REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
PLASS - PLATFORM FOR AGROFOOD SCIENCE AND SAFETY

Inviato il 15/04/2017 | Di Agrofood del domani

Descrizione

Il progetto che abbiamo deciso di monitorare è "PL.A.S.S", Platform for Agrofood Science and Safety, un progetto per il potenziamento delle infrastrutture di ricerca in ambito agroalimentare.Obiettivo generale del progetto è creare una rete scientifica e tecnologica distribuita che permetta di affrontare, in una logica di allineamento a standard internazionali e multidisciplinarietà, la complessa tematica scientifica e tecnologica connessa con il trinomio "Alimenti, salute e sicurezza alimentare".La piattaforma, attraverso l'acquisto di nuove attrezzature e la valorizzazione del potenziale di ricerca, realizzerà una piena interazione tra le scienze e l'agroalimentare. Il progetto si basa su quattro cardini principali, interconnessi tra loro, che sono: l'allestimento di una infrastruttura di ricerca distribuita, collegata in rete; la diffusione e promozione locale e nazionale di Pl.a.s.s. e delle sue potenzialità, al fine di promuovere iniziative di trasferimento tecnologico a beneficio delle imprese delle regioni "Convergenza" e anche di quelle nazionali; la promozione dell'infrastruttura nel più ampio "Spazio Europeo della Ricerca" e della Bio-based economy; la formazione di figure professionali di tipo manageriale e di ricerca.Cardine fondamentale della strategia industriale di Pl.a.s.s. è la definizione del catalogo dei servizi,all’interno del quale vengono raccolte e divulgate in maniera diretta le potenzialità dell'infrastruttura in maniera da favorire lo sviluppo e il consolidamento di rapporti tra la piattaforma ed il mondo produttivo, così legato ai diversi settori industriali interessati. Il Distretto Agroalimentare Regionale, ha provveduto a realizzare un catalogo dei servizi ad alto valore aggiunto e ad elevato contenuto di conoscenza. All’interno di tale catalogo, sono state individuate una serie di "Core facilities", omogenei caratterizzati dalla tipologia di bisogno del sistema produttivo che viene ad essere intercettato. Un'attenta analisi del contesto di riferimento ha condotto all'individuazione di 4 Core facilities strategiche e 11 MultiLab. Le Core facilities si occupano di: sicurezza alimentare, che individua multilab sulla sicurezza microbiologica, sulla sicurezza chimica e sulla sicurezza da agenti infestanti; qualità salutistica e nutrizionale dei prodotti agroalimentari, che individua multilab sulla qualità salutistica e sulla qualità nutrizionale; qualità tecnologica, qualità di processo e rintracciabilità alimentare, che individua multilab sulla qualità tecnologica, sulla qualità di processo e sulla rintracciabilità alimentare; alimenti e salute, che individua multilab sulla salute intestinale e funzioni immunitarie, sulla nutrizione e benessere e sull'espressione genica e alimenti. Inoltre, Pl.a.s.s. sosterrà l'innovazione nel sistema produttivo agroalimentare del Meridione e permetterà una gestione integrata e una più efficace valorizzazione degli immobili e dei beni di proprietà dei singoli enti. L'infrastruttura di ricerca implementata, diventerà riferimento delle reti e delle infrastrutture già esistenti a livello comunitario (all'interno dello Spazio Europeo della Ricerca) ed internazionale, con particolare riferimento all'area mediterranea, per le nuove tecnologie nell'agroalimentare.
Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, relativo alla programmazione 2007/2013, ha finanziato Pl.a.s.s. con 16.700.000 euro circa. Il progetto evidenzia l'articolazione degli interventi da attivare per il rafforzamento infrastrutturale necessario affinché i proponenti possano continuare a realizzare investimenti ad alta intensità di conoscenza, a beneficio dei sistemi socio-economici delle regioni "Convergenza". Infine possiamo quindi dire che il quadro normativo complesso ma ben strutturato per favorire l'armonizzazione di standard e procedure, le nuove preferenze dei consumatori riguardo un miglior stato di salute e gli avanzamenti della frontiera tecnologica, rappresentano il vero valore di Pl.a.s.s.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Da quanto emerge dai dati raccolti sul portalehttp://www.opencoesione.gov.it/, il progetto è iniziato nel gennaio 2012 e si è concluso, come previsto, nel luglio 2015. Inoltre dall'intervista da noi svolta al professore Ettore Barone, referente del progetto per l'Università degli Studi di Palermo, è emerso che sono stati elargiti più fondi rispetto a quelli inizialmente previsti.

Risultati

Come auspicato il progetto, condotto ottimamente dall'Università degli Studi di Foggia, dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria(C.R.E.A) e dall'Università degli Studi di Palermo, è riuscito nei suoi intenti e quindi ad attrezzare meglio i laboratori e creare una rete di laboratori per far sì che un utenza variegata possa accedere ai servizi offerti da questi laboratori, ampliando la gamma di servizi che gli istituti di ricerca possono offrire ad un pubblico di qualunque tipo.

Punti di debolezza

Dai dati in nostro possesso, il progetto, essendo iniziato e concluso nei tempi previsti, non ha evidenziato particolari difficoltà nella sua attuazione e nella sua realizzazione.

Punti di forza

Il progetto PLASS ha sicuramente raggiunto le tappe fondamentali e gli obiettivi prefissati. Quindi possiamo dire che è stato un successo. Tra gli aspetti più positivi del progetto c'è sicuramente la formazione di figure professionali di tipo manageriale e di ricerca, cosicché i giovani delle regioni convergenza possano specializzarsi in un settore in profondo sviluppo e che risulterà decisivo e un nodo strategico per l'economia e la ricerca in futuro. Un altro aspetto positivo del progetto è quello di aver migliorato, potenziato e rinnovato i laboratori degli istituti di ricerca che in questo modo riusciranno a garantire l'erogazione dei loro servizi ad una utenza più variegata e anche ai singoli cittadini.

Rischi

Essendo stato portato a termine nel 2015, il progetto ha raggiunto in modo ottimale gli obiettivi preposti inizialmente senza grandi fattori di rischio.

Soluzioni e Idee

Il progetto nel complesso ha portato ad un miglioramento dei laboratori degli istituti coinvolti. La nostra idea per un futuro progetto del tutto analogo a questo è quella di aumentare la pubblicizzazione del progetto, perché secondo noi con una maggiore visibilità il progetto avrebbe potuto coinvolgere anche altri istituti di ricerca e avrebbe potuto catturare l'attenzione dei singoli cittadini.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video

È stato intervistato il professore Ettore Barone, Direttore del Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali dell'Università degli Studi di Palermo.

Domande principali

Durante l'intervista, nonché la piacevolissima chiacchierata, con il professore Ettore Barone, referente del progetto per l'Università degli Studi di Palermo, gli abbiamo posto qualche domanda, tra le cui le 3 più significative sono state:1. Data la grandezza della popolazione mondiale, lei pensa che sia possibile eseguire la coltivazione biologica in tutto il mondo?2. Lei è soddisfatto dell'andamento del progetto?3. L'Italia è da sempre un paese molto attento all'alimentazione e alla qualità dei suoi prodotti. Purtroppo però, si sente spesso nei telegiornali che interi lotti di prodotti alimentari vengano sequestrati per il mancato rispetto di norme igieniche, sulla conservazione e alti motivi. Lei come può spiegare ciò?

Risposte principali

Le risposte che abbiamo ricevuto dal prof. Barone sono state le seguenti:1. Oggi, il dibattito si è spostato su un concetto di agricoltura sostenibile. Questo concetto di sostenibilità, vuol dire sostenibilità nei confronti dell'impatto dell'uomo sull'ambiente, e parallelamente sostenibilità di risorse alimentari per la popolazione crescente. Agricoltura sostenibile non significa necessariamente un ritorno ad una agricoltura antiquata, senza l'ausilio di prodotti artificiali e industriali, come si presuppone l'agricoltura biologica, ma si traduce, ad esempio, in una capacità di scelta, da parte del consumatore, di una categoria di prodotti con una chiara matrice locale, i quali garantiscono un minore impatto ecologico.2. Certamente. Lo scopo principale del progetto era il miglioramento e il potenziamento delle attrezzature dei laboratori, e la creazione di una rete di collegamento fra questi ultimi, facendone seguire un più facile accesso ad una fascia di utenza variegata.3. Rispetto ad altri paesi, anche a livello della Unione Europea, il nostro territorio gode di una rete capillare di controlli alimentari, anche per difendere una credibilità internazionale dei prodotti tipici, dai più ai meno famosi. E credo che ciò sia riscontrabile nella grande tradizione enogastronomica italiana e nell'apprezzamento della cucina italiana nel mondo. Nonostante questo, è vero che nelle regioni in cui è possibile che ci siano infiltrazioni di natura estranea a quella legale nelle produzioni, l'inquinamento ambientale e sotto il profilo del reato possano generare dei problemi maggiori alla qualità delle materie prime e dei prodotti.