REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
BASILICATA ECOLOGICAL GREEN HUB: RETE NATURA 2000

Inviato il 15/04/2017 | Di We Reach A Goal (FAS)

Descrizione

Rete Natura 2000 Basilicata, costituita da 50 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e 17 Zone di Protezione Speciale (ZPS), rappresenta il 17,1% della superficie regionale. E' un sistema di aree protette, parzialmente sovrapposte ad altre forme di tutela del territorio, che confluiscono in un progetto olistico mirato a coniugare la tutela della natura e del paesaggio con le istanze di sviluppo e benessere delle popolazioni locali. Rete Natura 2000 è il luogo del divenire della biodiversità locale dove diventa necessario saper collegare, in una visione integrata, agricoltura, imprese, economia, risorse naturali, ambiente e cultura. Inoltre rappresenta il 17,5% del territorio terrestre dell' Unione Europea con 26106 Siti di Importanza Comunitaria di cui 22594 SIC/ZSC (Dir. Habitat) e 5347 ZPS (Dir. Uccelli) e mira a conservare gli ambienti più interessati dal punto di vista naturalistico.La regione ha affrontato il tema Rete Natura 2000 con un approccio sistemico, simultaneo su tutti i siti comunitari, gestito direttamente dall'Ufficio tutela della Natura del dipartimento Ambiente, Territorio Politiche della Sostenibilità. L'intero programma è stato valutato da u a Cabina di Regia formata da Enti di Ricerca di livello nazionale e di alto profilo scientifico: SISF - CONISMA - CNR - IAMC - ENEA - INEAISPRA - Forum Plinianum - Università della Basilicata (Dipartimenti di ingegneria, agraria, economia, architettura) - Università della Calabria (Dipartimento di ecologia) e si è avvalso di professionisti con profili professionali multidisciplinari (botanici, zoologi, forestali, agronomi, geologi, ingegneri ambientali, architetti).Sui finanziamenti ricevuti che ammontano a un toyale di 1350000,00$ (tra cui 432000,00$ ricevuti dall' Unione Europea, 734400,00$ ricevuti dal fondo di rotazione co-finanziamento nazionale e 182600,00$ ricevuti dalla regione Basilicata) i pagamenti effettuati in totale sono stati compiuti tutti al 100%.I fondi spesi sono stati tutti stati stanziati e utilizzati maggiormente per gli esperti e per le attrezzature come computer portatili (work station), proiettori, fotocamere ad infrarossi, GPS e droni per la perlustrazione delle zone e i trasporto, ma anche per il materiale divulgativo e per due eventi internazionali.L'inizio previsto è stato nel 2013,e l' effettiva fine il 31 dicembre 2015 anche se sul sito di Opencoesione risulta che il pagamento effettuato è del 96%. Quindi questo progetto è terminato ma verranno realizzati successivamente nuovi progetti collegati ad esso.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Il progetto è stato concluso il 31 Dicembre 2015, ma verranno realizzati successivamente nuovi progetti collegati ad esso con l'obiettivo di espandere le zone protette facendole diventare ZSC e di arricchire i siti con nuovi sentieri che permettano una maggiore fruizione da parte dei visitatori.

Risultati

Il progetto ha portato all'individuazione di nuove aree protette e, per quanto riguarda l'infrastutturazione, all'acquisto di droni e fotocamere ad infrarossi per la perlustrazione delle zone ed il monitoraggio della fauna. Ma, soprattutto, ha portato a una maggiore promozione delle attività culturali e di tutela.

Punti di debolezza

· Necessità di una norma quadro nazionale aggiornata· Mancanza d’ integrazione nelle politiche di settore· Conflitti tra norme di tutela e attività economiche· Scarsa conoscenza della normativa comunitaria da parte dei tecnici· Carente sinergia tra i soggetti alla realizzazione della politica di tutela e conservazione· Frammentazione di aree e habitat· Poca fruibilità del territorio per abbandonoPoca consapevolezza dei cittadini sul valore della biodiversità e dei servizi ecosistemici connessi

Punti di forza

Il progetto ha portato benefici per la tutela della biodiversità, ha incentrato lo sviluppo di settori economici legati all'uso tradizionale delle risorse, al turismo e alla promozione dei prodotti locali di qualità.

Rischi

La Basilicata è la più grande riserva petrolifera in Italia, in quanto si estraggono il 70,6% del petrolio e il 14,0% dei gas italiani. Sono presenti due giacimenti petroliferi: Tempa Rossa nell’ alta valle del Sauro gestito dalla Total E&P Italia e il centro Oli di Viggiano gestito dall’ Eni. Essendo molto estese queste zone, i fiumi e le escoriazioni degli idrocarburi coinvolgono necessariamente anche le zone protette e tutelate da Rete Natura 2000 Basilicata.

Soluzioni e Idee

Ci auspichiamo un coinvolgimento maggiore sia dei governanti che dei cittadini tutti, in quanto protagonisti principali dello scenario lucano.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)

Il primo intervistato è stato Dott.ssa Antonella Logiurato, project manager del progetto Rete Natura 2000 alla Regione Basilicata. Il secondo intervistato è stato il responsabile del Parco di Gallipoli Cognato e le Piccole Dolomiti Lucane, Delorenzo Marco.

Domande principali

Ritenete che i fondi utilizzati siano stati spesi correttamente?( Delorenzo Marco, responsabile Parco Gallipoli Cognato)

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si è potuto riscontrare un maggior flusso di turisti a
seguito di quanto realizzato?( Delorenzo Marco, responsabile Parco Gallipoli Cognato)sono state riscontrate delle problematiche? se si, quali?

Risposte principali

- L’ambiante deve svolgere due ruoli: conservazione e
portatore di sviluppo. Questi due termini devono essere di aiuto l’uno
all’altro. I fondi servono a rendere fluibile un determinato ambiente. Per
quando riguarda la conservazione degli habitat i fondi sono stati spesi bene,
ma al fianco di un investimento pubblico è necessario che ci sia un privato che
li gestisce sotto il profilo economico dell’ente pubblico. Con i fondi sono
stati fatti vari sentieri per i visitatori, tra cui anche un sentiero per
ipovedenti con un’applicazione che descrive l’ambiante circostante a chi non
può godere di persona della bellezza del territorio.

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negli ultimi sette anni il maggior turismo è quello
scolastico, dal 2005 che è l’anno 0 siamo passati dai 3 mila bambini ai 9 mila
bambini del 2016; e in 6-7 anni triplicare le presenze è un dato molto
importante e soprattutto e un dato verificabile(open data).Ci sono state due
problematiche relative a due siti tra quelli monitorati ai quali è stata negata
l’identità di ZSC, una perché i perimetri non erano corrispondenti a quelli
delle cartine, l’altra per un malfunzionamento della Diga Rendina. Tali
problemi sono risolvibili nel giro di un anno/un anno e mezzo.