REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
REALIZZAZIONE DI UN POLO CULTURALE INTEGRATO - EX CASERMA BUCCIANTE DI CHIETI CON RIALLOCAZIONE DELLA BIBLIOTECA PROVINCIALE A.C. DE MEIS - PRIMO LOTTO.

Inviato il 19/03/2019 | Di I_bookless

Descrizione

Il progetto prevede di agire su un antico complesso di edifici situato nel cuore della città, Villa Frijeri, al fine di realizzare una “Cittadella della cultura”, collocandovi le sedi dell’Archivio di Stato, di alcune attività dell’Università degli studi di Chieti-Pescara “G.D’Annunzio” e della biblioteca provinciale “A.C.De Meis”. Si prevede, inoltre, che quest’ultima venga innovata attraverso la realizzazione di una bibliomediateca e l’integrazione di un silos meccanizzato per l’organizzazione del patrimonio bibliotecario.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Lentezza e intralci burocratici ostacolano il decollo dell’iniziativa, ma abbiamo appreso che attualmente è in corso la gara d’appalto per l’affidamento del progetto esecutivo e definitivo. Finalmente, mercoledì 6 marzo, dopo sei mesi di ritardo, che si sono aggiunti all’anno e mezzo in più del previsto occorso per indire il relativo banda di gara europeo, si è insediata la commissione giudicatrice delle 15 proposte di partecipazione pervenute da ogni parte d’Italia. La commissione, formata dall'ingegner Paolo Intorbida, dirigente del settore V del Comune di Chieti (presidente), ingegner Guglielmo Palmieri, dirigente del Comune di Atessa, ingegner Franco Raulli, dirigente ai Lavori pubblici del Comune di Pratola Peligna, si è data un programma di lavoro serrato (due sedute a settimana) per cui si ritiene che la scelta possa avvenire entro il prossimo mese di maggio.

Risultati

Poiché il progetto non è ancora concluso, non è possibile rilevarne gli esiti.

Punti di debolezza

Le principali difficoltà che il progetto ha riscontrato nella sua evoluzione risiedono nella lentezza dei procedimenti burocratici e nel progressivo ridimensionamento dei fondi previsti per la realizzazione dello stesso.

Punti di forza

La realizzazione di un polo multiculturale nel cuore della città potrebbe costituire un incentivo alla rivitalizzazione del centro storico, sollecitandone la frequentazione soprattutto da parte dei giovani, i quali lamentano la mancanza di luoghi di incontro e di aggregazione. L’uso di un complesso di edifici di grande importanza storica per ospitare enti, uffici, servizi a connotazione culturale potrebbe dare, altresì, un importante contributo alla ridefinizione dell’identità propria della città. Utilizzare tale complesso di proprietà demaniale per ospitare le varie istituzioni consentirebbe, inoltre, come nel caso della riallocazione della “De Meis” nella Bucciante, un significativo risparmio nel bilancio dello Stato sui canoni d’affitto che vengono pagati ai privati locatori.

Rischi

In futuro, l’evoluzione del progetto potrebbe essere rallentata dal ritardo, da parte di enti e istituzioni coinvolti, nei finanziamenti prestabiliti. Tempi troppo lunghi nella realizzazione della struttura finirebbero per depotenziare l’efficacia dell’intervento nel ridare slancio alla vita della città.

Soluzioni e Idee

Ci proponiamo di affrontare le difficoltà attuali e quelle che, eventualmente, si profileranno in futuro, con un’azione di sensibilizzazione della cittadinanza sull’importanza di una rapida realizzazione del progetto, sollecitando tutti, pertanto, a collaborare nella ricerca di un canale di comunicazione con le istituzioni coinvolte.

Risultati e impatto del monitoraggio

Diffusione dei risultati

  • Twitter
  • Facebook
  • Instagram
  • Eventi territoriali organizzati dai team
  • Settimana dell'Amministrazione Aperta

Connessioni

Contatti con i media

  • Giornali Locali
  • Blog o altre news outlet online

Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio

  • Risposta parziale
  • Promesse concrete

Descrizione del caso

La nostra opera di monitoraggio ha avuto impatto sopratutto nella popolazione in quanto è stata sensibilizzata sul progetto e sulla ridefinizione degli spazi cittadini infatti tramite delle interviste e dei sondaggi abbiamo fatto capire l'importanza del progetto a tutta la popolazione. Inoltre la nostra ricerca è stata accolta da chi ha dato inizio al progetto, il comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio di chieti, e anche dagli enti che ne gestiscono l'amministrazione

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con altre tipologie di persone

Abbiamo intervistato il tecnico dell’amministrazione provinciale, nonché RUP (Responsabile Unico del Procedimento), l’architetto Francesco Faraone, e alcuni esponenti del “Comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio della città di Chieti”, il coordinatore Giampiero Perrotti e la dottoressa Cinzia Di Vincenzo, che si configurano come i “promotori” dell’idea della “Cittadella della cultura”.

Domande principali

1) Quali sono stati i motivi del ritardo che ostacola la realizzazione del progetto? (Francesco Faraone, RUP)
2) Come verrà organizzato il complesso di edifici? (Francesco Faraone, RUP)
3) Cosa ha spinto la cittadinanza a mobilitarsi nell’interesse della realizzazione dell’iniziativa? (Giampiero Perrotti e Cinzia di Vincenzo, esponenti del “Comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio della città di Chieti”)

Risposte principali

Alla prima domanda, il RUP risponde attribuendo la principale causa del ritardo che caratterizza l’inizio dei lavori per realizzare il progetto alla scioglimento, durante lo svolgimento della gara d’appalto, della commissione giudicante, che è venuta a ricostituirsi soltanto recentemente.
Nella illustrazione del progetto, inoltre, specifica che il complesso di edifici verrà organizzato assegnando la parte più antica ai dipartimenti dell’Università, l’ala ottocentesca all’organizzazione del patrimonio bibliotecario della “De Meis”, con la realizzazione di una moderna bibliomediateca e l’integrazione di un innovativo silos meccanizzato, mentre la parte a valle è destinata alla demolizione, per permettere la costruzione “ex novo” dell’edificio che ospiterà l’Archivio di Stato.
Durante l’intervista agli esponenti del Comitato, abbiamo appreso con piacere che la cittadinanza ha particolarmente a cuore la realizzazione dell’iniziativa, per i benefici ad essa associati, quali, ad esempio, la possibilità di riportare insieme con una parte dell’Università, un gran numero di studenti nel centro storico della città.