REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Potenziamento ed adeguamento dell'impianto di depurazione di Acqua dei Corsari

Inviato il 22/03/2018 | Di Corsari Assetati

Descrizione

Il progetto (natura dell’investimento “Infrastrutture”, tema “Ambiente”) prevede un finanziamento di 26.407.692 al fine di “garantire le condizioni di sostenibilità ambientale dello sviluppo e livelli adeguati di servizi ambientali per la popolazione e le imprese” e di “accrescere la capacità di offerta, la qualità e l'efficienza del servizio idrico, e rafforzare la difesa del suolo e la prevenzione dei rischi naturali” (rispettivamente obiettivo generale e obiettivo specifico del Quadro Strategico Nazionale). Prevede il potenziamento e l’adeguamento dell’impianto di depurazione delle acqua reflue di Acqua dei Corsari. Il potenziamento consiste nel raddoppio del carico da trattare da 440.000 a.e a 880.000 a.e. per trattare anche la parte di acque reflue che a tutt’oggi viene direttamente scaricato a mare e le acque reflue attualmente trattate dal depuratore di Fondo Verde (῀1000 a.e.) evitando che vengano scaricati nelle acque della riserva marina protetta di Capo Gallo. L’adeguamento prevede la realizzazione di impianti per la rimozione dei composti dell’azoto per ovviare al problema dell’eutrofizzazione e l’introduzione di membrane per ultrafiltrazione per garantire un’elevata efficienza nella rimozione di solidi sospesi e della carica batterica in una quota parte dell’acqua trattata.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Allo stato attuale il progetto non è ancora iniziato e lo stato dei pagamenti risulta, infatti, pari allo 0%. Dopo quasi 6 anni dalla delibera CIPE 60/2012 con la quale sono state assegnate risorse a interventi di rilevanza strategica regionale nel Mezzogiorno nei settori ambientali della depurazione delle acque e della bonifica di discariche, il progetto sta finalmente per muovere i primi passi. Il 23 gennaio 2018 si è chiuso il bando di gara per la presentazione delle domande da parte delle ditte appaltatrici. In atto si trova nella fase di apertura delle buste per l’individuazione della società assegnataria dell’appalto. Sulla base dei dati oggi disponibili sul sito di Opencoesione l’1/06/2018 è previsto l’inizio dei lavori che dovrebbero terminare il 31 dicembre del 2020.

Risultati

Non iniziato

Punti di debolezza

La storia amministrativa del progetto, i cui protagonisti sono l’ente programmatore Regione Sicilia e l’ente attuatore Comune di Palermo, è stata travagliata e farraginosa, con rimpalli di competenze. Allo stato attuale i lavori, che si sarebbero dovuti concludere in un solo biennio, 2017- 2019, non sono neppure iniziati. Lungaggini amministrative, importi finanziari che si accavallano, condanne europee che si susseguono, soggetti incaricati e commissari straordinari che decadono, hanno rallentato il “Potenziamento e Adeguamento dell’impianto di Depurazione di Acqua dei Corsari”, una delle risposte possibili al risanamento della costa e al conseguente degrado urbano e sociale. 27 ad oggi gli anni trascorsi dall’adozione della direttiva 91/271/CEE con la quale si è dato il via ad un processo di risanamento ambientale che non può più attendere.

Punti di forza

Insieme agli altri progetti previsti dalla delibera CIPE 60/2012 per il collettamento della rete fognaria cittadina all’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari, il progetto monitorato rappresenta un importante passo nella direzione del risanamento ambientale della costa palermitana, e in particolare della cosiddetta “Costa Sud”. Il ricordo di quello che è stato e che ora non è più, la balneabilità del mare e la floridezza economica e turistica della costa, è fonte di dolore e rammarico per i palermitani. La bellezza marittima e paesaggistica della città, deturpata dal Sacco di Palermo, un intreccio di mafia, affari, politica e cattiva amministrazione, ha risentito fortemente delle conseguenze negative della speculazione edilizia e dell’inadeguato piano fognario. Il progetto potrebbe quindi contribuire a restituire ai cittadini il mare, per troppo tempo loro interdetto e tutti gli effetti positivi che ne conseguiranno: miglioramento economico e della qualità di vita, vivacità turistica e culturale. Palermo tornerà finalmente ad essere una città “tutta mare”!

Rischi

Una concreta possibilità di rischio per l’Italia è il ritrovarsi a pagare multe cospicue per le condanne inflitte dalla Corte di Giustizia Europea. Nel quadro nazionale si inserisce la Sicilia con un numero elevato di condanne e procedure d'infrazione maggiori rispetto alle altre regioni italiane e Palermo ai vertici di una triste classifica tra province siciliane.

Soluzioni e Idee

Le ultime indagini e ricerche si sono concentrate sul progetto definitivo del bando di gara che prevede che parte dell'acqua trattata venga ultrafiltrata. Viste le condanne da parte della Corte di Giustizia europea e procedura di infrazione in atto per inadempienze nei confronti della direttiva 91/271/CEE e, in particolare, l'articolo 12 che prevede il riutilizzo delle acque reflue depurate, sarebbe opportuno utilizzare tali acque, batteriologicamente quasi pure, per dare seguito all'art. 12. Al momento ne è previsto l’impiego principalmente come fluido di processo anche se il progetto non esclude la possibilità di usarla per uso irriguo; le attuali criticità idriche non possono però essere trascurate e sarebbe importante investire per aumentare la portata di acqua reflua depurata da potere riutilizzare in molteplici modi: usi irrigui, lavaggio strade, raffreddamento macchinari, spegnimento incendi, ma anche, semplicemente, per una pulizia periodica delle fognature, onde evitare allagamenti delle strade, una consuetudine a Palermo quando piove, soprattutto dopo prolungati periodi di siccità, con disagi ad automobilisti e ai cittadini in genere.

Risultati e impatto del monitoraggio

Diffusione dei risultati

  • Facebook
  • Eventi territoriali organizzati dai team
  • Settimana dell'Amministrazione Aperta
  • Interviste ai media

Connessioni

Contatti con i media

  • TV Locali
  • TV Nazionali
  • Giornali Locali
  • Giornali Nazionali
  • Blog o altre news outlet online

Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio

  • Risposta parziale

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

Sono stati intervistati il sindaco di Palermo Leoluca Orlando in qualità di rappresentante dell’ente attuatore (Comune di Palermo); l’ing. Salvo Cocina, direttore generale dipartimento acqua e rifiuti Regione Sicilia, e l’ing. Mario Cassarà, funzionario del dipartimento, in qualità di rappresentanti dell’ente programmatore (Regione Siciliana).In tutto il percorso ci hanno sostenuto e supportato due esperti del settore il prof. Silvano Riggio docente universitario esperto di tematiche ambientali e il Chimico. Eugenio Cottone

Domande principali

Perché a sei anni dalla delibera CIPE 60/2012 i lavori del Potenziamento e Adeguamento del Depuratore di Acqua dei Corsari non sono iniziati? Rischiamo di perdere questi finanziamenti?A gennaio è scaduto il bando di gara per l'affidamento dei lavori del Potenziamento e Adeguamento dell'impianto di Depurazione di Acqua dei Corsari. Riportiamo intervista su fogne a mare e impianti di depurazione in Sicilia di E. Rolle, commissario straordinario unico Depurazione, Servizio TG3 fuori Tg del 15/02/18 "Già fatta la gara per l'affidamento dei lavori del Potenziamento e Adeguamento del Depuratore di Acqua dei Corsari, perché disponevamo già di un progetto esecutivo fatto dalla precedente amministrazione; abbiamo quindi aperto, anzi stiamo aprendo, le buste quindi entro un mese affidiamo i lavori" Quali saranno le prossime fasi da espletare prima della partenza dei lavori?Viste condanne da parte della Corte di Giustizia europea e procedura di infrazione in atto per inadempienze nei confronti della direttiva 91/271/CEE e, in particolare, l'articolo 12 che prevede il riutilizzo delle acque reflue depurate, considerato che il progetto definitivo del bando di gara del progetto di "adeguamento e potenziamento del depuratore di acqua dei corsari" prevede il trattamento di ultrafiltrazione per una quota parte dell'acqua reflua trattata, come il Comune/la Regione intendono utilizzare tali acque, batteriologicamente quasi pure, per dare seguito all'art. 12?

Risposte principali

Ing. Salvo Cocina, Dirigente generale Dipartimento Acqua e Rifiuti Regione Sicilia:“Coloro che stanno nei posti di lavoro relativi a queste opere forse non fanno il loro dovere e non lo fanno per tre motivi: o perché sono incapaci (o perché sono arrivati li per raccomandazione o per altro), o non lo fanno perché sono soli (sono pochi quelli che lavorano efficacemente), o perché non c’è organizzazione. Il capitale umano dei nostri uffici non è scadente, ci sono punte di grande professionalità, quello che manca spesso è l’organizzazione, manca un controllo, quindi è un problema di gestione della cosa pubblica. Nella fattispecie parliamo del depuratore di Acqua dei Corsari che come avete sentito dall’Ing. Mario Cassarà la materia è in sé difficile anche perché insorgono le nuove norme ambientali, le aree protette, le nuove normative sempre più stringenti, e quindi i procedimenti sono lunghi e quindi i tempi si perdono. Lo stato in questo momento ha commissariato anche la regione sulla questione del depuratore perché il comune di Palermo non aveva i soldi e non sono riusciti a spenderli, cosi è stato nominato un commissario, che si chiama prof. Enrico Rolle, che ha creato una struttura per realizzare con un suo staff quest’opera che non vedeva la luce. Questo è un problema abbastanza complesso che però va risolto. Certamente la soluzione sarebbe sempre più vicina se i funzionari pubblici facessero il loro dovere”Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo:“Ho chiesto alľ assessore competente una relazione che adesso vi do e vi leggo: Ti trasmetto i dati relativi al progetto di adeguamento e potenziamento delľimpianto di depurazione di Acqua dei Corsari. L’impegno di spesa di adeguamento e potenziamento delľimpianto di depurazione di acqua dei corsari è pari a €26.500.000; La Giunta Municipale approva il progetto per l’appalto integrato il 25/02/2015 e formula l’istanza di finanziamento alla Regione il giorno successivo, il 26/02/2015. Il 19/11/2015 viene emesso dalla Regione il Decreto di Prenotazione della spesa, notificato al Comune il 2/02/2016. Come è noto con la semplice prenotazione della spesa l’Amministrazione Comunale non poteva bandire la gara di appalto. Noi abbiamo fatto il progetto, ľabbiamo approvato, ľabbiamo mandato alla Regione per farcelo finanziare la Regione non ha fatto il decreto di impegno ma ha detto prenoto ľimpegno quando dice prenoto ľimpegno non consente alľamministrazione di fare la gara perché se non hai i soldi non puoi fare una gara che rischi che poi vince una ditta e ti chiede i danni. Noi di fronte a questo abbiamo sollecitato ľintervento della Regione. In tutta risposta la Regione commissaria il comune di Palermo e viene nominato commissario ľassessore del tempo il quale rimane in carica per un anno senza fare nulla. Il 17/03/2016 si insedia il Commissario Straordinario, Vania Contrafatto che viene revocata tra febbraio e marzo 2017. Al suo posto si insedia il prof. Rolle, commissario Unico Nazionale, che incappa nel D.Lgs 50/2016, Nuovo Codice degli appalti che non consentiva per questo tipo di opere di procedere con appalto integrato. Dopo l’approvazione del decreto si parla a lungo di un varo imminente del correttivo del DLlgs che possa consentire di appaltare opere del tipo di quella di Acqua di Corsari con appalto integrato. Finalmente l’anno successivo, nel 2017, viene varato il correttivo del decreto e a questo punto il Commissario Rolle bandisce la gara di appalto, dopo avere adeguato il vecchio progetto all’intervenuto normativa”.2. Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo:“Considerato che la base dell’appalto è costituita da un progetto definitivo, chi si aggiudicherà la gara dovrà procedere nei mesi successivi alla progettazione esecutiva. Tra redazione del progetto esecutivo e sua approvazione, il cronoprogramma prevede un lasso di tempo di 6 mesi.a seguire si potrà aprire il cantiere. Tempi di realizzazione 24 mesi più 3 mesi per il collaudo, sempre da cronoprogramma. Quindi facendo rapidamente i conti: da quando l’aggiudicatario firmerà il contratto fino alla messa in funzione dell’opera, trascorreranno 33 mesi. Se è vera l’affermazione che l’espletamento della gara si è concluso (noi non lo sappiamo perché è la regione che fa la gara, avendo la regione commissariato il comune di Palermo) le verifiche documentali per l’aggiudicazione richiederanno circa 6 mesi. Si può quindi ipotizzare che questi 33 mesi possano decorrere dal settembre 2018. L’apertura del cantiere dovrebbe avvenire a questo punto tra aprile e giugno 2019 e il funzionamento dell’impianto tra settembre e dicembre 2021. Quanto detto, ovviamente non mette nel conto né contenziosi, sempre in agguato in un’opera pubblica, figuriamoci per un’opera di 26 milioni di euro, né la capacità produttiva di chi si aggiudicherà l’appalto”.3.Ing. Salvo Cocina, Dirigente generale Dipartimento Acqua e Rifiuti Regione Sicilia:“Ai telegiornali si sente spesso parlare del problema della siccità che sta colpendo Palermo, ciò è dovuto ai cambiamenti climatici causati dalle azioni antropiche. Una grande città come Palermo a Gennaio aveva appena due mesi di acqua. L'acqua che noi usiamo e che finisce nella fognatura viene recuperata, viene depurata da acqua dei corsari, esce acqua pulita e la cosa più intelligente da fare è utilizzare quest'acqua, ma per riusare l'acqua ci vogliono alcune cose: dei “fatti burocratici” e dei “fatti infrastrutturali”. Il “fatto burocratico”: quest'acqua si può riutilizzare? Occorrono delle autorizzazioni. Certamente non la possiamo bere però potrebbe essere utilizzata per ricaricare le falde, per irrigare etc... Queste soluzioni ormai sono accettate ma ancora assenti qui in Sicilia (esempi di irrigazione con quest'acqua in Sicilia c'è ne sono forse solo due). Occorrono delle autorizzazioni. I fatti infrastrutturali: occorre la rete irrigua. La seconda domanda parla del riuso Di quest'acque e si potrebbe fare tutto l'uso compatibile, dall'agricoltura alla pulizia delle strade, pero dobbiamo costruire una struttura quindi questo è quello che si dovrebbe fare. Occorre però costruire la rete idrica e questo riguarda i fatti strutturali”.Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo:“Al momento il progetto, prevede la riutilizzazione dell'acqua ultrafiltrata per uso interno al funzionamento del depuratore stesso. E’ un sistema autoreferenziale che usa le acque ultrafiltrate per pulire i macchinari, le griglie, per lavare gli ambienti operativi come piazzali e canalette e per irrigare aree a verde…bisogna arrivare ad una distinzione tra acqua potabile e non che significa un’economia enorme di risorse idriche”.Ing. Mario Cassara, Funzionario Direttivo, Dipartimento Reg.le Acqua e Rifiuti:Il tipo di utilizzo è sempre deputato alle decisioni che il soggetto gestore del servizio idrico riterrà di doverne fare, però il riutilizzo di una risorsa così importante con un quantitativo così importante come quello che potrebbe essere reso dall'impianto di Acqua dei Corsari nel momento in cui arriverà a regime cioè con una una resa relativa al trattamento di circa 900.00 a.e. È chiaro che si sta parlando di una risorsa assolutamente cospicua che potrebbe trovare sviluppi in svariati utilizzo da quello canonico scambio in agricoltura per liberare risorsa più pregiata che potrebbe essere riutilizzata o destinata usi potabili prendendo in surroga l'acqua reflua depurata o utilizzare all'interno di una realtà urbana, penso per esempio ad una rete duale con finalità pubbliche lavaggio strade fognature irrigazione parchi giardini pubblici fino al ravvivamento delle falde. Ricordiamoci che a palermo buona parte dei pozzi utilizzati per l'alimentazione della rete idrica insistono all'interno del tessuto urbano, quindi la possibilità di ravvivare la falda con l'acqua già fortemente trattata e ulteriormente e naturalmente filtrata attraverso lo strato di terreno naturale si potrebbe prendere in considerazione.