REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
RECUPERO DEL TEATRO APOLLO DI LECCE

Inviato il 15/04/2017 | Di Missione Apollo

Descrizione

Il progetto in esame, relativo al
“Recupero del Teatro Apollo di Lecce”, è finanziato dal Fondo Sociale di
Sviluppo Regionale in coerenza con l’analisi di contesto che emerge dal
Programma Operativo Regionale della Puglia. Esso rientra nell’Asse IV del
Programma Operativo, cioè in quello relativo alla “Valorizzazione delle risorse
naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo.” Il soggetto attuatore
del progetto è il Comune di Lecce e l'intervento riguarda il restauro e lariqualificazione
diuna della più pregevoli opere
architettoniche della provincia salentina: lo storico Teatro Apollo di
Lecce, oramai fermo dal lontano 1986.L’Ente appaltante
richiedeva nel bando perl’affidamento della progettazione esecutiva e
dell’esecuzione dei lavori di restauro e riqualificazione del Teatro,
localizzato nel cuore della città di Lecce,una proposta tecnica
migliorativa del progetto a base di garada valutare ed aggiudicare con il
criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.I lavori di restauro,
iniziati nel giugno del 2008, hanno riguardato sia l’esterno, con il
consolidamento delle parti murarie e la successiva pulizia di tutte le pareti
con l’eliminazione anche di erbacce cresciute nel corso dei decenni, che
l’interno del teatro. Recupero conservativo per gli affreschi sui palchi e sul
soffitto; recupero degli stucchi, degli elementi in legno e dei capitelli che
reggono i pilastri del teatro. Un accurato lavoro ha richiesto anche il
recupero del Foyer con gli stucchi realizzati in cartapesta.Faraonico l’intervento
effettuato sul palcoscenico con un’inquadratura di arcoscenico di dimensioni
variabili da 8-10 metri per 6,50 e un’area di gioco scenico di 300 metri
quadrati. Il tutto meccanizzato con quattro ponti mobili che consentono al
palcoscenico di muoversi, e dotato di una pedana di avanscena mobile anch’essa.
Il sottopalco agibile è invece di circa 3 metri di profondità. Recuperata anche
la cupola del Teatro Apollo, realizzata con una copertura in zinco lavorata
direttamente a 25 metri di altezza sulla terrazza del teatro che si affaccia su
una delle vie principali della città: via Trinchese. Un tempo la cupola si
apriva per consentire un ricambio d’aria nel teatro dove, in passato, era
consentito addirittura fumare.Gli infissi interni ed esterni sono stati sostituiti
perché del tutto deteriorati dal tempo e gli arredi interni e le poltrone della
platea completamente rifatte. Durante i lavori, protrattisi per circa 9 anni,
sono stati rinvenuti reperti archeologici di inestimabile valore, il che ha
comportato ulteriori stanziamenti di fondi e un rallentamento inevitabile per
il completamento dell’opera. Proprio per questo, il teatro ospiterà una sezione
museale dove saranno collocati i rinvenimenti archeologici emersi durante gli
scavi.I lavori sono, ad oggi
praticamente ultimati, anche se dalle interviste realizzate al Dirigente del
Settore Programmazione Strategica e Comunitaria del Comune di Lecce, dott. Raffaele
Parlangeli, al Presidente del Consiglio Comunale dott. Alfredo Pagliaro, all’Assessore
della Programmazione strategica e comunitaria e delle politiche giovanili,
dott. Damiano D’Autilia e al Responsabile Unico del Procedimento, Ing. Giovanni
Dell’Anna, è emersa la volontà di sostituire l’asfalto antistante l’entrata
principale del Teatro con il basolato e nel foyer sistemare la biglietteria, il
guardaroba e la Buvette, al momento mancante.









Dall’analisi condotta, è emersa una
discordanza tra il CUP riportato nel progetto lotto 1 dal Comune di Lecce
(C27E06000000006) e quello riportato sul sito http://www.opencoesione.gov.it
che, invece risulta essere B87E08000020002. Trattasi dello stesso intervento
finanziario e, per il soggetto attuatore, il Comune appunto, il CUP corretto è
C27E06000000006. Un’altra dissonanza contabile riguarda la percentuale di
finanziamento risultante erogata: mentre su opencoesione.gov risulta che i
pagamenti effettuati sono pari al 59% con l’ultima tranche erogata nel dicembre
del 2012, dai documenti messi a nostra disposizione dal Comune di Lecce risulta
che il finanziamento del primo lotto è stato integrato con ulteriori fondi (per
lavori ulteriori richiesti in corso d’opera) e che le somme, alla fine, erogate
si attestano al 108% rispetto al finanziamento originario.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Il progetto oggetto del nostro lavoro risulta pressoché completato, la fine lavori effettiva è del dicembre 2016 mentre il teatro è stato inaugurato il 03/02/2017.Da notare che la fine dei lavori relativa alla prima tranche di finanziamento (oggetto della nostra indagine) era prevista per il 30/12/2013, tuttavia, l'inatteso rinvenimento di reperti archeologici durante l'esecuzione dei lavori, ha comportato un rallentamento degli stessi e richiesto un ulteriore stanziamento di denaro. Dai dati forniti dal Comune di Lecce, risulta che il finanziamento è stato completamente erogato (addirittura si attesta al 108% per effetto di alcune integrazioni finanziarie) al contrario di quanto risulti sul portale di Opencoesioneil cui stato d'avanzamento risulta fermo al 59% (ultimo aggiornamento dicembre 2012).

Risultati

In un territorio ad
alta vocazione turistica come il Salento, la "Valorizzazione delle
risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo" non può che
costituire uno dei capisaldi della politica locale.La “rinascita” del Teatro Apollo, dopo un lunghissimo periodo
di inutilizzo e di recupero della struttura, costituisce certamente una notizia
positiva ed un’emozione
grandissima per tutti coloro che hanno a cuore le sorti e la bellezza della
città. In queste circostanze l’impiego di ingenti risorse economiche pubbliche è
certamente giustificato e da accogliere favorevolmente. Ogni euro speso in
cultura è un euro speso per la crescita complessiva della società nella consapevolezza
di credere che la cultura non sia un orpello, ma una importantissima leva per
la crescita sociale, civile ed economica del nostro territorio. Adesso tocca ai
leccesi, ai salentini e ai pugliesi far vivere questo gioiello di bellezza,
restituito alla comunità, con progetti che siano all'altezza del suo prestigio e della sua fama.

Punti di debolezza

Nonostante
le dichiarazioni dell’Ing. Giovanni Dell’Anna, RUP del progetto, asseriscano
che la direzione dei lavori sia stata condotta in una logica di tipo
conservativo, dalle indagini da noi svolte (sentendo anche una memoria storica
del Teatro Apollo, il dott. Vincenzo Cappello nipote dell’omonimo ingegnere che
fece edificare il Teatro) è emerso che molti particolari architettonici sono
stati del tutto stravolti.

La
cupola, un tempo apribile, elemento caratterizzante il Teatro è stata rimessa a
nuovo con una copertura in zinco che non consente più la primordiale
funzionalità per il ricambio dell’aria. Originariamente, la stessa era avvolta da
un telo fonoassorbente che garantiva un’acustica eccellente a detta di quanti
si recavano al Teatro in quegli anni. Oggi, in luogo del telo sono stati
utilizzati dei pannelli di poliuretano che non assicurano la stessa acustica e
la normativa in materia (ISO 3382) è stata disattesa.

Molti
architetti e interior designers si sono lamentati dello sbiadito parquet in
legno ma soprattutto della scelta del colore degli interni: poltrone e sipario
marroni. Un brown certamente pesante e non in grado di reggere il paragone con
la purpurea eleganza del vicino Teatro Politeama Greco. A detta di molti, lo stile liberty del
1912 ha lasciato il posto ad un minimalismo fuori luogo.La
capienza è stata ridotta del 36% passando dai 1300 agli attuali 828 posti in
quanto tra una fila e l’altra non è stata rispettata la distanza originaria di
77 cm

Gli
infissi interni ed esterni sono stati rifatti in maniera diversa da come erano
all’origine.

Al
momento nel foyer non sono presenti la buvette e la biglietteria.

Gli
arredi e, in particolare, i lampadari hanno uno stile molto sobrio che non
ricorda neanche lontanamente quello di un tempo.

Punti di forza

I lavori,
nel loro complesso, sono stati eseguiti a regola d'arte indipendentemente da
alcune scelte opinabili e il risultato finale è certamente apprezzabile. Arredi
e illuminazione perfetti. Il teatro potrebbe, attraverso un’oculata gestione
polifunzionale, diventare uno dei tanti punti di forza di Lecce.Forse troppo moderno rispetto allo stile liberty di un tempo però il lavoro
eseguito risulta impeccabile. La parte archeologica rappresenta una vera chicca
e si potrebbe valorizzare diventando una vera attrazione turistica

Rischi

Il progetto
monitorato, insieme agli altri interventi della stessa natura, se non inseriti
in un contesto razionale di programmazione, non solo non determinerà una piena
valorizzazione del patrimonio artistico e culturale ma, a nostro sommesso avviso, finirà con l’appesantire le già
risicate risorse finanziarie a disposizione del Comune in quanto i flussi
finanziari in entrata non compenseranno quelli in uscita. La ridotta capienza del Teatro unitamente alla concorrenza di due altri Teatri storici (Teatro Politeama Greco, Teatro Paisiello) ricadenti nella stessa area cittadina e con una programmazione di eventi ormai consolidata e collaudata, potrebbero, ad avviso di chi scrive, determinare degli introiti ridotti se non addirittura la mancata copertura delle spese di gestione.

Soluzioni e Idee

Dopo
aver ridato lustro alla Città di Lecce con la riconsegna di uno dei più antichi
Teatri d’Italia, si apre il capitolo di come gestire questo prestigioso
contenitore culturale e favorire la fruizione dello stesso non solo ad una
cerchia ristretta di persone. In ballo non c’è
soltanto la gestione dell’Apollo, ma un progetto di promozione culturale di più
ampio respiro, che punti alla diversificazione e all’inclusione. La sfida è
quella di pensare a una proposta non esclusivamente elitaria.

Ad ogginon c’è
un progetto,non c’è una mission, non c’è una
prospettiva di medio periodo su cui puntare. A ben guardare e salvo colpi di
scena, non c’è nemmeno l’idea di cosa accadrà al teatro e non è stato neanche
approntato un bando per affidare la gestione, sempre che il Comune di Lecce
voglia farne uno, come pure suggeriscono altre realtà teatrali di successo
italiane. Cosa ancor più grave, dall’esame del bilancio cittadino 2016-2018,
non emerge nessuno stanziamento specifico di risorse per il Teatro Apollo a
riprova che l’Amministrazione attuale ritenga che il suo funzionamento, possa
avvenire senza aumentare la spesa corrente del settore cultura.Basta
questo dettaglio per cogliere la totale inconsapevolezza del ruolo strategico
che s'intende assegnare al Teatro.

Siamo
alla vigilia delle consultazioni elettorali per il rinnovo del governo
cittadino e spetterà ai nuovi amministratori, inserire il Teatro Apollo al centro dell’offerta
culturale della città; resta da verificare se davvero sarà possibile mantenere
questo prezioso scrigno al riparo dalla gestione asfissiante della politica,
come il sindaco attuale si è augurato davanti al Presidente della Repubblica
durante l’inaugurazione avvenuta il 03 febbraio scorso.

Tutto o quasi dipenderà dal modello di governance che
si vuole dare: l'idea resta quella di una fondazione mista, tra enti pubblici e
soggetti privati, che possagarantire le risorse
finanziarienecessarie per un cartellone ampio e di qualità tenendo conto,
naturalmente, delle più qualificate esperienze artistiche che il territorio
salentino può esprimere.

A nostro
modesto avviso serve un buon progetto di gestione integrata degli spazi, che
possa coinvolgere associazionismo, Conservatorio e Accademia, ma anche soggetti
nazionali e internazionali che di fronte a un grande progetto culturale e a un
importante e attrattivo patrimonio possano certamente dimostrarsi interessati. L’auspicio
è quello che il sindaco (attuale e futuro) e l’amministrazione lavorino senza
indugi al progetto, bisogna recuperare il troppo tempo perduto.

Noi, nel nostro piccolo, abbiamo intenzione di lanciare un
concorso di idee per raccogliere i suggerimenti della “gente comune” in merito
al modello di gestione e al tipo di eventi che gradirebbero fossero
rappresentati in questo rinato contenitore culturale. Per noi giovani sarebbe bello
che il Teatro diventasse un luogo di incontro quotidiano, una sorta di caffè
letterario in cui rifugiarsi nei pomeriggi o da vivere di notte con una serie
di proposte musicali e teatrali di buon livello a prezzi, ovviamente, in
linea con “le risorse finanziarie giovanili”.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

1) Dott. Raffaele Parlangeli (Dirigente del Settore Programmazione Strategica e
Comunitaria del Comune di Lecce);2)Dott. Alfredo Pagliaro(Presidente del Consiglio Comunale di Lecce);3) Dott. Damiano D’Autilia (Assessore della Programmazione strategica e comunitaria e
delle politiche giovanili al Comune di Lecce);4)Ing. Giovanni Dell’Anna (Responsabile Unico del
Procedimento).

Domande principali

1) Il restauro del Teatro è avvenuto secondo una logica di tipo conservativo o, al contrario, sono state apportate delle modifiche strutturali e non, che hanno, in parte, alterato l'originaria fisionomia e consistenza fisica dell’immobile in linea con il cambiamento dei tempi? (Risponde l’Ing. Dell’Anna, Rup del progetto)2) Avendo ridotto la capienza del Teatro da 1300 a 828 posti a sedere (36% in meno), non si corre il rischio che i prezzi dei biglietti da praticare durante gli spettacoli siano eccessivi e ciò possa determinare una inevitabile selezione elitaria da parte dei possibili fruitori e soprattutto i giovani possano, in questo modo, essere dissuasi dall’avvicinarsi a questo tipo di contenitore culturale? (Risponde l’Assessore alle Politiche Giovanili, dott. Damiano D’Autilia)3) Secondo quale modello verrà presumibilmente gestito il Teatro e quali saranno gli eventi che potranno essere ospitati nello stesso (Risponde il Presidente del Consiglio Comunale, dott. Alfredo Pagliaro)

Risposte principali

1) (Risponde l’Ing. Dell’Anna, Rup del progetto) “Abbiamo lavorato sul progetto di recupero con la
logica conservativa ma guardando anche alla sua polifunzionalità: non solo
spettacoli - ha aggiunto l'ingegnere del Comune - ma anche tele-conferenze,
attività congressuali e didattiche per la formazione. Ma la ciliegina sulla torta
di questo progetto è la creazione di un impianto scenografico mobile a livello
europeo. Abbiamo inoltre avuto cura nella scelta dei materiali: saranno
semplicemente pietra leccese, legno e acciaio, nel rispetto sempre del recupero
e del restauro conservativo. La copertura del teatro - ha spiegato ancora
Dell'Anna - è interamente in metallo e l'intero complesso è essenzialmente
costituito da strutture portanti verticali in muratura con conici in tufo e
pietra leccese. Quest'ultima in corrispondenza della platea presenta una cupola
metallica di grande impatto per forma e dimensioni”.2) 2)(Risponde l’Assessore
alle Politiche Giovanili, dott. Damiano D’Autilia) “Il nostro obiettivo,
come amministratori della città, è quello di creare, attraverso l’Apollo,un
progetto di promozione culturale di ampio respiro, che punti alla
diversificazione e all’inclusione. La sfida è quella di pensare a una proposta
non certamente elitaria, ma flessibile e adattativa. Rispettosa al contempo di
radici e identità locali e capace di distinguersi per un’impronta moderna,
uniformata ai gusti delle nuove generazioni. I giovani ci appaiono distratti e
preda di futili preoccupazioni. Chi ci lavora, però, sa bene quanto reclamino il
bisogno di spazi di formazione e di partecipazione. Da questo punto di vista,
creare una “rete” di teatri comunali cittadini consentirebbe di diversificare
l’offerta, in modo da rendere il palcoscenico fruibile quotidianamente, a
giovani e meno giovani, studenti e professionisti, appassionati o semplici
curiosi”. 3) (Risponde il Presidente
del Consiglio Comunale, dott. Alfredo Pagliaro) “Con la riapertura dell’Apollo il patrimonio culturale della
città di Lecce cresce notevolmente e si arricchisce di una struttura, che ha un
suo valore storico ed architettonico, perché è un teatro di tradizione, che ha
più di un secolo di vita. Gestire una simile struttura costerà non poco e il
Comune, da solo, non se lo può permettere. Per questo è indispensabile
coinvolgere altri organismi pubblici: la Regione Puglia, innanzitutto. Ci sono
già stati dei contatti in tal senso e attendiamo risposte.
La mia idea è di creare un organismo, una
fondazione che sia pubblico-privata - precisa Pagliaro - con il Comune e la
Regione, ovviamente, ma anche col coinvolgimento di altre istituzioni
pubbliche. Credo, inoltre, che la fondazione debba dare spazio pure ai privati
sia nella fase gestionale che in quella di reperimento delle risorse. Da questo
punto di vista, non mi scandalizzo di avere una gestione con privati, che
favoriscano collegamenti, finanziamenti, managerialità. Penso ad una direzione
artistica importante e ad una gestione di qualità, con teatro, spettacoli,
eventi di un certo livello. Un contenitore polifunzionale per intenderci”.