REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
CENTRO STUDI ITALIANO SULL'ANTIMAFIA E SULLA CULTURA DELLA LEGALITA'
Inviato il 28/02/2018 | Di #school4legality
Descrizione
Il
Progetto, finanziato con ben2.555.875,03euro, ha interessato la
ristrutturazione edilizia di Tre Fabbricati di proprietà del Comunale,
provenienti da una procedura di confisca al Clan locale dei Mancuso, di questi,
due in località Giardino ed uno in località Santa. Le 3 unità immobiliari, sono
localizzate sul territorio comunale di Limbadi, l’immobile in località “Santa”
risultava essere un edificio unifamiliare in stato di abbandono mentre i fabbricati
in località “Giardino” erano allo stato rustico e in cattivo stato di
conservazione, le strutture necessitavano di interventi rilevanti.La proposta progettuale mirava alla realizzazione di un centro di
aggregazione sociale, denominato “Centro Studi Italiano sull’Antimafia e sulla
Cultura della Legalità”, dislocato sulle tre unità immobiliari , che avesse
come unico filo conduttore la realizzazione di percorsi per la diffusione della
legalità, oltre che conseguire il fine di recupero delle 3 unità immobiliari, da
reinserire nel circuito produttivo legale e convertire in beni di pubblica
utilità. L’intervento di recupero dei beni confiscati doveva apportare un
significativo contributo al benessere sociale ed occupazionale del territorio.
L’uso sociale dei beni, le attività previste a favore dei giovani, i percorsi
di legalità da avviare all’interno del Centro avrebbero dovuto condurre ad un
miglioramento della qualità della vita, alla promozione dell'autonomia, allo
sviluppo ed al mantenimento delle relazioni sociali. Si sarebbero dovute avviare
attività a favore dei giovani esposti al rischio di coinvolgimento in attività
criminali, del comune di Limbadi, oltre che diventare punto di riferimento per
tutta la Calabria e per tutto il territorio nazionale. Si pensava di promuovere
incontri aperti alla cittadinanza (convegni, tavole rotonde, seminari), per
favorire occasioni di dibattito e sensibilizzazione intorno al tema della
legalità; anche in sinergia con altri enti, programmi e interventi formativi
principalmente destinati a fasce giovanili della popolazione; istituire un
apposito servizio di documentazione libraria relativo alla tematica della
legalità e dell’antimafia.
Cosa abbiamo scoperto
Avanzamento
I due fabbricati in località Giardino costruiti su due
lotti ben distinti separati da un terzo per una distanza di circa 18 m. sono
stati costruiti tra il 1977 ed il 1981, pressochè identici sia per dimensioni
che per conformazione strutturale.Il primo presenta 4 piani fuori terra,
dove l’ultimo risulta costruito in un secondo tempo, la struttura in
calcestruzzo armato è formata da un sistema intelaiato il tutto a formare in
pianta un rettangolo di m. 13,95xm.10,17. Al momento della confisca, l’intero
immobile si trovava completamente tamponato per tutti i 4 livelli, ma solo il
piano terra risultava completato nelle finiture e negli impianti, mentre nei
restanti erano presenti solamente alcune tramezzature interne per la divisione
di ambienti e la presenza di controtelai in alluminio per gli infissi esterni,
il tutto quindi lasciato a rustico con il solo intonaco a vista.
Nello stesso lotto dove sorge il fabbricato principale, c’è una dependance,
ubicata nella parte retrostante della pertinenza, ad un solo piano fuori terra di
circa 80 mq. La struttura costruttiva in muratura ma non portante evidenziava cedimenti
e crepe su tutto il manufatto.
Il tetto era in legno con manto di copertura in eternit.Il secondo fabbricato
in località Giardino, iniziato a costruire intorno al 1977 era pressoché
speculare al primo.
Il manufatto di 4 piani fuori terra era per i primi due tamponati, mentre i
restanti due lasciati a rustico privi di muratura esterna. Dei due piani
tamponati solo il piano terra presentava delle finiture interne e la presenza
di infissi sia esterni che interni. Anche in questo caso al fabbricato
principale era accostata una dependance di circa 50 mq. in muratura non
portante con delle lesioni ancora più evidenti alle pareti perimetrali ed in
particolar modo agli innesti delle stesse, sulla copertura era presente
eternit. L’area completa comprensiva dei fabbricati descritti era di circa 620
mq.
Il terzo fabbricato oggetto dell’intervento è situato
in località “Santa”.
Costruito verso la fine degli anni 90 con delle caratteristiche di fabbricato
unifamiliare, si inserisce su un lotto di circa 1600 mq ed è composto da
quattro livelli: un Seminterrato di circa 230 mq; Piano Terra di circa 195 mq,
Primo Piano di 150 mq. ed un Sottotetto di circa 85 mq.
Il fabbricato nel complesso si presentava in uno stato di conservazione
discreto, ma erano visibili i segni di abbandono e mancata manutenzione. Gli
ambienti interni organizzati per civile abitazione, erano rifiniti sia nei
rivestimenti che nelle tinteggiature, gli impianti necessitavano di una
revisione totale in quanto fuori norma. Il fabbricato era privo di infissi ad
esclusione degli elementi oscuranti, presenti con delle persiane in legno ormai
deteriorate dagli agenti atmosferici.
Si è proceduto alla completa ristrutturazione dei tre
edifici ed all’adattamento degli stessi alla finalità del Progetto. Gli edifici
sono stati completati con gli arredi.
Risultati
Abbiamo potuto
constatare che gli edifici si presentano in ottime condizioni ed i lavori di ristrutturazione sono definitivamente conclusi. Completamente
arredati e dotati di strumentazioni tecnologiche (computer, sale multimediali,
linea lan, filodiffusione, arredi di qualità) sarebbero già pronte per svolgere
il ruolo di Centro studi e Campus Universitario, per come era la loro
destinazione.
Punti di debolezza
Durante la visita di monitoraggio abbiamo potuto riscontrare un problema, per noi assai rilevante, i tre beni non svolgono la funzione prevista, quella di centro studi,centro di aggregazione sociale,luogoattività a favore dei giovaninè sono statireinseriti nel circuito produttivo legale per diventare beni di pubblica utilità. Tra l'altro, di recente l'Associazione che ne aveva la gestione li ha restituiti allo Stato.Quindi, di fatto rimangono fermi ed inutilizzati.
Punti di forza
Il progetto monitorato ci è piaciuto molto, gli obbiettivi che si poneva sono per noi molto validi. Inoltre i tre beni si presentano in ottime condizioni, tutto ben strutturato e funzionale. C'è un adeguato numero di stanze, tutte dotate di arredi ed accessori altamente tecnologici. Non stiamo parlando di un piccolo appartamento ma di una vera e propria villa che ospitava una sola famiglia, oltre che due altri ampi edifici. L'idea che questo bene, acquisito in maniera illegale, oggi possa diventare un utile bene offerto all'intera cittadinanza ci convince molto.
Rischi
L'unica condizione che mette a rischio il futuro raggiungimento degli obiettivi è il fatto che sebbene le strutture siano completate e fornite di strumenti tecnologici all'avanguardia, risultano inutilizzabili.
Soluzioni e Idee
Aver visto un tale patrimonio immobiliare, inutilizzato ed in stato di abbandono, ci ha fatto accarezzare un'idea che non sappiamo ancore se sia possibile realizzare. Ci piacerebbe che la nostra scuola potesse candidarsi per la gestione della struttura, avendo così la possibilità di ampliare gli spazi disposizione della folta popolazione scolastica (circa 1300 alunni) e non solo. Si potrebbe pensare a dei protocolli d'intesa tra la scuola ed altri enti per un proficuo utilizzo dei tre edifici, anche prevedendo di tenere al loro interno conferenze, stage, ospitalità di gruppi in Erasmus. di questa nostra idea intendiamo discutere con il nostro Dirigente e speriamo in uno sviluppo positivo.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
- Intervista con i referenti politici
Le persone intervistate sono stati: il sindaco di Limbadi, Pino Morello, una piccola parte della cittadinanza, un gionalista e infine un tecnico del comune.
Domande principali
1) Quali intenzioni ha il comune rispetto all'utilizzo di questi beni alla luce della restituzione da parte del Coordinamento Antimafia Riferimenti? (Pino Morello - Sindaco)2)La destinazione dei beni
era chiara, la realizzazione di un Centro studi sull’antimafia e sulla cultura
della legalità, pensa che sia possibile per il comune amministrare e gestire
una simile struttura e vorrebbe mantenere la destinazione principale o intende
cambiare destinazione?(Pino Morello - Sindaco)3)Sa dell’esistenza nel suo paese di un Centro Studi sull’Antimafia e sulla
Cultura della Legalità, cosa ne pensa, ci è mai stato? (Taccone Saverio, abitante di Limbadi)
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Risposte principali
1) L'intenzione è di aprirla e affidarla a disposizione di tutti, a coloro i quali, accarezzano l'ambiziosa idea di un progetto che si possa sposare con il territorio e l'ambiente. (Pino Morello - Sindaco)2) Il comune non riuscirà a gestirla
e ad amministrarla, non era previsto nel progetto. Infatti nel bando di appalto
c’era scritto che deve essere affidata a privati che abbiano un progetto e che
siano titolati a chiedere aiuti finanziari per portarla avanti. Si spera rimanga
l’obiettivo prefissato altrimenti sarebbe qualcosa che possono fare tutti. Con
questa scuola il nostro paese potrebbe essere punto di riferimento non solo per
la provincia di Vibo o della regione Calabria,
ma dell’Europa intera perché il centro ha uno scopo e un obiettivo centrale per
far capire alla gente che la mafia non è quello che si vede in televisione. La
mafia è tutt’altra cosa, è quella che fa male, che blocca il turismo, lo sviluppo
e che annienta le mentalità.( Pino Morello - Sindaco)3)Si ne ho sentito parlare, può essere una cosa positiva per il Paese ma
io non sono mai entrato e non so come è fatto (Signor Taccone Saverio)