona pace dei cittadini di un quartiere già privo di infrastrutture e carente dal punto di vista dei servizi. Grazie alla partecipazione al progetto A scuola di OpenCoesione, noi studenti abbiamo finalmente avuto occasione di risvegliare l’attenzione dei cittadini del quartiere su cosa le amministrazioni locali intendano fare per recuperare un’area che ormai da più di dieci anni versa in stato di abbandono e degrado. Come abbiamo potuto vedere sul portale di Opencoesione, Cava di Maso rientra negli investimenti stanziati dalle politiche di coesione per il 2007-2013, con uno stanziamento notevole di 4.430.000,00 di euro, di cui però sono stati effettivamente spesi solo 116.879,18 euro al 2016, pari a circa il 3% dell'investimento complessivo. Dalle nostre indagini approfondite e dagli incontri con i responsabili delle amministrazioni locali preposte alla gestione del finanziamento, abbiamo appreso che sono stati appaltati i lavori per la messa in sicurezza ed il futuro recupero della cava che, una volta riempita, diventerà il secondo parco cittadino di Bari. In seguito al nostro lavoro di ricerca e coinvolgimento attivo, le amministrazioni locali hanno dimostrato disponibilità ad accogliere le nostre proposte per trasformare l’area in una struttura ludico-ricreativa e sportiva per i giovani del nostro quartiere.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Il nostro lavoro di ricerca, partendo dalla raccolta ed analisi di dati primari e secondari, ci ha concesso di comprendere la situazione attuale della Cava di Maso. In particolare, dopo aver analizzato i dati quantitativi relativi ai finanziamenti concessi e alle quote impegnate e spese, abbiamo effettuato una rilevazione di dati primari, attraverso interviste ad Istituzioni locali, cittadini ed esperti, per comprendere cosa si intenda realizzare in un’area attualmente in stato di abbandono.Il 4 marzo scorso abbiamo organizzato presso la nostra scuola un Open data day, evento che ha rappresentato un momento di confronto e dibattito tra noi alunni, le nostre famiglie e i rappresentanti delle istituzioni locali, per riuscire a dare il giusto risalto al nostro lavoro e ottenere delle risposte concrete e utili al nostro lavoro di ricerca.Dopo una prima fase di presentazione del lavoro da noi svolto e degli obiettivi prefissati http://prezi.com/1pry3s-53kos/?utm_campaign=share&utm_medium=copy , abbiamo organizzato un “question time”, in cui abbiamo posto delle domande ai rappresentanti delle Istituzioni locali direttamente coinvolti nella gestione dei fondi pubblici stanziati per il recupero dell’area oggetto del nostro monitoraggio (Presidente e consiglieri del Municipio e assessore ai lavori pubblici del Comune), chiedendo delle risposte concrete, che andremo a verificare direttamente nel corso del nostro lavoro.I relatori sono stati molto sorpresi dal nostro lavoro di indagine e si sono complimentati sul grado di approfondimento delle tematiche e sulle modalità di approccio alla problematica, apprezzando il nostro coinvolgimento e la nostra motivazione nel voler comprendere quanto sta accadendo in un’area del nostro quartiere, come cittadini attivi e consapevoli.L’evento del 4 marzo è stata un’occasione davvero utile, in quanto i nostri amministratori locali ci hanno illustrato il futuro del nostro quartiere, descrivendo nel dettaglio gli step previsti per il recupero dell’area dell’ex Cava di Maso, oggetto del nostro lavoro di monitoraggio, specificando le modalità di esecuzione dei lavori e la relativa tempistica, rispondendo ai nostri quesiti in maniera chiara ed esaustiva. Le autorità intervenute hanno, inoltre, assicurato a noi del Future Project Team massimo supporto a tutte le nostre iniziative, raccogliendo le nostre proposte e idee per la progettazione futura del nostro quartiere.Successivamente, il giorno 23 marzo, abbiamo effettuato un monitoraggio civico sulla Cava di Maso, accompagnati dal Presidente del IV Municipio di Bari, per poter raccogliere “dal vivo” documentazioni foto e video, anche mediante interviste ai residenti del quartiere, dalle quali è emersa chiaramente la necessità di creare un luogo attrezzato per i giovani, in grado di fornire dei servizi ludico-ricreativi e sportivi, di cui il quartiere è fortemente carente.Il sopralluogo di monitoraggio ci ha consentito di documentare ampiamente lo stato di abbandono del luogo e verificare i primi interventi di messa in sicurezza, che ci ha illustrato il Presidente. Lo stesso ci ha anche comunicato l’intenzione, da parte delle amministrazioni locali preposte alla gestione dei finanziamenti per l’area in questione, di riempire la Cava per realizzare un parco cittadino, raccogliendo le proposte di noi cittadini per dare un contributo reale alla progettazione dell’area.

Risultati

Il progetto da noi monitorato è ancora in fase esecutiva, ma riteniamo possa aver dato un importante contributo al futuro dell'area da noi esaminata per due motivi principali:1. il primo è stato l'aver risvegliato l'attenzione dei cittadini del quartiere e delle istituzioni locali sul futuro di un'area che, ormai da più di una decina di anni, versa in stato di abbandono;2. il secondo è aver contribuito attivamente alla progettazione dei futuri spazi di Cava di Maso, in seguito al loro recupero come parco urbano cittadino.La partecipazione al progetto A scuola di opencoesione si inserisce all’interno di un’azione formativa ed educativa che il nostro Istituto sta sostenendo nel quadro di un più ampio progetto di economia civile, che mira a sensibilizzare noi studenti relativamente al principio del “Ben-Essere Comune”, che si fonda sull’idea che l'economia di un territorio possa crescere anche facendo attenzione a conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale che lo identifica.Questo aspetto è stato molto apprezzato dalle autorità locali, che hanno guardato al nostro lavoro con interesse e curiosità, soprattutto perché abbiamo con entusiasmo dichiarato la nostra intenzione di “vigilare” sullo stato di avanzamento dei lavori per il recupero dell'area, anche negli anni a venire.Inoltre, abbiamo condiviso le nostre ricerche mediante articoli di giornale, organizzazione di eventi e incontri per rendere consapevoli i cittadini del quartiere e della nostra città riguardo al futuro sviluppo dell’area, alla luce degli interventi programmati dalla amministrazioni locali, fornendo un nostro contributo alla progettazione condivisa di soluzioni e spazi da realizzare.

Punti di debolezza

Dal nostro lavoro di ricerca e confronto con le istituzioni locali, che sono preposte alla gestione dei finanziamenti per il recupero dell’ex Cava di Maso, abbiamo evidenziato alcune difficoltà che sono emerse nella realizzazione del progetto analizzato. In particolare dalle interviste al presidente del VI municipio e all’assessore ai lavori pubblici del comune di bari, abbiamo capito che i ritardi nell’avvio dei lavori previsti è stato causato da problemi burocratici legati all’emanazione della gara d’appalto, che è avvenuta molto in ritardo rispetto alle previsioni. Infatti, avevamo evidenziato che, rispetto agli stanziamenti previsti nel 2012, al 31 ottobre del 2016 risultava spesa una quota pari al 3%, per cui era necessario capire i motivi di questo ritardo. Un altro elemento di difficoltà che abbiamo riscontrato nella realizzazione del progetto monitorato è stato sicuramente legato alla natura del territorio, in quanto trattandosi di una cava, è stato necessario un accurato studio da parte di ingegneri ed architetti, per verificare lo stato dei luoghi e la fattibilità degli interventi sulla base delle caratteristiche geomorfologiche dell’area su cui intervenire.

Punti di forza

Il progetto da noi monitorato è ancora in fase esecutiva, ma riteniamo possa aver dato un importante contributo al futuro dell'area da noi esaminata per due motivi principali:1. il primo è stato l'aver risvegliato l'attenzione dei cittadini del quartiere e delle istituzioni locali sul futuro di un'area che, ormai da più di una decina di anni, versa in stato di abbandono;2. il secondo è aver contribuito attivamente alla progettazione dei futuri spazi di Cava di Maso, in seguito al loro recupero come parco urbano cittadino.La partecipazione al progetto A scuola di opencoesione si inserisce all’interno di un’azione formativa ed educativa che il nostro Istituto sta sostenendo nel quadro di un più ampio progetto di economia civile, che mira a sensibilizzare noi studenti relativamente al principio del “Ben-Essere Comune”, che si fonda sull’idea che l'economia di un territorio possa crescere anche facendo attenzione a conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale che lo identifica.Questo aspetto è stato molto apprezzato dalle autorità locali, che hanno guardato al nostro lavoro con interesse e curiosità, soprattutto perché abbiamo con entusiasmo dichiarato la nostra intenzione di “vigilare” sullo stato di avanzamento dei lavori per il recupero dell'area, anche negli anni a venire.Inoltre, abbiamo condiviso le nostre ricerche mediante articoli di giornale, organizzazione di eventi e incontri per rendere consapevoli i cittadini del quartiere e della nostra città riguardo al futuro sviluppo dell’area, alla luce degli interventi programmati dalla amministrazioni locali, fornendo un nostro contributo alla progettazione condivisa di soluzioni e spazi da realizzare.

Rischi

Dalla nostra analisi è emerso che esistono diversi fattori di rischio che potrebbero compromettere la realizzazione del progetto. Innanzitutto il verificarsi di una nuova catastrofe di tipo alluvionale potrebbe compromettere il buon fine del recupero dell'area; in secondo luogo le difficoltà connesse alla gestione degli appalti affidati a privati, spesso non rispettosi dei tempi di consegna dei lavori previsti; infine, la necessità di bandire una successiva gara di appalto per la destinazione futura dell'area a parco cittadino.

Soluzioni e Idee

Come abbiamo già evidenziato, noi del Future Project team abbiamo già avuto modo di confrontarci ampiamente con le amministrazioni locali preposte al recupero dell'area da noi monitorata e siamo stati invitati a fornire delle proposte concrete su quello che vorremmo si realizzasse in quest'area del nostro quartiere. In particolare, poiché il nostro quartiere è fortemente carente di strutture per i giovani, abbiamo proposto di creare un parco attrezzato per poter offrire maggiori opportunità di svago ai giovani residenti.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

-Prof. Capolongo, Geologo dell' Università degli Studi di Bari "Aldo Moro".-Dott. Nicola Acquaviva, Presidente del 4°Municipio del Comune di Bari.-Dott. Giuseppe Galasso, Assessore alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici del Comune di Bari.-Residenti del quartiere dove è ubicata la Cava di Maso.-Alunni della sede "Piero Calamandrei", dell' I.I.S.S. "Elena di Savoia-Piero Calamandrei" di Bari.

Domande principali

Durante il nostro sopralluogo di monitoraggio, abbiamo intervistato tre soggetti che rappresentano tre diversi punti di vista rispetto al progetto esaminato: un residente del quartiere; un commerciante e un rappresentante delle istituzioni locali.."Avendo vissuto in prima persona la catastrofe avvenuta nel 2005, come immagina il futuro di Cava di Maso, alla luce dei prossimi interventi di recupero dell'area?" (residente del quartiere)."Quali sono state le conseguenze e i problemi che si sono presentati dopo l'alluvione, dal punto di vista della sua attività commerciale?" (commerciante del quartiere)."Quali saranno i tempi necessari per il recupero dell'area e quali interventi si stanno ponendo in essere per tutelare i cittadini del quartiere?" (Presidente del IV Municipio).

Risposte principali

"Poichè Cava di Maso prima dell'alluvione era stata adibita a parco pubblico, sarebbe bello che ritornasse ad essere un'area verde a disposizione dei cittadini del quartiere, in quanto non esistono altri luoghi attrezzati per i residenti". (residente del quartiere)."Le conseguenze dell'allagamento dal mio punto di vista sono state tragiche, in quanto, in seguito all'alluvione quest'area è stata a lungo chiusa al traffico e questo ha comportato per me una notevole perdita dal punto di vista dei guadagni. Al momento, poiché l'area è abbandonata, non ho molti clienti, per cui spero che Cava di Maso, una volta recuperata, possa attrarre gente che, si conseguenza, potrebbe anche acquistare da me". (commerciante del quartiere)."Gli interventi previsti saranno all’inizio orientati alla messa in sicurezza delle pareti rocciose, in quanto bisogna evitare eventuali altri danni a persone o cose. Il passo successivo sarà quello di riempire la cava per poi trasformarla in un parco cittadino. L’amministrazione locale si rende disponibile ad accogliere le vostre idee su come volete che possa diventare la cava una volta ultimati gli interventi, per cui attendiamo delle vostre proposte da inserire nel futuro piano di sviluppo della zona. Saranno valorizzate le vostre proposte per darvi la possibilità di contribuire alla crescita del vostro quartiere, partendo dai vostri bisogni e necessità." (Assessore ai lavori pubblii e infrastrutture del Comune di Bari).