REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
ATO 1 CS - ADEGUAMENTO IMPIANTO DI DEPURAZIONE E REALIZZAZIONE OPERE DI COLLETTAMENTO DEL COMUNE DI SCALEA

Inviato il 15/04/2017 | Di Together for the Future

Descrizione

Il progetto nasce per far fronte al problema ambientale legato agli “Interventi straordinari nel settore fognario e depurativo” finalizzati al superamento delle criticità connesse alla procedura d’infrazione n°2004/2034 (mancato recepimento della Direttiva n°91/271/CEE). Su indicazione della Regione Calabria è stato individuato l’agglomerato di Scalea quale area omogenea composta dai comuni di Scalea, Santa Domenica Talao, San Nicola Arcella, Papasidero, Praia a Mare, Aieta e Tortora, ma hanno, di fatto, aderito: i Comuni di Scalea, Aieta, Santa Domenica Talao e Papasidero. Dagli studi portati avanti dai suddetti Comuni è emersa la necessità di diversi interventi che interessano: la rete fognaria urbana, la rete di collettamento, le stazioni di sollevamento e gli impianti di trattamento dei reflui.
L’obiettivo generale, a cui tale intervento risponde nell’ambito del Quadro strategico nazionale 2007/2013, è quello di garantire le condizioni di sostenibilità ambientale dello sviluppo e livelli adeguati di servizi ambientali per la popolazione e le imprese. Obiettivo specifico è accrescere la capacità di offerta, la qualità e l’efficienza del settore idrico, e rafforzare la difesa del suolo e la prevenzione dei rischi naturali.
Questo intervento si pone, pertanto, nella direzione non solo superare le situazioni di contenzioso comunitario, ma anche quello di assicurare l’ottimale offerta del servizio di depurazione a tutti i cittadini.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Attualmente il progetto procede con difficoltà, malgrado le procedure siano iniziate dal 2013. Risale, infatti, al gennaio di quell'anno la convenzione tra i comuni che costituiscono la rete, Scalea (comune capofila), Aieta, Papasidero e Santa Domenica Talao. A settembre dello stesso anno viene bandita la gara, in dicembre la ditta “Aqua Consult” di Pozzuoli (NA) si aggiudica l'appalto con l'obbligo di redigere il progetto, nel gennaio 2014 questo è pronto e riceve l'approvazione della Regione, ma il passaggio successivo, il vaglio del Ministero dell'Ambiente, evidenzia delle criticità per cui vengono richieste integrazioni. Per tutto il corso del 2014 e del 2015 continuano le normali procedure, ma senza ottenere risultati rilevanti, infatti non si riscontra un effettivo inizio dei lavori. Si arriva così al marzo 2016 quando si ha una riapprovazione dello schema di convenzione a seguito dell'intervento dell'ANAC. Successivamente la Regione Calabria nomina un referente legale che dovrebbe accompagnare il progetto fino alla sua attuazione.

Risultati

Attualmente nessuno in quanto la fase della progettazione è stata ultimata ma la sua esecuzione ancora non è partita. Il progetto non è ancora concluso. E' stata realizzata la progettazione, ma la sua esecuzione non è ancora iniziata.

Punti di debolezza

Le azioni preliminari sono state realizzate, ma i passaggi che dovevano condurre all’effettivo inizio dei lavori non ci sono. Il progetto non è mai realmente partito.

Punti di forza

La realizzazione del progetto permetterebbe di superare l’attuale situazione di contenzioso comunitario, ma la sua importanza va anche oltre, perché consentirebbe di superare molte criticità presenti sul nostro territorio nel settore ambientale. La depurazione delle acque reflue ci restituisce un mare meno inquinato e un ambiente più sano per il benessere di tutti.

Rischi

La mancata realizzazione dell’adeguamento dell’impianto di depurazione contribuisce ad esporre la Regione Calabria ad una situazione di non superamento della procedura d’infrazione comminata dall’Unione Europea. Non solo, ma il deficit nella depurazione potrebbe portare a rischi ambientali rilevanti. L’impianto attuale non riesce ad essere sufficiente nel periodo estivo ed in particolare nel mese di agosto, quando la popolazione aumenta notevolmente. Nel periodo invernale risulta critica, invece, la mancata separazione tra acque bianche e reflue.

Soluzioni e Idee

Molto importante è la sensibilizzazione dell'opinione pubblica che, essendo opportunamente stimolata, potrebbe dare una maggiore spinta all'amministrazione per la partenza del progetto. Così facendo si otterrebbe un duplice risultato:
1. la cittadinanza acquisirebbe una coscienza che la renderebbe partecipe dei problemi del proprio paese
2. muovendosi come gruppo di cittadini, ci sarebbero più probabilità di sortire l'effetto desiderato e realizzare il progetto

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)

Inizialmente, abbiamo intervistato il Sindaco di Scalea Gennaro Licursi (sindaco dal giugno 2016), che ci ha esposto l'iter del progetto e ci ha informato su un’altra iniziativa: "Porte Aperte al Depuratore" voluta dalla ditta appaltatrice. Molto significativa è stata l’intervista al capo dell'Ufficio tecnico del Comune l'Ing. Pasquale Latella, responsabile unico del procedimento, nonché il responsabile del settore che si interessa della salvaguardia ambientale del comune di Scalea, che ci ha dato le informazioni più importanti, anche perché ha seguito tutte le vicende legate al progetto. Inoltre, abbiamo anche sentito alcuni cittadini che hanno riconosciuto l’importanza dell’intervento per le sue implicazioni ambientali e la sue ricadute sul piano economico.

Domande principali

(Pasquale Latella, responsabile unico del procedimento e responsabile del settore che si interessa della salvaguardia ambientale del comune di Scalea)
1. Il Comune di Scalea ha portato avanti l’iter del progetto, ma questo è bloccato. Perché?2. Ci sarà una sanzione da parte dell’Unione Europea per il Comune di Scalea a causa dei ritardi sull’effettuzione del progetto?3. Una volta concesso il finanziamento dalla Regione, entro quanto tempo dovrebbe essere ultimato il progetto?

Risposte principali

(Pasquale Latella, responsabile unico del procedimento e responsabile del settore che si interessa della salvaguardia ambientale del comune di Scalea)1. Il progetto non è bloccato, sta andando avanti, e prevedeva due step. Una prima fase era quella della gestione transitoria: nelle more di approvazione della progettazione da parte degli organi preposti, c’era un periodo transitorio in cui il concessionario gestiva l’impianto e le stazioni di sollevamento; successivamente all’approvazione della progettazione da parte degli organi preposti, in questo caso della regione Calabria, era prevista la fase di esecuzione dei lavori, con la coordinazione degli impianti e le opere di miglioria realizzate. In questa fase, dunque, stiamo attendendo il via libera da parte della regione per poter procedere all’esecuzione delle opere; quindi, in realtà, il progetto non è fermo.2. Spero di no, perché noi siamo stati i primi in Calabria ad andare avanti. Tra tutte le sedici aree siamo soltanto in tre ad aver stipulato il contratto con il concessionario e siamo solo in due che vi stiamo già lavorando.3. Entro un anno. I termini contrattuali di esecuzione prevedono la fine dei lavori entro un anno.