REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
ACQUEDOTTI DELLE DIGHE DEL METRAMO E DEL LORDO A SERVIZIO DELLA FASCIA COSTIERA IONICA E TIRRENICA DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA. OPERE ADDUZIONE - SCHEMA SIDERNO E LOCRI
Inviato il 8/03/2018 | Di Freedam
Descrizione
Il progetto riguarda la realizzazione di opere di adduzione dalla Diga sul torrente Lordo, nella località Timpa di Pantaleo a Siderno. E’ un POR CONV FESR CALABRIA che si propone come obiettivo generale QSN di “garantire le condizioni di sostenibilità ambientale dello sviluppo e livelli adeguati di servizi ambientali per la popolazione e le imprese”. L’intento specifico è quello di “accrescere la capacità di offerta, la qualità e l'efficienza del servizio idrico e rafforzare la difesa del suolo e la prevenzione dei rischi naturali”. L’ente programmatore di questo progetto è la Regione Calabria, quello attuatore la SORICAL; la data di inizio dei lavori è il 2 settembre 2008, quella della fine è il 16 gennaio 2015; dei 5.373,158,98 euro finanziati, i pagamenti effettuati risultano essere di 3.552.355,99 euro, circa il 66%. Le opere di adduzione avrebbero dovuto rifornire di acqua destinata ad uso irriguo e potabile i Comuni della Locride, in particolare Siderno e Locri.
Cosa abbiamo scoperto
Avanzamento
Secondo l’ingegnere Gangemi della Sorical le opere di adduzione sono state realizzate. Eppure l’invaso della Diga sul Lordo è stato svuotato dal 2013 per alcuni danni verificatisi nel pozzo di manovra delle paratoie. A valle della diga c’è un impianto di potabilizzazione mai entrato in funzione, i cui macchinari interni sono stati trafugati dai rom.
Risultati
Qualora il progetto fosse stato portato a termine, i suoi effetti non sarebbero visibili poiché la diga è vuota. Quando l'invaso è stato svuotato, molti coltivatori si sono ribellati, per i danni arrecati ad un sistema agricolo già precario. Il Consorzio di Bonifica dell’Alto Jonio Reggino ha provveduto allora a fornire l’acqua, applicando un bypass alla condotta che consente di irrigare soltanto i terreni di Siderno.
Punti di debolezza
Nello svolgimento del nostro progetto abbiamo intervistato tanti soggetti coinvolti, che il più delle volte ci hanno offerto dati discordanti, soprattutto i tecnici della SORICAL e del Consorzio di Bonifica, perché questo progetto prevede differenti schemi per diversi paesi della Locride. Quello che a noi ragazzi sta a cuore, però, è la rimessa in funzione della diga! Dal 2013 la diga è stata svuotata per motivi di sicurezza dovute a lesioni nella struttura del pozzo per la manovra delle paratoie. Ora l’invaso è vuoto, al posto dell’acqua stanno crescendo erba, arbusti e sterpaglie; non ci sono più né pesci, né uccelli migratori che nidificano tra gli alberi. Il paesaggio circostante è un po’ triste e desolante. Eppure basterebbe poco per far ritornare questo posto all’antico splendore! Sappiamo che i fondi sono già stati stanziati (3.5 milioni per riparare la lesione e 120 mila per uno studio geologico preliminare) ma tutto è ancora fermo per problemi di natura burocratica.
Punti di forza
Il progetto monitorato ha consentito di scoprire luoghi ameni e splendidi, sconosciuti a molti e di comprendere che diverse opportunità di sviluppo economico sono state offerte al nostro territorio mediante i fondi stanziati dai finanziamenti pubblici. La Diga sul Lordo, considerata negli anni ‘80-‘90 un’opera avveniristica, era un’importante costruzione di ingegneria idraulica, realizzata per soddisfare le esigenze irrigue di tutta la fascia costiera della Locride. Aveva un volume totale di invaso di circa mc 10.000.000. I lavori per la costruzione, ultimati nel 1993, sono costati centocinquanta miliardi di vecchie lire. Quando la diga era funzionante ha consentito lo sviluppo di una flora particolare e di una fauna caratteristica che hanno reso il paesaggio circostante una vera e propria oasi naturalistica. Inoltre la diga ha assicurato l’irrigazione di una notevole estensione di terreni e il prelievo repentino di acqua in caso di incendi in piena estate. Ha attirato anche molti turisti; intere famiglie si recavano sul luogo per trascorrere una piacevole giornata immersi nella natura. Il principale vantaggio, quindi, oltre l’incremento della produzione agricola, è stato quello dell’attrattiva turistica.
Rischi
C'è il rischio che il nucleo interno del corpo diga in argilla si secchi, che lo slittamento del terreno continui e che la situazione attuale generi ulteriori danni alla diga causando un aumento dei costi per la riparazione.
Soluzioni e Idee
Il nostro intento è quello di sensibilizzare la popolazione affinché sia la stessa opinione pubblica a far pressione sugli organi di competenza per abbreviare i tempi d'intervento di ripristino, eliminando l'intoppo burocratico, in modo che i soldi ulteriormente stanziati non vadano perduti. Una volta rimessa in funzione la diga si potrebbe realizzare l'idea di inglobarla nel territorio del Parco Nazionale d'Aspromonte rendendola una suggestiva attrattiva turistica. Ciò comporterebbe una maggiore valorizzazione della zona e un significativo incremento economico.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
- Intervista con altre tipologie di persone
- Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
- Intervista con i referenti politici
Sindaco, Ingegnere Pietro Fuda
Vescovo, Mons. Francesco Oliva
Ingegnere Raffaele Macrì Correale (cittadino informato)
Ingegnere Adriana Siciliano (attuale responsabile della diga)
Ingegnere Giulio Gangemi (dirigente SORICAL)
Professore Arturo Rocca (Presidente dell'Osservatorio "Diritto per la vita")
Professore Mario Diano (Presidente CORSERCOM)
Cittadini vari
Domande principali
1. È ormai noto a tutti il motivo per cui la diga sul Lordo è vuota. Ad oggi, esistono progetti e fondi destinati alla riparazione del danno? (Sindaco, Ingegnere Pietro Fuda)
2. Ad oggi, dopo quasi cinque anni dal suo svuotamento, quanto è concreto il rischio che la mancanza d’acqua possa far seccare l’argilla di cui è costituito il nucleo interno della diga? (Ing. Raffaele Macrì Correale)
3. Assodati i vantaggi sul piano dell’agricoltura, quanto il riempimento dell’invaso gioverebbe alla Locride dal punto di vista del turismo? (Dott. Arturo Rocca, Presidente dell’Osservatorio ambientale “Diritto per la vita”)
Risposte principali
1. Per riparare il danno al pozzo delle paratoie che ha causato lo svuotamento della diga, sono stati stanziati 3.5 milioni di euro da parte del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC). La Regione Calabria inoltre ha destinato altri 120 mila euro, di cui 50 mila serviranno per le strumentazioni e 70 mila per gli studi geotecnici e geologici affidati al professore Giovanni Dente dell’Università della Calabria. I mezzi finanziari ci sono, ma il sistema burocratico è molto lento (Sindaco, Ing. Pietro Fuda).
2. Questo rischio potrebbe comportare seri danni al corpo diga, al momento intatto. Perciò è stato creato un sistema apposito che, soprattutto nei periodi più aridi, mantiene umida l’argilla di cui è costituita la diga (Ing. Raffaele Macrì Correale).
3. L’acqua della diga essendo usata prevalentemente a scopo irriguo avrebbe garantito a tutti i coltivatori la sicurezza di una fonte certa di acqua anche nei periodi estivi. Per quanto riguarda il turismo il riempimento dell’invaso ne garantirebbe un cospicuo afflusso. Un tempo nella diga c’erano pesci gatto, carpe, anatre e cigni mentre intorno nidificavano varie specie di uccelli migratori. Grazie alla flora e alla fauna che intorno al bacino tornerebbero a svilupparsi, questo luogo potrebbe divenire un polo di attrazione turistica importante per la Locride ed essere inglobato nel Parco Nazionale d’Aspromonte (Dott. Arturo Rocca, Presidente dell’Osservatorio ambientale “Diritto per la vita”).