REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
RESTAURO E RECUPERO FUNZIONALE DI CASALE RUFOLI

Inviato il 7/03/2018 | Di Rufolio

Descrizione

Il progetto mira al restauro e al recupero funzionale della masseria fortificata Casale Rufoli, complesso fondato nel XII sec. dalla famiglia ravellese dei Rufolo, "costituendo con altri grandi impianti, quel sistema di trappeti che animava le campagne e l’economia di Giovinazzo e Bitonto" (RAE 2011, p. 45). Attivo fino alla fine del XVIII sec., ha subito rimaneggiamenti e anche danneggiamenti, soprattutto durante la II Guerra Mondiale. I lavori hanno avuto luogo sulla base dei finanziamenti del POR Puglia 2000-2006, misura 2.1; essi "hanno interessato principalmente gli scavi esterni per la riconfigurazione delle pendenze e la realizzazione di sottofondi drenanti e fondazioni di locali tecnici, nonché la realizzazione di scavi all’interno di alcuni vani per vespai". Una parte dei lavori ha riguardato la linea d'intervento 4.2 del PO FESR Puglia 2007-2013. Sulla base di tali risorse sono stati finanziati "i seguenti lavori:− ripristino di alcune murature esterne dissestate;− completamento del consolidamento delle mura perimetrali esterne;− creazione di una sala da adibire a conferenze ed attività convegnistiche;− installazione di impianti elettrici, di riscaldamento, di climatizzazione, di illuminotecnica;− realizzazione di spazi da adibire ad attività di valorizzazione della struttura" (RAE, p.46).

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Il RAE 2011 evidenzia che l'atto che ha certificato l'ultimazione dei lavori risale al 3 ottobre 2008, la data effettiva di ultimazione dei lavori al 25 settembre e la data di operatività al 30 ottobre. In realtà da sopralluogo effettuato emerge che sarebbe necessaria l'effettuazione di ulteriori lavori, per esempio per rendere fruibile il terrazzo. Si segnala inoltre la necessità di ulteriori opere di finitura. Il casale è gestito dall' Associazione Oliveti d'Italia, che ne ha molta cura e si occupa di renderlo visitabile in circostanze particolari, come avvenuto per le Giornate FAI di Primavera.

Risultati

Il progetto necessita di ulteriori lavori per acquisire la funzionalità prestabilita e divenire luogo di aggregazione culturale, in cui poter eventualmente effettuare conferenze e organizzare manifestazioni, ma soprattutto perché divenga Museo della civiltà dell'ulivo e dell'olio.

Punti di debolezza

Le debolezze riscontrate sono le seguenti:manca tutto ciò che concerne gli arredi interni;è necessario predisporre gli elementi finalizzati all'accoglienza e tutto ciò che concerne l'adibire questa struttura a scopi didattici e a Museo della Civiltà dell'olivo e del vino;sarebbe opportuno lavorare all'accessibilità della terrazza, tuttora non del tutto fruibile per il mancato completamento della ringhiera;continua a non risultare chiaro il problema dei pagamenti. Dal RAE risulta che i lavori sono stati ultimati per ciò che era programmato, ma sul portale di OpenCoesione i pagamenti risultano fermi al 30%. Riteniamo, anche alla luce dell'incontro svolto a scuola per la SAA, possa semplicemente trattarsi di un problema legato all'aggiornamento del sito oppure a problemi relativi alla rendicontazione del progetto.

Punti di forza

Ci sono sembrati particolarmente opportuni determinati interventi:entrando è subito visibile una struttura chiusa lateralmente e superiormente da lastre di vetro. La trasparenza rende visibile la sezione preesistente dell'edificio; la modernità della struttura consente chiaramente di distinguere ciò che è stato oggetto d'intervento dagli elementi originari;la presenza di un affresco neobizantino, presumibilmente raffigurante S. Nicola di Bari, S. Girolamo Dalmata e S. Leonardo di Francia o S. Benedetto; l'opera pur necessitando di un restauro rappresenta un importante esempio di testimonianza artistica locale;la tendenza a voler introdurre gli interventi in un contesto armonico con le caratteristiche della masseria fortificata medievale secondo le modalità del restauro conservativo.

Rischi

Il rischio maggiore è legato all'oblio. Il fatto che il casale in alcune occasioni sia stato reso visitabile potrebbe indurre a credere che non ci siano ulteriori interventi da attuare.

Soluzioni e Idee

Creare un movimento di opinione coinvolgendo le autorità politiche, sia a livello locale che metropolitano, affinchè quel 20% di interventi ancora da operare possa essere completato.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i referenti politici

Abbiamo intervistato il consulente alla progettazione architettonica dei lavori, l'arch. Giuseppe Fragasso.Nel corso del nostro progetto ci siamo relazionati alle seguenti figure:Tommaso Depalma, sindaco della città di Giovinazzo;Michele Camporeale, delegato del FAI;Nicola Ruggiero, presidente dell'associazione "Oliveti d'Italia", che ha in gestione il casale;Francesco Lovino dell'ufficio di amministrazione di "Oliveti d'Italia".

Domande principali

I lavori dal RAE risultano conclusi, ma a che punto sono realmente le cose? (Arch. Fragasso, responsabile dei lavori di ristrutturazione del casale)Quali sono le criticità risolte e quelle ancora in atto? (Arch. Fragasso)Quanto e cosa manca alla fine del progetto? (Arch. Fragasso)

Risposte principali

1. I lavori risultano, in
realtà, conclusi solamente per l'80%; ciò che è mancato per il termine
dei lavori è stata un'adeguata congiunzione tra le consegne della
Sovrintendenza ai Beni Culturali e l' Associazione Oliveti d'Italia. La
struttura di per sé è conclusa da un punto di vista degli interventi architettonici. (Arch. Fragasso)

2. Le criticità che sono
state risolte riguardavano il restauro conservativo della struttura. Tutti i
lavori relativi alle parti esterne sono stati completati con accuratezza; ciò
che, essenzialmente, risulta mancante è la parte dei lavori relativa al completamento
delle rifiniture del manufatto per poterlo rendere utile alla funzione
didattica e ricettiva. (Arch. Fragasso)

3. Per terminare
completamente i lavori presso il casale manca, appunto, un 20% delle spese che
riguarda, in un certo senso, l'«arredo» della struttura. È necessario anche un
aiuto sia da parte del sindaco della nostra città, sia da parte di quello della
Città Metropolitana di Bari, che devono essere messi al corrente dai ragazzi in
riferimento alle problematiche insorte per il completamento dei lavori presso la
struttura, la cui messa in opera corrisponde ad un totale di poche migliaia di
euro. Non possono rimanere sordi a questo appello anche perché fatto dai
ragazzi vale di più. (Arch. Fragasso)