REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Realizzazione del polo intermodale dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari

Inviato il 7/03/2018 | Di Train4Fly

Descrizione

Il progetto del Polo Intermodale è un progetto complesso, che si inserisce nel quadro delle politiche infrastrutturali dell'Amministrazione regionale, che punta anche all'efficientamento delle linee ferroviarie.Il progetto rientra nelle iniziative dell’Asse 3 “Accessibilità” del POR FESR
2007-2013 Obiettivo Competitività regionale e occupazione, finanziato da
fondi europei.

Obiettivo specifico dell’Asse è il miglioramento
dell’accessibilità del sistema regionale

Nel 2010 è stata avviata a livello nazionale, d'intesa
con la Commissione Europea, l'azione per accelerare l'attuazione dei programmi
cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013.

Sono stati così riprogrammati i Programmi Operativi
attraverso il PAC.

Il contesto territoriale nel quale si colloca il previsto polo intermodale
di Ronchi dei Legionari si trova a cavallo tra due paesaggi molto diversi: tra
il monfalconese, con una profonda tradizione industriale e con la presenza del
porto, e la bassa pianura isontina, con ampie superfici agricole pianeggianti e
piccoli centri abitati.

I due paesaggi sono tenuti assieme dalsistema infrastrutturale,
fondamentale per l’accessibilità e lo sviluppo del territorio.Baricentro
di queste infrastrutture è proprio l’aeroporto, punto nevralgico per
l’intero sistema regionale.

Lo sviluppo di un polo intermodale davanti
all’aeroporto rappresenta una grande potenzialità, in quanto contribuisce al
consolidamento di un ambito dalla grande accessibilità, ancor più accentuata
dalla nuova fermata ferroviaria

Nel corso del nostro lavoro di ricerca abbiamo
riscontrato alcune difficoltà nel reperire dati aperti sul progetto. In verità,
ne abbiamo trovati molto pochi ma non ci siamo arresi, e siamo riusciti a
ricostruire, anche con l’ausilio di interviste e ricerche online, la storia
amministrativa dell’intervento.



La storia amministrativa del progetto è alquanto
travagliata.

Sono trascorsi alcuni anni da quando il progetto, nel 1988, faceva
capolino nel piano regionale dei trasporti fino alla posa della prima pietra il
23/01/2017

Si tratta di un obiettivo storico, che genererà
concrete opportunità di sviluppo per il turismo e per l’intera economia del
Friuli Venezia Giulia

Il costo complessivo
dell’opera è di 17,2 milioni di euro, coperto con finanziamenti pubblici e
privati, secondo le regole dei fondi comunitari (14,2 milioni di euro da
finanziamento pubblico, 3 milioni di euro da co-finanziamento privato).

Il primo lotto vale 10.3
milioni, già a suo tempo interamente finanziati (4,6 milioni di euro dal Piano
di Azione e Coesione, 4,3 milioni di euro da Regione FVG, 1,4 milioni di euro
co-finanziamento privato); l’importo complessivo delle opere in appalto è di
7,3 milioni di euro.

Il secondo lotto vale 6,9
milioni di euro, recentemente approvati dal Cipe, coperto con finanziamenti
pubblici e privati (5,3 milioni di euro a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione,
1,6 milioni di euro co-finanziamento di Aeroporto FVG SpA).Importanti anche gli interventi di ammodernamento dell’aerostazione che hanno riguardato il totale delle aree esterne e interne: dalla facciata alle hall, dagli spazi di attesa ai ristoranti, dall’area partenze ai gate d’imbarco, alla zona arrivi.
Un insieme di realizzazioni finalizzate a trasformare il terminal in un’infrastruttura moderna e capace di accelerare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Friuli Venezia Giulia. Rete Ferroviaria Italiana ha realizzato la nuova fermata ferroviaria, denominata Trieste Airport, a servizio dell’aeroporto del Friuli Venezia Giulia. Il costo delle opere realizzate da Rfi è di 1,6 milioni di euro.Le strutture realizzate sono le seguenti:- la nuova fermata ferroviaria, conforme alle specifiche tecniche per l’interoperabilità ferroviaria delle persone a ridotta mobilità;- la nuova autostazione, con 16 stalli bus di linea, superficie pedonale di 2800 mq e sala d’aspetto climatizzata; - un parcheggio multipiano con capacità di 500 posti auto;- un parcheggio a raso, della capacità complessiva di 1.000 posti auto, anche dedicati agli utenti con abbonamento TPL e ferroviario (pendolari), a tariffa agevolata;- il collegamento pedonale tra l’aerostazione e le strutture del polo con passerella sopraelevata, lunghezza totale di 425 metri, accessibile con ascensori, scale mobili e scale di sicurezza, con tappeti mobili per facilitare la percorrenza;- un sistema di viabilità interna articolata su due circuiti riferiti al flusso pubblico e privato. Una biglietteria integrata, monitor informativi per i passeggeri con orari di arrivo e partenza di aerei, treni e bus nello stesso pannello, colonnine per la ricarica di auto elettriche e, presto, il collegamento con la rete di piste ciclabili della regione sono alcune delle features offerte ai viaggiatori che utilizzeranno la nuova struttura.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Il 26 gennaio abbiamo incontrato i dirigenti dell'Aeroporto, in particolar modo l'ingegner Stellio Vatta (Responsabile Ufficio di Piano del polo intermodale). Dopo aver parlato del progetto, abbiamo avuto la possibilità di visitare il polo in fase di costruzione, vedendo coi nostri occhi lo stato dei lavori che allora era già abbastanza avanzato, dato che erano già stati completati il parcheggio multipiano e il parcheggio raso, mentre la passerella era in fase di ultimazione e infine sulla ferrovia passavano già dei treni.
Da lunedì 19 marzo, con l’arrivo alle 5 di mattina del primo treno, è partito il polo intermodale dei trasporti del Trieste Airport. L’inaugurazione è iniziata alle 11.45, pochi minuti dopo l'arrivo del Frecciarossa proveniente da Venezia. Un evento che l’aeroporto regionale attende dal 23 gennaio del 2017 quando venne posta la prima pietra del cantiere.
Alla cerimonia hanno preso parte, accanto ai vertici dello scalo (il presidente della società di gestione, Antonio Marano e il direttore generale Marco Consalvo) la presidente della giunta regionale, Debora Serracchiani, l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, il direttore centrale dell'Enac, Roberto Vergari, il Chief of staff of commissioners di Alitalia, Carlo Nardello.
Ogni giorno 70 convogli viaggeranno nelle due direzioni. Nel “pacchetto” c’è anche un sistema di poste ciclabili, la cui progettazione ed esecuzione, per un totale di 500mila euro è stata affidata all'amministrazione comuale di Ronchi dei Legionari.

Risultati

Il nuovo polo intermodale di Trieste Airport è finalmente aperto al pubblico. Il nuovo hub del trasporto del Friuli Venezia Giulia vede pienamente integrata l’aerostazione, oggetto di un completo rinnovamento, con la nuova fermata ferroviaria, l’autostazione bus, il nuovo parking multipiano e a raso.
I
l polo intermodale di Trieste Airport comprende: la nuova fermata ferroviaria; l'autostazione, con 16 stalli bus di linea; un parcheggio multipiano con capacità di 500 posti auto; un parcheggio a raso, della capacità complessiva di 1.000 posti auto; il collegamento pedonale tra l’aerostazione e le strutture del polo con passerella sopraelevata; un sistema di viabilità interna articolata su due circuiti riferiti al flusso pubblico e privato.

C'è anche una biglietteria integrata, monitor informativi per i passeggeri con orari di arrivo e partenza di aerei, treni e bus nello stesso pannello, colonnine per la ricarica di auto elettriche e, presto, il collegamento con la rete di piste ciclabili della regione. Importanti anche gli interventi di ammodernamento dell’aerostazione che hanno riguardato il totale delle aree esterne e interne: dalla facciata alle hall, dagli spazi di attesa ai ristoranti, dall’area partenze ai gate d’imbarco, alla zona arrivi.

Punti di debolezza

La principale difficoltà ha riguardato la lentezza dal punto di vista burocratico che non ha di certo favorito la realizzazione di questo progetto che sarebbe potuto già essere completato da qualche anno.

Punti di forza

La creazione di un nodo infrastrutturale forte potrebbe generarel’attrazione
di funzioni terziarie, logistiche, direzionali. L’infrastruttura
contribuirà ad incentivare i viaggiatori ed i pendolari ad adottare una
politica “park & ride”, come sistema efficace per raggiungere Triestee gli altri centri importanti della regione; ne
seguirà una considerevole riduzione del traffico stradale unita a importanti
benefici in materia di impatto ambientale e risparmio gestionale, grazie
all’utilizzo di mezzi di trasporto più sostenibili. L’aumento
dell’accessibilità fisica in regione avrà ricadute positive sull’aumento dei
flussi turistici con conseguenti benefici per il comparto anche su scala
sovranazionale. Grazie a questo nuovo impianto,l’aeroporto di Trieste
diverrà uno degli otto aeroporti italiani direttamente collegati alla rete
ferroviaria ed il primo in un raggio di 350 km nell’area Nord-Est.

Rischi

Mancato conseguimento degli obiettivi prefissati in termini di numero di viaggiatori, mancata riduzione dell'inquinamento dovuto al trasporto su gomma (autovetture da e per l'aeroporto) e mancato incremento del numero di turisti.

Soluzioni e Idee

Al momento una idea che proponiamo, su cui certamente, già si sta lavorando, è l'incremento del numero delle tratte aeree e un miglioramento delle coincidenze tra i vari sistemi di trasporto.Inoltre, sarà utile attivare un sistema di monitoraggio per valutare le ricadute positive sul territorio.I parametri da monitorare per valutare gli
effetti positivi sull’accesibilità e sull’ambiente saranno sicuramente il
numero dei passeggeri che transiteranno in aeroporto e il traffico
autostradale.Ad oggi disponiamo dei dati fino al 2016.Per
valutare le ricadute positive sull’aumento dei flussi turistici si potrebbero
monitorare diversi indicatori. Sarebbe sufficiente considerare i dati relativi
agli arrivi di turisti in FVG che nel 2016 sono stati 2.3 milioni (+ 6.5%
rispetto al 2015), e gli arrivi alberghieri per stellaggio e residenza del
turista di cui disponiamo dei dati del 2016.La nostra ricerca non si ferma: il nostro obiettivo sarà a questo punto monitorare, nel 2018 e nel 2019, l’andamento degli indicatori menzionati

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

L'ingegner Stellio Vatta (Responsabile Ufficio di Piano del polo intermodale), altri dirigenti dell'aeroporto, Dott.ssa Francesca Chimera Baglioni (Direzione cenytrale attività produttive, turismo, cooperazione, gestione fondi comunitari regione F.V.G)Dr. Mauro Zinnanti, Dott.ssa Nilva Labinaz, Dr. Antonio Zugan (Servizio trasporto pubblico regionale e locale F.V.G.)Dr. Paolo Pizzoni (Insiel S.p.A.)Dot.ssa Paola Scarel (Insiel S.p.A.)Livio Vecchiet (Sindaco del comune di Ronchi dei Legionari)Riccardo Marchesan (Sindaco del comune di Staranzano)

Domande principali

1) Quali aspettative sono riposte nel Polo Intermodale dell'aeroporto di Trieste?2) Quali sono le prospettive del Polo intermodale?3) Quali sono le azioni chiave previste per rendere questo scalo uno dei principali motori per lo sviluppo del territorio?

Risposte principali

Risposta alla prima domandaIng. Stellio Vatta (responsabile dell'ufficio di piano del Polo Intermodale): le aspettative sono grandi.Le aspettative sono quelle di aver creato una struttura che andrà a rivoluzionare il modo di muoversi nella nostra regione. Questo è un hub che deve diventare il fulcro di tutta la trasportistica regionale. Qui arrivano i treni, i treni a lunga percorrenza , tutti gli autobus di linea che collegano i centri della provincia di Gorizia, di Trieste, la provincia di Udine con il nostro aeroporto.Risposta alla seconda domandaDott.ssa Debora Serracchiani (presidente della giunta regionale):Sicuramente un aumento dei traffici e di conseguenza un impatto socio-economico sul territorio. Avere un polo intermodale come questo vuol dire avere collegamenti collegamenti migliori e e anche servizi più efficienti in un territorio che ha bisogno di essere ben collegatoRisposta alla quarta domandadott. Antonio Marano (presidente di Trieste Airport): Abbiamo iniziato il percorso per il rilancio del nostro aeroporto nel 2015 basandoci su un piano industriale che, in coerenza con gli strumenti di pianificazione nazionale dei trasporti, si è articolato su alcuni obiettivi principali: avere un’azienda efficiente e solida economicamente, incrementare i volumi di traffico, sviluppare le infrastrutture di accoglienza, offrire servizi moderni e funzionali, realizzare il nuovo polo intermodale. Ora ci accingiamo ad avviare la gara per far entrare Trieste Airport in un network di aeroporti di livello europeo completando le azioni chiave per rendere questo scalo uno dei principali motori per lo sviluppo del territorio.