REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
LAVORI DI RIPRISTINO DEI FONDALI DEL BACINO PORTUALE E DEL RETROSTANTE PORTO CANALE
Inviato il 7/03/2018 | Di Marrøabbio
Descrizione
Per il progetto che abbiamo deciso di monitorare è stato programmato un budget di €2.000.000, provenienti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione secondo la programmazione del 2007-2013. I finanziamenti risultano essere bloccati, infatti attualmente non è stato effettuato alcun pagamento.I lavori, commissionati dall’UCOMIDROGEOSICILIA, sono stati coordinati a livello progettuale dall’ing.Calogero Foti.Il progetto si inserisce nell’ambito degli investimenti a tema ambientale, diretti al recupero di infrastrutture; nel nostro caso, il porto canale di Mazara del Vallo. Il progetto, che si proponeva di prevenire e mitigare i rischi da dissesto idrogeologico, sarebbe dovuto partire il 31 marzo del 2017, ma l’inizio dei lavori è stato più volte posticipato nell’arco degli ultimi 7 mesi.Dietro le avversità ai lavori vi sarebbero le segnalazioni di alcuni gruppi ambientalisti che vedrebbero nella colmata B, dove secondo i piani si sarebbero dovuti scaricare i fanghi provenienti dalle operazioni di dragaggio, un’area da proteggere, anche in virtù della non insignificante fauna locale (Fratino e Fraticello, specie di uccelli che nidificano proprio nella zona paludosa). Al seguito di suddetta denuncia, già il 04/02/2017 il ministero dell’ambiente bloccava l’iter della gara d’appalto, dopo che il 24 novembre 2016 il dirigente generale dell’assessorato al territorio e all’ambiente della regione siciliana, dott.ssa Rosaria Barresi, aveva esplicitamente vietato il deposito di fanghi nella colmata B, non idonea a riceverli a causa della scarsa impermeabilizzazione laterale e del fondo richiesto dalla normativa vigente.In seguito ad una parziale modifica di tale provvedimento, si è deciso di dare l’ok ai lavori, sottolineando però come questi dovranno tenere conto del loro inevitabile impatto ambientale. Nella Colmata sarà possibile stoccare sedimenti di classe A1- A2, in minima parte rispetto ai più cospicui fanghi del fondale, che il Cnr ha rilevato essere di categoria B1, e quindi altamente nocivi: questi potrebbero essere introdotti nella Colmata solo dopo essere adeguatamente “lavati”.
Cosa abbiamo scoperto
Avanzamento
Il progetto è attualmente in fermo. Il sindaco si è dichiarato contrario alla procrastinazione dei lavori di dragaggio, sulla base di rivendicazioni ambientali riguardo la colmata, riferendosi ad essa come una riserva naturale o laguna dimenticando la sua origine artificiale. Inoltre è necessario allestire una grande recinzione (120 000 metri quadrati) per delineare l'area dei lavori. Il fatto che i costi di realizzazione sarebbero a carico esclusivamente del comune di Mazara, va ad aumentare ulteriormente le difficoltà nella realizzazione.
Risultati
Il progetto non è ancora concluso, tuttavia il nostro team è riuscito ad ottenere importarti informazioni coinvolgendo diverse figure interessate (ambientalisti, ricercatori, giornalisti, studenti, figure politiche,etc). Abbiamo innanzitutto sensibilizzato studenti e cittadini: quello del dragaggio del porto-canale è una problematica da non prendere sotto gamba per questo ci siamo prefissati come obbiettivo quello di diffondere in modo concreto i problemi ambientali e socioeconomici che rendono il nostro porto inservibile (al momento). Inoltre ci è stata fornita la certezza che i lavori di ripristino partiranno il prima possibile.
Punti di debolezza
La realizzazione del dragaggio, nonostante il rischio idrogeologico sottolineato durante la settimana dell'amministrazione aperta, appare lontano. I passaggi burocratici che ci separano dalla pulizia del porto ci distaccano sempre di più dal l'obbiettivo d'ottenere risultati significativi.
Punti di forza
Il progetto è stato ampiamente utile per comprendere i motivi ambientali ed economici che non permettono al nostro porto di brillare come faceva qualche decennio fa. Il nostro team si è cimentato in varie attività di ricerca; siamo stati sul luogo per comprendere la reale situazione, abbiamo collaborato con ambientalisti e ricercatori, osservato e studiato i fenomeni dell'area portuale, che hanno arricchito la nostra conoscenza e al tempo stesso sensibilizzato.
Rischi
L'escursione ci ha permesso di comprendere lo stato effettivo del sito, nei confronti del quale non sono state prese le giuste misure e che quindi si trova in una condizione di abbandono.Sono saltati all'occhio alcuni tra i principali motivi rallentanti l'operazione di dragaggio, fra cui la mancata impermeabilizzazione del fondale e le fenditure nella diga foranea, che creano un afflusso di acqua tale da rendere impossibile, per legge, lo sversamento dei fanghi; è emersa anche la problematica dell'utilizzo della colmata come discarica e sito di pesca illegale.I risultati del sopralluogo sono un'ulteriore conferma della necessità di trovare una soluzione favorevole tanto all'ambiente, quanto alla vita del porto canale.
Soluzioni e Idee
L'unica soluzione attuabile, senza l'autorizzazione dello sversamento dei fanghi nella Colmata B, è il trasporto del materiale inquinante in discariche apposite.Naturalmente, per tale operazione, sarebbero necessari ulteriori stanziamenti di fondi.Sarebbe utile trovare un punto di incontro fra l'amministrazione e la componente ambientalista.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
- Intervista con altre tipologie di persone
- Intervista con i referenti politici
Enzo Sciabica, cittadino informato facente parte della componente ambientalista.Silvano Bonanno, vicesindaco per l'aspetto burocratico-amministrativo.Francesco Mezzapelle, rappresentante dell'ufficio stampa del Distretto Pesca, intervenuto riguardo il contesto socio-culturale.Sergio Ragonese, rappresentante del CNR di Mazara.Mario Tumbiolo, per il carattere storico.
Domande principali
1.: Quali sono le caratteristiche ambientali della Colmata? Si può parlare a tutti gli effetti di un sito di interesse naturalistico? (Enzo Sciabica)2.: Come nasce e si sviluppa il progetto? (Silvano Bonanno)3.: Come si sono svolte le analisi dei fanghi? Cosa ne è emerso? (Sergio Ragonese)
Risposte principali
1.: Sotto il profilo geomorfologico il sito si presenta a tutti gli effetti come una laguna, che per le leggi dello stato italiano e le convenzioni internazionali risulta essere un habitat protetto, pur essendo di origine artificiale; esso necessita ovviamente di una riqualificazione che la renda compatibile con l'accoglienza umana, la preservi e risolva le principali problematiche (vedi fenditure nella diga foranea). -Enzo Sciabica2.: Il progetto di dragaggio nasce nell'ambito di un'opera di mitigazione del rischio idrogeologico del Mazaro; il dragaggio è infatti fondamentale per la vita economica della città. I lavori hanno individuato come soluzione la collocazione dei fanghi dragati in un apposito sito che andrebbe opportunamente impermeabilizzato, ma hanno subito rallentamenti a partire dagli anni '80 per problematiche amministrative e ambientali. -Silvano Bonanno3.: Il fondale è stato esaminato dai ricercatori del CNR tramite carotaggi; i campioni sono stati sottoposti ad analisi che hanno dato come risultato la classificazione dei fanghi principalmente nelle categorie B1-B2 (incidenza media), con minoranze di C1-C2 (alta incidenza). -Sergio Ragonese