REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
RNO ZINGARO INTERVENTI FINALIZZATI ALLA PREVENZIONE E DIFESA DAGLI INCENDI NONCHÉ ALLA TUTELA E SICUREZZA DEI VISITATORI

Inviato il 14/03/2018 | Di Il Cristallo dello Zingaro

Descrizione

Siamo i ragazzi del team "Il Cristallo dello Zingaro" dell'I.I.S.S. "Rosina Salvo" di Trapani e abbiamo curato il monitoraggio del progetto in seno alle attività di "A Scuola di Opencoesione", attività promossa dal MIUR.Il progetto riguarda la prevenzione agli incendi, la messa in sicurezza e i servizi a
disposizione dei visitatori nella celebre riserva naturale siciliana dello “Zingaro”.
L'obiettivo del progetto è quello di garantire che le condizioni ambientali siano salvaguardate e tutelate, al fine di rendere più fruibili gli spazi
interessati.Tale investimento (di ben 650.000€) mira inoltre al miglioramento degli strumenti di difesa dagli
incendi nella riserva che insiste nei comuni
di San Vito Lo Capo e Castellammare del Golfo (TP).

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

I finanziamenti stanziati sono stati utilizzati secondo l'intestazione del progetto, sopra riportata. Come dichiarato dalla direttrice della riserva, la dottoressa La Barbera,e come risulta sul sito Caronte, il 99.60% dei 650.000€sono stati spesi per:Il pagamento degli operai che hanno realizzato le staccionate e i gradini artificiali per tutelare i visitatori durante le escursioni;La retribuzione degli impiegati forestali che svolgono varie mansioni all'interno della riserva;La costruzione dei viali parafuoco, cioè dei cuscinetti di separazione che prevengono il dilagare delle fiamme;La pulizia dei sentieri dalla "disa" (Ampelodesmos Mauritanicus), pianta tipica della macchia mediterranea facilmente infiammabile.In seguito alla nostra indagine possiamo affermare che il progetto risulta concluso in quanto abbiamo potuto osservare che tutti i lavori precedentemente elencati sono stati effettivamente attuati e il personale lavora attivamente all'interno della struttura.

Risultati

Il progetto risulta concluso ma è stato solo parzialmente possibile verificare l'efficacia dei lavori attuati, sia perché con il passare degli anni gli effetti dell'attenta ripulitura della zona sono venuti meno,sia perché alcuni elementi contemplati nel progetto (come i viali parafuoco) si trovano in zone impervie della riserva. Al contrario, la costruzione di staccionate e gradini ha coronato la sua funziona originaria, essendo fondamentale per la sicurezza dei turisti ancora oggi.Pertanto si può ritenere che l'esito del finanziamento erogato non sia stato duraturo, poiché, come ampiamente riscontrato, ci sarebbe bisogno di una continua manutenzione della struttura per garantirne l'assoluta tutela, ma indubbiamente ha avuto la sua validità, sebbene limitata nel tempo.

Punti di debolezza

Essendo passato un lungo periodo di tempo dalla realizzazione dei lavori alla nostra effettiva visita alla riserva, è stato difficile constatare che le pulizie periodiche fossero state eseguite correttamente, in quanto ogni traccia di un possibile intervento è stata cancellata dal tempo. Abbiamo inoltre riscontrato che, nonostante l'attuazione di lavori specificamente volti alla salvaguardia del territorio dagli incendi, questi non hanno cessato di verificarsi nel corso degli anni successivi, specie quando soffia il vento di scirocco che, nella maggior parte dei casi, fa sì che il fuoco si propaghi più velocemente.

Punti di forza

Passeggiando per i tanti sentieri della riserva, la prima cosa che rapisce lo sguardo del turista è la bellezza senza eguali del paesaggio. Ciò non viene minimamente scalfito dagli elementi artificiali (quali gradini, staccionate e piccole costruzioni) che anzi si integrano perfettamente nel contesto naturalistico.Èdunque evidente la maestria degli abilissimi operai nel cercare di rendere il tutto il più naturale possibile senza dimenticare la funzione primaria dei lavori, ossia salvaguardare chi cammina, ignaro dei pericoli che il territorio può riservare. Inoltre è degno di considerazione anche un altro genere di attività svolta dal personale della struttura, rivolta sia ai visitatori locali che stranieri: la realizzazione di sedie, ventagli, ceste, monili, cappelli ecc. mediante l'intreccio delle fibre della palma nana (Chamaerops Humilis), pianta simbolo della riserva stessa.

Rischi

A causa di una manutenzione non regolare, di errori o di azioni criminali deliberate dell'uomo, il rischio che la piaga degli incendi continui a ripetersi è purtroppo ancora presente. Di fatti, quando soffiano i forti venti di scirocco, vento tra i più frequenti nel territorio della riserva, diventa difficilissimo per uomini e mezzi arrestare l'avanzata delle fiamme, portando nei casi più gravi alla chiusura della struttura e alla conseguente diminuzione dell'afflusso dei turisti (per esempio, proprio a causa di questi eventi nello scorso anno la riserva ha visto un significativo calo di visitatori). Sarebbe un auspicio per tutelare ulteriormente l'ambiente che alla R.N.O. si accompagnasse l'area marina protetta lungo la costa, di cui si discute da lungo tempo.

Soluzioni e Idee

Occorre una migliore organizzazione di risorse e personale che curi al meglio la prevenzione attiva e passiva dagli incendi poiché, a fronte di un presunto numero elevato di personale, si assiste comunque ad una grande difficoltà di gestire e prevenire le emergenze. Per cui, si ritiene che il personale o sia mal distribuito oppure non perfettamente organizzato. Oltre a quanto già detto o già fatto, sarebbe propizio rendere costante il controllo generale dei vari impianti volti alla salvaguardia del territorio e dei visitatori e, se ritenuta opportuna, la loro contestuale riparazione.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone

Durante l'intervista sono intervenute due figure fondamentali per la riserva: la direttrice, dott.ssa Rosa La Barbera, e il comandante del corpo forestale, Giuseppe Geloso. Ringraziamo entrambi per essersi prestati alle riprese durante l'intervista, preziose per la realizzazione del video richiesto dalla quarta fase del progetto, e per aver risposto in modo esaustivo a tutti i nostri quesiti.

Domande principali

Le questioni che più ci premeva conoscere, in quanto rimaste insolute durante il nostro percorso e che hanno trovato risposta durante l'intervista, sono state:Nel caso degli incendi dolosi, che vantaggi potrebbe avere il piromane?Come possono essere prevenuti questi incendi?Come sono stati utilizzati i 650.000€ stanziati?

Risposte principali

Il comandante Geloso, rispondendo alla prima domanda, ha affermato che non vi è un effettivo vantaggio nell'appiccare incendi, è soltanto un modo per creare disagio o una forma di protesta sociale e terrorismo ambientale. Un tale disastro, di fatto, implica conseguenze e danni notevoli sia per la flora e la fauna che per i pastori, che non possono portare al pascolo il loro gregge, nonostante abbiano un regolare permesso. Questo impedimento è dato dalla legge, che vieta qualsiasi utilizzo dei territori soggetti ad incendio per 5 anni.Anche alla seconda domanda ha risposto il comandante Geloso, dicendo innanzitutto che il primo passaggio dovrebbe essere culturale e che la sensibilizzazione alla tutela e alla prevenzione del territorio dovrebbero essere parte della formazione scolastica. In secondo luogo è irrinunciabile l'azione degli organi preposti a questo scopo: corpo forestale, operai forestali, vigili del fuoco e protezione civile. A loro compete sia la prevenzione passiva - pulizia dei sentieri, azioni di tutela - che quella attiva - utilizzo di nuove tecnologie che arrestino l'incendio prima che divampi -.Come detto precedentemente, la direttrice della riserva ha dichiarato che il finanziamento è stato speso per il 99,60% ed è stato utilizzato sia per acquistare il materiale necessario alla prevenzione, sia soprattutto per pagare i salari del personale che ha curato la messa in opera dei lavori di tutela dei turisti e di difesa dagli incendi. Come da norma, è tutto pubblico e documentato sulla piattaforma Caronte della Regione Siciliana.