REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
MUSEO ARCHEOLOGICO DI TARANTO (MArTA) - LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE, ALLESTIMENTO E VALORIZZAZIONE.

Inviato il 15/04/2017 | Di AMArTAras

Descrizione

I lavori di ristrutturazione, allestimento e valorizzazione del Museo archeologico nazionale di Taranto (MArTA) è stato finanziato dalla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia e i fondi previsti sono stati 5.000.000 di euro e come si evince dalla scheda sul portale OpenCoesione ad oggi è stato speso l’82% della cifra a disposizione.Il bando di gara del progetto includeva: opere provvisionali, rimozione e spicconatura, copertura metallica, levigatura pavimenti, rivestimenti pareti, controsoffitti, impermeabilizzazione, allestimento vetrine, verifica e adeguamento impianti esistenti, impianto di videoproiezione, impianto di condizionamento primo e secondo piano, impianto di illuminazione, impianto rilevazione incendi.Il Museo è stato ospitato nell’ex convento dei frati Alcantarini istituito nel 1887; alla fine degli anni Novanta esso è stato chiuso per improrogabili restauri che sono durati a fasi alterne: è stato ingrandito e sistemato in varie fasi nel 1903, mentre l’ala settentrionale, progettata da Carlo Ceschi, fu realizzata tra il 1935 ed il 1941 fino al 2007, anno in cui c’è stata una prima riapertura parziale. Solo negli ultimi anni, grazie anche all’utilizzo dei fondi europei, è giunto a compimento il progetto che, inglobando altri edifici adiacenti, permetterà di presentare finalmente al pubblico la collezione custodita per lo più nei magazzini.Il Museo si trova a Taranto in via Cavour 10, nelle adiacenze delle centrali corso Umberto I e Piazza Archita. Il primo piano ospita le collezioni greche, romane e apule nella “Sala degli Incontri”, il secondo invece è stato aperto da poco (29 luglio 2016) e ripercorre la storia di uomini e donne vissuti dal Paleolitico fino al IV secolo a.C., ricollegandosi al primo piano e rappresentando tematiche legate agli aspetti più significativi del popolamento antico nell’area di Taranto in ampie fasce cronologiche. Il museo narra la storia di Taranto e del suo territorio. Il 21 dicembre 2007 il Museo è stato riaperto al pubblico e sono visitabili gli ambienti del piano terra e del primo piano, in attesa che i lavori di riallestimento del secondo piano vengano terminati. Va inoltre ricordato che nel primo piano c’è uno spazio dedicato ai reperti provenienti dalle necropoli di IV e III secolo a. C.. Nelle sale dedicate a Taranto romana vi è lo splendore della città dopo la conquista, che è testimoniato da arredi scultorei, dalla statuaria e dai pavimenti a mosaico degli edifici pubblici e privati di età imperiale. Nei corridoi che si affacciano sul chiostro, vi è la storia del Museo e della formazione delle raccolte illustrate dai quadri donati dal Vescovo Giuseppe Ricciardi e da altri reperti confluiti.La storia del Museo di Taranto inizia con l’istituzione di un deposito di antichità da parte dell’amministrazione statale alla fine dell’800. I rinvenimenti effettuati in Puglia all’epoca del Regno delle Due Sicilie venivano acquisiti dal Museo Reale Borbonico di Napoli e nelle Collezioni del Museo di Lecce. La legge 1089 del 1939 sulla tutela permise la contestualizzazione degli oggetti con il luogo di rinvenimento, favorendo la lettura storico-topografica della forma urbana.Il 2016 è stato un anno di grande soddisfazione per i musei italiani. Tra i protagonisti troviamo il Museo MArTA, terzo museo pugliese per visitatori nonché tra i primi 55 in Italia. Il 2017 si preannuncia quindi un anno ricco di iniziative e altrettanto impegnativo per il museo, in quanto la direttrice Eva Degl’Innocenti ha presentato il nuovo programma costituito da varie performance di esperienze immersive attraverso video mapping e light design per valorizzare la sede, inoltre si prevedono collaborazioni con le Università pugliesi e i Licei limitrofi. I dati già trovati possono servire a capire com’è stato migliorato e gestito il MArTA in questi anni, oltre a monitorare la restante percentuale eventualmente non ancora utilizzata.Abbiamo bisogno dei dati riguardanti il progetto finanziato dalla Regione per quanto riguarda la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e paesaggistiche locali in modo da trasformarle in vantaggi competitivi per aumentare l’attrattività anche e soprattutto in ambito turistico, oltre alla promozione di nuove forme di sviluppo economico-sostenibile al fine di rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Il piano terra ed il primo piano risultano completati e fruibili. Il percorso espositivo attualmente fruibile è corredato di pannelli esplicativi e postazioni multimediali con monitor touch screen, corredati di testo e immagini a scorrimento, che consentono approfondimenti tematici di vario genere (vita quotidiana, attività produttive, monetazione ecc.). Ogni postazione è dotata anche di uno specifico glossario, tramite cui è possibile effettuare ricerche lessicali specifiche.

Risultati

Il progetto è stato concluso il 29 luglio 2016 con l’inaugurazione del ll piano, infatti dai dati raccolti abbiamo evinto che il Museo è riuscito a raggiungere nel 2016 il massimo storico di visitatori grazie ad un abbellimento ulteriore delle teche e all'inserimento dei totem informativi.

Punti di debolezza

Dall’incontro con la direttrice è emerso che nell’attuazione/realizzazione del progetto monitorato non è stata riscontrata nella difficoltà, in quanto il progetto effettivamente è terminato infatti tutti i soldi sono stati liquidati.

Punti di forza

Noi siamo convinte sostenitrici che la nostra città (Taranto), la più grande polis greca del Meridione, possa convertire la sua economia puntando sullo sviluppo della cultura e del turismo. Sentiamo spesso parlare sui media in modo negativo per le difficoltà che la caratterizzano, e ciò rappresenta ogni volta un ulteriore passo verso il regresso economico e sociale. Dunque un vero e proprio problema che potrebbe risolversi iniziando a valorizzare le strutture presenti che fino ad oggi sono state sottoutilizzate e/o abbandonate dalle varie amministrazioni che si sono succedute e ad una politica latitante e lontana dalle esigenze della città e dei suoi cittadini.La valorizzazione del MArTA, in questo senso, potrebbe essere un buon punto di ri-partenza per l’immagine (e non solo) della città.

Rischi

Il museo, pur custodendo una collezione di grandissimo valore, è situato in una città in cui la vocazione turistica è pressoché inesistente. Infatti noi consideriamo Taranto come una città basata sull’industria, tralasciando la sua parte culturale.

Soluzioni e Idee

Abbiamo intenzione di proporre:un questionario all’entrata e uno all’uscita del Museo da far compilare a tutti i visitatori;un video riguardante l’allestimento del Museo mettendolo in risalto.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video

Domande principali

1.Perché parla di una riapertura del secondo piano quando in realtà risulta inagibile? Perché durante un open day non abbiamo potuto visitare il secondo piano che risultava inaccessibile per carenza di personale?
2.Per il futuro, lei ha in serbo dei nuovi progetti per il museo? Ha intenzione di pubblicizzare il Museo attraverso gemellaggi, collaborazioni con altri musei, o proporre e accettare piani di alternanza scuola-lavoro da istituti scolastici e non solo?3.Attraverso l’analisi dei dati attualmente in nostro possesso abbiamo constatato che nonostante il progetto sia terminato nel 2013, sono stati utilizzati l’82% dei fondi. Come intendete utilizzare il restante 18%?

Risposte principali

1. No, in realtà il secondo piano è stato inaugurato il 29 luglio 2016, infatti è perfettamente accessibile. Probabilmente quando voi siete venute qui al museo non era un open day, forse era un giorno feriale in cui avete trovato carenza di personale.2. Si, il Museo sta già attuando questi progetti, in quanto pochi mesi fa c’è stata un’alternanza scuola-lavoro con il Liceo “Archita” e “Aristosseno” di Taranto. In più proponiamo anche varie attività di approfondimento a tutti i visitatori, mentre per i più piccoli vari laboratori culturali e artistici. Vogliamo appunto che ci sia una collaborazione tra il Museo e i visitatori per far in modo che quest’ultimi siano al centro dell’attenzione.3. In realtà il progetto ha già avuto il suo termine nel 2016 (con l’inaugurazione del II piano) e i fondi sono stati totalmente liquidati. Probabilmente è il sito (ASOC) che deve essere aggiornato.