REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Un ponte per il futuro: il laboratorio C.E.R.I.S.I.
Inviato il 21/03/2018 | Di Scala Richter
Descrizione
Il progetto da noi monitorato prevedeva il potenziamento strutturale e la realizzazione di un Centro di Eccellenza Ricerca e Innovazione Strutture e Infrastrutture di grandi dimensioni – poi denominato con l'acronimo CERISI – partendo dal potenziamento di laboratori di ricerca dell’Università degli Studi di Messina già esistenti, operativi, di elevata qualificazione e con una loro buona collocazione nel panorama scientifico internazionale e nella fornitura di servizi scientifici e tecnologici al territorio. Il progetto ha prevalentemente previsto l’acquisto di importanti attrezzature che hanno permesso e stanno permettendo al Centro di raggiungere l’eccellenza nel campo dell’Ingegneria Sismica, la Geotecnica e le Scienze della Terra e di rappresentare, quindi, un importante nodo di ricerca integrato nello Spazio Europeo della Ricerca. In particolare, il CERISI è specializzato nell’analisi e nel monitoraggio di ambienti e infrastrutture sottoposti a sollecitazioni da parte di eventi, quali sisma, eventi atmosferici, spinte meccaniche. L’approccio del Centro è di tipo sistemico, intervenendo in maniera integrata e multidisciplinare, e prevede il coinvolgimento di ricercatori ed attrezzature appartenenti alle seguenti aree di competenza:- area Scienze della Terra,- area Geotecnica, Scienza delle costruzioni e Tecnica delle costruzioni,- area Ingegneria naval - meccanica.L’Università di Messina, all’interno di ciascuna area, ha acquisito negli anni notevoli risorse in termini di know how, relazioni, attrezzature e clienti. Tali risorse sono ulteriormente incrementate e valorizzate attraverso il Centro d’eccellenza che offre un approccio multidisciplinare. Anche grazie alla nuova dotazione di attrezzature di ricerca, l’Università di Messina è in grado di competere sui mercati, attrarre talenti e favorire lo sviluppo del territorio attraverso un modello basato sull'incontro di eccellenze pubblico-private impegnate in una logica di integrazione del 'Triangolo della Conoscenza' (Ricerca-Alta Formazione-Innovazione). L’intervento si è posto in una logica di continuità con altre azioni avviate sul PON R&C e con altre attività di ricerca, potenziamento e networking intraprese dall’Università di Messina negli ultimi anni, nella direzione della valorizzazione della ricerca e del trasferimento tecnologico, anche al fine di favorire lo sviluppo locale. In particolare, il CERISI si integra perfettamente con il costituendo Polo Tecnologico di Messina, rappresentandone un nodo essenziale, quale Centro di competenza. Il progetto Polo Tecnologico è stato avviato attraverso la sottoscrizione nel luglio 2009 di un Protocollo d’Intesa tra Comune di Messina, l’Amministrazione Provinciale di Messina, l’Università degli Studi di Messina, il C.N.R. ITAE, il C.N.R. IAMC, il C.N.R. IPCF (tutti enti con sede legale in Messina) ed il Consorzio per l’AREA di Ricerca Scientifica e Tecnologica di Trieste (AREA Science Park), i quali hanno convenuto sulla necessità di costituire un Polo Tecnologico trasferendo in Sicilia il modello di successo già sperimentato in Friuli Venezia Giulia per la crescita socio-economica del territorio, soprattutto in termini di valorizzazione economica ed imprenditoriale dei risultati della ricerca. Tra i settori strategici previsti, quello delle tecnologie per le grandi opere e infrastrutture, dove l’Università di Messina ha acquisito competenze e prodotto risultati di eccellenza.
Cosa abbiamo scoperto
Avanzamento
Il progetto, che ha visto l'avvio nel 2011, è stato concluso addirittura prima dei tempi previsti, nel luglio del 2015.In atto, sono stati acquistati, consegnati e resi operativi tutti i macchinari e il laboratorio è pienamente operativo.Lo stesso è ubicato in una struttura appositamente costruita (sempre nei tempi sopra indicati) presso la facoltà di Ingegneria dell'Università di Messina, nella zona Papardo
Risultati
Il Laboratorio C.E.R.I.S.I. rappresenta un'eccellenza mondiale, dal momento che è secondo solo ad un suo gemello ubicato in California, ma questo di 10 anni più vecchio.Tuttavia, molte delle finalità che il progetto intendeva perseguire, non sono state raggiunte e/o sono ancora in progress. Il motivo è da ricercare nella mancanza di grandi infrastrutture da monitorare/testare per le quali il laboratorio è nato, in particolare in Sicilia.Il Ponte sullo stretto di Messina, ad esempio, per il quale il CERISI è dotato di un modernissimo macchinario per testare la tenuta dei cavi d'acciaio, ma questo ponte è rimasto solo sulla carta.In atto, il laboratorio lavora con commesse prevalentemente straniere, per cui i risultati in termini di ricaduta positiva sul territorio sono ancora davvero modesti.Più importante e tangibile, invece, l'attività fatta per monitorare la reazione delle strutture di medie e grandi dimensioni a seguito di un grave evento calamitoso quale, ad esempio, un terremoto.
Punti di debolezza
La mancanza di "grandi infrastrutture", riduce di molto le potenzialità del laboratorio.Cosa debbono monitorare nel nostro territorio?
Punti di forza
Il laboratorio poggia su una ricchezza professionale importante, fatta da ingegneri, professori e ricercatori di altissimo livello che, anche grazie al finanziamento ottenuto, hanno potuto formarsi e perfezionarsi anche all'estero. La struttura è moderne e all'avanguardia, cosa si percepisce immediatamente non appena si entra nella sede del laboratorio.
Rischi
Il laboratorio ha necessità di avere delle commesse, soprattutto nazionali e regionali, che al momento sono poche o inesistenti.Certamente la dimensione internazionale dello stesso è da sostenere, ma cosa succederebbe se anche questi lavori fatti per altre nazioni venissero meno?
Soluzioni e Idee
Costruire le grandi infrastrutture!Sarebbe un bene per il laboratorio, ma anche e soprattutto per l'economia e lo sviluppo del territorio siciliano.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
- Intervista con altre tipologie di persone
- Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
- Intervista con i referenti politici
1) Eugenio Guglielmino, responsabile e direttore del CERISI2) Ernesto Cascone, direttore dell'Area Geotecnica del CERISI3) Prof. Vincenzo Crupi, direttore dell'Area Navalmeccanica del CERISI4) Prof. Giovanni Randazzo, direttore dell'Area Scienze della Terra del CERISI5) Prof. Giuseppe Ricciardi, direttore dell'Area Scienze e Tecniche delle Costruzioni del CERISI6) Avv. Giovanni Formica, Sindaco Comune di Milazzo7) Ing. Antonino Musca, fondatore di Rete Civica per le Infrastrutture8) Cittadini comuni
Domande principali
1)Che cos'è il Laboratorio CERISI? (Prof. Guglielmino)2)Di che cosa si occupa l'Area di Scienze della Terra? (Prof. G. Randazzo)3)Prof. Ricciardi, l'area da Lei diretta è particolarmente ci interessa particolarmente dal momento che la Sicilia, e la nostra zona in particolare, è una delle aree a più alto rischio sismico del mondo. Ci può spiegare meglio le attività dell'Area strutturale di Scienze e Tecniche delle costruzioni (Prof. Ricciardi)
Risposte principali
1)In Sicilia, spesso tendiamo a
sottovalutare l’importanza delle risorse offerte dal nostro territorio, così
come l’altissimo potenziale del capitale umano di cui disponiamo. In realtà
basta entrare nei laboratori della nostra Università per toccare con mano una
realtà dinamica, che si impegna per valorizzare le risorse che abbiamo a
disposizione, che progetta e sperimenta contribuendo alla ricerca. Un
motivo di orgoglio per la nostra città, in realtà sarebbe più opportuno parlare
di un vero fiore all’occhiello per l’intera Nazione, è senza dubbio ilCerisi, ilCentro di eccellenza Ricerca e Innovazione
Strutture ed Infrastrutture di grandi dimensioni di Messina.Il
Centro è una costellazione di laboratori, suddivisi in diverse aree, in cui si
realizza la pianificazione e l’esecuzione diprove speciali nell’ambito
dell’ingegneriastrutturale e sismica. I laboratori del Cerisi
lavorano con aziende presenti in America, in Nuova Zelanda,in Giappone,
Svizzera, Germania, Turchia, quindi aree particolarmente soggette a rischio sismico
e si articola in quattro aree:
l’Area
di Scienza e Tecnica delle costruzioni,
l’Area di Geotecnica,
l’Area di Ingegneria Naval-meccanica
l’Area di Scienze della Terra
La
concentrazione e l’interazione di queste quattro mega aree in un unico grande
cantiere, insieme ai dispositivi, veri e propri gioielli di ingegneria,
rendono il Centro un polo sperimentale unico al mondo (Guglielmino)
2)
L'area di Scienze della Terra e il laboratorio di riferimento,si occupa di
realizzare la cartografia di dettaglio finalizzata alla pianificazione del
territorio e alla gestione dei movimenti evolutivi del sistema terrestre
(frane, erosione etc.)mediante l’uso diAeromobili a Pilotaggio Remoto (APR-droni), siamulticotteri(mini elicotteri
dotati di quattro serie di motori contrapposti) sia ad ala fissa (piccolo
aliante), attrezzati con fotocamere digitali HD e di LIDAR (laser scanner). Gli
APR inoltre possono supportare diverse tipologie di sensori come fotocamere
multispettrali e termocamere, finalizzati all’individuazione di diversi
parametri ambientali, utili nella protezione idraulica del territorio.Il
laboratorio, inoltre, utilizza un Autonomous Underwater Vehicle (AUV),
una sorta di piccolo siluro a navigazione indipendente, capace di spingersi
fino a 300 m di profondità, che monta un multibeam che permette di effettuare
rilevi di dettaglio del fondo marino e di acquiferi continentali. (Randazzo)
3)Quest'area
del laboratorio è dotata dellamacchina per prove su dispositivi
antisismici,una macchina
unica nel suo genere, perchè è in grado di raggiungere performance di
altissimo livello. Essaè in grado di simulare dei significativi livelli
di spostamento a seguito di un sisma, fornendo dati importantissimi al fine di
verificare le possibili reazioni di dispositivi di grandissime dimensioni.L’idea di realizzare questa
macchina di provanasce dalla consapevolezza dell’alto rischio sismico
della zona e con l’intenzione di dare incentivi precisi affinché tutte le
amministrazioni e chi è interessato alle nuove costruzioni si orientino verso
l’impiego di questi dispositivi, perchè solo utilizzando questi dispositivi è
possibile avere grande sicurezza del costruito.Questo gioiello, è
già stato utilizzato per realizzare prove su dispositivi provenienti dal
Giappone, così come laMacchina per prove a fatica su cavi e stralli,
concepita nell’ottica di un’ipotetica costruzione delPonte sullo Stretto.A differenza della macchina per prove su
dispositivi antisismici,questa
macchina consente di effettuare delle prove a fatica sui sistemi di
sospensione, cioè su cavi e stralli che sono attualmente utilizzati sui ponti
di grandi dimensioni. (Ricciardi)