REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
MESSA IN SICUREZZA VECCHIE DISCARICHE

Inviato il 15/04/2017 | Di DustBusters

Descrizione

Abbiamo
reperito una documentazione storica del sito anche su Wikipedia.Nella
località sorgeva l'antica Calatia, culla della civiltà Osco-Sannita. Dopo lo
spopolamento della zona, avvenuto nel tardo medioevo a causa delle incursioni
saracene, la zona, posizionata a cavallo dell'anticaVia Appiatra i centri abitati diSan Nicola la StradaeMaddaloni, è rimasta disabitata fino alla metà
del '700 allorquando venne scelta come cava per estrarre il tufo e produrre
mattoni destinati alla costruzione della Reggia di Caserta. In seguito alcune delle cave
più estese dell'area intorno a Lo Uttaro sono state utilizzate come discariche.
Si stimano in circa 6 milioni di m3 i rifiuti di ogni tipo interrati nel
territorio de Lo Uttaro. Le periodiche crisi ed emergenze che hanno interessato
negli ultimi anni la città di Caserta hanno trovato spesso uno sbocco a Lo Uttaro.
Le informazioni sono state raccolte attraverso una intervista fatta a
Giuseppe Paccone, presidente del Forum consulta giovanile Regione Campania, il
Sindaco di San Marco Ev., la dott.ssa Norma Naim, dott.Tessitore e
attraverso diversi siti web:corrierecaserta.it, atlanteitaliano.cdca.it,
documento comitato emergenza rifiuti, . Abbiamo appreso che l'incidenza della
mortalità nella nostra regione è superiore rispetto alle altre. Il comitato per
l'emergenza rifiuti a Caserta, Com.E.R., che abbiamo contattato, più volte si è
attivato presso il comune e l'assessorato regionale preposto, al fine di
ottenere informazioni certe sui tempi della bonifica del sito. Risulta che
siano stati stanziati 10 milioni, nell'ambito di un accordo di programma, e 15
milioni di fondi europei, cui hanno fatto seguito protocolli d'intesa con il
Comune di Caserta, ma si evidenzia la efficacia della sola attività appaltata
alla SOGESID (società del Ministero dell'Ambiente) che ha provveduto alla
caratterizzazione impiegando poco più di un milione dei 10 milioni stanziati.
Inoltre la bonifica riguarda solo 200 mila mq e non la cd Area Vasta di 196
ettari.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

L'inizio dei lavori per la messa in sicurezza del sito era stato previsto
per il 25 giugno 2013, data rispettata, mentre la fine per il 30 novembre 2015
ma in realtà ancora oggi manca l'erogazione del 16% dei finanziamenti. I
pagamenti sono fermi al 30 giugno 2016. Il sito attualmente è sotto
sequestro della magistratura di Santa Maria C.V.

Risultati

I lavori effettuati si sono limitati alla caratterizzazione dei rifuti,
mentre per la bonifica e la messa in sicurezza dell'area non esiste ancora un
progetto specifico ma solo proproste. La SOGESID, soggetto attuatore, ha
impiegato solo l'84% dei finanziamenti del fondo di coesione. Le interviste
effettuate hanno evidenziato che la messa in sicurezza dell'area, successivo
passo per la bonifica dei siti, ha causato diversi conflitti tra i comuni
coinvolti, comitati di cittadini e associazioni, pertanto allo stato
attuale non si operarno scelte risolutive. Il progetto non è concluso ed è
fermo. La Sogesid che più volte il Team ha contattato, non ha risposto
alle sollecitazioni.

Punti di debolezza

Un forte punto di debolezza è rappresentato dalla difficoltà di contattare
sia l'ente attuatore SOGESID che alcuni sindaci. Infatti nonostante l'invito ad
un colloquio non abbiamo ottenuto nessun riscontro.

Punti di forza

Grazie al progetto di OpenCoesione è stato possibile poter contattare
persone politicamente e socialmente impegnate nella nostra provincia. Costoro
ci hanno illustrato tutte le problematiche riguardanti l'area "Lo
Uttaro",senza le quali non sarebbe stato possibile avere ulteriori
conoscenze su questa tematica. Inoltre ASOC ci ha permesso di rendere pubbliche
le conoscenze apprese, cosicché anche i nostri concittadini sono stati
informati su questa problematica sia attraverso i social che mediante l'evento
organizzato presso il nostro Istituto nell'OpenDataDay.

Rischi

Uno dei rischi è rappresentato probabilmente dall'onerosità della
bonifica del sito che impedirà di giungere a conclusione del progetto.

Soluzioni e Idee

La proposta del Sindaco di San Marco Evangelista,quella di destinare il
sito ad area verde con la piantumazione di alberi ad alto fusto,potrebbe essere
vantaggiosa per il territorio però prima di procedere sarebbe opportuno mettere
l'area in sicurezza come suggerivano l'ex Assessore Comunale all'Ambiente e il
Comitato Emergenza Rifiuti

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i referenti politici

E' stato intervistato l'ex Sindaco del Comune di San Marco Evangelista,il
Dott.Vincenzo Zitiello. Il dottore ha governato il Comune nel periodo in cui è
emerso il problema della difficoltà dello smaltimento dei rifiuti nel
casertano.

Domande principali

1. Come sono stati utilizzati i finanziamenti del fondo nazionale di
coesione e perché non è stato utilizzato per intero?

2. Quanto
incide l'inquinamento dell'area sulla salute dei cittadini?

3. Per la
bonifica dell'area è d'accordo con le soluzioni proposte dall'attuale Sindaco
di San Marco?

Risposte principali

1. I fondi sono stati gestiti dalla Regione Campania e non sono stati
utilizzati per l'intero probabilmente anche perché i passaggi burocratici per
la gestione dei fondi,sono spesso farraginosi.

2. Sia la
letteratura medico-scientifico che i dati statistici rilevano un aumento del
300% delle malattie respiratorie e allergiche in questo territorio rispetto
alle altre regioni d'Italia. Inoltre,benché non si possa dimostrare un nesso
causa effetto tra inquinamento e patologie è presente un aumento percentuale
delle patologie suddette rispetto alle zone che non hanno discariche.

3. Alcuni
studi hanno dimostrato che la coltivazione di alberi ad alto fusto potrebbe
agevolare il recupero di aree altamente inquinate. Quindi come propone
l'attuale Sindaco del Comune di San Marco,la creazione di un area verde
potrebbe migliorare la qualità del terreno nell'arco di decine di anni.