REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
QUARTIERE VIVO

Inviato il 23/03/2018 | Di Ragazzi fuori: La Rinascita

Descrizione

Il progetto “Quartiere
Vivo” rientra nel tema Agenda Digitale,
Asse Sviluppo urbano sostenibile.. È stato realizzato nel quartiere ZEN di
Palermo, ma potrebbe essere replicato in qualunque altro quartiere di un centro
urbano. “Quartiere Vivo” è un progetto ideato dalla Polizia municipale di
Palermo in collaborazione con l’Agenzia dei Diritti, con alcuni Enti ed
associazioni come il FAI (Fondo ambiente italiano) e l’EURO (centro di ricerca,
promozione ed iniziativa culturale) con l’associazione Giustizia per le Strade
e con le scuole secondarie di primo grado statali Falcone e Sciascia. È stato finanziato da Fondi Strutturali e dal
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale; ha avuto inizio effettivo il 27 novembre 2014 e si è concluso il 5 gennaio 2016.

Nello specifico il progetto si
proponeva i seguenti obiettivi:

· migliorare le condizioni di vita nel
quartiere e stimolare il senso civico dei cittadini; · garantire la sicurezza e la
protezione dei cittadini ;

· riqualificare e rigenerare il quartiere.

Il progetto si prefiggeva anche ulteriori scopi tra cui quello
di istaurare un rapporto di fiducia tra le forze dell’ordine e i cittadini del
quartiere. A tal proposito la polizia municipale ha aperto degli sportelli di
ascolto, ad oggi ancora fruibili, dagli
abitanti del quartiere che, qualora fossero a conoscenza di atti di illegalità,
possono segnalare i fatti illeciti, contribuendo innanzitutto alla serenità del
quartiere e in secondo luogo alla sua riqualificazione. Un altro obiettivo
raggiunto dal progetto, ha riguardato l’educazione stradale e ambientale
rivolta agli alunni degli istituti comprensivi del quartiere realizzati
mediante l’attivazione di corsi tenuti dalla Polizia Municipale e all’intervento
del FAI

Il nostro interesse verso questo progetto nasce dal
fatto che, a differenza degli altri progetti da noi esaminati, rivolti
alla creazione o al miglioramento di infrastrutture, questo era rivolto
alle persone, alla loro formazione come cittadini e al miglioramento delle loro
condizioni di vita.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Concluso

Risultati

Concluso con buoni risultati

Punti di debolezza

Nonostante il progetto fosse rivolto
a tutti i cittadini del quartiere, molti non ne sono venuti a conoscenza

Mancanza di continuità che
vanifica il lavoro svolto

Impossibilità di eseguire la raccolta
differenziata a causa della mancata attivazione della raccolta porta a porta e
delle isole ecologiche

Punti di forza

Rafforzamento della sicurezza sulle strade del quartiere

Miglioramento del rispetto del bene comune

Miglioramento delle relazioni tra
cittadini e Polizia municipale

Rischi

Nessun rischio poiché il progetto è stato concluso.

Soluzioni e Idee

Il progetto è stato concluso con esiti favorevoli. Un' idea da proporre per il progetto monitorato è quella di attivare un progetto service-learning pressa la nostra scuola Einaudi-Pareto che consenta delle attività di volontariato presso l'Istituto comprensivo statale "Falcone" del quartiere Zen.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)

La Dottoressa Farina e al Professore Cottone dell'associazione EURO che ha partecipato al progetto per realizzare dei corsi di formazione presso la loro sede che si trova al margine del quartiere ZEN Inoltre, sono stati intervistati i commissari Lo Re e Macaluso e la Professoressa Saverino dell'Isituto comprensivo statale "Falcone" dello Zen.

Domande principali

QUAL E’ STATO IL RUOLO DELL’ASSOCIAZIONE EURO NEL PROGETTO “QUARTIERE VIVO”? (Domanda 1 rivolta alla Dottoressa Farina dell'associazione EURO)COME SONO STATI INVESTITI I FONDI MESSI A DISPOSIZIONE DEL PROGETTO PER LA
POLIZIA MUNICIPALE? (Domanda 2 rivolta al Commissario Lo RE)COME VALUTA L’IMPATTO
DI QUESTO PROGETTO SUL QUARTIERE ZEN? (Domanda 3 rivolta alla Professoressa Saverino dell'Istituto Falcone)

Risposte principali

RISPOSTA 1: L’associazione
Euro ha partecipato a una gara emanata dal comune di Palermo che prevedeva un
capitolato nel quale veniva richiesto ad enti o associazioni di volere prestare
dei servizi specifici; nel nostro caso in particolare servizi di formazione,
percorsi seminariali rivolti sia al Comando di Polizia Municipale sia a
cittadini del quartiere Zen nel quale appunto la nostra associazione si trova.RISPOSTA 2:E’stata
attrezzata una piccola caserma con tutto il necessario per arredare e
attrezzare gli uffici, (scrivanie, computer, scanner, stampanti, ect.); sono
state acquistate due
autovetture che vengono utilizzate giornalmente per delle ispezioni e per gli
accertamenti delle anagrafiche per quanto riguarda le abitazioni all’interno
dello Zen. Inoltre sono state installate
delle telecamere lungo la Via Pertini che
sono tutt’ora presenti. Noi operiamo con il pubblico
cercando di creare un contatto con loro e far sìche non
ci vedano come “sbirri nemici”.
Spesso i bambini giocano davanti i nostri uffici e hanno cominciato ad
avvicinarsi a noi anche gli adulti per chiederci informazioni riguardanti la
ZTL, verbali, etc. Ci occupiamo anche delle segnalazioni sulle violenze di
genere per le quali sono stati fatti ed
affissi cartelli con dei numeri di
telefono. Ad oggi noi non abbiamo ricevuto delle segnalazioni ma il comando di
polizia sì e questo significa che stiamo
incominciando ad essere visibili e piùaccettati dalla gente del quartiere con la quale
cerchiamo di avere un approccio
improntato al dialogo.RISPOSTA 3:È stato un bel progetto che
ha coinvolto anche i genitori nella visita al sito del FAI peròcon un
limite, ovvero che sia finito e purtroppo non c’èstata
una continuità. Questo non èun problema legato a questo progetto che èun bel
progetto che ha un importante valore civico ma, in generale a tutti gli altri progetti che vengono
investiti sulla scuola e che una volta
conclusi non consentono una continuità didattica-educativa,
mancando la quale servono a poco.